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Gianguido Naldi (Sel-Verdi) in un'interpellanza presentata alla Giunta regionale: "Rischio abbassamento qualità di cura e più costi" -

Bologna, 5 febbraio 2014 -

L'ipostesi di uno "sdoppiamento" dell'Unità operativa complessa di gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell'Azienda ospedaliero universitaria di Parma, se confermata, potrebbe apparire "non funzionale per la continuità assistenziale" e comportare il rischio di ulteriori costi "non necessari" in tempi di spending review .

È quanto segnala Gianguido Naldi (Sel-Verdi) in un'interpellanza presentata alla Giunta regionale per sapere se non ritenga necessario verificare che l'eventuale decisione dell'azienda parmense di riattivare una seconda struttura di gastroenterologia ed endoscopia (congelata alcuni anni orsono), assegnando a quest'ultima personale e attrezzatura dell'unità attualmente operante, "non comporti il rischio di pregiudicare la qualità e la continuità di cura dei pazienti e implicare un maggiore costo a carico del servizio sanitario regionale".

(is)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Interrogazione alla Giunta regionale sull'operazione finanziaria che riguarda le storiche terme delle colline parmensi.

Parma, 4 febbraio 2014 - Sull'operazione finanziaria di leasing contratta dalla società Terme di Salsomaggiore e Tabiano SpA nel 2009 si sofferma il consigliere Luigi Giuseppe Villani (Fi-Pdl), che ha rivolto un'interrogazione alla Giunta regionale per sapere se non consideri opportuno rivedere la "posizione affermativa" sulla vicenda espressa dall'assessore regionale al Turismo e commercio, Maurizio Melucci, nella risposta a una precedente interrogazione, a fronte del "parere negativo" sull'operazione rilasciato "sia da parte del socio di maggioranza della società termale, il Comune di Salsomaggiore, sia dal suo attuale direttore generale".
La richiesta di Villani è quindi quella di "valutare seriamente un'azione di responsabilità nei confronti del management e degli amministratori che attuarono quell'operazione".

Il consigliere chiede quindi se si sia valutato che, "considerando prioritaria la corresponsione dei canoni agli istituti di credito, non solo non sembra in accordo con il socio di maggioranza, ma si mettono in secondo piano le azioni in grado di tutelare i brand, promuovere l'offerta, ridurre i costi aziendali e quindi di creare le migliori condizioni per l'individuazione del partner privato".
Villani sollecita quindi la Giunta a segnalare se realmente consideri "una soluzione per il futuro dell'azienda la svendita dei gioielli di famiglia", vale a dire il comparto alberghiero aziendale, per pagare i debiti soprattutto nei confronti delle banche.

(Fonte: Ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Pubblicato in Economia Emilia
Lavoro, procedure snelle per l'accesso agli ammortizzatori sociali per lavoratori delle aree modenesi colpite dall'alluvione. L'assessore Muzzarelli: "Vogliamo dare ossigeno a imprese e lavoratori: continuiamo a lavorare per ottenere dal Governo regole e tutte le risorse necessarie per superare la fase lunga di difficoltà"

Bologna, 4 febbraio 2014 – Per i lavoratori delle aree del modenese colpite dall'alluvione procedure snelle per accedere agli ammortizzatori sociali ordinari e straordinari. Questo, in analogia con quanto previsto per il sisma del maggio 2012, attraverso un tavolo tecnico apposito per la provincia di Modena coordinato dalla Regione Emilia-Romagna.
Questo è stato deciso dalla verifica e aggiornamento, svoltasi in Regione, dell'intesa per l'accesso agli ammortizzatori sociali in deroga per l'anno 2014 che prevede verifiche mensili.

«Si è convenuto di ripercorrere il modello già attuato per il sisma per dare ossigeno alle imprese e al lavoro – spiega l'assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - per non lasciare nessuno indietro, continuando ad operare per ottenere dal Governo regole e tutte le risorse necessarie per superare la fase lunga di difficoltà, acuita da ulteriori problemi, e rilanciare un progetto di sviluppo, di crescita e nuova occupazione».
Sempre in merito alle imprese ubicate nelle aree colpite dal maltempo del 17-19 gennaio, sono state definite nel dettaglio le procedure per l'accesso agli ammortizzatori.


