Mercoledì, 19 Marzo 2025 15:41

New Tardini / Il TAR sancisce che c’è il pubblico interesse. E quello privato? In evidenza

Scritto da Gabriele Majo

1.1_gabriele-majo-bn-camicia-150x150.jpeg(Gmajo) – E’ stata una partita giocata a porte chiuse o perlomeno in sordina, nel senso che le due squadre contendenti non hanno mai dato troppa esplicita pubblicità al match, probabilmente reciprocamente consci dei rischi annessi al verdetto finale che, però, ora che è stato emesso (dal TAR) senza ombra di dubbio, arride al Comune di Parma, mentre il Comitato Tardini Sostenibile, che aveva proposto il ricorso, ne esce con le ossa rotte.

 

 

 

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E’ da ieri, lunedì 17 marzo 2025, disponibile, infatti (clicca qui per leggerlo integralmente) il dispositivo della sentenza (protocollata N. 00107/2025 del Reg.Prov.Coll. e N. 00138/2022 Reg.Ric.) del Tribunale Amministrativo Regionale per la Emilia Romagna, sezione staccata di Parma (Sezione Prima) a proposito del ricorso (numero di registro generale 138 del 2022) presentato dal Comitato Tardini Sostenibile contro il Comune di Parma, nei confronti del Parma Calcio 1913 ed istituto comprensivo Puccini (non costituito in giudizio), per l’annullamento di diversi atti, soprattutto, la deliberazione 24 gennaio 2022 n. 2 con la quale il Consiglio comunale ha dichiarato il pubblico interesse della proposta presentata da Parma Calcio S.r.l. il 21 maggio 2021 della determinazione dirigenziale del RUP 6 ottobre 2021 n. 2302 (ricorso iniziale) ed altri aggiuntivi presentati presentati il 31 maggio 2023.

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Ebbene, nella camera di consiglio del giorno 26 febbraio 2025 con l’intervento dei magistrati Italo Caso (Presidente), Caterina Luperto (Referendario) e Paola Pozzani (Referendario, Estensore), il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Emilia Romagna sezione staccata di Parma (Sezione Prima), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, così provvede:

– quanto al ricorso introduttivo, in parte lo dichiara improcedibile (per sopravvenuto difetto di interesse alla decisione) per intervenuta ratifica da parte della Giunta comunale dell’impugnata deliberazione consiliare) ed in parte lo respinge (perché infondato);

– quanto al ricorso per motivi aggiunti, lo respinge;

– il giudizio va dichiarato estinto per rinuncia, ai sensi dell’art. 35, comma 2, lett. c), C.p.a., relativamente alla ricorrente Roberta Roberti.

Spese di lite compensate.

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Insomma, vittoria netta ed indiscutibile dell’ente pubblico (vedremo se i ricorrenti adiranno al Consiglio di Stato, con ulteriori almeno due anni di suspence), con soddisfazione estrema dell’assessore Marco Bosi che, con queste parole, si è espresso ieri al microfono di Alberto Rugolotto per il TG di 12 Tv Parma: “Fa piacere vedere che si è sempre detta la verità, si è sempre lavorato all’interno di quelle che sono le normative. Il Comitato contro lo stadio aveva legittimamente portato avanti questa battaglia a livello legale, l’Amministrazione ha agitato correttamente, il Tribunale ha decretato che così è stato e quindi si potrà procedere con l’iter autorizzativo”. 

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Il giornalista autore del servizio accenna ad un possibile nuovo round a proposito del progetto definitivo. Ma la mia attenzione si focalizza soprattutto sulle ulteriori parole dell’assessore, che, secondo la mia lettura, mira a tirare un po’ per la (mono) giacchetta il Parma Calcio, cui cede il pallone“La procedura è quasi conclusa: come ho potuto dire in Consiglio Comunale, in risposta ad una interrogazione del consigliere Bocchi, stiamo attendendo le ultime valutazioni del Parma sul tema stadio temporaneo, sul tema a stralci, e durata concessione. Smarcate queste tre questioni saremo in grado di arrivare alla chiusura della Conferenza e alla eventuale aggiudicazione.”

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Delle tre questioni indicate da Bosi, quella a stralci è quasi una novità, quasi perché è saltata fuori a lavori abbondantemente in corso e per la prima volta citata nell’intervista di fine anno concessa a Pietro Adrasto Ferraguti, direttore di 12 Tv Parma, segnale di un presunto interesse del club a percorrere la via, inizialmente ripudiata, della cantierizzazione a più riprese e non mono-cantiere come da attuale progetto. Lo stesso Bosi, rispondendo a Vignali ed Osio, nel consiglio comunale di lunedì 24 febbraio 2025, aveva già accennato a questa possibilità: a mio modo di vedere, però, un eventuale cambio di rotta, giacché il progetto – va da sé verrebbe rivisto in modo sostanziale – comporterebbe ulteriori lungaggini perché la Conferenza di Servizi dovrebbe ripartire da zero (al di là della gran parte di documenti già inoltrati da ricopiare ed aggiornare), ma un conto è prevedere un unico cantiere con 27 (teorici) mesi di lavorazione, un altro conto è procedere a scaglioni, cercando di salvare lo stesso progetto che, non va dimenticato, prevede, però, che venga raso al suolo l’attuale Ennio, da rifarsi completamente.

