pensieri...in coda...
Il primo di ottobre si avvicina e con esso l'aumento dell'Iva che passerà dal 21 al 22%. Non sembra ci siano molti margini di manovra per scongiurare quest'altro balzello che, con molte probabilità, riporterà il rapporto debito pubblico Pil entro quella soglia del 3% voluto dall'UE.
Sarà, secondo le stime della CGIA di Mestre, un costo medio per ciascuno di noi di 106€ annui. Forse non sarà tanto ma traducendo il tutto in "cibo" corrisponde a oltre una ventina di panini o poco meno di 10 pranzi in quelle trattorie "per camionisti" che da sempre, anche quando la crisi era lontana, proponevano, con 10 €, un pasto completo con un buon bicchiere di lambrusco. Un rapporto qualità/prezzo che, in molti casi, era anche sinonimo di buona ospitalità e attrattivo per tanti che camionisti non erano.
Un aumento d'aliquota che, non si può escludere, inciderà ancora una volta sui consumi delle famiglie, quindi sulle rotazioni dei prodotti sugli scaffali dei supermercati e perciò sui trasporti. E poi dicono che la ripresa è vicina!
di Carlo Alberto Sala