Oltre 20 unità dei Carabinieri della compagnia di Parma hanno svolto un servizio coordinato nelle zone di Oltretorrente, via Langhirano e quartiere San Leonardo.
A seguito dell'operazione sono state identificate 60 persone di cui 25 extracomunitari e sono state effettuate altre 6 perquisizioni.
I numeri del servizio:
⁃ Arrestati due cittadini uno nazionalità marocchina classe 69 senza fissa dimora in Italia, censurato uno nato in Tunisia classe 76 in Italia senza fissa dimora non censurato. Medesimi presso il greto del torrente Parma l’altezza del piazzale Mattarella venivano trovati in possesso di 31 gr. di sostanza stupefacente tipo eroina, 4,5 gr di sostanza stupefacente tipo marijuana, nonché 2.100 € in contanti (banconote da piccolo taglio) presumibilmente provento dell’attività delittuosa di spaccio. L’accusa che gli viene mossa è quella di resistenza a pubblico ufficiale in quanto al fine di sottrarsi al controllo tentavano di darsi alla fuga aggredendo fisicamente con calci i militari. Il rito per direttissima svoltosi nella mattinata di ieri ha convalidato l’arresto e la permanenza in carcere dei due in attesa dei termini a difesa.
⁃ i medesimi venivano denunciati anche per spaccio.
Segnalati alla locale prefettura per uso di sostanze stupefacenti:
Due cittadini parmigiani classe 94/99
Tre cittadini albanesi classe 81/88
Un cittadino albanese classe 97
Un cittadino napoletano classe 84
⁃ Deferito in stato di libertà per guida in stato di ebrezza alcolica un cittadino polacco classe 68 residente a Terni che si rifiutava di sottoporsi al controllo.
Nella giornata di oggi, 22/08/2019, un detenuto magrebino, dopo aver scardinato i piedi di un tavolo di legno presente nella sezione detentiva, si sarebbe diretto verso un Poliziotto Penitenziario aggredendolo “a bastonate”. Ci è stato, inoltre, riferito che, per puro caso, lo stesso non avrebbe raggiunto in pieno volto un vice ispettore del Corpo, il quale, evitato il pericolo, sarebbe riuscito a dare l’allarme, richiamando in sezione ulteriori unità di Polizia Penitenziaria che con non poca difficolta sarebbero poi riuscite a contenere il detenuto e riportare l’ordine all’interno del reparto.
Il Poliziotto Penitenziario aggredito sarebbe stato costretto a raggiungere il Pronto Soccorso del nosocomio cittadino che, dopo i dovuti accertamenti del caso, lo giudicava guaribile in 5 giorni, salvo complicazioni.
Purtroppo, la situazione nei carceri regionali è sempre più allarmante e, tra questi, quello di Reggio Emilia e sicuramente l’Istituto ove si sta verificando, nelle ultime settimane, il numero maggiore di aggressioni ai danni della Polizia Penitenziaria.
Riteniamo, pertanto, che la Dirigenza dell’Istituto ed il Provveditorato Regionale debbano farsi carico delle problematiche sottese all’esponenziale aumento di tali eventi critici ed apportare i dovuti correttivi al fine di ripristinare la serenità lavorativa, soprattutto all’interno delle sezioni detentive, affinché il personale in divisa sia messo in condizione di adempiere i propri compiti istituzionali in maniera sicura ed ineccepibile.
Riteniamo, infine, sia urgente disporre il trasferimento del detenuto responsabile dei fatti descritti, ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
F.to Il Segretario Regionale Gianluca Giliberti
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di un cittadino al Sindaco Federico Pizzarorri -
Caro Sindaco Pizzarotti,
in riferimento al suo sfogo personale fatto sui social e premesso che la vita personale di ognuno deve essere avulsa da qualsiasi perfidia, in merito alla rabbia che una grossa fetta di popolazione ha nei confronti delle istituzioni (come Lei sostiene) Le ricordo che chi vomita rabbia, xenofobia, razzismo e altro (cosa che io non giustifico), non lo fa perchè spinta da un Ministro che incita a tutto ciò, ma semplicemente perchè la realtà che i cittadini vivono ogni giorno è diversa da quella realtà vissuta da Lei.
In molti credono che Lei sia un sindaco ASSENTE (non diversamente da molti esponenti politici), che “non governa” Parma come andrebbe fatto, cioè stando in mezzo alla gente ad ascoltare le loro problematiche.
