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 Il cittadino italiano è stato scovato dalla Polizia all’interno di un appartamento nel quartiere “1 Maji” a Valona

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Si rafforza il ruolo della società fieristica bolognese nel settore PET, che inserisce nel suo calendario 2021 lo storico format espositivo in versione outdoor a garanzia della completa sicurezza di espositori e visitatori.

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REGGIO EMILIA, 7 dicembre 2020 - UniCredit ha erogato un finanziamento da 7 milioni di euro a favore di Latterie Soresina, storica azienda cooperativa di trasformazione del latte, con sede principale a Soresina, in provincia di Cremona,

Mercoledì, 09 Settembre 2020 14:20

Come svuotare cantina

Come svuotare cantina nel modo perfetto e senza stress?

Pubblicato in Lavoro Emilia
Martedì, 10 Settembre 2019 17:48

Gli istanti fugaci di Alex Prager in mostra a Milano

Los Angeles è al tempo stesso l’ispirazione e lo sfondo per molte delle sue opere, come Polyester (2007), Week-end (2010) e Compulsion (2012). Le sue radici nascono dalla tradizione fotografica di William Eggleston, Diane Arbus e Cindy Sherman, maestri nell'arte di “congelare” un indefinibile momento del quotidiano.

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Operazione dei Carabinieri del ROS contro un gruppo di anarco-insurrezionalisti a Bologna, Firenze e Milano.

Dalle prime ore di oggi, i carabinieri del ROS e del comando provinciale di Bologna stanno eseguendo una misura cautelare nei confronti di 12 anarco-insurrezionalisti, autori di

Pubblicato in Cronaca Emilia

Attesissimo perché è senza ombra di dubbio uno dei grandi titoli in scena nel 2020. Attesissimo perché viene portata sul palco una storia che è divenuta leggendaria sul grande e piccolo schermo. Attesissimo perché la produzione di Show Bees (in collaborazione con Colin Ingram e Hello Entertainment) è garanzia di qualità. È arrivato il momento di "Ghost il musical", al Teatro degli Arcimboldi di Milano fino all’ 1 marzo dopo le tappe bolognesi (Teatro EuropAudorium il 25 e 26 gennaio) e romane (al Teatro Sistina dal 28 gennaio al 9 febbraio). Lo spettacolo, orchestrato dal regista Federico Bellone, tornerà nella nostra regione a marzo, precisamente il 24 e il 25, al Teatro Regio di Parma.

LA STORIA -

Impossibile non conoscere la trama di “Ghost”: Le vite di Sam, bancario di New York, e Molly, giovane artista, vengono sconvolte dall’omicidio del ragazzo. Sam si ritrova ben presto fantasma e per manifestarsi a Molly si serve della truffaldina medium Oda Mae. I due cercano di convincere Molly dell’esistenza di una vita ultra terrena e insieme riescono a smascherare il mandante dell’omicidio di Sam: l’avido Carl. Con la pellicola cinematografica del 1990, Patrick Swayze e Demi Moore fecero commuovere milioni di persone e sbancarono i botteghini di tutto il mondo. Nella versione teatrale, Sam sarà Mirko Ranù, 32 anni di Roma, Molly avrà il volto di Giulia Sol, bergamasca di 23 anni; Gloria Enchill, ventisettenne piacentina di genitori ghanesi, sarà Oda Mae. A loro il compito di ricreare la magia di Ghost.

LE PAROLE DEL REGISTA -

"È una storia più attuale che mai. Con questo romantico thriller vorremmo che lo spettatore potesse stringere la mano della persona a cui tiene, per non perdere l'occasione di dirle ti amo. Perché i treni della vita passano una sola volta e non si può tornare indietro", ha spiegato Federico Bellone. Con lui anche Paolo Carta, illusionista esperto che non usa la tecnologia per sorprendere lo spettatore: “In un musical come Ghost è facile immaginare come alcuni effetti possano fare la differenza. Vedere il protagonista passare attraverso la porta come un fantasma, l'anima di un defunto entrare improvvisamente nel corpo della medium, oggetti che si muovono inspiegabilmente… Tutto questo fa sì che il pubblico dimentichi di essere in presenza di una finzione scenica”.

