Da secoli conviviamo con questa piccola "tigre" subendone il fascino, l'eleganza e la magia. Troppo spesso, però, proiettiamo su di lui sentimenti e pregiudizi troppo umani. L'etologo e filosofo Roberto Marchesini nella sua ultima opera ne fa un ritratto inedito (per la maggior parte di noi)
Di Manuela Fiorini
BOLOGNA – "Egoista", "edonista", "si affeziona solo alla casa", "opportunista", ma anche elegante, giocherellone, affascinante, magico...in una parola "gatto". Sono tante le idee che, nel corso dei secoli, ci siamo fatti del micio, subendone comunque il fascino innato. Perché in quattro chili di felino si nasconde una vera "tigre in miniatura", con tutte le caratteristiche della sua specie. In passato, invece, il pregiudizio si è spesso rivolto contro di lui, facendone un simbolo di magia e servo del male. Tuttavia, da quando è iniziata la sua convivenza con l'uomo, nata quando da cacciatori i nostri progenitori sono diventati agricoltori e si sono accorti che i gatti potevano essere un valido aiuto per tenere lontano i roditori che infestavano il raccolto e portavano malattie, ha conquistato un posto speciale nel nostro cuore, al punto che, oggi, il numero dei gatti che vivono nelle case degli italiani ha superato quello dei cani. Tuttavia, spesso la scarsa conoscenza della sua indole e della sua natura ci portano a commettere errori, di comportamento, di cura ed educazione del micio, che rischiano di compromettere il nostro rapporto con lui.
Nel libro L'identità del gatto (Apeiron, 2017) l'etologo, zooantropologo e filosofo Roberto Marchesini, ne traccia un ritratto veritiero e inedito (per la maggior parte di noi), sfatando miti, pregiudizi e restituendoci una visione del micio diversa da quella ideale e idealizzata. Lo abbiamo intervistato.
Perché questo libro?
"Ho sempre pensato che vi sia molto di non detto sul gatto e i libri che in questi anni ho avuto modo di leggere, per quanto utili e interessanti, mi sembravano non cogliere un aspetto fondamentale del piccolo felino, vale a dire l'area motivazionale. In poche parole: quali sono le attività che piacciono in genere ai gatti, qual è la loro dimensione del desiderio? L'essere umano ama fare raccolte, i cani muoiono dalla voglia di collaborare con noi... e i gatti? Sì, perché solo conoscendo i loro desideri di base potremmo veramente costruire una relazione di coinvolgimento e non solo di convivenza o addirittura di tolleranza. Molti si lamentano dell'individualismo distaccato del proprio gatto, ma difficilmente si mettono realmente in discussione, vale a dire si chiedono se sono in grado di entrare convenientemente nei luoghi del loro desiderio. Il gatto ha una sua identità, molto specifica e particolare, non può essere trattato come controfigura del cane e, tanto meno, assimilato a un peluche bello da vedere e piacevole da accarezzare. Ho voluto perciò partire da questa identità che desidera, che viene al mondo con già degli obiettivi tutti suoi che meritano di essere presi in seria considerazione se si vuol costruire una relazione reciprocamente appagante".
Nel libro analizza la specificità del gatto e la relazione con l'uomo. Analizza anche diversi "luoghi comuni" sorti attorno al piccolo felino. Partiamo da uno dei più gettonati: il gatto non si affeziona all'uomo?
"Il gatto ha una disposizione sociale molto differente dall'essere umano, che spesso costruisce legami basandosi esclusivamente sull'affettività, e altrettanto differente dal cane, che al contrario basa il suo stare insieme nella collaborazione. Il gatto costruisce legami molto profondi e intimi con l'essere umano, ma basati sulla convivialità un po' distratta, sul sentirsi rassicurato, sul piacere della regressione infantile. Insomma il gatto mal sopporta la morbosità affettiva e di certo non desidera fare attività collaborative. Per questo mostra un po' d'indipendenza nella relazione e di certo non ubbidisce ai nostri comandi. Molti dimenticano che il gatto è un solista, cioè è abituato a badare a se stesso in piena autonomia. D'altro canto essere un solista non significa e non coincide con l'essere un solitario. Il gatto si affeziona molto alle persone, crea legami di vera e propria amicizia, ma chiede che il mondo intorno a lui lo rassicuri perché è un animale molto sensibile, grandioso e vulnerabile nello stesso tempo. Anche la casa pertanto dev'essere rassicurante, perché per il gatto essa rappresenta la sua dimensione di vita, il luogo non solo del comfort ma soprattutto della sicurezza. I luoghi comuni che vengono riservati al gatto sono perciò solo frutto di ignoranza e della pretesa, tutta umana, che gli animali si facciano zerbino ai nostri piedi. Beh, il gatto non potrà mai essere un fedele servitore, ma solo un compagno per momenti di relax".
Il gatto ha una tendenza innata all'esplorazione. Questo "bisogno" (e anche altri) viene spesso inibito quando il micio viene costretto a vivere con noi in un appartamento. Quali attenzioni dovremmo mettere in atto per farlo vivere bene secondo la sua natura?
"Dico spesso che un tempo i gatti che vivevano in campagna, magari avevano meno agi, ma in complesso se la passavano molto meglio, perché la vita libera di una corte rurale era proprio perfetta per la costituzione etologica del nostro piccolo quattrozampe. Esplorare un fienile, balzare sul tetto, rincorrere farfalle e lucertole, nascondersi dietro una balla di paglia, fissare per ore un canale per fare la posta a qualche roditore, esprimere il proprio atletismo balzando in verticale tra alberi e balaustre... insomma era sicuramente una vita molto più appagante che rimanere addormentati sul divano. Questo le persone dovrebbero capirlo, quando pensano di dare al proprio gatto la migliore delle esistenze perché basata sul dolce far niente. In realtà il gatto ama riposare, ma dopo aver svolto le attività che fanno parte della sua natura. Spesso non ci si accorge di condannare il gatto alla noia mortale e alla depressione".
