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Domenica, 19 Giugno 2016 08:33

Kellogg's ritira 23 prodotti diversi

USA: Kellogg's ritira 23 prodotti diversi per componenti non dichiarati. Gravi rischi per la salute. Lo segnala la Food and Drug Administration (FDA)

Lecce 14 giugno 2016 - Attraverso un avviso pubblicato sul sito web, l'Ufficio federale della sicurezza alimentare statunitense (FDA) ha annunciato che è stato disposto il ritiro volontario dalla vendita di 23 tipi di prodotti diversi firmati Kellogg Company.

Il motivo del ritiro, segnala Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, è la presenza di sostanze non dichiarate in etichetta, emerso nel corso di un controllo di routine interno da parte degli esperti dell'azienda alimentare.

Il prodotto potrebbe infatti scatenare allergie nei consumatori che soffrono di ipersensibilità per la presenza accidentale di alcuni allergeni nei prodotti messi in vendita ma non riportati nella lista degli ingredienti. Kellogg ha avviato il ritiro dopo che il suo fornitore, Grain Craft, ha scoperto che la farina di grano può potenzialmente contenere bassi livelli di residui di arachidi. L'azienda ha ricevuto informazioni di persone che si sono ammalate dopo avere consumato i prodotti.

Ad essere coinvolti sono i Mother's, Keebler, Kellogg's Special K brownies, Murray and Famous Amos che sono stati distribuiti nei punti vendita dei supermercati negli Stati Uniti.

I consumatori allergici sono però invitati a non consumare il prodotto. I sintomi che potrebbero essere scatenati in caso di allergia includono prurito e gonfiore a labbra, palato e gola, nausea o vomito, crampi e gonfiori addominali, diarrea, flatulenza, orticaria, difficoltà respiratorie e mal di testa. In caso di reazione allergica grave si può avere a che fare con uno shock anafilattico, situazione caratterizzata da seri problemi respiratori e brusche cadute di pressione che può portare anche alla perdita di coscienza. Nel caso in cui compaiano sintomi di questo tipo è importante cercare subito l'aiuto di un medico. In particolare, lo shock anafilattico è una situazione di emergenza che richiede il ricovero ospedaliero e in cui temporeggiare può risultare fatale. Da un punto di vista sanitario si tratta di una non conformità con un elevato indice di rischio per gli allergici o colori i quali presentano un'intolleranza alimentare.

Mentre non ci sono problemi per tutte le altre persone che possono utilizzare senza problemi il prodotto. Quest'ultimo richiamo, arriva due anni dopo che Kellogg aveva ritirato dal mercato 36.000 confezioni del suo K alle bacche rosse e cereali per il rischio che potessero contenere pericolosi frammenti di vetro.

Il ritiro dei prodotti è avvenuto negli USA, ma data l'ampia risonanza che l'accaduto ha avuto nei notiziari in lingua inglese, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", ha ritenuto opportuno diffondere la notizia anche in italiano, per aiutare i nostri connazionali che potrebbero trovarsi all'estero e non conoscere bene l'inglese.

Lecce, 14 giugno 2016

Lunedì, 06 Giugno 2016 10:03

Parma Etica Festival 2016: tutte le foto

Cucina vegana e corretti stili di vita collegati ad un'alimentazione sana per una delle manifestazioni etiche a portata di bambino più grandi d'Europa. Si è conclusa ieri con successo la 3° edizione di Parma Etica Festival. Quattro giorni di conferenze, laboratori, musica e documentari che hanno animato il Parco Eridania.

Workshop gratuiti sulla sostenibilità con tematiche quali l'ambiente e la salute. Protagonisti gli animali e largo spazio al mondo dei bambini; prezioso presente da cui partire. Quattro giorni di laboratori gratuiti di cucina naturale, danza, arte circense e giochi didattici per sensibilizzarli ad uno stile di vita etico, rispettoso di tutte le forme viventi e dunque, sostenibile.

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Tutte le foto di Francesca Bocchia nella galleria in fondo alla pagina

 

Pubblicato in Cronaca Parma

Approda in Italia TensorTip MTX, un prodigio tecnologico creato dalla ricerca israeliana della CNOGA: in una scatoletta di 99,9 grammi è concentrato un laboratorio di analisi ematochimiche ed emodinamiche capace di restituire in tempo reale e senza prelievo di sangue 14 parametri fondamentali per valutare la condizione del paziente.

Giovedì 02 Giugno 2016 -

Approda in Italia TensorTip MTX, un prodigio tecnologico creato dalla ricerca israeliana della CNOGA: in una scatoletta di 99,9 grammi è concentrato un laboratorio di analisi ematochimiche ed emodinamiche capace di restituire in tempo reale e senza prelievo di sangue 14 parametri fondamentali per valutare la condizione del paziente: frequenza cardiaca (battiti al minuto), pressione arteriosa, saturazione di ossigeno, emoglobina, pH capillare, pressione parziale di O2, pressione parziale di CO2, Ossigeno ml/dL, Biossido di Carbonio mmol/L, pressione arteriosa media, portata cardiaca, gittata cardiaca, ematocrito, viscosità ematica, eritrociti oltre al flusso d’onda dal vivo della pressione ematica e il polso, mostrati sul display da 2,2 pollici.

