Oltre 30 unità dei Carabinieri del comando provinciale di Parma hanno svolto un servizio coordinato nelle zone della provincia e per quanto concerne la città nelle zone di via langhirano, via traversetolo e quartiere San Leonardo
I carabinieri della Stazione di Vigatto hanno dato esecuzione ad un'ordinanza della Terza Sezione Penale del riesame del Tribunale di Brescia del 17.09.2019 di applicazione della misura cautelare della custodia nei confronti di un soggetto albanese:
- Shehi Mirand, nato in Albania il 02.08.1987, residente a Parma in relazione al traffico illecito di cocaina.
Con ordinanza del 09 novembre 2018 il Gip del tribunale di Brescia disponeva nei confronti del soggetto su indicato la misura cautelare in carcere poiché aveva fornito 1,190 chilogrammi di cocaina nel luglio 2018 ad altro soggetto albanese.
La decisione, confermata dal Tribunale del riesame, veniva a seguito di appello dell’avvocato difensore ai sensi dell’art. 299 c.p.p. sostituita in data 16 aprile 2019 con la misura degli arresti domiciliari in ragione del ruolo di intermediario rivestito dall’indagato e dall’effetto deterrente connesso al tempo trascorso in detenzione. Avverso tale provvedimento il Pubblico Ministero proponeva ricorso per Cassazione visti, tra le altre circostanze, anche i precedenti specifici dell’indagato. Pertanto i Giudici della Suprema Corte annullavano il provvedimento impugnato e rinviavano al Tribunale per una nuova valutazione sulle esigenze specialpreventive.
In particolare, il soggetto era stato arrestato nel 2015 in provincia di Piacenza in flagranza del reato ex art. 73 D.P.R. 309/90 e condannato ex art. 444 c.p.p. a scontare 3 anni e 10 mesi di reclusione (sentenza irrevocabile del 28.09.2016); circostanza che palesa l’indole dell’indagato, il quale, appena scontata la pena, non ha esitato a reiterare le medesime condotte delittuose, per le quali nemmeno il regime carcerario ha sortito effetto deterrente. Pertanto ai sensi dell’art. 310 c.p.p. si conferma l’ordinanza emessa nei confronti di Shehi Mirand emessa dal Gip di Brescia in data 22.03.2019 e si dispone il ripristino della custodia cautelare in carcere.
Inoltre durante le fasi dell’arresto, opponeva resistenza ai militari operanti e pertanto veniva denunciato per resistenza a pubblico ufficiale.
I risultati dell'operazione:
⁃ denunciato ai sensi dell’art 73 del dpr 309/90: un cittadino reggiano residente a traversetolo classe 96 trovato in possesso di 7 gr marijuana,nonché di un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento
⁃ segnalati alla locale prefettura per uso di sostanze stupefacenti ai sensi dell’art 75 del for 309/90
Un cittadino trapanese classe 94
Un cittadino napoletano classe 95
Un cittadino parmigiano classe 94
Un cittadino mantovano classe 95
⁃ denunciati alla locale procura per guida in stato d’ebrezza ai sedi dell’art 186 cds
Un cittadino classe 87 di Fornovo di taro in quanto a seguito di incidente stradale senza feriti veniva trovato con un tasso alcolemico superiore al consentito (1,65) si è proceduto quindi al sequestro amministrativo del veicolo procede la stazione di medesano
Un cittadino marocchino classe 88 in quanto a seguito di incidente stradale senza feriti veniva trovato con un tasso alcolemico superiore al consentito (2,17) nonché positivo all’uso di sostanze stupefacenti
si è proceduto quindi al sequestro amministrativo del veicolo procede la stazione di noceto
Un cittadino cosentino classe 72 in quanto sorpreso alla guida della propria autovettura con un tasso alcolemico superiore al consentito (1,3)
Sono state identificate 60 persone di cui 20 extracomunitari e sono state effettuate oltre 8 perquisizioni
Di Mario Vacca Parma 22 settembre 2019 - Dal 14 settembre 2019 sono entrate in vigore alcune novità previste dalla direttiva europea PSD2 e gli istituti di credito dovranno adeguare le loro strutture.
Le banche sono obbligate ad autorizzare a “terze parti” l’accesso ai dati dei propri correntisti che avranno autorizzato siffatta comunicazione.
Le “terze parti” sono importanti tasselli del “sistema bancario” chiamate Pisp, Aisp e Cisp!