COLONNA SONORA -

La colonna sonora pop-rock, arrangiata da due big della musica internazionale, Dave Stewart, ex componente degli Eurythmics, e Glen Ballard, tra gli autori della musicista canadese Alanis Morissette, fa da sfondo a un racconto senza tempo. Un musical sensoriale e fantasy dove ogni accadimento nasconde un mistero apparentemente inspiegabile. Il pubblico, ovviamente, non rimane indifferente nell’ascoltare brani resi epici dal film. Tra tutti, Unchained Melody, canzone resa immortale e legata indissolubilmente alla “scena del vaso di terracotta”. Ma anche il resto delle musiche portate in scena è in grado di regalare emozioni, arricchendo una produzione che vale assolutamente la pena vivere a teatro.

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GHOST IL MUSICAL - Mirko Ranù e Giulia Sol ph. Attilio Marasco

 

Pubblicato in Cultura Parma

Cinque date, da domani, martedì 11, a sabato 15 febbraio. Un’occasione irripetibile per gli amanti del genere: Ray Gelato, uno dei massimi esponenti del mondo jazz, si esibirà al Blue Note di Via Borsieri a Milano per ben 5 date, con due spettacoli ogni sera. Il primo con inizio alle 21. Il secondo, alle 23 (il secondo spettacolo, venerdì e sabato, inizierà alle ore 23.30. Già sold out le prime serate di questi giorni).

CHI E' RAY GELATO

Per gli innamorati del jazz, questo nome è una garanzia. Grande show, musica divina e canzoni indimenticabili. Per chi si approccia al genere da poco, basta raccontare che Ray Gelato si è esibito in tutto il mondo, al Dubai International Jazz Festival, al Montreal Jazz Festival, a Philadelphia, Tampa, Chicago, Washington D.C., Los Angeles, al Ronnie Scott di Londra, alla Carnegie Hall, The Nice Jazz Festival, The Lugano Jazz Festival, San Sebastian Jazz Festival in Spagna così come all’Umbria Jazz (4 volte). In suolo inglese ha addirittura suonato dal vivo al matrimonio di Sir Paul Mc Cartney e a un party pubblico tenuto da sua Maestà, la Regina d’Inghilterra. Popolare in Inghilterra così come in Italia, è conosciuto in Florida e in tutti gli Stati Uniti come uno dei grandi interpreti del jazz. Oltre al suo sound ineguagliabile, Ray ha raggiunto grande notorietà in Italia grazie alla orchestra dei romagnoli “Good Fellas” che l’hanno voluto con loro in tournée nello show del trio comico “Aldo, Giovanni e Giacomo” (Tel chi el telun). 

LO SHOW 

Ray Gelato sarà accompagnato dagli immancabili The Giants e proporrà al pubblico una miscela contagiosa, spettacolare e irresistibile. La base sarà una musica anni ‘40 e ‘50 con influenze che vanno da Nat King Cole a Frank Sinatra, da Cole Porter a Louis Prima. A ciò si aggiungeranno brani della tradizione italiana, in special modo partenopea. Fred Buscaglione, il Quartetto Cetra, Renato Carosone, Alberto Rabagliati, Natalino Otto (un vero gigante del swing italico) e Jula (Iolanda) De Palma, infatti, sono artisti che hanno influenzato e contaminato il suo sound e il suo stile. Il tutto condito, ovviamente, da un’esecuzione impeccabile per una performance memorabile di musica swing & jazz e per una notte di divertimento che verrà ricordata dal pubblico. Ray è cresciuto sulle orme dei grandi dello swing, del jazz e del rock and roll. La base è tipicamente americana. Ray Gelato è anche un abile suonatore di sax  e ricorda, con il suo stile, fenomenali strumentisti del passato come Ben Webster (sua maggiore influenza al sax tenore), Coleman Hawkins , Illinois Jacquet e Eddie Lockjaw Davis.