 E' sufficiente inserire un dito della mano sinistra all'interno del dispositivo e in pochi secondi si ottengono i valori dei parametri e il grafico dell'elettrocardiogramma. Collegando "MTX" a un computer, i dati possono essere trasmessi a un centro di monitoraggio remoto. Una delle prime applicazioni potrà infatti coinvolgere medici di base che, dall'ambulatorio, potranno chiedere una valutazione del paziente agli specialisti ospedalieri.
 
​I valori dei parametri principali si ricavano dal polpastrello che viene "fotografato" con una micro camera agli infrarossi; i dati di emodinamica vengono invece calcolati attraverso complessi algoritmi. La misurazione deve essere svolta da personale sanitario appositamente formato e l'accuratezza dei dati vede un margine di errore inferiore al 10% nella quasi totalità dei parametri.

Il dispositivo non invasivo TensorTip MTX è il primo al mondo in grado di misurare la pressione arteriosa emodinamica senza il pompaggio d'aria. Il Prof. Sergio Pillon, Presidente dell’ONSET, Osservatorio Nazionale Sanità Elettronica e Telemedicina, e membro del panel consultivo di eHealth Ventures, ha affermato: “Queste nuove tecnologie consentono il monitoraggio di parametri che finora potevano essere monitorati soltanto con test invasivi, condotti esclusivamente presso laboratori specializzati e in ospedale. Le opportunità offerte dalla tecnologia CNOGA possono ridurre enormemente le visite al pronto soccorso e valorizzare la figura del medico. Nel giro di pochi secondi, il medico può salvare sul computer una dettagliata valutazione del paziente e, se necessario, trasmetterla allo specialista per una seconda opinione”.

 Il Prof. Pillon ha osservato inoltre: “L’analisi del flusso d’onda può fornire dati ancora più significativi, salvando parametri continui di pressione del sangue, saturazione ossigeno, portata cardiaca, gittata cardiaca e tutti gli altri parametri, per un’analisi offline “.

Il dispositivo è marchiato CE ed è registrato nel database del Ministero della Salute con codice CND Z1203020202 - REP DM NO. 1255142/R.


Il TensorTip Matrix sarà distribuito in Italia dalla Artech di Cavezzo (Modena), l'azienda rasa al suolo dal sisma emiliano del 2012, rinata con le proprie forze e oggi proiettata, attraverso la controllata al 100% Artech Virtual Clinic, verso il settore dei servizi evoluti nel campo della telemedicina.

Pubblicato in Nuove Tecnologie Emilia

Un clima di permanente campagna elettorale. E i risultati si vedono. Cereali e dintorni, poche variazioni, attesa per le notizie sul meteo estivo. Gran rimbalzo del Latte Spot. Grana Padano contro la pressione alta. Al via in Emilia Romagna il "Progetto UniCredit Mipaaf. Coltivare il futuro". Mais & Soia: stime della nuova stagione maggio 2016. Pastificio Andalini, 60 e non dimostrarli.

SOMMARIO Anno 15 - n° 20 22 maggio 2016 (in allegato il formato pdf scaricabile)
1.1 editoriale Un clima di permanente campagna elettorale. E i risultati si vedono
3.1 Cereali Cereali e dintorni. Poche variazioni, attesa per le notizie sul meteo estivo. FEDIT: alla fine paga sempre pantalone.
4.1 Lattiero Caseario Gran rimbalzo del Latte Spot.
5.1 vino e riconoscimenti Decanter, a Piacenza la Medaglia di bronzo.
5.2 salute e benessere
6.1 consorzio agrario Bologna La scomparsa di Filiberto Fantoni
6.2 concorsi Cirio Alta Cucina e Yoga protagonisti al concorso internazionale "Scappi"
7.1 consorzi agrari e fedit FEDIT: alla fine paga sempre pantalone
7.2 Crisi latte Latte, Calzolari (Alleanza Cooperative): Sosteniamo proposta di Martina per regolare l'offerta
8.1 agro-finanziamenti Al via in Emilia Romagna il "Progetto UniCredit Mipaaf. Coltivare il futuro"
9.1 cereali Cereali e dintorni. Momento di riflessione.
10.1 mais e soia Mais & Soia: stime della nuova stagione maggio 2016

11.1 imprese di successo Pastificio Andalini, 60 e non dimostrarli

12.1 Economia e politica Pizzarotti non è condannato!

13.1promozioni "vino" e partners

14.1promozioni "birra" e partners

 

Durante il congresso dell'American Society of Hypertension, in corso in questi giorni a New York, è stato presentato uno studio che dimostra come una dieta a base di Grana Padano DOP abbia contribuito a ridurre la pressione arteriosa nei soggetti affetti da ipertensione.

Emilia, 18 Maggio 2016 -

Curarsi mangiando. Dal congresso dell'autorevole American Society of Hypertension in corso in questi giorni a New York arriva la conferma che il cibo può essere la nostra medicina. Nel corso dei lavori è stato presentato e condiviso uno studio che dimostra come una dieta a base di Grana Padano DOP abbia contribuito a ridurre la pressione arteriosa nei soggetti affetti da ipertensione.

La ricerca, realizzato dall'Unità Operativa di Ipertensione dell'Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, guidata dal Dr. Giuseppe Crippa, e dall'Istituto di Scienze degli Alimenti della Nutrizione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, dimostra che 30 grammi al giorno di Grana Padano DOP, somministrati per 2 mesi, riducono significativamente la pressione alta.