I Pisp (Payment Initiation Service Providers) sono società intermediarie tra il pagatore (consumatori o aziende) e la propria banca che hanno lo scopo di versare denaro ad un terzo soggetto. Vera e propria innovazione, con esse sarà possibile effettuare un pagamento su un sito di ecommerce senza inserire i dati della propria carta di credito, perché sarà il venditore ad accedere direttamente al conto (previa una prima autorizzazione del cliente) e prelevare. Per accedere al conto del cliente i Pisp devono comunque usare procedure di autenticazione mettendo a disposizione del cliente tutte le informazioni relative all’ operazione; In questo contesto si potrebbero ridurre le commissioni relative alle transazioni con carte di credito ed eliminare i pericoli della perdita della carta stessa.
Gli Aisp (Account Information Service Provider) sono servizi che "spiano" (dopo che il cliente abbia prestato il consenso) le operazioni effettuate sui conti correnti e con le carte, analizzando ed aggregando dati per fornire un quadro complessivo delle finanze in un'unica schermata arrivando a suggerire investimenti o prodotti di risparmio.
I Cisp (Card Issuer Service Providers) sono soggetti che emettono carte di pagamento. Attivi già da tempo nel Regno Unito, a differenza delle prepagate, queste sono direttamente collegate al conto corrente, anche se è stato aperto in una banca differente. Non essendo i detentori del denaro hanno canali privilegiati per accedere al conto.
La direttiva rafforza le misure a tutela dei correntisti al fine di prevenire frodi e furti di identità. La sicurezza dei clienti, secondo il testo, si basa su tre principi:
- Conoscenza: cioè una password o un codice pin che conosce solo l'utente;
- Possesso: uno strumento che possiede solo l'utente (uno smartphone o un token);
- Inerenza: cioè qualcosa che l'utente è, ad esempio un'impronta digitale o il riconoscimento facciale.
Le procedure di autenticazione delle banche devono prevedere almeno due di questi principi. Questi nuovi standard hanno portato diverse banche italiane a sostituire i sistemi di accesso al conto o di autorizzazione delle disposizioni sostituendo i vecchi token con altri di nuova generazione o creando nuove modalità quali il sistema di generazione di password sullo smartphone.
Sembrerebbe che il problema dei token attuali sia data dalla vulnerabilità del codice generato (l'Otp, one time password) che pura pochi secondi ma non esclude la possibilità che un truffatore informatico possa utilizzarlo per compiere una seconda veloce operazione, drenando soldi dal conto del cliente. Con le nuove regole, invece, il codice "restituito" al cliente è valido solo e soltanto per quella operazione.
Mentre la direttiva si preoccupa della sicurezza desta anche qualche preoccupazione in ordine alla comunicazione dei dati, infatti dal 14 settembre sarà ancora più importante prestare la massima attenzione ai consensi da fornire al proprio Istituto perché se è vero che i nuovi servizi potrebbero essere utili a molti consumatori, è altrettanto vero che si tratta di condividere informazioni preziose, da fare con la massima cautela.
Arrestato in flagranza di reato per spaccio di sostanze stupefacenti nel locale “Gusto Parma”. Dopo due giorni il locale é stato chiuso dal questore per motivi di ordine e sicurezza pubblica
Parma 21 settembre 2019, grazie anche alle segnalazioni dei cittadini circa l'attività di spaccio in un locale di Via D'azeglio, Gusto Parma, i polizziotti sono tornati due giorni fa, nello stesso locale, questa volta con l'ausilio anche delle unità cinofile.
Durante il controllo alla vista degli agenti, Okoduwa Daniel, Cittadino Nigeriano classe 91', è scappato verso il retrobottega ed ha tentato di disfarsi di 3 sacchetti pieni di sostanza stupefacente. L'uomo è subito stato bloccato dagli Agenti e tratto in arresto per spaccio di sostanze stupefacenti. Era in possesso di circa 50grammi di Marijuana pronti per essere smerciati, così come era in possesso di 305 euro, divisi in banconote di piccolo taglio, chiaro provento della sua attività delittuosa.
Il giorno successivo è stato processato per direttissima, e condannato alla pena di mesi 10 di reclusione e 2000 euro di multa, con pena sospesa.
Oggi, con provvedimento adottato ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.), il Questore di Parma ha disposto la sospensione della licenza di somministrazione di alimenti e bevande all’interno del ristorante “GUSTO PARMA”, ubicato in via D’Azeglio nr. 72/B, per un periodo di 10 giorni.
