L’esigenza di cultura politica è palese di fronte all’inciviltà che si presenta in manifestazioni di protesta o esternazioni pubbliche, Bologna compresa, con invettive razziste, aggressioni a giornalisti o devastazioni di sedi sindacali come sfogo dove incanalare il disagio dovuto alle tante situazioni che da anni la politica non sa o non vuole risolvere. Ora come cent’anni fa.
In questa emergenza economica, sociale e sanitaria ancora da superare dove mancano riforme e caci ma non licenziamenti e dismissioni di imprese, dove la debolezza dei partiti diventa immobilismo aumentando la disattenzione verso le istituzioni, si pone davanti al Paese un bivio, ripresa o declino. La prima richiede di comporre le esigenze di giustizia sociale e di libertà dandovi risposta con un’azione riformatrice, il secondo segue la linea del rinvio, della ricerca di colpevoli esterni per nascondere le proprie inadeguatezze e incapacità. Turati di nuovo ci indica una via di riscatto, progresso e speranza che non si attende, si prepara con l’azione, riformista.