I sentimenti del gatto: paura, gioia, tristezza, irritazione, disgusto, curiosità, pazienza, affettività. Il micio è davvero in grado di provare queste emozioni o siamo noi che gli attribuiamo sentimenti "umani"?
"Le emozioni non sono affatto prerogativa umana anzi, rappresentano il pane quotidiano dei mammiferi. Attraverso le emozioni il gatto attribuisce un valore al proprio stato e a quello che lo circonda, cosicché può individuare il miglior comportamento per quella particolare circostanza. Le emozioni rappresentano anche il modo migliore per ricordarsi di eventi: questo è il motivo per cui sconsiglio di utilizzare il trasportino solo per portare il gatto dal veterinario. Così facendo, in breve, il gatto non vorrà più entrare nel trasportino. Se, viceversa, lo lasceremo sempre a disposizione del gatto, magari facendovi trovare dentro ogni tanto qualcosa di piacevole, il gatto vivrà il trasportino con un altro tipo di emozione. Così vale peraltro per tutti gli altri eventi. Dobbiamo perciò ricordare che le sue emozioni possono essere i più importanti alleati per la nostra relazione oppure possono diventare fonti di problema dalla difficile soluzione".
Spesso si tende ad avere più di un gatto "perché si fanno compagnia". Nel libro, invece, spiega come il gatto sia un animale "solista", a differenza del cane che, invece, è un animale sociale. Che cosa dobbiamo fare, allora, quando introduciamo un altro micio nel nostro (e nel suo) ambiente? Quali sono gli errori da evitare?
"Se i gatti sono cresciuti insieme, generalmente non c'è problema: la cosa migliore, per esempio, è che i due provengano dalla stessa cucciolata. Se, al contrario, portiamo a casa un gatto per fare compagnia al nostro micio, le cose quasi puntualmente si mettono male, perché il gatto si trova nelle condizioni di dover dividere il proprio mondo con un estraneo. Attenzione, allora, a non fare questo errore. Ogni successiva adozione va sempre valutata con estrema attenzione, magari attraverso l'aiuto di un esperto di relazione felina. Se il nostro gatto è in grado di accettare un nuovo arrivato, dobbiamo tuttavia preparare l'incontro con estrema attenzione avendo cura di non essere precipitosi e di individuare il luogo migliore per l'incontro".
Quali sono le esigenze del gatto insite nella sua natura che noi dovremo assecondare per il suo well being?
"Come ho scritto nel libro, sarebbe una buona cosa cercare di preparare la casa anche a misura di gatto, consentendogli di fare quell'attività atletica ed esplorativa che sta alla base dell'identità del gatto. Anche su internet ci sono tantissime idee per un arredamento che possa andare incontro alle esigenze del piccolo felino: costano poco e hanno un bellissimo impatto anche sull'estetica umana. A ogni buon conto non si tratta di viziare il gatto, perché come ho detto la casa non è quanto di meglio un felino si possa attendere. Si tratta solo di comprendere che per il gatto ci sono poche cose che sono indispensabili, come poter vivere sulle tre dimensioni dello spazio, avere delle zone sicure dove poter rifugiarsi e riposare, avere delle sorprese, poter fare attività predatoria su piccoli oggetti attraverso cui ci divertiremo a giocare insieme".
Al contrario, quali sono gli atteggiamenti umani che non dovremmo invece riflettere sul gatto, né pretendere da lui?
"Occorre evitare di spaventarlo e di fargli i dispetti. Lo ripeto spesso: il gatto è un animale molto sensibile sia dal punto di vista sensoriale che sotto il profilo emotivo. È indispensabile essere persone discrete, capaci a volte di limitarsi a osservarlo, senza pretendere di averlo sempre in braccio o di accarezzarlo in modo compulsivo. È importante dargli sicurezza, che nel linguaggio felino significa rassicurarlo che il suo mondo non verrà intaccato, invaso, messo a soqquadro. Il gatto ama la moderazione, la coerenza, la serenità. Più di ogni altra cosa desidera essere lui a prendere l'iniziativa del contatto e se sapremo attenerci a queste poche regole lui saprà ricambiarci in modo incredibile".
La soggettività del gatto. Ogni esemplare ha il proprio carattere, al di là delle caratteristiche della specie. Quando in casa arriva un gattino o un gatto adulto, quali sono i "messaggi" a cui fare attenzione e gli atteggiamenti da tenere o non tenere? "Il gatto ha individualità molto spiccata, sembra proprio fare di tutto per rendere la vita difficile all'etologo che vuole tracciarne un profilo di specie. I gatti risentono molto dell'esperienza materna e di cucciolata, rispecchiano il mondo in cui sono cresciuti e soprattutto le esperienze dei primi tre mesi di vita sono fondamentali per influenzare il profilo identitario. La cosa importante è evitare di toglierlo precocemente dalla madre, prima cioè dei due mesi compiuti, perché l'educazione di base è data proprio dal genitore e se questi insegnamenti non verranno correttamente impartiti il gatto ne soffrirà poi successivamente, sarà cioè meno equilibrato. A ogni modo il profilo migliore da tenere subito dopo l'adozione è quello un po' distaccato, in modo tale da dare al micetto l'opportunità di esplorare in santa pace il suo nuovo mondo e di trovare i suoi spazi di vita".