Il provvedimento, che ha come finalità la tutela dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica, è stato adottato a seguito di più controlli effettuati all’interno del locale dove sono stati identificati avventori gravati da precedenti penali. In particolare due soggetti pregiudicati sono stati trovati all’interno negli ultimi due controlli e nell’ultimo in ordine di tempo, avvenuto il 18 u.s., uno di essi è stato tratto in arresto da personale dell’UPGSP perché trovato in possesso di sostanza stupefacente finalizzato allo spaccio.
L’accertata costante presenza di alcuni avventori pregiudicati proprio per reati in materia di stupefacenti ha configurato una situazione di sicuro pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica, circostanza di fatto che ha indotto a sostenere un giudizio prognostico di pericolosità, attesa anche l’eventuale possibilità di “scontri” tra i vari soggetti che gravitano all’interno del locale, per il predominio territoriale nell’attività illecita dello spaccio di stupefacenti.
Il provvedimento è stato notificato ed eseguito da personale della Divisione di Polizia Amministrativa collaborato da personale dell’UPGSP.
Parma, 18 settembre 2019 - La strategia della Questura per garantire la sicurezza della città e contrastare efficacemente il fenomeno dello spaccio è operare attraverso tutte le sue articolazioni, anche contemporaneamente.
Da una parte gli uffici investigativi operano attraverso perquisizioni ed arresti, andando a scovare i responsabili dell’attività di spaccio sin dentro alle loro abitazioni, dall’altra la Squadra Volante si occupa di controllare il territorio, facendo si che lungo le strade coloro che delinquono siano assicurati alla giustizia e se irregolari e pericolosi espulsi. Proprio sotto quest’ultimo aspetto entra in gioco un altro ufficio fondamentale, ovvero l’Ufficio Immigrazione, che si occupa di prendere in carico cittadini stranieri irregolari e pericolosi al fine di allontanarli dal territorio nazionale.
La vicenda che andiamo a raccontare rappresenta proprio la predetta strategia, in cui tutte le componenti della Questura lavorano fianco a fianco per il raggiungimento di un unico obiettivo, ovvero la sicurezza della Città.
Il rifugio del soggetto tratto in arresto era un appartamento nei pressi dello stadio, regolarmente locato ad una coppia di ghanesi regolari sul territorio nazionale.
All’interno della casa, però, lui aveva in uso esclusivo una stanza dove si organizzava per il suo lavoro tutt’altro che regolare.
Anche in questa occasione, lo spunto iniziale è giunto dalla segnalazione di alcuni residenti del quartiere, che avevano notato un paio di persone che entravano ed uscivano da quell’appartamento con una strana frequenza.
L’attività di monitoraggio condotta dagli investigatori della Squadra Mobile, ha consentito di riscontrare questa segnalazione e di individuare il giovane cittadino nigeriano che abitava presso l’appartamento indicato, poi identificato in IYORE Darlington classe ‘92, cittadino nigeriano, ricorrente contro il diniego al riconoscimento dello status di rifugiato decretato dalla Commissione territoriale.
Il monitoraggio degli spostamenti e degli incontri dell’uomo ha consentito di identificare alcuni suoi clienti che, sentiti dagli agenti dell’antidroga, hanno confermato di essere consumatori di stupefacenti e di rifornirsi da IYORE per “qualunque” loro necessità; IYORE Darlington, infatti, riusciva a soddisfare tutte le richieste dilla marijuana, cocaina ed eroina.
I suoi principali luoghi di spaccio erano sicuramente collocati nel quartiere Oltretorrente; IYORE, infatti, dal 2016, anno del suo arrivo in Italia, ad oggi, è stato controllato numerosissime volte in p.le Santa Croce, via D’Azeglio e nel Parco Ducale. Tuttavia, come confermato da alcuni clienti che hanno riferito di averlo incontrato sempre in via Traversetolo, lavorava anche in zone limitrofe alla sua abitazione.
Nella mattinata di ieri, gli agenti della sezione Antidroga, si sono presentati presso l’appartamento per procedere a perquisizione e, all’interno della stanza in uso ad IYORE, è stato rinvenuto una dose di eroina del peso di circa 1 gr. e un bilancino di precisione. Sulla scorta di tale rinvenimento, la perquisizione proseguiva e, alla fine, occultata, sotto ad un materasso, veniva rinvenuta una bustina all’interno della quale vi erano circa 10 gr. di eroina.
