Sabato, 02 Aprile 2016 08:15

Triatleta parmigiano da record: in 23 ore a nuoto fino in Albania In evidenza

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La storia del record insuperato di Voltolina: uomo d'acciaio che ha nuotato per un giorno fino in Albania. Il racconto di come ha gestito paura degli abissi, il sonno in 23 ore di nuoto, le emozioni... C'è chi è pronto a scommettere che Max ha già in mente qualcosa altro di eccezionale. Perché fermo proprio non sa stare...

di Alexa Kuhne

Parma, 2 aprile 2016

82440 bracciate in 23 ore e 44 minuti. Senza mai fermarsi.
Per fare quello che nessuno ha mai fatto: raggiungere, dalla Puglia, le coste albanesi.
Massimo Voltolina, 52 anni, volontà di ferro, come i suoi muscoli, a cinque anni di distanza dalla sua eccezionale impresa, detiene ancora un record affascinante: quello di aver nuotato, per un giorno intero, da Punta Palascia in Puglia a Punta Linguetta, in Albania.
Sport e ricerca hanno puntato sull'atleta parmigiano, perché Massimo è 'servito' anche alla scienza. A supportarlo e monitorarlo sono state quattro Università Italiane: Università Foro Italico di Roma, Università di Parma, Università di Foggia e Università del Salento con progetti di ricerca e Pubblicazioni scientifiche Internazionali ( International journal of sports physiology and performance). Oltre agli scienziati c'era anche la Marina Militare Italiana che, sull'Amerigo Vespucci, ha riconosciuto al nuotatore da primato il valore sportivo.
Sulla terra raggiunta a bracciate, quella albanese, Voltolina ha suggellato, simbolicamente, l'unione culturale tra due popoli, Italia e Albania.

IMG 5507 sport nuoto record parmigiano

Massimo, fisico asciutto e scattante ed energia incontenbile, non è nuovo ai migliori risultati: detiene il record tricolore di attraversata della Manica perché ha nuotato 13 ore da Dover a Calais in 43mila bracciate.
La sfida con se stesso è il fuoco che lavora, incessantemente, dentro di lui e anima la sua volontà di acciaio.
Infiammato, da bambino, dal libro "Da grande farò l'aviatore" pensava di volare, ma il fascino del mare ha finito per attirarlo a sè. Ed è stato un rapporto di amore, sfida, rispetto...
Alla passione ci ha aggiunto l'attrazione per lo sport al quale era già stato avviato suo padre Romano giocò nella Juventus di Sivori, anche se il piccolo e tenace Massimo era attratto dai motori (il sogno nel cassetto è ancora quello di correre la Dakar).
Gli ingredienti c'erano tutti e si sono miscelati così bene da provocare in Voltolina la scintilla, quella che lo ha spinto verso le competizioni più estreme, come quando, dal barbiere, sfogliando una rivista di triathlon, la specialità per "uomini d'acciaio" che si sfiancano tra corsa, nuoto e bici, è stato colpo di fulmine per questa disciplina durissima. 

Infatti Massimo non ci ha pensato due volte e ha ceduto al richiamo delle sfide più toste, quelle che, prima di tutto e di tutti, ti fanno competere con te stesso. Così ha gareggiato per 10 Ironman, di cui quattro campionati del mondo; nel 1997 in Germania ha centrato il miglior tempo in 9 ore e 8 minuti e nel 2002 è stato il primo atleta nazionale all'Ironman Hawaii.
Nel 2006 ha pensato di cambiare con qualcosa di altrettanto estremo: la traversata della Manica. E anche questa volta, l'esile e irriducibile uomo d'acciaio ha solcato il mare a bracciate in 13 ore e un minuto.
Ed è stato record italiano!
Niente sovrastrutture: solo tenacia, grande equilibrio, un costume da bagno e occhialini per vincere il freddo in acqua - dove la temperatura era fra i 14 e i 16 gradi - e la paura dell'imprevisto.
Il triatleta non era ancora soddisfatto. Nel 2011 ha deciso di fare la competizione più impegnativa della sua vita: ha voluto sfidare l'Adriatico. Ed è stato il primo a farlo: una traversata non stop a nuoto dall'Italia all'Albania, resistendo un giorno filato in acqua sarebbe stata la grande prova.
Alla domanda su cosa cerchi in queste imprese, Voltolina risponde che vuole "realizzare qualcosa che rimanga nel tempo, che porti un messaggio e aiuti a progredire e che non sia un semplice risultato agonistico". 