Io lavoro in città e periferia e fino ad oggi ho sentito solo lamentele nei Suoi confronti, tutti concordano su una realtà: il Suo disinteresse evidente per Parma e i suoi cittadini.
Ma nonostante tutto ciò, Lei continua a fare lo “struzzo”, a nascondersi dietro quel sogno che rincorre da chissà quanti anni, cioè finire al Governo (o di Roma o Bruxelles, e la Sua candidatura alle ultime elezioni europee ne sono la prova), invece di rimboccarsi le maniche e lavorare per il bene comune della sua città.
In riferimento alla Gazzetta di Parma, Le posso garantire che il giornalista e autore dell'articolo, ha AZZECCATO il termine: siamo nel Far West. Lo dico perchè IO vivo e lavoro in mezzo alla gente, cioè vivo la realtà cittadina. E se lei lo desidera, le posso elencare quali sono i pericoli o disagi che i cittadini percepiscono (auspicando che Lei non mi qualifichi come razzista/xenofobo/fascista).
Interi quartieri di Parma sono ormai nelle mani di nordafricani che spacciano, negozi multietnici troppo spesso privi delle necessarie autorizzazioni e che non osservano le nostre normative mettendo a rischio la salute dei cittadini, baby gang di stranieri che invadono quasi tutto il centro storico, per non parlare poi di quel cancro maligno denominato “ndrangheta”!
Ci sarà un motivo per il quale la popolazione è allarmata? Direi che ce n'è più di uno giustificabile, e che la politica populista (come Lei la definisce) è solo una sirena di allarme!
Potrei continuare ad elencare i numerosi problemi della nostra città, ma preferisco invitarLa ad abbandonare il mondo dei sogni in cui vive, auspicando di vederLa scendere nelle strade e periferie di Parma per rendersi conto personalmente di ciò che La circonda e di COSA è diventata la nostra città, gioverebbe al suo prestigio sia di Sindaco che di uomo (perchè in fondo credo che Lei sia un brav’uomo).
Pietro Andronaco
Associazione culturale Forza Civica Parma
Contrasto allo spaccio di droga. Perquisita un’abitazione in via Spezia: arrestato 43enne spacciatore nigeriano
Parma 22 agosto 2019 - Non si ferma l’attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti da parte della Polizia di Stato. Come già riferito nella giornata di ieri, a seguito delle attività di controllo straordinario del territorio, il Questore di Parma ha la ferma volontà di far sì che i controlli si estendano a tutti gli spazi in cui si possono verificare fenomeni criminali. Non vengono controllate solo le strade della città, i controlli si estendono anche all’interno degli esercizi pubblici e dei luoghi aperti al pubblico, nonché, come nel caso di specie, all’interno delle abitazioni private.
Uno spacciatore nigeriano, già noto agli agenti della Squadra Mobile, è stato arrestato a seguito del rinvenimento nella sua abitazione di sostanza stupefacente già confezionata e pronta per la cessione.
L’attività di monitoraggio condotta dagli investigatori della Sezione Antidroga della Squadra Mobile della Questura di Parma è partita a seguito di numerose segnalazioni relative ad un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti posta in essere da un cittadino di origine nigeriana dimorante in un’abitazione ubicata in via Spezia.
Al fine di dare riscontro a tali informazioni, ieri, gli Agenti della Squadra Mobile si sono recati presso l’abitazione indicata e dopo aver fatto accesso all’interno dello stabile hanno iniziato ad effettuare un servizio di osservazione. Dopo alcuni minuti è giunto a bordo della propria autovettura un soggetto nigeriano che dopo aver parcheggiato l’auto in corrispondenza dell’entrata dello stabile è poi entrato all’interno.
Nell’androne del palazzo, gli agenti dopo essersi qualificati come appartenenti alle forze di Polizia, hanno identificato l’uomo per IGENE Sylvester di 43 anni.
Da un primo controllo, l’uomo risultava privo di alcun precedente di Polizia, tuttavia, ad un esame approfondito è emerso che questi, con un alias in cui la sola data di nascita risultava differente, era stato arrestato per ben 3 volte per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio - 2 volte a Torino ed una volta a Parma.
Nell’androne del palazzo, dopo che gli agenti si sono qualificati, IGENE Sylvester ha cercato di sottrarsi al controllo scagliandosi contro questi e lanciandosi verso l’uscita, ma è stato prontamente bloccato dagli operatori della Squadra Mobile.