Tale circostanza confermava che l’abitazione in oggetto rappresentava la base di IYORE: lontana dalle principali piazze di spaccio, regolarmente locata da una coppia di ghanesi regolari e da anni stanziali ed utile per preparare le dosi da spacciare in strada.
IYORE Darlington veniva tratto in arresto per spaccio di sostanze stupefacenti e, su disposizione del PM di Turno dr. Fabrizio PENSA, veniva trattenuto presso le camere di sicurezza di Borgo della Posta in attesa del giudizio direttissimo che si celebrerà nella mattinata di oggi.
Nel contempo, l’ufficio immigrazione, negli ultimi 7 giorni della sua attività ha sottoposto al provvedimento dell’espulsione 4 cittadini stranieri irregolari e pericolosi:
• Persone gravate da ordine del Questore a lasciare il t.n.:
1. Cittadino del Gambia nato il 01.07.1986 arrestato per resistenza e ricettazione, nonchè indagato in stato di libertà per il reato di lesioni e diverse volte indagato in stato di libertà per Violazioni dell’ordine del Questore ;
• Persone accompagnate coattivamente al CPR nr.3, queste ultime grazie all’allontanamento coatto da Parma non saranno più in grado di delinquere sul nostro territorio, e permarranno al cpr in attesa del loro accompagnamento in frontiera:
1. Cittadino nigeriano nato il 09.09.1989 gravato da precedenti per spaccio. Accompagnato CPR Potenza
2. Cittadino nigeriano nato il 07.06.1987 gravato precedenti per spaccio. Accompagnato CPR Potenza
3. Cittadino filippino nato il 25.11.1985 arrestato poco tempo fa per spaccio; accompagnato CPR di Roma
Molti di questi accompagnamenti coatti sono frutto dell’attività di controllo del territorio, ovvero sono soggetti rintracciati dagli Agenti delle Volanti in zone note per la presenza di spacciatori
Settimana di controlli della Polizia di Stato finalizzati alla prevenzione delle c.d. stragi del sabato sera
Parma: La Polizia di Stato, nel dettaglio la Polizia Stradale di Parma, ha svolto durante la settimana serrati controlli finalizzati alla prevenzione di incidenti stradali causati dall’assunzione di bevande alcoliche o sostanze stupefacenti-psicotrope.
I posti di controllo sono stati organizzati in orario serale/notturno, anche in concomitanza al grande deflusso dei due concerti che si sono tenuti a Parma questa settimana e che hanno visto la partecipazione di un pubblico molto numeroso. L’intento è stato quello di evitare che persone ubriache o drogate potessero mettere in pericolo l’incolumità di altre persone.
Nei posti di controllo, oltre a personale della Polizia Stradale erano presenti un Medico della Polizia di Stato ed un infermiere, questo per poter svolgere tecnicamente tutti i controlli del caso, ovvero sia gli alcoltest che i controlli antidroga.
Durante il servizio sono stati fermati 21 veicoli, e controllate 26 persone. Sono state ritirate in tutto 3 patenti, due ragazzi neopatentati sono stati trovati con un tasso alcolemico superiore ai 0,8 g/l, un altro, invece, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Per tutti è scattata anche una denuncia all’autorità giudiziaria.
Serrati i controlli, sempre per garantire l’incolumità degli automobilisti, nei confronti di coloro che non utilizzano le cinture di sicurezza o i sistemi di ritenuta per i bambini.
In tutto sono stati controllati 23 veicoli, ben 18 conducenti erano alla guida senza le cinture di sicurezza. Per questo motivo sono tutti e 18 stati sanzionati ai sensi dell’art. 172 c.d.s..
Questi controlli, che hanno il primario obiettivo di garantire la sicurezza e l’incolumità degli utenti della strada verranno previsti anche nelle prossime settimane.
Ieri, Agenti dell’Ufficio Immigrazione hanno tratto in arresto una brasiliana, classe 1982, responsabile di reingresso illegale nel Territorio Nazionale.
La donna, il 22 luglio,si era presentata presso lo sportello dell’Ufficio Immigrazione per depositare la richiesta di rilascio del permesso di soggiorno per motivi familiari, per aver contratto matrimonio il 5 luglio con un cittadino italiano.
La donna veniva sottoposta a rilievi foto-dattiloscopici e si riscontrava che alle sue impronte digitali era associato un uomo nato in Brasile, sempre nel 1982.