I ricercatori italiani hanno condotto uno studio clinico controllato con placebo in pazienti ipertesi, con lo stesso protocollo che si usa per testare l'efficacia dei farmaci (procedura rarissima per gli alimenti), metodologia che dà risultati altamente attendibili e riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale.

Lo studio è stato realizzato inserendo nella dieta giornaliera di 30 pazienti (da 45 a oltre 65 anni, 13 femmine e 17 maschi) 30 grammi al giorno di Grana Padano DOP stagionato 12 mesi in quanto particolarmente ricco di tripeptidi che hanno proprietà ACE-inibitori. Gli stessi pazienti, in ordine casuale, hanno assunto un placebo inattivo, cioè privo di tripeptidi.

Alcuni di questi peptidi (denominati IPP e VPP) hanno un importante effetto biologico in quanto sono in grado d'inibire l'attività di un enzima (enzima di conversione dell'angiotensina o ACE). Questo enzima è cruciale nella cura dell'ipertensione e i farmaci più diffusi per il suo trattamento agiscono proprio attraverso questo meccanismo (ACE-Inibitori come il ramipril, l'enalapril ecc).

"Sono infatti questi frammenti proteici che si sviluppano nella fermentazione del latte ad opera del Lactobacillus helveticus che inibiscono l'enzima che fa aumentare la pressione arteriosa producendo la conversione dell'angiotensina - racconta il Dott. Crippa - queste molecole raggiungono la massima concentrazione nel Grana Padano stagionato 12 mesi, quello che troviamo a disposizione sul mercato e che noi abbiamo somministrato ai pazienti che non erano riusciti a stabilizzare la loro pressione arteriosa nei 3 mesi precedenti. Al momento dell'inizio della ricerca in tutti i pazienti la pressione era maggiore 140 mmHg per la sistolica e/o maggiore di 90 per la diastolica. Dopo 2 mesi di trattamento con Grana Padano i livelli pressori si sono ridotti in modo significativo (- 6 mmHg per la pressione sistolica e – 5 mmHg per la pressione diastolica) e, nella maggior parte dei pazienti, la pressione si è normalizzata."

Nel rispetto del disciplinare DOP il Grana Padano non può essere commercializzato con una stagionatura inferiore a 9 mesi, e quello che normalmente si trova sul mercato ha in media 12 mesi, proprio il momento in cui i peptidi antipertensivi raggiungono il picco. Dopo tale periodo, procedendo con la stagionatura, la concentrazione di queste molecole antipertensive via via diminuisce.

Continua il Dott. Crippa:"È ragionevole pensare che l'effetto antipertensivo ottenuto con il Grana Padano DOP non sia facilmente estendibile ad altri tipi di formaggio perché la specie dei lattobacilli utilizzati, il tipo di caseificazione, la durata e le caratteristiche dell'invecchiamento del Grana Padano sono del tutto particolari e non facilmente riproducibili."

L'effetto del Grana Padano (quale prodotto funzionale) dimostrato da questa ricerca è stato raggiunto nonostante il contenuto di sale, grassi e colesterolo, elementi che in passato hanno portato molti a considerare il formaggio come nemico della salute. In realtà in 30 grammi di Grana Padano, la dose giornaliera data ai pazienti ipertesi, c'è molto meno sodio che in una rosetta di pane e enormemente meno che in una pizza. Inoltre, in 30 grammi si trovano 32 mg di colesterolo, una quantità veramente modesta rispetto a 220 mg che rappresentano il livello medio giornaliero consigliato per un adulto.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia


Ma Robin Hood, non rubava ai ricchi? Cereali e dintorni. Mercato ancora in crescita nonostante un lieve sussulto di metà settimana. Flessione del Grana Padano e Baldrighi riconfermato Presidente del Consorzio. Emilia-Romagna, l'eco-svolta. Parmovo con Andrea De Vincenzi al Cibus 2016. L'uovo della nonna. C'è un perché... scientifico. Succo di ciliegie efficace come i farmaci per combattere la pressione alta. Gluten Free Rummo

SOMMARIO Anno 15 - n° 18 8 maggio 2016 (in allegato il formato pdf scaricabile)
1.1 editoriale Ma Robin Hood, non rubava ai ricchi?
3.1 Cereali Cereali e dintorni. Mercato ancora in crescita nonostante un lieve sussulto di metà settimana.
4.1 Lattiero Caseario Flessione del Grana Padano e Baldrighi riconfermato Presidente del Consorzio
5.1 ambiente - rifiuti. Emilia-Romagna, l'ecosvolta
5.2 grana padano Mercuri (Alleanza Cooperative): bene rielezione Baldrighi alla presidenza del Grana Padano
6.1 cibus 2016 - novita' Cibus: 1000 nuovi prodotti del food made in Italy in esposizione
7.1 agroalimentare comunicazione Valfrutta, nuova comunicazione per rafforzare la distintività del marchio cooperativo italiano
7.2 solidarieta' borse studio Power Energia "accende" la solidarietà
8.1 Parmovo a Cibus Parmovo con Andrea De Vincenzi al Cibus 2016.
8.2 Cibus e salute L'uovo della nonna. C'è un perché... scientifico.
9.1 salute Succo di ciliegie efficace come i farmaci per combattere la pressione alta
9.2 eventi cibus2016 Gluten Free Rummo: una grande pasta per tutti
10.1 cereali Cereali e dintorni. Mercato in crescita.
11.1 cereali Cereali e dintorni. Aggiornamento
12.1 acqua Bonifica Parmense, inaugurata la nuova sede
13.1promozioni "vino" e partners
14.1promozioni "birra" e partners