IL LIBRO
Roberto Marchesini
L'identità del gatto
Apeiron, 2017
Pag 272 - € 15
L'autore: Roberto Marchesini, (Bologna 1969) è filosofo, etologo, zooantropologo, Direttore del Centro Studi Filosofia Postumanista e di Siua – Istituto di Formazione Zooantropologica. Insegna in diversi atenei italiani e ha all'attivo oltre un centinaio di pubblicazioni nei campi della bioetica, della filosofia post umanista, dell'etologia filosofica. Tra queste Intelligenze plurime (2008), Modelli cognitivi e comportamento animale (2011), Etologia filosofica. Alla ricerca della soggettività animale (2016). Scrive per diverse testate nazionali e tiene conferenze in tutto il mondo sul rapporto uomo-animale. È membro di diversi comitati scientifici tra cui il network di ricerca Minding Animals International. Nel 2015, il Corriere della Sera lo ha segnalato tra i dieci italiani che stanno cambiando il paese per i suoi contributi nel campo della zooantropologia.
La battaglia per salvare la femmina di dogo argentino è andata a buon fine e presto tornerà in Italia. Iceberg, di proprietà di un chef italiano che lavora a Copenhagen, era stata catturata e rischiava di essere soppressa, a seguito di una lite in strada con un altro cane. In Danimarca, infatti molte razze, fra cui il dogo argentino, sono considerate pericolose e vietate.
Grazie alla mobilitazione di massa partita da ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), associazione danese Fair Dog e personaggi noti anche del mondo della politica, Iceberg è salva. L'ambasciatore danese in Italia, Erik V. Lorenzen, ha infatti annunciato via Twitter che Iceberg tornerà nel nostro Paese.
Dalla vasca a idromassaggio ai luoghi di ristoro per quadrupedi. Le spiagge romagnole sono il top per i pelosi che viaggiano con le loro famiglie. Dove andare e cosa trovare nelle più attrezzate dell'Emilia-Romagna e giù di lì....
di Alexa Kuhne
Parma, 10 giugno 2017
Ravenna è la città più accogliente per i cani. Le sue spiagge sono sempre più attrezzate e in linea con le esigenze dei nostri compagni di vacanza.
Bisogna però prima informarsi, perché non sempre e non ovunque si trova lo stabilimento che fa al caso e spesso ci sono delle limitazioni.
L'Emilia Romagna gestisce questa possibilità secondo regole ben precise: ogni anno la Regione emette un'ordinanza balneare nella quale si regola l'attività nelle spiagge. Ci sono lidi dove proprio non si può portare il cane perché c'è un divieto specifico di «condurre o far permanere qualsiasi tipo di animale, anche se munito di museruola e guinzaglio, nel periodo della stagione balneare estiva». Questa è la regola di base, alla quale, però, in alcuni casi, si può derogare perché i concessionari hanno facoltà, nell'ambito del proprio impianto, di individuare aree debitamente attrezzate, delimitate e riservate, per l'accoglienza di animali domestici, salvaguardando comunque l'incolumità e la tranquillità dell'utenza balneare, mantenendo una distanza minima di 10 metri dalle concessioni confinanti quando presenti.
A Ravenna c'è una spiaggia libera, nelle due località balneari di Casal Borsetti e Lido di Classe, dove è possibile portare il cane che deve essere comunque legato a un guinzaglio di non oltre un metro e mezzo e con la museruola a portata di mano. A Casal Borsetti la spiaggia è 'dog-friendly' nel tratto libero della lunghezza di circa 70 metri a sud dello stabilimento balneare 'Overbeach', a Lido di Classe, nel tratto libero di circa 30 metri a nord della scogliera, trasversale alla foce del fiume Savio.
Ci sono, lungo lo stesso litorale, anche altri 15 stabilimenti che consentono l'accesso dei cani nei propri impianti e si trovano da Casal Borsetti a Marina Romea, Marina di Ravenna, Punta Marina e Lido Adriano, fino a Lido di Dante e Lido di Classe.
Tutto questo è possibile perché è entrata in vigore l'ordinanza comunale che intende «promuovere il benessere, la cura e la presenza degli animali, favorendo una corretta convivenza con l'uomo e tutelando salute pubblica e ambiente» e che consente appunto l'accesso, dall'alba al tramonto dal 13 maggio al 30 settembre, dei quattro zampe. Ma attenzione: possono stare in spiaggia, e fare il bagno, esclusivamente i cani regolarmente iscritti all'anagrafe canina, senza pulci e, per le femmine, non in calore.
I lidi 'dog friendly' sono diventati una sana e utile opportunità per famiglie e amici a 4 zampe e ormai sono sparsi lungo tutto il litorale emiliano-romagnolo (e l'elenco si aggiorna costantemente). Più a nord, nel Ferrarese, ci sono stabilimenti balneari con area riservata a clienti con cani o altri animali. Più a sud, in tutto il litorale riminese, sono diverse le stazioni che offrono la possibilità di ospitare «gli amici a quattro zampe sotto l'ombrellone». Ma vale sempre la stessa indicazione: portare il cane in spiaggia si può, ma solo in determinate strutture. È un'eccezione alla regola.
Occorre quindi documentarsi per evitare spiacevoli sorprese: nei giorni scorsi, proprio nel Riminese, sono arrivate le prime multe a padrone e bagnini che hanno ignorato il divieto laddove vigente. E le multe variano dai 200 euro (per i padroni) ai 3mila (per i bagnini). Infine, le Marche: anche in questo caso non mancano dog beach e stabilimenti balneari che accettano cani, gatti e altri animali domestici. E sono localizzati soprattutto tra Pesaro, Ancona e il litorale della provincia di Macerata.