Dai successivi accertamenti si appurava a carico dell'uomo un decreto di espulsione emesso dall’Italia il 27 dicembre 2018, provvedimento eseguito autonomamente in data 22 gennaio 2019 dallo scalo aereo di Malpensa con volo diretto a San Paolo (Brasile).
In sostanza il soggetto aveva lasciato il territorio nazionale come gli era stato intimato e aveva, dunque, il divieto di rientrare in Italia per tre anni.
Tuttavia, l'uomo, giunto nel suo paese aveva cambiato sesso e, rientrato in Italia come donna, aveva tentato una nuova regolarizzazione.
Immediato l'arresto.
Oltre 10 unità dei Carabinieri della compagnia di Parma hanno svolto un servizio coordinato nelle zone di Parco Ducale, Piazzale della Pace, Viale Piacenza
I risultati dell'operazione:
⁃ denunciato ai sensi dell’art 73 del dpr 309/90:
Un cittadino iracheno classe '86 trovato in possesso di 40 gr di marijuana
⁃ segnalati alla locale prefettura per uso di sostanze stupefacenti ai sensi dell’art 75 del for 309/90:
Due cittadini parmigiani classe '78 e 2000
Un cittadino ivoriano classe '93
Un cittadino libanese classe '99
Un cittadino palermitano classe '97
Un cittadino nigeriano classe '80
Sono state identificate 40 persone di cui 10 extracomunitari e sono state effettuate oltre 5 perquisizioni.
Continua l’escalation di violenza agli istituti penali di Reggio Emilia, ai danni degli operatori di Polizia Penitenziaria. Difatti, nel tardo pomeriggio di ieri, presso il reparto di articolazione mentale, uno dei ristretti dall’indole maggiormente aggressiva, già protagonista di ulteriori comportamenti che hanno messo e continuano a mettere a repentaglio la sicurezza e l’ordine dell’istituto reggiano come negli altri istituti della penisola ove è stato ristretto in passato, ha aggredito, per futili motivi ed in modo furibondo, tre agenti di Polizia Penitenziaria che sono successivamente dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso del nosocomio cittadino, vedendosi riconosciuta una prognosi di 7 gg ciascuno s.c.
Questa organizzazione sindacale chiede all’amministrazione di prendere dei “seri” provvedimenti che mettano in condizione il personale in divisa di contenere il comportamento aggressivo del ristretto, chiedendone l’immediato e non più rinviabile allontanamento. Chiediamo inoltre e soprattutto che vengano prese misure a tutela degli operatori che ogni giorno operano a stretto contatto con detenuti psichiatrici dall’indole aggressiva, affinchè episodi simili non abbiano più a verificarsi.
Contestualmente la scrivente O.S. esprime solidarietà nei confronti degli agenti coinvolti nell’aggressione augurando loro una pronta guarigione.
IL SEGRETARIO PROVINCIALE SiNAPPe
Giovanni MORANA
Bilancio attività operativa della Polizia Ferroviaria relativa al periodo giugno/agosto 2019
Bologna 7 settembre 2019 - 33.487 persone identificate, 14 persone arrestate, 175 denunciate a piede libero di cui 13 minorenni, 40 soggetti segnalati all’Autorità Amministrativa, 19 minori non accompagnati sono stati rintracciati e riaffidati alle rispettive famiglie o collocati presso strutture protette, tre chilogrammi di sostanza stupefacente sequestrata, 230 violazioni amministrative elevate di cui 68 in materia di sicurezza ferroviaria e decine di stazioni controllate.
La stagione estiva appena conclusasi ha visto un’intensificazione dei servizi di vigilanza con un particolare impegno per le donne e gli uomini della Polizia di Stato in servizio presso il Compartimento Polizia Ferroviaria Emilia Romagna, sia per la quotidiana opera di prevenzione e repressione dei reati nelle stazioni ed a bordo dei treni, che per le particolari misure adottate per garantire la sicurezza dei viaggiatori nelle stazioni ed a bordo dei treni.
Si segnalano in termini di prevenzione le giornate di controllo straordinario del 17 e 27 giugno, 4 e 26 luglio, 9 e 28 agosto disposte dal Servizio Polizia Ferroviaria del Dipartimento della Pubblica Sicurezza per l'intensificazione dei controlli in chiave antiterrorismo e di contrasto a ogni forma di criminalità e abusivismo nell'ambito ferroviario e nelle immediate adiacenze.
Sono state, inoltre, effettuate scorte su 931 treni ed esperiti controlli su 529 veicoli circolanti nelle zone immediatamente adiacenti gli scali ferroviari.