Cibus-18 8mag16-COP

La scoperta ha importanti implicazioni per milioni di cittadini affetti da tale patologia. I ricercatori hanno scoperto che bere succo di ciliegie mantiene sotto controllo la pressione alta. Questo il suggerimento che arriva dai ricercatori della Northumbria University, secondo i quali il consumo di tale bevanda aiuterebbe a contenere l'ipertensione al pari dei farmaci solitamente prescritti. Ottenere i preziosi benefici sarebbe piuttosto semplice, almeno in accordo a quanto pubblicato dai ricercatori britannici sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition.

Basta diluire 60 ml di succo concentrato di ciliegie (nello studio utilizzate quelle di Montmorency) e diluirlo con 100 ml d'acqua per vedere la propria pressione sanguigna calare del 7% entro 3 ore. Secondo i ricercatori i benefici ottenuti dalla riduzione della pressione del sangue porterebbero con loro ulteriori vantaggi, espressi nel ridotto rischio di ictus (-38%) e di problemi cardiaci (-23%): effetti simili a quelli evidenziati con l'assunzione di farmaci. I test sono stati condotti su 15 partecipanti che stavano mostrano i primi segni di ipertensione: ad alcuni di loro è stato offerto il succo di ciliegie con acqua, mentre agli altri un placebo aromatizzato alla frutta. Il merito secondo i ricercatori è da attribuire all'abbondante quantità di acidi fenolici nelle ciliegie.

Questo tipo di antiossidanti naturali sarebbe la chiave per contrastare l'ipertensione, azione che verrebbe ottenuta nei suoi massimi effetti quando il livello nel sangue di due di essi (acido protocatechico e acido vanillico) raggiunge il suo picco. Secondo quanto ha spiegato la Dott.ssa Karen Keane, tra gli autori dello studio (finanziato dal Cherry Marketing Institute, negli USA): La portata della riduzione della pressione sanguigna che abbiamo osservato è stata comparabile con quelle ottenute con un singolo farmaco anti-ipertensivo e evidenzia la potenziale importanza che le ciliegie di Montmorency potrebbero avere nel controllo della pressione alta. I dati sono allarmanti. Gli ipertesi sono tanti: 15 milioni di italiani ha la pressione alta, spesso senza neanche saperlo.

Nella sola Italia a soffrire di ipertensione arteriosa sono qualcosa come il 25-30 per cento di persone un vero esercito ma è un numero sicuramente in difetto se si considera quanti non sanno di essere ipertesi non riuscendo ad interpretare, almeno nelle prime fasi della condizione, il significato dei sintomi di cui probabilmente già soffrono. In Italia il record di ipertesi spetta al Nord Est, con il 37% degli uomini e il 29% delle donne colpiti. Seguono poi il Sud e le Isole (33% uomini, 34% donne), il Nord Ovest (33% uomini, 29% donne) e il Centro (31% uomini, 29% donne). Regione per regione, invece, la vetta della graduatoria è della Calabria, con il 45% degli uomini e il 41% delle donne con la pressione alta. Segue il Friuli Venezia Giulia. In fondo alla classifica, troviamo invece l'Abruzzo (24% sia donne che uomini) e le Marche (24% uomini, 23% donne).

La pressione alta, è un fattore di rischio per ictus e malattie cardiache e viene spesso chiamata il "killer silenzioso" perché non ha per lo più sintomi. Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" la pressione alta è uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare. Pertanto al di la delle nuove scoperte scientifiche la cura dell'ipertensione non può prescindere da alcuni rimedi naturali che riguardano lo stile di vita e l'alimentazione. Alla base di qualsiasi strategia di trattamento della pressione alta ci sono alcuni provvedimenti che riguardano lo stile di vita e la dieta; rimedi naturali, quindi, che sono in grado di agire positivamente sui valori pressori sia in termini di prevenzione che di terapia vera e propria.

Per esempio il fumo andrebbe evitato completamente, da tutti, ma soprattutto da chi soffre di pressione alta e altri fattori di rischio cardiovascolare. Se siete fumatori, quindi, il primo rimedio naturale per abbassare la pressione è proprio smettere di fumare.
(5 maggio 2016)

Il 6,7 e 8 maggio la città ospita un fitto calendario di eventi per conoscere e combattere uno dei tumori femminili più pericolosi, ma meno conosciuti. In programma un convegno medico internazionale, un incontro per parlare con le donne di prevenzione e corretti stili di vita, un concorso fotografico e la donazione di un ecografo di ultima generazione al Policlinico Sant'Orsola.