(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Pubblicato in Economia Emilia

L'assessore regionale all'agricoltura Rabboni: "Bene il riconoscimento della specificità nazionale del caso modenese". Danni al comparto agricolo: secondo una prima stima ammontano a 54 milioni di euro -

Bologna, 3 febbraio 2014 -

"Il sottosegretario Martina ha riconosciuto oggi la specificità nazionale dell'emergenza che stanno vivendo i territori modenesi, colpiti dall'alluvione, dopo il terremoto del 2012. Questo riconoscimento è per noi un punto di partenza molto importante. Proprio in ragione di questa peculiarità il sottosegretario ha confermato l'impegno del Governo per arrivare a una soluzione condivisa per il riconoscimento di tutti i danni, così come richiesto dal presidente della Regione Vasco Errani". Questo il commento dell'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni che oggi ha partecipato a Modena a un incontro con il sottosegretario alle politiche agricole Maurizio Martina per fare il punto insieme alle Istituzioni locali, ai Parlamentari e alle organizzazioni agricole, sui danni all'agricoltura che la grave ondata di maltempo ha provocato nei territori della bassa modenese. "Senza nulla togliere alla gravità della situazione che, a causa delle avversità climatiche, si è verificata in altre parti del Paese – spiega Rabboni – è evidente che quello modenese è una caso che presenta caratteristiche di assoluta unicità. Ciò vale in particolare proprio per il comparto agricolo, il settore produttivo più colpito dall'alluvione. Una prima stima dei danni, si aggira, considerando sia le perdite produttive sia i danni ai fabbricati rurali residenziali e produttivi, intorno ai 54 milioni di euro".

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Attenzione nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Appennino forlivese, intanto scendono a 100 gli sfollati assistiti dalla Protezione civile nel modenese -

Bologna, 3 febbraio 2014 -

Rientra lo stato di allarme per il Reno, ma resta vigente quello di preallarme piena per i comuni di Molinella (BO), Argenta (FE), Alfonsine, Conselice e Ravenna (RA). Ancora attive le allerte per piena dei fiumi Secchia e Panaro, emesse lo scorso 19 gennaio. Dichiarata la cessazione della fase di rischio più elevata per Santerno, Senio, Samoggia e Setta.
Da ieri, domenica 2 febbraio, e fino a venerdì 7 febbraio l'Agenzia regionale di Protezione civile ha attivato lo stato di attenzione per criticità idrogeologica nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Appennino forlivese. In particolare sono interessati i bacini dell'alto Lamone - Savio, Reno, Secchia e Panaro, Trebbia-Taro e Pianura di Parma e Piacenza. Il provvedimento - emesso sulla base del bollettino di monitoraggio e l'avviso di criticità idrogeologica di Arpa (Agenzia regionale per la prevenzione e l'ambiente) - si è reso necessario a causa della prevista ripresa delle precipitazioni, che potrebbero aggravare le condizioni del terreno già messo a dura prova nei giorni scorsi e attivare nuovi dissesti.
Nel frattempo sono scesi a un centinaio gli sfollati dalle aree allagate assistiti dalla Protezione civile, la maggior parte dei quali alloggiati in alberghi modenesi. Ad essi si aggiungono i 54 ospiti di Villa Anna, trasferiti in parte all'ospedale di Baggiovara e in parte in strutture private.
Continua il presidio sugli argini dei fiumi Secchia e Panaro e sui canali principali, con squadre di pronto intervento che stanno effettuando lavori di sistemazione resi necessari dal verificarsi di piccoli cedimenti e dalla presenza di tane di animali. Il presidio è effettuato da Aipo, dai volontari della Protezione civile e dall'Esercito.
A Modena alle 18,30 di ieri è stata riaperta, in entrambi i sensi di marcia, la strada statale 12 "Canaletto", chiusa al traffico nei giorni scorsi per consentire l'accesso ai mezzi diretti al cantiere sull'argine del Secchia. Restano invece chiusi il ponte dell'Uccellino a Modena, in prossimità del cantiere, e il ponte Motta a Cavezzo.
Questa mattina a Bastiglia è ripresa regolarmente l'attività in tutte le scuole di ogni ordine e grado, sia statali sia paritarie. /EC

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

I progetti finanziati sono stati presentati da ricercatori delle Aziende Ospedaliero-Universitarie di Bologna, Ferrara, Modena e Parma, delle Aziende Usl di Bologna e di Modena e dell'Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale -

Bologna, 1 febbraio 2014 -

Con 10,82 milioni di euro sono 33 le iniziative di ricerca sanitaria complessivamente finanziate dal Ministero della Salute alle Aziende sanitarie e agli Irccs del Servizio sanitario regionale dell'Emilia-Romagna - in qualità di destinatario istituzionale - con il bando per la "Ricerca finalizzata 2011-2012", che prevedeva una sezione generale e una riservata a giovani ricercatori con meno di 40 anni.