A questo punto, IGENE Sylvester ha iniziato a sferrare calci e pugni colpendo violentemente il personale intervenuto che è riuscito comunque a bloccarlo e renderlo inoffensivo.
Una volta immobilizzato, unitamente all’IGENE Sylvester, per mezzo di un mazzo di chiavi che lo stesso deteneva, gli agenti dell’Antidroga hanno fatto accesso all’interno dell’abitazione in uso all’uomo e, durante le operazioni di perquisizione effettuate nella camera da letto, è stato rinvenuto all’interno di una scarpa da uomo un “ovulo” in cellophane trasparente contenente sostanza stupefacente del tipo cocaina del peso di grammi 0,5; nonché un salvadanaio in metallo con all’interno la somma in denaro contante di euro 1.730, suddivisa in banconote di vario taglio, che veniva anch’essa sequestrata in quanto presumibile guadagno dell’illecita attività di spaccio.
In una seconda camera da letto è stato rinvenuto un sacchetto in tela contenente quattordici involucri in cellophane trasparente contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana del peso complessivo di grammi 373,2 ed un bilancino di precisione.
Anche la perquisizione a bordo dell’autovettura del 43enne nigeriano dava esito positivo permettendo di rinvenire nella tasca porta-oggetti della portiera anteriore sinistra, un sacchetto in cellophane trasparente contenente sostanza stupefacente del tipo marijuana del peso di grammi 26,5.
IGENE Sylvester veniva tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacente e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Dell’arresto è stata data notizia al P.M. Dott.ssa Daniela NUNNO, di turno presso la locale Procura della Repubblica, la quale ha disposto che IGENE Sylvester venisse trattenuto presso i locali della Questura in attesa del giudizio direttissimo programmato per la giornata odierna.
Ieriè stata la giornata dedicata ai controlli straordinari in oltretorrente, San Leonardo e Parco Ducale.
Le operazioni sono state rivolte al contrasto agli esercizi commerciali illegali e ritrovo di pregiudicati, oltre che al contrasto allo spaccio di stupefacenti.
Nell'occasione sono stati sequestrati 110 grammi di sostanza stupefacente, e in uno dei locali controllati in zona San Leonardo è stato controllato un soggetto ivoriano con numerosi precedenti e particolarmente pericoloso nonché irregolare sul territorio nazionale.
L'uomo, è stato portato presso un cpr in attesa della sua compiuta espulsione. quindi non sarà più in grado di delinquere sul nostro territorio.
E’ stato posizionato questa mattina, in via Emilia Pavese a S. Antonio, il primo dei quattro box per autovelox che l’Amministrazione comunale ha deciso di collocare lungo altrettante arterie di grande scorrimento, dove i controlli effettuati dalla Polizia Locale e le numerose segnalazioni da parte dei cittadini hanno evidenziato il frequente superamento dei limiti di velocità.
“Abbiamo voluto dare una risposta concreta – spiega il sindaco Patrizia Barbieri – a un problema serio, che si trascina da anni mettendo a rischio l’incolumità di pedoni e ciclisti, nonché di tutti gli automobilisti che osservano le regole. L’installazione dei dispositivi per il controllo elettronico della velocità, che diventeranno operativi solo dopo la posa della relativa segnaletica, vuol essere un deterrente al mancato rispetto del Codice della Strada e uno strumento per tutelare in primis i residenti. Non a caso abbiamo scelto di posizionare gli autovelox nelle frazioni dove gli abitanti hanno denunciato le maggiori situazioni di pericolo”.
Al primo box sistemato stamani in via Emilia Pavese, nei pressi del civico 256, per i veicoli diretti verso la città, si aggiungerà questo pomeriggio quello di Mucinasso, all’altezza del civico 210 della strada provinciale, sempre per i mezzi che procedono verso Piacenza. Un terzo dispositivo sarà installato prossimamente a Roncaglia, sulla carreggiata in direzione di Caorso, nelle adiacenze della ex scuola, mentre si è in attesa del responso di Anas per il progetto sottoposto dagli uffici tecnici del Comune, che prevede la sistemazione di un quarto autovelox a La Verza, sulla Statale 45.