Per individuare la spiaggia più adatta, basta cercare nei siti dei Comuni o nel sito www.vacanzeanimali.it
Oggetti d'arredo belli e funzionali per accontentare anche gli animali domestici. Librerie, tavoli, ciotole, divani vengono pensati per le esigenze del pet: questa è una delle novità del Salone del Mobile di Milano 2017.
di Alexa Kuhne
Milano, 6 aprile 2017 -
E' bello vederli giocare, vivere gli spazi domestici insieme a chi li ama.
I designer che presentano le loro creazioni al Salone del Mobile di Milano (4-9 aprile), quest'anno vanno sempre più nella direzione delle esigenze degli amati pet.
E non è un salto nel vuoto, visto che gli animali sono sempre più compagni di vita adorati.
Cani e gatti, come sempre, i privilegiati. Siccome gli ambienti non sono fatti per loro, devono essere adattati ed è per questo che le case pet-friendly sono i progetti preferiti dai più importanti disegnatori d'interni.
Tutte le soluzioni diventano funzionali alla convivenza canina e felina, ma soddisfano anche l'estetica e puntano sulla qualità.
La nicchia di mercato che si occupa degli amici a quattro zampe è in crescita vertiginosa e lo testimoniano alcuni progetti in mostra alla più grossa fiera espositiva italiana dedicata all'arredamento.
Lo studio di Taipei Thinking Design che lavora su abitazioni contemporanee, pratiche e funzionali ha progettato un appartamento prendendo in considerazione fin da subito non solo le persone, ma anche i loro coinquilini felini. In particolare, il sistema di scaffalature/libreria è stato pensato per favorire le attività "esplorative" del gatto attraverso rampe e dislivelli perfetti per arrampicarsi e spiccare salti, senza tralasciare punti in cui il micio possa rifarsi le unghie e nascondigli dove riposare, come un ripostiglio la cui porticina è traforata da aperture circolari che riproducono l'orma di una zampetta.
Chiunque possieda un gatto sa che uno dei suoi "hobby" preferiti è sdraiarsi sulla tastiera del laptop mentre il padrone o la padrona tentano di lavorare. Hao Ruan, designer dello studio LYCS Architecture di base a Hang Zhou, ha tentato di dare una risposta a questo problema progettando un tavolo, dall'esplicativo nome di CATable, che è, allo stesso tempo, un appoggio o una postazione di lavoro per le persone e un "parco giochi" per il gatto di casa.
Realizzato a mano e completamente in legno, il tavolo è caratterizzato da una serie di aperture e tunnel in cui il micio può intrufolarsi, studiati apposta per solleticare la sua curiosità, distraendolo da quello che succede sulla superficie. In questo modo gatti e padroni potranno condividere "pacificamente" lo stesso spazio. CATable 2.0 è un sistema modulare composto da quattro elementi cubici della stessa dimensione. Ognuno di essi è studiato per ospitare sia le scorribande feline sia per essere usato dai loro padroni nella parte rimanente. I moduli possono fungere da sgabelli, da tavolini da caffè, da piccola arca o da libreria se combinati insieme.
Il marchio parigino Meyou crea mobili per gatti esigenti, puntando sulla bellezza degli oggetti, proprio perché i prodotti per gatti presenti sul mercato molto spesso non sono cosi eleganti.
La collezione di mobili e cucce stupisce per forme geometriche e minimaliste che non sfigurano neanche negli ambienti più raffinati.
Così, The Cube è il rifugio perfetto in cui i pelosetti possono raggomitolarsi e sentirsi protetti e allo stesso tempo un oggetto dal perfetto equilibrio formale: una sfera di morbido tessuto racchiusa in un'intelaiatura cubica di metallo.
The Ball è un concetto simile coniugato, invece, con la naturalità del legno, un bozzolo che coccola i mici, adatto anche per rifarsi le unghie. Completa la serie The Bed, una sorta di tavolino in legno sormontato da una copertura in lana che permette al gatto di dormire dominando lo spazio circostante e può essere accostato al letto del suo padrone.
Nendo propone la sua linea di accessori dedicata ai cani. Complementi di arredo che si integrano armoniosamente con i mobili.
Il designer giapponese Oki Sato ha pensato a linee pulite e sobrie in cui forme tondeggianti, colorate e iper-decorate – come quelle che solitamente contraddistinguono questa tipologia di prodotti – risulterebbero dissonanti. Le ciotole, disponibili in tre dimensioni, hanno una forma squadrata segnata, all'interno, da linee in rilievo poste a distanza costante che si configurano sia come una comoda soluzione per tenere sotto controllo la quantità di acqua e cibo in esse contenuta sia come un coerente motivo estetico; sono anche abbinabili a una serie di portavasi che ne riprendono le linee, per favorire un dialogo ancora più disinvolto con lo spazio circostante. Nella collezione una pallina pensata per stimolare il cane a giocare estraendo dai fori presenti sulla sua superficie lo snack che i padroni possono inserire all'interno e un peluche dalle forme "astratte" che si scompone in più parti ognuna delle quali emette un suono diverso.
E' online la pagina Facebook del Canile e Gattile Comunale di Parma. Si tratta di un utile strumento, attraverso cui è possibile vedere le foto dei cani ospiti della struttura e in cerca di adozione, ma anche avere informazioni sugli orari di apertura, le attività e le iniziative del canile.