"E' un risultato di eccellenza, acquisito in un bando nazionale competitivo dove la selezione dei progetti è stata condotta da esperti indipendenti di livello internazionale, che conferma la qualità del corpo professionale del Servizio sanitario regionale e delle politiche di sostegno allo sviluppo della ricerca in sanità che abbiamo da tempo avviato", commenta l'assessore alle Politiche per la salute Carlo Lusenti. "Questo risultato - sottolinea - dimostra che le risorse investite in ricerca sanitaria non sono necessariamente un 'costo' per il sistema ma possono essere un investimento che, come in questo caso, è in grado di attirare risorse ulteriori a sostegno dello sviluppo dei servizi sanitari e a sostegno quindi del miglioramento continuo nell'interesse di operatori e cittadini".

Si tratta di 23 progetti elaborati da Aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna e dall'Agenzia sanitaria e sociale regionale nei campi oncologico, dismetabolico, infettivologico, per citare solo alcuni dei temi affrontati, che riguardano sia l'area clinico assistenziale (la ricerca orientata al miglioramento delle diagnosi e delle cure) sia quella biomedica (orientata alla scoperta di innovazioni). In questo ambito il finanziamento assegnato è di 7,57 milioni di euro. I progetti finanziati sono stati presentati da ricercatori delle Aziende Ospedaliero-Universitarie di Bologna, Ferrara, Modena e Parma, delle Aziende Usl di Bologna e di Modena e dell'Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale.

Nell'ambito dello stesso bando con 3,25 milioni di euro sono state finanziate anche 10 proposte agli Irccs della regione: 3 all'Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, 3 all'Istituto in oncologia per tecnologie avanzate e modelli assistenziali di Reggio Emilia, 2 all'Istituto delle scienze neurologiche di Bologna, 2 all'Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori (Irst) di Meldola. Il totale dei finanziamenti, tra i progetti delle Aziende sanitarie e quelli degli Irccs, è di 10,82 milioni di euro.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

La soddisfazione del presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani -

Bologna, 31 gennaio 2014 –

Via libera dal Consiglio dei ministri al riconoscimento dello stato di emergenza per le zone alluvionate del Modenese.
"E' un altro passo importante che corrisponde alle richieste che avevamo avanzato al Governo subito dopo aver avuto chiare le dimensioni della grave situazione verificatasi nella bassa modenese", ha commentato il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani.
"Per garantire la piena ripresa delle zone colpite dall'alluvione – ha aggiunto Errani – siamo ora fortemente impegnati per ottenere il riconoscimento pieno e rapido di tutti i danni dell'alluvione, alle abitazioni e alle imprese".
La decisione di oggi si aggiunge al provvedimento assunto la scorsa settimana dal Governo, sempre su richiesta della Regione Emilia-Romagna, che ha stabilito la sospensione per sei mesi dei termini relativi a tutti i pagamenti per i territori colpiti.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Sabato, 01 Febbraio 2014 11:16

Storie di cucina

 Di Chiara Marando – Parma 1 Febbraio 2014

Ci sono luoghi dove il tempo sembra essersi fermato, piccoli scrigni della memoria dove il passato viene gelosamente custodito e tramandato. Spazi nei quali si respira un’atmosfera come sospesa, dove gli occhi delle persone raccontano una storia, la loro storia, fatta di piccole abitudini, tradizione, tanto lavoro e passione. Sono lì, immutati e sicuri, quasi nascosti ad osservare una modernità che non li scalfisce.

 La Trattoria da Antonia è uno di questi “angoli antichi”, una realtà che porta avanti la cultura gastronomica parmigiana ormai da quarant’anni. Era il 1973 quando Antonia e suo marito Sergio hanno deciso di aprire il ristorante lavorando con tenacia giorno e notte. Antonia ai fornelli, dove ha fatto tesoro dei preziosi insegnamenti di sua madre, ricette di famiglia che ricalcano fedelmente la parmigianità genuina delle cose buone, e Sergio in sala, perfetto intrattenitore e gestore, capace di creare un legame quasi famigliare con la clientela. Il menù è quello tipico, piatti dal sapore corposo  che parlano del territorio, cucinati come una volta, lentamente, quando le cose si facevano “come si deve”.