Di Manuela Fiorini

Bologna, 5 maggio 2016

Ogni anno, nel mondo, colpisce 250 mila donne e ne uccide 140 mila. In Italia, sono 5000 i nuovi casi all'anno. Di questi, 3200 non sopravvivono a 5 anni dalla diagnosi. E' il tumore ovarico, la neoplasia femminile più pericolosa e meno conosciuta. L'alta mortalità è dovuta proprio alla difficoltà di individuare in maniera precoce i sintomi, che sono aspecifici e vengono scambiati per malesseri minori. Nel 75% dei casi, la diagnosi risulta tardiva e la prognosi più sfavorevole. In secondo luogo, per il tumore ovarico non esistono strumenti di prevenzione come il pap test per il tumore all'utero, oppure test di screening per la diagnosi precoce, come per il tumore al seno. Tuttavia, una maggiore attenzione a primi segnali può portare a una diagnosi tempestiva e individuare e curare il tumore a uno stadio iniziale, con buone prospettive di guarigione.

Proprio per conoscere e combattere quello che viene definito il "killer silenzioso" delle donne, domenica 8 maggio si celebra in tutto il mondo la IV Giornata Mondiale sul Tumore ovarico, voluta dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Le parole d'ordine per combattere la patologia sono: informazione e diagnosi tempestiva.
A Bologna, l'Associazione Loto Onlus, nata con l'obiettivo di colmare il vuoto informativo e diffondere la consapevolezza sul carcinoma dell'ovaio, promuove la tre giorni "Io Loto, noi lottiamo", la prima rassegna nazionale dedicata a questa patologia. Nelle giornate del 6, 7 e 8 maggio il capoluogo emiliano ospita tre giornate di approfondimento, confronto e sensibilizzazione che coinvolgono la comunità scientifica, le pazienti, le loro famiglie e le donne in generale.

Si comincia venerdì 6 maggio con il convegno "Il tumore ovarico l'oncologia che verrà", in programma al MAST, il centro polifunzionale e spazio espositivo di via Speranza 42. Qui alcuni tra i più importanti oncologi italiani ed europei faranno il punto sulle nuove prospettive di cura e sugli strumenti a disposizione per la diagnosi precoce dei tumori ovarici. Introduce Claudio Zamagni, Responsabile di Oncologia Medica Addarii del Policlinico Sant'Orsola di Bologna e Direttore del Comitato Scientifico di Loto Onlus.

Sabato 7 maggio, tutte le donne sono invece invitate all'Oratorio San Filippo Neri, in via Manzoni 5, per una giornata di confronti su "Il ruolo del corretto stile di vita nella prevenzione e nella cura oncologica", in cui si parlerà con medici esperti sia di corretti stili di vita, ma anche delle terapie non convenzionali come supporto alle cure tradizionali: dall'alimentazione allo sport, dalla meditazione al'agopuntura. Proprio la psiche, infatti, ha una grande importanza nel percorso di cura e queste terapie contribuiscono ad allontanare ansia e stress, ritrovando un equilibrio con il proprio corpo. Segue l'incontro una tavola rotonda a cui partecipano le associazioni che si occupano delle patologie femminili: oltre a Loto Onlus, Komen, Seno di Poi, Dipetto, Go for Life e LILL. Introduc Gioacchino Pagliaro, Direttore di Psicologia Ospedaliera presso il Dipartimento Oncologico dell'AUSL di Bologna.

Domenica 8 maggio, presso il padiglione 26 del Policlinico Sant'Orsola è in programma la premiazione del concorso fotografico "Scatta un'emozione", che vuole interpretare attraverso le immagini, sentimenti ed emozioni che accompagnano la malattia. Inoltre, Loto Onlus consegnerà alla struttura ospedaliera un ecografo di ultima generazione, acquistato grazie al contributo della Fondazione Corrado e Bruno Maria Zaini, di UniCredit e di tante persone che hanno fornito numerosi aiuti concreti con la loro partecipazione a questa importante raccolta fondi. Lo strumento sarà di ausilio nella diagnosi precoce dei tumori all'ovaio. Secondo uno studio inglese, infatti, abbinare l'ecografia pelvica trans vaginale e il dosaggio di marcatori tumorali nel sangue secondo un algoritmo predefinito consentirebbe di diagnosticare con buona accuratezza i tumori dell'ovaio in uno stadio precoce.
INFO: www.lotonlus.org

giornata nazionale tumore ovarico 2016 locandina

Pubblicato in Cronaca Emilia

Venerdi 6 maggio il convegno scientifico che apre la rassegna "io Loto, noi Lottiamo". Il punto sugli attuali metodi di cura per il tumore ovarico, quali le nuove prospettive in termini di farmaci e tecnologie utilizzate. Questo il cuore del convegno scientifico internazionale "Il tumore ovarico e l'oncologia che verrà", appuntamento che inaugurerà la tre giorni organizzata da Loto Onlus per la lotta al tumore ovarico nella città di Bologna.

Bologna, 4 maggio 2016

Venerdi 6 maggio MAST, via Speranza 42 Bologna, dalle 9.00 – 18.00. Iscrizione gratuita con preregistrazione obbligatoria su www.mitcongressi.it  oppure scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Il tumore ovarico è la prima causa di morte per neoplasie ginecologiche nei paesi occidentali e nel nostro paese colpisce oltre 5.000 donne all'anno. E' con questo killer che i ginecologi, gli oncologi e i medici tutti devono combattere. Per questo motivo l'attenzione costante verso la ricerca, l'innovazione e le nuove metodologie di cura risultano essere l'unica via per dare più speranza alle donne.