La nuova pagina Facebook è stata concepita e strutturata in modo da mettere a disposizione del cittadino, o di chiunque voglia adottare un cane, uno strumento efficace per visionare i cani presenti nella struttura. Viene aggiornata in tempo reale in base alle nuove entrate in canile e alle uscite per adozioni.
Negli album contenuti nella pagina sarà possibile vedere i cani in cerca di adozione, ognuno con la sua foto e con le informazioni relative alla taglia, al carattere, all'età. Quando un cane viene adottato viene pubblicata un'altra foto col nuovo padrone nell'album "Buona vita a..." negli affidi".
Oltre alla finalità pratica, la pagina, sfruttando la forza mediatica della rete e dei social network, si propone di dare una maggiore visibilità ai cani ospiti della struttura, auspicando un incremento delle adozioni e delle visite in canile.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Parma)
"4 Zampe in azione", manifestazione organizzata dal Gruppo Cinofilo La Lupa, con il Patrocinio del Comune di Piacenza, della Regione Emilia Romagna e dell'Agenzia Regionale di Protezione Civile, ritorna anche quest'anno con la sua 8^ edizione. Due simpatici concorsi: "il cane con la faccia del padrone" e "il cane più veloce". Ingresso alla manifestazione e l'intera giornata, compresi i concorsi, completamente gratuiti.
Piacenza, 12 settembre 2016
Domenica 18 Settembre in via XXIV Maggio 49 a Piacenza si terrà una bellissima manifestazione dove si vedranno in azione i nostri amici a 4 zampe: ci dimostreranno come lavorano per aiutarci in innumerevoli circostanze, dalla ricerca di sostanze stupefacenti alla ricerca di dispersi in superficie, e come si divertono i binomi cane/uomo in molteplici discipline sportive.
Naturalmente si potrà partecipare col proprio Fido e durante la manifestazione si potranno chiedere consigli agli educatori cinofili per migliorare la convivenza con i nostri fedeli compagni. Per tutti i partecipanti è previsto un gadget, fino ad esaurimento.
Taglio del nastro alle 14.30 alla presenza delle autorità e la benedizione dei presenti da parte dei frati minori.
Gli ospiti della manifestazione, con le loro emozionanti e spettacolari esibizioni, saranno:
Le Unità Cinofile antidroga della Guardia di Finanza
William Arata campione italiano di Disc Dog e Alessandro Califano per la dimostrazione di Disc Dog;
Liliana Ferrari Bruno della Dancing Dogs and Freestyle per la dimostrazione di Dog Dance;
Giulia Reali con l'associazione 6 Zampe ASD per la dimostrazione di Treibball;
Luca Menozzi con l'associazione Acuv per la dimostrazione di Mondioring;
L'Associazione Provinciale Tartufai Piacentini per la dimostrazione di ricerca tartufi;
Il Gruppo Cinofilo La Lupa con le Unità Cinofile per la ricerca di persone disperse, in collaborazione con i truccatore della Croce Rossa Italiana e un equipaggio del 118 di Piacenza.
Alle 18.00 chiunque voglia divertirsi potrà partecipare ai due simpatici concorsi: "il cane con la faccia del padrone" e "il cane più veloce".
Le iscrizioni sono aperte dal mattino dalle ore 10.00. Una giuria di bambini decreterà i vincitori che verranno premiati con buoni spesa in un negozio di animali e/o una fornitura di cibo secco per cani.
Chiusura della manifestazione alle 19.00 con l'estrazione dei 30 biglietti vincenti della lotteria (1° premio televisore led 32").
L'INGRESSO ALLA MANIFESTAZIONE E L'INTERA GIORNATA, COMPRESI I CONCORSI, SONO COMPLETAMENTE GRATUITI!!!
L'evento si svolgerà anche in caso di pioggia. Vi aspettiamo Domenica 18 Settembre presso il campo di addestramento de La Lupa in via XXIV Maggio, 49 PC.
Per info contattare il numero 338.128.4597, consultare il sito www.gruppocinofilolalupa.it. o la pagina Facebook "Gruppo Cinofilo La Lupa".
Il Comune di Parma aderisce alla campagna promossa dal Ministero della Salute contro l'abbandono degli animali con la firma del sindaco Federico Pizzarotti in calce al documento di intenti presentato da Ministero e ANCI.
Parma, 11 agosto 2016
"Noi non ti abbandoniamo. Il tuo posto è sempre accanto a noi". Questo il messaggio scelto dal Ministero della salute per la campagna 2016 contro l'abbandono di animali domestici.
Il Comune di Parma ha aderito con la firma del sindaco Federico Pizzarotti in calce al documento di intenti presentato da Ministero e ANCI, a dimostrazione dell'attenzione che il Comune riserva al benessere degli animali, un tema molto sentito dai cittadini, come dimostra il fatto che gli abbandoni a Parma sono un fenomeno del tutto sporadico. Tuttavia è bene non abbassare la guardia.
Gli animali d'affezione non sono peluche, giocattoli inanimati di cui sbarazzarsi quando si vuole – ha ricordato il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin nel presentare la campagna - sono compagni di vita che abbiamo scelto volontariamente di accogliere nelle nostre case, che abbiamo invitato a far parte delle nostre famiglie. Le vacanze estive non possono essere una scusa per disfarsene. È una questione di civiltà. Senza dimenticare – ha aggiunto il Ministro – anche il rischio di incidenti di cui gli animali abbandonati in strada sono troppo spesso causa."
