Sono gli effetti di una guerra delle tariffe che gli armatori portano avanti da qualche anno, con una breve tregua soltanto nel corso del 2012. Adesso la tregua è saltata e la corsa al ribasso è ricominciata. Ad aprile il Global Freight Rate Index, l'indice di Drewry che misura l'andamento medio dei noli nel mondo, è sceso del 12%, toccando i 2.065 punti per i container lunghi 40 piedi, i cosiddetti feu. Dal principio del 2013 il calo è stato del 18%. A pesare sono le rotte ritenute più redditizie, ossia quelle che dall'Asia vanno in esportazione rispettivamente verso Europa e America. Il costo del percorso inverso è molto ridotto perché il viaggio serve soprattutto a riposizionare i container vuoti. Sia le rotte verso l'Europa che quelle verso gli Stati Uniti hanno registrato un -12% medio nel corso di aprile. Il problema principale coi noli in questi anni è stata l'overcapacity, ossia l'eccesso di offerta di stiva. Invece di ridurre la consistenza delle loro flotte, gli armatori hanno proseguito a ordinare navi sempre più grandi. Il prossimo 28 giugno verrà consegnata la prima nave portacontainer da 18.000 teu, lunga 400 metri. Ma a questo fenomeno si aggiunge una diminuzione sempre più preoccupante anche del volume di merci in circolazione.
(fonte shippingonline.it - alberto ghiara)