Un'analisi su quali terapie risultino più efficaci e in quali direzioni si stia muovendo la ricerca e l'innovazione scientifica verrà fatta durante il convegno internazionale "Il tumore ovarico e l'oncologia che verrà" che si svolgerà nella prestigiosa cornice del MAST, via Speranza 42, venerdi 6 maggio 2016 dalle ore 9.00 alle ore 18.00.

Un appuntamento scientifico che vedrà riuniti i più grandi esperti del settore guidati dal prof. Claudio Zamagni Responsabile dell'Oncologia Medica Addarii del Policlinico Sant'Orsola.
Molti i temi che si affronteranno: dai trattamenti più innovativi alle terapie più all'avanguardia quale la immunoterapia dei tumori.
Recentemente, si è scoperto come i tumori riescano a neutralizzare il sistema immunitario e vengono oggi messi a punto sempre più farmaci capaci di contrastare il blocco delle difese immunitarie che il tumore mette in campo.
Si approfondirà anche il tema dei farmaci a bersaglio molecolare che possono colpire i meccanismi specifici della proliferazione tumorale, farmaci che possono essere in aiuto ad a cure chemioterapiche che agiscono in modo più indiscriminato.
Non solo cure, ma anche temi legati alla prevenzione del tumore dell'ovaio e alla qualità di vita delle pazienti: un intervento approfondirà il tema della sessualità delle donne dopo il tumore ovarico.

"L'innovazione terapeutica è oggi al centro dell'attività di ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci da affiancare alla chemioterapia o, talora, sostitutivi della chemioterapia è di importanza estrema e in questo siamo attivamente impegnati. Non bisogna tuttavia dimenticare che è fondamentale la ricerca sulla prevenzione e sulla diagnosi precoce, poiché ancora oggi il tumore dell'ovaio viene diagnosticato in stadio avanzato in oltre il 75% dei casi" dichiara il prof. Claudio Zamagni.

La partecipazione è gratuita previa con pre-iscrizione obbligatoria o al sito www.mitcongressi.it, cliccando sul titolo del convegno, oppure scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Impegno e ricerca contro i tumori, UniCredit c'è

Con il sostegno di UniCredit, attraverso il Progetto Carta Etica, si realizza in concreto un'altra iniziativa a favore della comunità, questa volta portata avanti da Loto Onlus, associazione No profit basata sul volontariato che opera contro il tumore ovarico e che, grazie anche al contributo di UniCredit, ha potuto acquistare un ecografo di ultima generazione in grado di aiutare la diagnosi precoce dei tumori dell'ovaio. Lo speciale apparecchio sarà consegnato da Loto Onlus domenica 8 maggio, presso l'Istituto Oncologico Addarii dell'Ospedale Sant'Orsola di Bologna.

«Da oltre dieci anni i nostri clienti, utilizzando Carta Etica hanno contribuito a supportare progetti di utilità sociale in tutta Italia – spiegano da UniCredit – Grazie ai fondi messi a disposizione da UniCredit Card Flexia "Carta Etica", possiamo infatti individuare alcune tra le tematiche sociali più urgenti cui destinare i fondi raccolti, collaborando con istituzioni e organizzazioni a livello locale anche per la realizzazione di iniziative filantropiche e di solidarietà sociale. Così, la nostra vicinanza all'attività di Loto Onlus conferma l'impegno del nostro Gruppo nei confronti delle fasce della popolazione più deboli e una risposta concreta alle necessità del territorio».

Solo nel 2015, ad esempio, grazie a UniCreditCard Flexia Classic E - la carta di credito che, senza alcun costo aggiuntivo per il cliente, alimenta con una percentuale di ogni spesa effettuata un fondo di beneficienza (il Fondo Carta Etica) - sono stati erogati in Emilia Romagna circa 100mila euro per contribuire a diversi progetti di solidarietà a livello locale ed è stata finanziata la campagna "Un voto 200.000 aiuti concreti" dedicata alle Organizzazioni Non Profit presenti sul sito "ilMioDono".

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Lo studio dell'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano sull'alimentazione degli italiani in occasione della Giornata Europea dell'Obesità del 21 maggio

Milano, 26 aprile 2016 – Nel mondo sono 641 milioni le persone obese o in sovrappeso, come riferisce il recente studio dell'Imperial College di Londra, pubblicato nel numero di aprile dalla rivista The Lancet, che ha coinvolto l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e oltre 700 ricercatori nel mondo. Nel 1975 le persone obese nel mondo erano 105 milioni, mentre nel 2014 la cifra è arrivata a 641 milioni. Un aumento vertiginoso che fa parlare i ricercatori di "epidemia di obesità": è interessato il 13% della popolazione mondiale adulta, ed occorre intervenire, prima di tutto raccomandando una corretta alimentazione.

In occasione della Giornata mondiale dell'obesità del 21 maggio 2016, gli esperti dell'Osservatorio nutrizionale Grana Padano (Ogp) hanno realizzato uno studio sul rapporto tra tipo di alimentazione e peso corporeo, analizzando 5mila interviste di italiani adulti.
Le abitudini alimentari emerse evidenziano uno scarso apporto di verdura, il 38.7 del campione non mangia due porzioni di verdura al giorno e la cattiva abitudine è prevalente nel maschio (45% rispetto 32%), per la frutta emerge che il 27% degli intervistati non mangiano due frutti al giorno e il 45% non mangia due volte a settimana il pesce, i cereali integrali non sono utilizzati dal 65% degli intervistati e il 56% di questi sono in sovrappeso o obesi. I dolci sono utilizzati da entrambi i sessi senza particolari differenze in quantità.