L'abbandono di cani, specialmente a ridosso dei mesi estivi, è ancora, purtroppo una triste realtà. Solo nel 2015, secondo le associazioni animaliste, sono stati quasi 65 mila gli ingressi nei canili in tutto il territorio nazionale. Un dato che non esaurisce il numero potenziale di animali abbandonati.
"Ricordo anche – ha sottolineato Beatrice Lorenzin – che sul portale del Ministero sono a disposizione informazioni e consigli utili per viaggiare, in Italia e all'estero, con il proprio animale, in auto, in aereo, in nave o in treno."
La campagna del Ministero della salute, coordinata dalle Direzioni Generali della Comunicazione e della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari sarà on line sul portale del Ministero, e sarà veicolata sui social network, su organi di stampa e su testate regionali, in particolare del sud dove il fenomeno resta più diffuso. Si avvarrà inoltre della collaborazione dell'associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) in virtù del fatto che, secondo le norme attuali, sono proprio i Sindaci ad essere chiamati in prima linea nella lotta agli abbandoni e ai maltrattamenti.
La campagna racconta momenti della quotidianità di una famiglia nel corso di un intero anno, vissuti in serenità e gioia con il proprio animale domestico. La mini-storia inizia in primavera, nell'ipotetico momento dell'adozione dell'animale, prosegue in estate, durante la prima vacanza, e si conclude in inverno, a Natale davanti all'albero. Anche in vacanza, padre, madre e figlia non si separano mai dal proprio animale domestico, un meticcio di colore bianco.
La continuità, dunque, non contempla l'assenza: la presenza costante del nostro amico a quattro zampe è sinonimo di allegria e di benessere per tutti. Anche per questo abbiamo verso gli animali da compagnia un grande debito di riconoscenza. In ogni momento, in vacanza, durante le feste, o più semplicemente nella quotidianità, il nostro animale d'affezione può e deve restare accanto a noi.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Parma)
Estate...tempo di vacanze per grandi e piccini, senza dimenticare i nostri amici animali! E se proprio non potete portarli con voi assicuratevi che siano ben custoditi!!!! La nostra sensibilizzazione all'ANTI-abbandono degli animali si collega alla divertente proposta di lettura di SUSANNA VOLIANI perchè, anche se non lo sapete, anche gli animali vanno in vacanza! Dove?....trovate la risposta nell'articolo odierno! Enjoy Summer Holidays.
Di Susanna Voliani
L'autrice ed illustratrice canadese Marianne Dubuc propone, dopo Le case degli animali, questo Le vacanze degli animali (ancora per l'Editore Orecchio Acerbo), la storia di Topo Postino alle prese con le ferie estive e con una serie di pacchetti da consegnare ai suoi amici in giro per il mondo. In campeggio, su un'isola vulcanica, in mezzo alla giungla: un giro del globo con la sua famiglia, per rilassarsi, consegnare puntualmente i pacchi ma anche per osservare attentamente l'ambiente di ogni singola tappa. Moglie e figli di Topo Postino si adattano perfettamente e con gioia a tutti gli habitat, in questa vacanza che ha dell'incredibile.
Un albo che è una sorta di catalogo delle case vacanza degli animali, in tutte le zone e tutti gli ambienti, ognuna immersa nella natura. Dalla roulotte alla tenda da campeggio alla tana delle marmotte, senza dimenticare l'interno fresco di un cactus nel deserto o un igloo del Polo Nord. Insomma, una ricca rassegna di abitazioni di ogni tipo e dimensione, illustrate con estrema precisione in quanto tutte finemente arredate. Dimore superaccessoriate, belle, colorate e confortevoli per accogliere ogni specie di animale in ogni parte del mondo.
Pagine che fanno viaggiare con la fantasia grandi e piccini, che sprigionano calore e gioia e che insegnano ai bambini come ogni ambiente abbia le sue caratteristiche e come le abitazioni si adattino ad esso. Durante le prossime vacanze estive, cari genitori, aiutate i più piccoli, albo alla mano, ad individuare le tane di animali nei boschi, le tipologie di case tipiche di ogni zona di mare o montagna, immaginando il loro interno. - Dai 4 anni.
Preparate le valigie! Avrete da divertirvi!
..... e NON abbandonate i vostri amici animali!
CREDITS : - ecoo.it – viaggi.corriere.it – collemagico.it – grenme.it – theguardian.com- intelligonews.it – mameli11.blogree.net
Il cane è da sempre considerato il migliore amico dell'uomo e il nostro Paese al primo posto per aziende impegnate nella produzione di arredamento per animali domestici. Esigenze umane e animali in un unico prodotto con l'arredamento "Pet friendly".
Di Giulia Santoro
Nella frenesia quotidiana di questi tempi e nel poco tempo libero concesso per noi stessi, l'uomo ha trovato, ancora una volta, un valido alleato. Quello che da secoli porta onorevolmente l'appellativo di "migliore amico" per l'uomo: il cane.
Le statistiche parlano chiaro, almeno un cane per nucleo famigliare, a maggior ragione se il nucleo è rappresentato proprio dal binomio: cane e padrone!
Da qualche tempo sempre più aziende leader nel mondo del design e dell'arredamento hanno puntato la scommessa su un nuovo e amatissimo genere: l'arredamento "Pet friendly".
Ancora una volta il marchio "Made in Italy" supera i suoi competitor collocando il nostro Paese al primo posto per aziende impegnate nella produzione di arredamento per animali domestici.