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Oggi come ieri nulla è cambiato, tutto è rimasto uguale, le piccole stanze del locale profumano ancora di tradizione, trasmettono una tranquillità casalinga, ed in sala continua ad accogliere e servire gli avventori Paola, fedele collaboratrice da ormai vent’anni.  Anche il menù non è mutato e gli affezionati sanno che il mercoledì è la giornata dei bolliti da gustare con le salse, mentre il giovedì trionfa la Trippa alla Parmigiana, uno dei cavalli di battaglia. Tutti i giorni la sveglia è alle sei del mattino, si prepara il necessario, si impasta  e si stende la sfoglia  fresca, consapevoli che i favolosi Tortelli di Zucca,  Patate ed Erbetta non possono mai mancare, esattamente con i Cappelletti ed i Passatelli in brodo. Anche le golose Tagliatelle al ragù di salamino sono ormai diventate un appuntamento fisso per i clienti, costretti poi a decidere se proseguire il pasto con una succulenta Punta Ripiena accompagnata da sfiziose patate al forno, Brasato di Manzo, Stracotto di Puledro oppure Coniglio alla cacciatore e Anatra all’arancia.

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Antonia è rimasta a sorvegliare la cucina e continua a dispensare i suoi consigli ma le redini dell’attività ora sono nelle mani della figlia Giovanna e suo marito Roberto, responsabile  del banco  e della contabilità. Come si dice in questi casi “tale madre tale figlia” perché Giovanna è una cuoca eccezionale ed ha carpito i segreti culinari mettendoli prontamente in pratica. Inoltre è lei la vera pasticcera di casa, l’unica a preparare le squisite varietà di torte da cui farsi tentare, da quelle tradizionali come le crostate, alla cheese cake, a quella limoncello oppure ricotta e cioccolato. Vi consiglio di provare il suo speciale Tiramisù, più che goloso.

E ricordatevi che la Trattoria è aperta dal lunedì al venerdì e solo a pranzo, perché è vero che bisogna lavorare, ma per farlo al meglio è necessario anche riposare.

 

Bar Trattoria Da Antonia

Strada Pomponio Torelli, 54, 

43123 Parma, Italia

Tel. 0521 460557

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Grillini (Misto): "Serve taglio drastico, spreco non più tollerabile"

Bologna, 30 gennaio 2014 - A quanto ammonta la spesa complessiva sostenuta dalle Aziende del Servizio sanitario regionale per finanziare il servizio di assistenza religiosa: è quanto ha chiesto alla Giunta Franco Grillini – gruppo Misto – in un'interrogazione a risposta immediata, a cui ha risposto il sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Bertelli.

Da Grillini è venuta una valutazione molto negativa sulla spesa sostenuta finora per assicurare un'assistenza che a suo parere andrebbe garantita gratuitamente, e l'invito alla Giunta a eliminare o razionalizzare gli oneri a carico del Servizio sanitario regionale, in una fase di drastici tagli alla spesa sanitaria e di complessiva riduzione delle risorse pubbliche. Nell'interrogazione, il consigliere segnala, in particolare, le convenzioni stipulate nel 2010 dall'Azienda Sant'Orsola-Malpighi di Bologna, con una spesa di circa 127mila euro annui per cinque assistenti religiosi, e dalle Aziende sanitarie di Ferrara e Piacenza, nonché la tendenza a rinnovi automatici, a prescindere dal numero dei posti-letto. Grillini sottolinea come si tratti della conseguenza dei cosiddetti "schemi regionali d'intesa", allegati alla L.r. 12/1989, che prevedono i criteri di parametrazione del numero degli assistenti religiosi in relazione ai posti-letto, nonché gli altri servizi e benefit di cui i religiosi possono fruire.

Dopo aver ricapitolato la lunga serie di norme che presiedono alle scelte della Regione, il sottosegretari Bertelli ha detto che la Regione stessa "non ha sottoscritto con la presidenza Episcopale uno schema d'intesa per l'assistenza religiosa nelle Aziende sanitarie; ogni Azienda sanitaria stipula una convenzione con la Diocesi competente per territorio, di solito di durata annuale, ed è la stessa Diocesi che invia il personale da dedicare all'assistenza".

Bertelli ha poi indicato l'entità della spesa complessiva regionale per l'assistenza religiosa: nel 2010, 2011 e 2012, ogni anno circa 2,208 milioni di euro.