Le cattive abitudini sono per il 10% degli intervistati di non fare la prima colazione, il 20% mangia davanti alla televisione o al computer, il 25 % degli intervistati ha l'abitudine all'aperitivo che è quasi sempre accompagnato dal buffet. Il pasto completo ed equilibrato (primo e secondo con le verdure e la frutta) è fatto solo dal 16% degli intervistati a cena e il 10% a pranzo, la maggior parte delle persone fa pasti veloci e dissociati (o primo o secondo piatto), più della metà delle persone, il 60% non guarda le etichette nutrizionali e non si informa sulle caratteristiche dei prodotti nutrizionali. Il 40% utilizza alcolici, prevalentemente vino.

Analizzando i nutrienti, la quota proteica è di circa 1-1.2 grammi di proteine per Kg di peso, abbiamo quindi un'alimentazione normoproteica con una percentuale di fibra, vicina a quella raccomandata 29g invece che 30g. Analizzando i dati emerge una bassa introduzione di Vitamina D e bassa introduzione di minerali, prevalentemente ferro nelle donne, le persone bevono poco e difficilmente raggiungono 1.5 litri di acqua al giorno.

Il dato più evidente dall'indagine è che il 43% del campione passa quotidianamente 3 o più di 4 ore davanti alla televisione o ai giochi elettronici, l'attività quotidiana in casa è minima, meno di 1 ora al giorno nel 50% degli intervistati (nel 66% degli uomini). Se si considera l'attività lavorativa emerge chiaramente che chi ha un lavoro sedentario (50% degli intervistati) ha un BMI più elevato, infatti il 50% dei sedentari ha un BMI maggiore di 25. La tendenza al sovrappeso e obesità aumenta per chi è disoccupato o senza lavoro, oppure in pensione.
"La sedentarietà è molto diffusa nella nostra popolazione e l'attività fisica regolare è scarsa – spiega Maria Letizia Petroni, Presidente di ADI Associazione Italiana di dietetica della Lombardia e coordinatrice dell'Ogp - E' quindi fondamentale promuovere una sana alimentazione e un corretto stile di vita, promuovendo la Dieta Mediterranea abbinata ad una attività fisica regolare: per gli adulti è di almeno 150 minuti a settimana di attività fisica aerobica d'intensità moderata, praticata per almeno 10 minuti consecutivi, secondo le linee guida della SIO (Società Italiana Obesità) e ADI".

"Aggiungo che durante Expo2015 è stata lanciata la dieta del Grana Padano – sottolinea Petroni – con piatti basati su Grana Padano Dop che contiene la leucina, con l'effetto di contrastare la perdita di massa magra metabolicamente attiva durante il calo di peso ed aumentare il senso di sazietà, fattore assai importante per chi tende a mangiare troppo".

I CONSIGLI DEGLI ESPERTI DELL'OSSERVATORIO NUTRIZIONALE GRANA PADANO:
1) Raggiungere i 10.000 passi al giorno (utilizzando anche il contapassi)
2) Bere più di 1.5 litri acqua al giorno (almeno 8 bicchieri)
3) Cinque porzioni di frutta e verdura al giorno
4) Introdurre alimenti integrali
5) Limitare i grassi animali e preferire l'olio di oliva
6) Assumere almeno tre volte il pesce alla settimana
7) Una o due porzioni di latticini al giorno (latte\ yogurt)
8) Utilizzare almeno due volte alla settimana i legumi come fonte proteica
9) Limitare il sale aggiunto
10) Pesarsi regolarmente

Metodologia dello studio Ogp
La valutazione delle abitudini alimentari e dell'apporto di energia, di macro e micronutrienti è stata effettuata mediante l'utilizzo di un avanzato software, OGP versione 3.0, sviluppato appositamente e gratuitamente per i professionisti nell'ambito nutrizionale. Di ogni soggetto sono stati raccolti i dati anagrafici, utili a classificarli per: sesso, età, area geografica, livello d'istruzione e grado di occupazione.
La prima parte dell'intervista riguarda la raccolta di dati antropometrici. Peso (kg) e altezza (cm) e calcolo del BMI (KG\m2). Le successive 6 domande valutano lo stile di vita dei soggetti, più precisamente: L'abitudine al fumo; Il lavoro dal punto di vista della fatica fisica, quindi classificato come sedentario, manuale o pesante; Il tempo dedicato all'attività domestica, il tempo libero speso per hobby sedentari, il tempo dedicato ad un attività fisica moderata. Le abitudini alimentari vengono indagate con 28 domande riguardanti il consumo giornaliero di alimenti, bevande, e alcolici.
I restanti quesiti sulle abitudini alimentari riguardano le modalità di consumo dei pasti principali (domestico o fuori casa, in solitudine o in compagnia) e il tempo ad essi dedicato (es. pranzo consumato in 10 minuti o in più di 20), i comportamenti nei confronti del cibo, in particolare, se il soggetto è abituato a spiluccare, a mangiare spesso fuori pasto o se consuma solo i pasti principali.
Il campione esaminato, tra la popolazione adulta ha un età media di 53 anni, un BMI medio di 26.6, una circonferenza vita di 91 cm. (media di 87cm per le donne e 95,5 cm per gli uomini). I dati emersi riconfermano l'importanza dell'istruzione, il campione più istruito ha un BMI medio più basso rispetto a chi ha un livello scolastico più basso.
(Ufficio stampa Osservatorio Nutrizionale Grana Padano sito web: http://www.educazionenutrizionale.granapadano.it)