“La collocazione – precisa il sindaco Barbieri – è stata stabilita a seguito dei sopralluoghi effettuati dai tecnici dell’assessorato ai Lavori Pubblici con il Comando della Polizia Locale, tenendo conto anche delle richieste dei cittadini, cui avevamo promesso un intervento efficace per tutelare la sicurezza stradale laddove la velocità elevata rappresenta un pericolo pressoché costante”.
«Apprendiamo dai social network della dura presa di posizione del Sindaco contro commenti a sfondo razzista e minacce a lui pervenuti dopo l'episodio della maxi rissa tra stranieri in Piazza Garibaldi, gesti che anche noi condanniamo con fermezza.
Tuttavia non condividiamo in nessun modo lo sfogo contro gli organi di informazione – in primis La Gazzetta di Parma – colpevoli, a suo dire, di fomentare odio.
I cronisti, a nostro avviso, devono poter essere liberi di fare il loro lavoro, che consiste proprio nel riportare i fatti accaduti, anche se non piacciono all’attuale sindaco di Parma. Quello che si rileva è che purtroppo siamo arrivati ad un punto di non ritorno per la nostra città in termini di sicurezza e di ordine pubblico. Complice anche l'operazione di desertificazione del centro storico voluta da questa amministrazione, stiamo assistendo quotidianamente a scene deplorevoli e inaccettabili che, se non affrontate con un cambio di rotta netto, rischiano di diventare la normalità nella Capitale della Cultura 2020.
Non giustificheremo mai l’odio e le minacce, ma ci sentiamo allo stesso tempo di essere solidali e di ringraziare chi ogni giorno riporta fatti di cronaca senza "nascondere la polvere sotto al tappeto" per ingraziarsi chi attualmente comanda».
Così in una nota Alessandro Corvi, presidente dell'associazione culturale Forza Civica.
I droni sono ormai una realtà consolidata. L’impiego di queste macchine si è diffuso in numerose applicazioni e nelle più diverse professioni, compreso l’ambito della sicurezza e della vigilanza. Il fenomeno è destinato a crescere, con l’attuazione del nuovo Decreto Sicurezza e delle nuove norme europee.
Un drone viene definito tecnicamente un aeromobile a pilotaggio remoto, in poche parole un velivolo senza un pilota umano a bordo. Il suo volo, infatti, è controllato da remoto attraverso un computer da un navigatore che si trova a terra o su un altro veicolo.
L’utilizzo dei droni è ormai consolidato in ambito militare e attira sempre più appassionati e professionisti anche in applicazione civili, come in operazioni di prevenzione e intervento in emergenza incendi, per usi di sicurezza non militari, per sorveglianza di oleodotti, con finalità di telerilevamento e ricerca, ma anche a scopo ricreativo per scattare fotografie e girare filmati.
Utilizzo dei droni
In Italia, la normativa per l’utilizzo dei droni è responsabilità dell’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile). Le regole cambiano a seconda delle diverse fasce di peso, che sono fondamentalmente quattro:
- pari o sotto i 300g;
- tra i 300g e i 2kg;
- tra i 2kg e i 25kg;
- sopra i 25kg.
Con i SAPR (Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto) si possono effettuare due tipi di operazioni:
- operazioni specializzate non critiche (per cui è necessario richiedere il riconoscimento);
- operazioni specializzate critiche (per cui è necessario richiedere l’autorizzazione).
L’utilizzo dei droni nelle attività di sicurezza
Questa tipologia di velivolo si è dimostrata una vera e propria rivoluzione tecnologica nel campo della sicurezza (sicurezza del volo, sicurezza degli ambienti e dei lavoratori, ispezioni industriali, ispezioni e rilievi di impianti di produzione industriale ed energetico), della security (sicurezza dei cittadini, in ambito urbano ed extraurbano per società specializzate e forze dell’ordine o di prevenzione), e della privacy (impatto sul trattamento e conservazione dei dati raccolti).
Questa rivoluzione viene accompagnata da aggiornamenti delle normative necessari a rendere più semplice l’utilizzo di queste apparecchiature. Infatti, finora, con il regolamento ENAC, gli aeromodelli erano i droni utilizzati per scopi ludico, mentre SAPR erano i droni operati per qualunque altra funzione/operazione di tipo professionale (sicurezza pubblica e privata). Invece, con il nuovo regolamento europeo dal 2018 aeromodelli e droni vengono classificati univocamente sotto la sigla UA: Unmanned Aircraft.
