I ducali raggiungono l’Inter a 47 punti. Prima sconfitta del “Di Francesco bis”
Parma, 23 marzo 2014 – di Maria Caterina Viscomi
Giornata “spezzatino” per le squadre emiliane nella 29^ giornata di campionato.
Alle 12.30 apre il Parma con la sfida contro il Genoa, reduce da un’ottima prestazione contro la capolista Juventus; Donadoni si affida al consolidato tridente Schelotto-Amauri-Cassano, mentre Gasperini punta tutto su Konate-Calaiò-De Ceglie, lasciando in panchina l’ex gialloblù Alberto Gilardino. Parte bene la formazione di casa, che chiama Perin agli straordinari sin dai primi minuti, con Gobbi (3’) e Schelotto (5’). Poco dopo l’infortunio di Matuzalem, costretto a lasciare il campo, sono proprio gli ospiti a sbloccare la situazione: al 21’ su assist di Konate, Cofie batte Mirante e porta i suoi in vantaggio con la sua prima rete stagionale. A pareggiare i conti al 31’ è El Galgo Schelotto, ormai una certezza per mister Donadoni e per i compagni. Per il resto del match è più Parma che Genoa; tuttavia i crociati non riescono a trovare il goal del raddoppio e si devono accontentare di un solo punto. Non concretizzano né Parolo, che da 30 metri sbaglia di poco, né Munari che nella ripresa ha l’occasione più ghiotta dei novanta minuti: al 50’ capitalizza una respinta sbagliata degli avversari, ma la palla trova i legni. La gioia del goal non arriva neanche per Amauri che verso la fine della gara prova inutilmente a segnare di testa.
Il risultato soddisfa maggiormente il Genoa; il Parma, invece, può ringraziare l’Atalanta che, sconfiggendo l’Inter, gli ha permesso di raggiungere la formazione di Mazzarri a quota 47. Il grifone si conferma bestia nera per i ducali: nelle ultime nove gare i crociati avevano vinto solo una volta e pareggiato in ben cinque gare.
Spreca una buona occasione per conquistare un punto utilissimo per la salvezza, invece, il Sassuolo che in casa dell’Udinese trova la sconfitta, firmata dalla rete di Totò Di Natale al 26’ del primo tempo. I friulani scendono in campo con il 3-5-1-1, mentre gli emiliani con il 4-3-3 e una novità nel tridente: Farias al posto di Sergio Floccari, entrato in corso di gara per sostituire l’infortunato Floro Flores. La partita comincia nervosamente ed è ricca di falli da entrambe le parti: nei primi quarantacinque minuti di gioco l’arbitro estrae tre cartellini gialli ed assegna un rigore a favore dell’Udinese: dal dischetto Di Natale sbaglia clamorosamente con un tiro troppo alto (36’). Al 72’ sono i neroverdi ad avere la possibilità di raddoppiare dagli 11 metri; Pinzi commette fallo in area e Peruzzo non può che dare il penalty, sprecato da Floccari che spiazza l’avversario ma prende il palo. Il Sassuolo prova a rifarsi prima con Zaza e poi con lo stesso numero 9, ma è tutto inutile.
Ospiti pressoché inesistenti per tutto il match e partita da spettatore non pagante per il portiere dell’Udinese, Scuffet.
Torna a vincere il Bologna che conquista tre punti importanti che gli permettono di scongiurare per ora il rischio retrocessione, superando in classifica Livorno e Chievo. È una vittoria fondamentale per la squadra di Ballardini, resa possibile da un rigore battuto al 78’ dal greco Christodoulopoulos. È lui l’uomo-partita che, oltre a decidere il match, si mostra insidioso in diverse conclusioni; l’occasione per il vantaggio è al 43’, quando con un tiro pericolosissimo mette in difficoltà l’estremo difensore sardo che per un soffio mette in corner. Ottima l’intesa con Acquafresca, altra mina vagante della giornata, che ripetutamente si avvicina alla rete, trovando Avramov o i pali ad ostacolarlo.
Tra gli avversari ad impegnare il numero uno Curci, che si fa trovare sempre pronto, sono soprattutto Pinilla e Perico. Nulla da fare per il Cagliari che non vince a Bologna da gennaio 2010.