IL BLUE NOTE 

L’atmosfera è quella di un elegante jazz club che dal 2003 è diventato il tempo della musica jazz nella metropoli lombarda. Non ci sono locali come il Blue Note nel territorio. Locali che sono in grado di far vivere concerti di estrema qualità, potendo vivere appieno la serata da ogni posizione della platea e della balconata. Ascoltare le esibizioni di artisti di fama internazionale con il massimo della qualità acustica: questo l’obiettivo del cuore pulsante della musica jazz, capace di regalare, grazie alla particolare struttura e alle dimensioni, il contatto diretto con i musicisti sul palco: una superficie di 1000 metri quadrati con 300 posti a sedere disposti su 3 diversi livelli. Una serata al Blue Note è anche l’occasione per poter vivere al meglio il binomio musica e cibo. Il servizio si effettua nella stessa sala dei concerti e offre una cucina semplice ma raffinata, con specialità italiane ed internazionali. Tutto questo e molto di più, regala ai clienti del Blu Note l’opportunità di entrare in un mondo parallelo, fatto di musica di alta qualità e atmosfere uniche. Da vivere e rivivere per tutti coloro che amano il jazz.

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Dal 14 gennaio fino al 30 aprile venti ristoranti di alta cucina del territorio lombardo offriranno la possibilità di gustare menù completi - antipasto, primo, secondo, dolce e bevande - a 60 euro.

Di Chiara Marando -

L’alta cucina apre le sue porte a un pubblico più ampio di appassionati e curiosi gourmet, attraverso un progetto che si ripete forte del successo ottenuto: con l’inizio dell’anno è uscita anche la nuova edizione della Guida INGruppo 2020, edita da Mediavalue.

Ecco, quindi, prendere forma sulle pagine della Guida la sempre attuale alleanza tra alcuni dei migliori ristoranti situati nel territorio lombardo, con lo scopo di far conoscere e assaporare la loro personale proposta culinaria attraverso questa tanto apprezzata iniziativa: un menù completo a prezzo fisso.

Sono 20 i ristoranti coinvolti, per un totale di 14 stelle Michelin complessive: 16 tra Bergamo e provincia, 1 nel territorio di Monza e Brianza, 2 a Milano e 1 in provincia di Sondrio. Nella lista anche due nuovi ingressi, e precisamente Impronte di Bergamo e Il Cantinone di Madesimo.

In sintesi, l’idea cultural/commerciale (come definita dagli ideatori stessi), iniziata il 14 gennaio, prevede che fino al 30 aprile (a esclusione di San Valentino e giorno di Pasqua) sia possibile prenotare, a pranzo e a cena, il proprio posto per gustare un menu completo di antipasto, primo, secondo, dolce, caffè, acqua e vino al costo prefissato di 60€ a persona. Unica eccezione, Da Vittorio, Enrico Bartolini Ristorante (tre stelle Michelin) e Sadler.

Una formula, divenuta vincente, che combina l’eccellenza a tavola con un prezzo che si può definire accessibile, il tutto senza limitazioni di età.

Come prenotare? Semplicemente chiamando direttamente il ristorante e specificando la volontà di usufruire dell’iniziativa INGruppo.

InGruppo

 

 

 

 

 

 

Quella portata avanti dalla Guida INGruppo è una linea di azione che vuole mettere in luce l’importante ruolo culturale della cucina d’autore, avvicinando a essa una fascia di persone sempre più consistente. Per farlo ha scelto una duplice via: da una parte l’idea di questa azione concreta in accordo con i ristoranti interessati, dall’altra descrivendone le caratteristiche attraverso precise schede esplicative.