Possiamo sinteticamente dividere la scelta in due correnti: la prima si occupa di produrre oggetti e accessori indispensabili per i nostri cuccioli che siano qualitativamente apprezzabili e utili. L'altra si occupa di fondere le esigenze umane e animali in un unico prodotto, concependo quindi quelli che sarebbero normali divani, tavoli, letti in qualcosa di più.
Se quindi state pensando di rinfrescare l'arredamento o state arredando casa, potreste trovare interessante fare delle scelte in quest'ottica moderna e pienamente in linea con le nuove tendenze.
Vediamo quindi nobilissimi divani che al loro interno hanno lo spazio per il riposino del nostro amico animale, letti contenitori con il cassetto per il lettino del cucciolo di casa, librerie che sono anche giochi per le arrampicate feline, con tanto di erbetta e tiragraffi, tavolini per il soggiorno e comodini che sono anche cucce, sedia a dondolo con lo spazio sottostante riservato anziché a portaoggetti alla morbida e confortevole zona relax per il nostro animale.
Per i più fortunati, con la possibilità di avere spazi esterni sfruttabili, come giardini o terrazzi, i nostri designer si sono letteralmente sbizzarriti concependo vere e proprie casette dotate di tutti i confort come riscaldamento autonomo alimentato da pannelli solari, terrazzini confortevoli dove sonnecchiare al sole, ma anche abbeveratoio e mangiatoia autopulenti.
Tutto questo tenendo conto quelle che sono le tendenze stilistiche: si passa dall'ultramoderno tecnologico, all'ecosostenibile fatto di materiali primari allo stile più ridondante e squisitamente femminile dello Shabby Chic.
Da segnalare nel panorama della "pet economy" una realtà tutta italiana che da tempo si occupa di queste dinamiche: Lidy Factory.
Con sede a Schio, nei pressi di Vicenza, Simone Micheli crea linee di divani, poltrone, letti, cucine e tutto quello che volete in questi termini. Ogni prodotto è personalizzabile e lui stesso può non solo offrire una consulenza come interior designer, ma riadattare l'arredamento che avete già senza doverne comprare di nuovo.
Ci sono poi anche i grandi e famosi brand come Dalani e Blanc Mariclò che propongono prodotti per animali perfettamente in linea con i loro concept.
Come dire, ancora una volta il nostro Paese si afferma per creatività e funzionalità e a noi ovviamente piace!
CREDITS: - keblog.it – tempolibero.pourfemme.it – formaitalia.it – coco-pet.com – blog.iodonna.it – blogferreitcasa.com – tuttozampa.com – animalidalmondo.pianetadonna.it – occhioitaliano.it – xlacasa.it – deluxeblog.it – rifaidate.it
I più loquaci? I gatti...I più emotivi? I cani...I più chiacchieroni? Gli uccelli.. Sorprendenti storie di animali e dei loro sentimenti nel nuovo libro di Diego Santini, "Emozioni bestiali". Qualche assaggio....
di Alexa Kuhne
Parma, 12 marzo 2016
Gli animali sanno sempre come sorprenderci. Da loro non si finisce mai di imparare.
Se ci mettessimo ad osservarli, scopriremmo molte cose che ci farebbero sorridere e ci stupirebbero.
Soprattutto, dal loro linguaggio, apprenderemmo l'arte, tutta 'bestiale', del sapere trasmettere emozioni. In un modo unico: senza parlare, con l'intensità di un linguaggio spesso non verbale. E forse, da loro, impareremmo a sapere ascoltare...
Perché il linguaggio animale custodisce un segreto: racconta emozioni.
Lo dice Diego Santini, veterinario e scrittore, nel suo ultimo libro, "Emozioni Bestiali", in cui dimostra che anche chi si esprime in modo diverso, come gli animali, prova sentimenti ed emozioni e riesce a trasmetterli con l'intensità che spesso noi umani non siamo in grado di dimostrare.
Sono riflessioni che invitano, in senso lato, alla comprensione della diversità.
In natura la sincerità è alla base di ogni rapporto. Agli animali non serve proteggere ciò che provano.
"L'ascolto – racconta Santini - è la chiave per entrare nel loro mondo e gioire di ciò che ci trasmettono. È un esercizio indispensabile per la comprensione reciproca ed è utile anche in una relazione fra persone.
Non è certamente un segno di debolezza o di inferiorità, ma un passaggio importante per creare un vero rapporto tra mondi vicini e lontani. Non prevede prevaricazione e permette di entrare empaticamente nel cuore altrui. Per capire con chi si ha a che fare non servono grandi discorsi: il corpo parla e il più delle volte è il silenzio che racconta. Attraverso l'osservazione possiamo capire cosa sta succedendo ai nostri animali, cosa stanno provando e da quali esperienze è segnata la loro vita e siccome ognuno di loro è diverso dobbiamo stare attenti a tradurre i segnali di ciascuno senza aver fretta di ottenere risposte".
Per comunicare prediligono il linguaggio corporeo, ma in certe situazioni sanno usare molto bene anche quello verbale.
Le espressioni vocali sono differenti da specie a specie, però in molti casi il significato è simile.
Il nitrito del cavallo ci può sorprendere. Nei film spesso accompagna i rumori di battaglia; in realtà il cavallo ne fa un uso molto parco e certo meno di quanto si creda.
Vi è mai capitato di entrare in una scuderia piena di cavalli e non sentire volare una mosca?
Il nitrito è un'espressione di richiamo e di desiderio che può variare di intensità, difficilmente di significato.