A Torino è già stato sviluppato un progetto pilota, coordinato dal dipartimento di ingegneria meccanica del Politecnico, nel quale l’uso dei SAPR è risultato un valido aiuto alle operazioni di polizia contro lo spaccio di droga, permettendo di scovare i nascondigli degli spacciatori anche in ambienti molto piccoli e insospettabili.
Droni e sicurezza: cosa prevedono le nuove regole
Come abbiamo accennato, delle recenti regole volute dal Consiglio Europeo, hanno aggiornato i regolamenti degli Stati UE. D’ora in poi, i droni dovranno essere progettati in modo da poter essere utilizzati senza pericoli per le persone. In base al rischio, ad esempio al peso del drone o all’area operativa, il drone avrà bisogno di dotarsi di caratteristiche specifiche, come l’atterraggio automatico, nel caso in cui l’operatore perda il contatto con il drone, o i sistemi anticollisione.
Gli operatori dei droni dovranno conoscere le normative, per cui alcuni di loro dovranno seguire corsi di formazione ad hoc. Inoltre, i piloti dovranno essere iscritti in registri nazionali e i loro droni contrassegnati per l’identificazione, tranne per i velivoli di dimensioni più piccole.
Per quanto riguarda l’utilizzo dei droni nell’ambito della sicurezza, vanno recepite le disposizioni contenute nei recenti decreti legge sulla sicurezza. Infatti, se prima l’utilizzo degli aeromobili a pilotaggio remoto era focalizzato sulle attività di monitoraggio al largo delle coste italiane, adesso verrà massicciamente esteso per le attività di polizia delle forze dell’ordine.
Anche per scopi diversi dal contrasto al terrorismo ed alla prevenzione dei reati di criminalità organizzata e ambientale, quali, ad esempio sicurezza stradale, sicurezza ferroviaria sicurezza delle frontiere; sicurezza postale e delle comunicazioni, sicurezza in materia di sanità, igiene e sofisticazioni alimentari, sicurezza in materia forestale, ambientale e agroalimentare; sicurezza in materia di lavoro; sicurezza del patrimonio archeologico, storico, artistico e culturale nazionale.
( di Coopservice 30 maggio 2019 )
La Polizia di Stato esegue misura cautelare nei confronti di un pregiudicato straniero di Mirandola.
Personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Mirandola, sabato scorso, ha dato esecuzione alla misura coercitiva della custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino marocchino di 41 anni con dimora in città.
Il provvedimento, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Modena, si è reso necessario per i delitti di rapina e lesioni personali commessi a Mirandola pochi giorni prima ai danni di un avventore di una sala scommesse.
Nello specifico, al fine di appropriarsi della somma di Euro 450, lo straniero ha ripetutamente aggredito con calci e pugni un cliente di una sala scommesse procurandogli delle ferite al volto per una prognosi di gg.10, per poi darsi alla fuga.
Dopo una attenta e scrupolosa indagine, mantenendo il riserbo investigativo, i poliziotti hanno individuato l'aggressore traendolo in arresto e dando quindi seguito all'esecuzione cautelare.
Il pregiudicato è stato quindi associato presso la Casa Circondariale di Modena a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Violenza sulle donne: fermato col cadavere della moglie in una valigia nel bagagliaio dell'auto su cui viaggiava con i suoi due figli di 6 e 7. L'uomo un cittadino francese era di ritorno dall'Italia in Francia
La polizia francese ha arrestato questa mattina un uomo dopo aver rinvenuto in cadavere di sua moglie chiuso in una valigia nel bagagliaio dell'auto su cui viaggiava, con i suoi due figli.
L'arresto è stato effettuato dai gendarmi intorno alle 05:00 del mattino a Doussard, una città al confine con il lago di Annecy. I due figli della coppia, di 6 e 7 anni, erano addormentati sul sedile posteriore del veicolo e sono "in buona salute".
Lo riferisce il quotidiano Le Parisien nel suo sito online, aggiungendo che l'uomo, un francese conosciuto alla giustizia, era di ritorno dall'Italia in Francia, dove risiede. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, con l'arresto dell'omicida si è chiuso un altro capitolo di un triste libro, quello che ogni giorno vede aggiungersi una pagina nuova e che parla di violenze sulle donne, vittime inermi di una furia che esplode dovunque.
In Francia, nel 2018, 121 donne sono state uccise dal coniuge o dall'ex compagno, una ogni tre giorni, secondo il Ministero degli Interni.
(18 agosto 2019)
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