Questi i ristoranti coinvolti:

    Al Vigneto, a Grumello del Monte BG

    Antica Osteria dei Camelì *, ad Ambivere BG

    Casual Ristorante *, a Bergamo Alta

    Collina, Almenno San Bartolomeo BG

    Cucina Cereda, a Ponte San Pietro BG

    Da Vittorio ***, a Brusaoporto BG

    Frosio *, ad Almè BG

    Il Saraceno *, a Cavernago BG

    Impronte, a Bergamo

    La Caprese, a Mozzo BG

    Lio Pellegrini, a Bergamo

    LoRo *, a Trescore Balneario BG

    Osteria Della Brughiera *, a Villa d’Almè BG

    Posta, a Sant’Omobono Terme BG

    Roof Garden Restaurant, a Bergamo

    Tenuta Casa VIRGINIA (ex Villa Patrizia), a Petosino di Sorisole BG

    Enrico Bartolini al Mudec ***, Milano

     Sadler *, Milano

    Pomiroeu, a Seregno MB

    Il Cantinone *, a Madesimo SO

Pubblicato in Food

L’annuncio a tutta la tribù del calcio è lanciato: da martedì 14 a domenica 19 gennaio al “Campo Teatrale, Snodo Creativo” di Via Casoretto 41/A a Milano, Gianfelice Facchetti racconterà il mondo del pallone mixando antropologia e ricordi, aneddoti e musica. E lo farà tramite uno spettacolo dal titolo, appunto, “La Tribù del Calcio”, spiegando come l’uomo si è trasformato da cacciatore… in calciatore. Il figlio di Giacinto, indimenticata bandiera dell’Inter di Helenio Herrera, utilizzerà tutto il percorso artistico e sportivo che negli anni ha costruito attraverso esperienze personali (di lettura e sul campo) per mettere in scena il suo nuovo spettacolo tratto dall’opera di Desmond Morris, autore del saggio “La scimmia nuda”: “C’è qualcosa di primitivo che parte da molto lontano. Il calcio è una caccia ritualizzata, metaforizzata in cui la porta diventa la preda. L’uomo con il tempo si è evoluto. Poi, nel 1800, compare la palla in Inghilterra. Da usare con le mani (nel rugby) o con i piedi (nel calcio). Inizia così, partendo dal saggio, il mio adattamento teatrale”.

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C’è tanto di suo in questo lavoro?

“Direi di sì. Per rendere più caldo il testo del saggio era necessario inserire qualche storia. Ho scelto racconti che infiammano tutt’ora anche me. In un certo senso, sento di essere da sempre nel racconto della vita del pallone e del calcio”.

Qualche esempio?

“Racconto retroscena della partita del Maracanà, la finale del mondiale 1950 tra Brasile e Uruguay, forse il dramma sportivo più grande mai vissuto dal popolo verdeoro. Una curiosità: Alcides Ghiggia, l’uomo che segnò il 2-1 per la Celeste, fu il primo avversario che mio padre affrontò all’esordio in serie A, tanti anni dopo”. 

Quali altri profili ha tratteggiato?

“Non poteva mancare Pelè, per me il più grande di tutti. Nella parte dello spettacolo dedicata al gol, momento culminante del gioco, parlo di lui e della finalissima contro l’Italia, nel 1970 in Messico”.

C’è anche una storia che riguarda il nostro territorio?

“Esattamente: nella tribù del calcio non ci sono solo i campioni ma anche coloro che hanno fatto un’onesta carriera e che, forse, avrebbero meritato di più. Sto parlando di Denis Bergamini, un calciatore di grande talento. Un ragazzo che, quando morì nel 1989, aveva puntati gli occhi delle grandi squadre. E chissà se, anche lui, sarebbe riuscito a entrare nel gruppo di Azeglio Vicini per i mondiali di Italia ‘90”.

Tanti racconti ma non solo.

“Con me sul palco ci sarà “La banda del fuorigioco”: abbiamo già lavorato insieme e li ho voluti ancora al mio fianco perché desideravo che la musica non fosse solo uno contorno allo spettacolo. Nella mia idea, voce e suoni si uniscono in una direzione di racconto ben precisa”.

Questa direzione è piaciuta all’autore del saggio?

“L’autore del saggio e la casa editrice hanno dato grande disponibilità nell’accettare la mia rivisitazione. Il teatro è effimero, basato su intuizioni rapide: è difficile barattarlo con troppe titubanze. Per questo voglio ringraziarli. Hanno avuto fiducia. Sono stati eccezionali”.

Pietro Razzini

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Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
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