"È un S.O.S. che un cavallo impaurito o che si sente solo può rivolgere ai compagni o più genericamente a qualcuno che lo può
aiutare. – spiega lo scrittore nel libro - Gli equini sono animali da branco e in natura stare soli o isolati equivale a mettere a rischio la propria vita. È il richiamo della giumenta al puledro se questo si allontana troppo, oppure quando, dopo mesi di vita insieme, vengono separati per la fine dello svezzamento. In quel caso partono dei richiami così violenti da poter essere uditi a distanze siderali. È l'espressione del desiderio di uno stallone che alla vista e soprattutto all'odore di un'invitante giumenta non sa trattenersi.
È la manifestazione di piacere di tutti i cavalli quando sentono il profumo del fieno".
Fedele allo spirito di sopravvivenza e a una dignità eroica, nel cavallo la sofferenza è muta...
Fra gli animali domestici, il più amante dei discorsi è senza dubbio il gatto che è dotato di centinaia di vocalizzazioni.
"Alcune teorie sostengono che – dice Santini -, in quanto predatore notturno, abbia dovuto sviluppare un sistema di comunicazione immediato per agire in condizioni di scarsa visibilità. È più probabile invece che la sua loquacità sia legata al bisogno di interagire con i propri simili e in parte pure con noi, che costituiamo dei soggetti estremamente stimolanti per il suo sistema vocale. Un modo semplice per decifrare il miagolio felino è quello di associarlo al comportamento. Spesso conviene lasciarlo agire per interpretare ciò che ci dice".
Un racconto che sottolinea quanto saper ascoltare sia un'arte quanto saper parlare!
Forse non tutti sanno che il vocabolario felino è ricchissimo. Ha "parole" per salutarci, per comunicarci la felicità, la solitudine, la paura, il dominio del territorio, per richiamare la mamma o per rivelare il proprio desiderio sessuale.
"Sembra assodato – ci fa scoprire l'esperto - che i felini domestici usino molte più parole rispetto a i loro parenti selvatici e di questo fenomeno ne siamo in parte responsabili. In casa hanno potuto ampliare la propria lingua "ufficiale" con dei nuovi suoni, proprio come succede in ambito umano, dove i neologismi sono all'ordine del giorno".
I gatti non solo sanno come si chiamano ma rispondono in modo diverso a chi pronuncia il loro nome.
Anche i cani dimostrano tanta fantasia verbale.
"Come i felini domestici, non possedevano prima di incontrare l'uomo la gamma di vocaboli attuali, ma la vita a contatto con noi e la loro importanza sociale ha favorito lo sviluppo di una serie di messaggi vocali, un tempo sconosciuti nell'ambito della comunicazione canina. In pratica si può pensare che, in seguito all'evoluzione, oggi abbaino più per noi che per loro. Una cosa però è certa: quando un cane abbaia o emette suoni lo fa per una ragione ben precisa... Nel tono che usa, se acuto, potremo scorgere preoccupazione o insicurezza, se basso e gutturale percepiremo soprattutto un senso di minaccia. Nelle manifestazioni di felicità la frequenza degli abbai è elevata, quando si abbassa il nostro amico è invece in fase di difesa. Il ringhio indica un avvertimento, è un suono che nasce dal profondo e significa che non si sta scherzando. Il guaito può essere un segnale di dolore o di paura, ma se ha una tonalità bassa anche eccitazione o gioia. Infine c'è l'ululato, che indica la "tristezza" e che lo fa sentire più umano rispetto a tutti gli altri modi di esprimersi dei cani".
Il premio per la specie animale più chiacchierona va agli uccelli, alcuni dei quali sono dei veri artisti.
"Gli uccelli – spiega lo scrittore - potenziano i loro irresistibili messaggi canterini inarcando il collo o facendo il pennacchio con la coda. Ad arte si aggiunge arte, in questo caso perseguendo quella della conquista!
Le loro vocalizzazioni sono differenti e indispensabili per richiamare i compagni, per delimitare il territorio o per trasmettere
messaggi d'amore.
A questo proposito anche il canto del gallo andrebbe rivisitato nella sua interpretazione. In realtà il suo squillo non è caratteristico solo delle prime luci dell'alba; esso si ode anche in piena notte, a dispetto delle molte leggende.
Il suo squillo autoritario è una dichiarazione di supremazia nel pollaio che va fatta in qualsiasi momento del giorno o della notte. Il suo richiamo di sfida può proseguire per ore, in modo che sia chiaro che non tollera la presenza di concorrenti".
Anche i pesci si parlano e si ascoltano. "I più ciarlieri abitanti acquatici sono i delfini, soprannominati per questa loro loquacità i canarini del mare – scrive Santini nel suo ultimo libro - . Sono in grado di attribuire, attraverso un vocalizzo di riconoscimento, un vero nome a ogni componente del branco. Niente a che vedere con i più comuni e numerosi abitanti del mondo sommerso, che si esprimono attraverso particolari vibrazioni ottenute con il movimento delle branchie e della vescica natatoria. I suoni ricorderebbero dei rumori gutturali che funzionano da segnali di pericolo, di corteggiamento o di orientamento nell'immensità del mare. Il pesce rospo sarebbe tra i più loquaci".
Anche le rane utilizzano le vibrazioni per comunicare.
"Oltre al loro più consueto gracidare esse si servono di onde, non sonore ma...sismiche – racconta il veterinario - . L'origine del suono in questa specie anfibia avverrebbe attraverso un ritmico e velocissimo movimento delle zampe posteriori contro i rami, capace di produrre un'onda della forza di 12 hertz. Questa comunicazione vibratoria, tipo accompagnamento ritmico di un ballo moderno, sarebbe riservata ai maschi della raganella per avvisare gli invasori del proprio territorio, in particolare nel periodo degli amori".
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