SCHEDA INFORMATIVA SULL' OSSERVATORIO NUTRIZIONALE GRANA PADANO
Indagine sugli errori nutrizionali e gli stili di vita
L'Osservatorio nasce nel 2004 grazie all'impegno del Consorzio Tutela Grana Padano in collaborazione con FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) e SIMG (Società Italiana di Medicina Generale). Dall'inizio del 2005 sta fotografando gli stili alimentari della popolazione italiana con appositi questionari somministrati dai Medici e Pediatri di libera scelta ai loro assistiti, ai quali nel 2007 si sono aggiunti Dietisti e altri Medici Specialisti. L'indagine non è svolta da intervistatori ma da professionisti della salute che svolgono sui loro assistiti delle anamnesi alimentari a favore della loro salute e a scopo educativo. I dati raccolti con le anamnesi vengono elaborati per dare informazioni di carattere osservazionale-epidemiologico che periodicamente sono diffusi alla società civile.

AD OGGI.
Ha coinvolto 1.451 Medici di Medicina Generale, 673 Pediatri, 372 Dietisti che hanno somministrato 27.271 anamnesi alimentari (interviste) di cui 7.251 in età pediatrica e 20.020 adulti.

GLI OBIETTIVI.
Educare l'intervistato ad una corretta alimentazione e suggerire uno stile di vita quale prevenzione primaria, secondo quanto identificato dal programma "Guadagnare Salute" del Ministero della Salute.
Ottenere una stima qualitativa dell'assunzione di nutrienti e delle abitudini quali fumo e attività fisica.
Fornire al medico un pratico strumento operativo per somministrare l'anamnesi nutrizionale.
Identificare i principali errori nutrizionali degli italiani e diffondere la cultura della corretta alimentazione.

METODOLOGIA.
Ogni medico, pediatra, dietista e operatore sanitario, effettua l'anamnesi in un'area riservata online dove risiede il software. L'anamnesi è somministrata solo a soggetti che non soffrono di importanti patologie ed è effettuata come una ricerca osservazionale (il medico intervista il suo assistito, o il genitore nel caso di minori) l'intervista è guidata da un questionario elettronico che raccoglie: età, sesso, peso e altezza per calcolare il BMI, la circonferenza addominale, lo svolgimento di attività fisica, il tempo trascorso in attività sedentarie (guardare la TV, utilizzare il PC, fare giochi elettronici) e l'abitudine al fumo.
La parte alimentare valuta la frequenza di assunzione settimanale o mensile dei più importanti e diffusi alimenti consumati in Italia, i dati dichiarati vengono elaborati dal software che calcola il contenuto in macronutrienti e micronutrienti e di conseguenza quanti se ne sono assunti con la dieta abituale. Il software elabora e somma i nutrienti assunti e li paragona al fabbisogno giornaliero di ogni individuo, distinto per età e sesso, per valutarne lo scostamento rispetto ai valori standard. Le eccedenze e deficienze di nutrienti significative vengono evidenziate per correggere l'errore nutrizionale emerso dall'anamnesi. Gli scostamenti dei nutrienti vengono poi riclassificati in cibi da assumere più o meno frequentemente. Oltre a ciò il software permette, solo al medico, di suggerire comportamenti personalizzati a seconda del quadro clinico dell'intervistato. I risultati e i suggerimenti vengono consegnati all'intervistato.

COMITATO SCIENTIFICO OGP:
Prof.ssa Maria Letizia Petroni: coordinatrice del board, Medico specializzato in medicina interna ed esperto di alimentazione, nutrizione clinica ed obesità, coordinatore di ricerche finalizzate per il Ministero della Salute e Docente incaricato di dietetica e nutrizione presso diverse Università italiane. Responsabile scientifico del centro obesità dell'ospedale Villa Igea di Forlì.
Dott.ssa Michela Barichella: Medico specializzato in scienza dell'alimentazione, Responsabile medico del Servizio dietetico ICP dell'Ospedale di Milano, Presidente di Brain and Malnutrition Association.
Prof. Claudio Maffeis: Medico Pediatra, esperto di nutrizione e obesità infantile, Docente di metabolismo e nutrizione in età evolutiva dell'Università di Verona, Direttore della UOS nutrizione clinica e obesità dell'Ospedale Borgo Roma, Verona.
Prof. Sergio Coccheri: Medico specializzato in cardiologia e angiologia Ordinario di Malattie cardiovascolari dell'Università di Bologna.
Prof. Davide Festi: Medico specializzato in gastroenterologia, Ordinario di Gastroenterologia, Direttore della Scuola di specializzazione e Preside del corso di laurea in dietetica dell'Università di Bologna.
Prof. Alessandro Lubisco: statistico, Docente di scienze statistiche dell'Università di Bologna).