Inoltre, Bertelli ha sostenuto che a fronte delle riduzioni della spesa imposte dalle ultime manovre finanziarie, non vi è stata una riduzione dei posti-letto, se non marginale; in vista dell'approvazione del regolamento sul riordino ospedaliero previsto dalla cosiddetta spending review, si è avviata la discussione sulla riconduzione dei posti-letto ospedalieri alle dimensioni previste a livello nazionale. La riorganizzazione alla quale sta lavorando a regione, ha concluso, non modifica la necessità di conforto religioso, ma lo distribuisce su diverse tipologie di assistenza sanitaria. E il riordino ospedaliero costituirà un'occasione di riflessione complessiva su come meglio adeguare questo servizio alle mutate condizioni di assistenza e di bisogno religioso.

Grillini si è detto parzialmente soddisfatto della risposta. È molto positivo aver ottenuto un dato preciso sulla spesa sostenuta dalla Regione per l'assistenza sanitaria. "Queste cifre confermano la sensazione che si tratti di uno spreco non più tollerabile, una massa di denaro – quasi 9 milioni di euro in 4 anni – di cui l'opinione pubblica non è a conoscenza". Meno soddisfatto, Grillini si è detto perché si rinvia a data da destinarsi la decisione su come e quanto ridurre questa spesa: perciò, ha preannunciato la presentazione di una risoluzione sull'argomento, per chiedere precisi impegni alla Giunta e arrivare prima possibile a una drastica riduzione di questa spesa. Infine, il consigliere ha rimarcato quello che ha definito "il privilegio riservato alla religione cattolica rispetto ad altre confessioni". 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna)

Rinnovata la convenzione, Saliera: "Uno strumento eccellente per aiutare le persone". Nel 2013 il sostegno a 87 vittime o loro familiari -

Bologna, 29 gennaio 2014 -

La Regione Emilia-Romagna ha rinnovato la convenzione triennale con la Fondazione per le vittime dei reati, l'istituzione creata dalla Regione, dalle Province e dai Comuni capoluogo per dare un sostegno immediato alle vittime dei crimini dolosi di maggiore gravità.
"E' uno strumento eccellente per aiutare le persone e siamo molto grati al senatore Sergio Zavoli che svolge, fin dalla nascita della Fondazione, con passione e impegno il ruolo di presidente", spiega Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore alle Politiche per la sicurezza della Regione Emilia-Romagna.
La Fondazione nel 2013 ha aiutato 87 persone con 34 interventi pari a 237.271 euro. "Si conferma - sottolinea Saliera - che la Regione è al fianco di chi subisce un torto e opera concretamente con risposte efficaci e tempestive".
Nello specifico, 37 delle 87 persone aiutate sono minorenni (17 ragazze e 20 ragazzi) e 50 adulti (38 donne e 12 uomini). Tenendo conto dei reati, la fattispecie maggiore di intervento ha riguardato vittime di femminicidio con 8 casi, segue quella di casi di violenza domestica (cioè maltrattamenti avvenuti all'interno della sfera familiare e affettiva) con 7 casi. Sono stati 6 sia gli interventi per sostenere familiari di vittime di omicidi sia gli aiuti a chi ha subìto una violenza sessuale, 3 i casi di sostegno a vittime di tentato omicidio, 2 di tentato femminicidio e 2 di aggressione.
Venendo, invece, alla ripartizione territoriale, 11 interventi sono stati realizzati nella provincia di Bologna per un importo complessivo di 77 mila euro (6 dal Comune di Bologna, 1 da Casalecchio di Reno, 1 da Pianoro, 1 da Monghidoro, 1 da Budrio e 1 da San Lazzaro di Savena); 7 nella provincia di Modena per 42.770 euro (3 dal Comune di Modena, 2 da Novi di Modena e 2 da Sassuolo); 3 nella provincia di Parma per un importo complessivo di 22 mila euro (1 dal Comune di Parma, 1 da Sorbolo e 1 da Tizzano Val Parma); 6 nella provincia di Reggio Emilia per 32.500 euro (2 dal Comune di Reggio Emilia e 1 rispettivamente da Rubiera, Guastalla, Castelnovo di Sotto e Rio Saliceto); 2 nella provincia di Ravenna per 15 mila euro (1 dal Comune di Ravenna e 1 dal Comune di Faenza); 2 nella provincia di Piacenza per 25 mila euro (1 dal Comune di Fiorenzuola d'Arda e 1 da Alseno); 2 nella provincia di Ferrara per un importo complessivo di 20.500 euro (1 dal Comune di Argenta e 1 da Comacchio);1 nella provincia di Forlì-Cesena per un importo complessivo di 2.500 euro (dal Comune di Civitella di Romagna).

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

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