1V https://youtu.be/1sxSlClFrcM

Come avevo già avuto modo di chiosare, l’unico interesse che può avere la Comunità Crociata nel passare ad un progetto a stralci, rispetto all’attuale mono-cantiere, sarebbe quello di evitare il fastidioso (e costoso) lungo esodo per la durata dei lavori in altro stadio (magari ostile, fuori provincia: in pole position ci sarebbe sempre il Garilli di Piacenza, dove, dalla scorsa settimana è iniziato lo smontaggio dei settori in ferro di Curva Nord e Curva Sud, costruiti provvisoriamente nel ’93) o, nella migliore della ipotesi in uno stadio provvisorio, che il club potrebbe far sorgere sul territorio: perfettamente inutile, infatti, sarebbe rivedere il progetto attuale per procedere a stralci, se tale soluzione non evitasse l’innaturale allontanamento della squadra dai suoi tifosi per quasi tre stagioni. A quel punto tanto varrebbe tenere l’attuale, anche perché rateizzando il cantiere i tempi si allungherebbero ancora, aggiungendo ulteriori disagi.

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Il rapporto con i tifosi (clienti), già vessati da una stagione sportiva deludente rispetto ai propri desiderata, dovrebbe venire al primo posto per il club: certo, sarebbe un ottimo segnale di sensibilità nei loro confronti rivedere una progettualità per loro così penalizzante, ma se il rimedio dovesse essere peggiore della toppa… In tutto questo, logicamente, gioca una parte importante anche un’altra delle questioni buttate lì ieri da Bosi nell’intervista a Rugolotto, ossia il temporary, tema dal quale, sinora, la Municipalità si era sempre tenuta ben lontana, con la scusa che i siti candidati sono al di fuori della propria giurisdizione (e allora perché adesso ci mettono il naso?)

2V https://youtu.be/0AWPumSerj8

Per quanto concerne lo stadio provvisorio erano in lizza (ma diversi tra i protagonisti assicurano di non aver avuto più alcun segnale concreto di interesse dalla società, dopo gli iniziali abboccamenti) quattro comuni, Fidenza, Noceto, Montechiarugolo e Sorbolo, alcuni con importanti opere di urbanizzazione già presenti, altri, invece, dove ci sarebbe da fare tutto (con aggravio della spesa, comunque non inferiori a circa 20 milioni di euro). Non sarebbe da escludere l’ipotesi inizialmente non contemplata di Collecchio: attraverso lo strumento dell’art. 53 (PUG) della Legge Regionale 2017, infatti, il club potrebbe richiedere l’ampliamento dell’attuale struttura: del resto uno stadio interno al Mutti Training Center da destinare a giovanili e femminili era stato previsto, si tratterebbe solo di passare da 3.000 posti circa ad almeno 15.000. E per quanto concerne la viabilità, già vi avevamo parlato della presenza, tra i progetti finanziati con Fonti FSC (Fonti strutturali comunitari europei) di una bretella Parma Calcio, a Collecchio inserita tra le priorità della Provincia di Parma e confermate dalla Regione Emilia Romagna.

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Infine, la durata della concessione, assieme alla variante urbanistica, erano, invece, i due temi che lo stesso Bosi aveva indicato più o meno di questi tempi un anno fa, calendarizzando la discussione a promozione in A avvenuta (maggio 2024). Lì sarebbero dovuti entrare in campo i politici, a lungo rimasti lontano dai riflettori della questione New Tardini, durante gli eterni lavori della Conferenza di Servizi. La storia certifica come, invece, non si sia mai aperto l’agone su questi punti non da poco (alla durata della concessione va connesso pure il PEF, perché va da sé che il piano economico finanziario sia strettamente correlato alla disponibilità di sfruttamento dell’opera), proprio in attesa che fosse definitivamente chiusa la parte tecnica (che comunque aveva approvato con prescrizioni).

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Io, per svariati motivi, ho sempre ritenuto che la politica non avesse poi così fretta di scendere in campo(l’argomento stadio è molto divisivo, anche all’interno della stessa maggioranza, nei mesi scorsi finita sotto anche per altre questioni), ma altrettanto mi pare che anche in casa Parma non ci sia più tutto quel furore che l’animava prima, quasi da far pensare che lo stesso tycoon non abbia più tutta quella voglia di aprire l’idrante per finanziare l’opera pubblico-privata. Già il mese scorso domandavo (nel frattempo nessuna risposta) se il New Tardini fosse ancora una priorità per il Parma. Giova ricordare che nel frattempo è cambiato il capo-macchina: l’annosa pratica, prima gestita dal MDC Luca Martines è passata ora al nuovo plenipotenziario Federico Cherubini, il quale, in sede di presentazione (sua), aveva preso tempo, perché doveva ancora parlarne con Krause. Adesso, a palla ferma (i Crociati torneranno in campo solo l’ultima sera del mese a Verona con l’Hellas), potrebbe essere il momento giusto di fare chiarezza. Gabriele Majo

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Gabriele Majo

Gabriele Majo, 61 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth" del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".

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