Gli arresti eseguiti si riferiscono a traffico e detenzione di sostanze stupefacenti , furto aggravato, esecuzione di ordinanze di custodia cautelare eseguite nei confronti di soggetti latitanti, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.
Le denunce in stato di libertà riguardano i reati di truffa, lesioni, resistenza a Pubblico Ufficiale, commercio di prodotti con marchi contraffatti, violazione al foglio di via obbligatorio, violazione delle norme sul soggiorno degli stranieri in Italia e rifiuto di generalità.
In particolare:
11 luglio: arresto effettuato da personale del Settore Operativo di Bologna Centrale unitamente ad elementi della Squadra di P.G Compartimentale, di un cittadino nigeriano trovato in possesso di 110 grammi di eroina, suddivisa in 10 ovuli occultati nell’intestino;
4 agosto: arresto effettuato da personale del Settore Operativo Polizia Ferroviaria di Bologna a carico di un cittadino nigeriano trovato in possesso di circa 600 grammi di sostanza stupefacente tipo cocaina, suddivisa in 54 ovuli occultati nell’intestino.
25 agosto: personale del Settore Operativo Polizia Ferroviaria di Bologna Centrale procedeva all’arresto di un cittadino nigeriano resosi responsabile del reato di violenza sessuale aggravata nei confronti di una minore e resistenza a Pubblico Ufficiale.
29 agosto: personale in servizio presso i Posti di Polizia Ferroviaria di Parma e Fidenza, coadiuvati da operatori della Squadra di Polizia Giudiziaria di questo Compartimento, hanno eseguito tre provvedimenti di custodia cautelare in carcere, emessi dall’Autorità Giudiziaria di Parma nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dei reati di rapina pluriaggravata in concorso, percosse e porto abusivo di armi, commessi a bordo del treno R. 11545 nella tratta Fidenza – Parma, in danno di un ragazzo salito sul convoglio nella stazione di Piacenza.
Anziano ucciso dal cinghiale nel suo orto in Liguria. Un 78enne di Lavagna è stato ferito mortalmente all'arteria femorale da un ungulato
Lavagna 7 settebre 2019 - Anziano ucciso da un cinghiale che lo ha attaccato nel suo orto. La vittima è Antonio Mazzoni, un pensionato di 78 anni di Lavagna che d’estate si trasferiva sempre nella casa di famiglia nell’entroterra Ligure a Rovegno, in provincia di Genova, per curare l’orto.
Ad uccidere l'uomo una ferita mortale procurata da un cinghiale: è questa, probabilmente, la causa del decesso. A far scattare le ricerche era stato il nipote che aveva allertato le forze dell'ordine non riuscendo a mettersi in contatto con l'anziano. A trovare il corpo poco prima di mezzanotte è stato un parente dell'uomo, che lavora come vigile urbano nella cittadina. Mazzoni è stato trovato in un lago di sangue nei pressi del suo orto. Sul posto intervenuti i medici del 118 di Genova: ma ogni tentativo di rianimare l’anziano è stato inutile. In un primo momento era stato ipotizzato che l’anziano fosse stato centrato da un colpo di fucile da lui esploso accidentalmente mentre cacciava i cinghiali. Ma l’eventualità è stata esclusa dal medico legale che non ha trovato ferite da arma da fuoco sul corpo. I Carabinieri di Chiavari stanno ricostruendo la vicenda.
Tra le ipotesi al vaglio, quella secondo la quale l'uomo abbia ferito inavvertitamente l'ungulato che ha poi furiosamente attaccato l'uomo lacerandogli l’arteria femorale ieri notte. L'altra ipotesi suggerita dai parenti è che il 78enne abbia cercato di allontanare un gruppo di cinghiali che stava provocando danni al suo orto. Il Mazzoni era ossessionato dal continuo passaggio dei cinghiali nel suo orto.
Gli stessi carabinieri giunti sul posto durante il sopralluogo hanno avvistato numerosi ungulati nelle radure della zona. Sul web, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è scatenata una violenta polemica alimentata anche da forti dichiarazioni di “animalisti” per i quali Il pensionato se l’è cercata”,difendendo di fatto l’ungulato. Dall’estremo opposto della Regione, a Camporosso, nell’Imperiese, un uomo che ha sparato col suo fucile da caccia ad un cinghiale che era entrato nel suo orto, è stato denunciato dai carabinieri forestali perche’ accusato di esercizio della caccia in periodo vietato.
(7 settembre 2019)
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