Da diplomato Isef (oggi è insegnante di educazione motoria alle superiori) ha associato alle iniziative sportive studi scientifici utilizzati da vari atenei italiani. "An Ulltraendurance Swimming Event From Italy to Albania: A Case of Study" è stato selezionato dall'American College of Sport Medicine, una delle più grandi organizzazioni scientifiche in materia di sport nel mondo. "Per formazione sono sempre interessato ai meccanismi metabolici del corpo più che alla sfida in se stessa", aveva commentato dopo aver soffiato a Leo Callone, per sei minuti, il precedente record di traversata a nuoto della Manica.

massimo voltolina targa sport nuoto record parmigiano

Cosa serve per essere come te? E, soprattutto, come ti sei preparato?
"La preparazione fisica conta ma ho puntato anche all'alimentazione, basandomi sulla scienza e approfondendo il mio sapere. Non ho fatto uso di integratori chimici, secondo una procedura di preparazione approvata dal Comitato etico della Federazione italiana nuoto, ma solo di carboidrati liquidi e sali minerali da immagazzinare ogni 15 - 20 minuti, mentre nuotavo. La preparazione è stata a tutto tondo, multidisciplinare: nuoto, corsa, bici, sky roll, sci di fondo, yoga, ginnastica artistica..."

Uno dei segreti del suo training è comunque molto gradevole e parmigiano: Voltolina rivela di avere mangiato, nelle settimane precedenti la prova, tre culacce per aumentare la massa grassa del 5%. "Cuscinetti" protettivi quanto mai necessari dovendo restare ore in un'acqua a temperatura tra i 14 e i 16 gradi. 

Massimo si era preparato a tutto ma, per fortuna, nell'Adriatico faceva un po' più caldo: 28 -30 gradi a settembre e via con 85 chilometri a nuoto per un risultato sportivo e culturale che anche in questo caso ha importanti implicazioni: tre i progetti di ricerca sviluppati in collaborazione con l'Università di Parma, Roma e Lecce. Il supporto della Guardia di Finanza e della nave Tremiti della Marina militare che hanno accompagnato la traversata per tutte le 24 ore.

C'è qualcosa in più, oltre al risultato sportivo, che ti ha gratificato? 
"L'approccio scientifico alle discipline sportive mi ha sempre affascinato. Capire, per esempio, come poter sviluppare quasi 100mila rivoluzioni dell'articolazione scapolo omerale (naturalmente per parte). Ho studiato e studio le scienze motorie, pensare a una persona che possa circondurre il braccio tutte quelle volte senza mai fermarsi per 24 ore, nel rispetto della fisiologia articolare, era per me un interrogativo molto affascinante. Ottimizzare l'equilibrio di tutte le articolazioni che partecipano al movimento è stato il mio personale studio. Capire come calibrare l'alimentazione, ossia cosa mangiare, in che quantità e a quali intervalli di tempo, per avere efficienza ed energia per un giorno intero, è stato un momento di approfondimento che ha spaziato dallo studio del metabolismo basale, il cambiamento della composizione corporea, l'equilibrio degli elettroliti... ". 
Quale emozione particolare porti con te?
"Sono stato 23h44' in mare scrutando gli abissi ascoltando il mare da dentro, di giorno e di notte...Mi sono sentito un privilegiato... le sensazioni sono uniche e inspiegabili...".

Quando e se hai avuto paura e come l'hai affrontata?
"Una sottile paura mi ha accompagnato sempre, soprattutto durante la notte. Una emozione molto forte, una esperienza indimenticabile. L'ho trasformata in energia, imparando a controllare la parte psico-emozionale..."

Hai mai pensato di non farcela?
"No, ho sempre pensato al positivo; ero tranquillo e sentivo la presenza di Sara (Sara Paini, responsabile del progetto Adriatico ndr), di Simone, il mio uomo ombra, e del resto dello staff...
Ero molto concentrato ad ascoltare il mio corpo e a controllare la fauna marina..."

Come è possibile tenere vivo lo stato di veglia per un giorno intero? "Lo stato di attenzione relativo al pericolo di vita non permetteva certo di rilassarsi troppo. La fauna marina era controllata con sonar. Le meduse e i tentacoli che esse perdono e rimangono in superficie sono stati determinanti nello stimolare il mio sistema nervoso simpatico e quindi nel darmi qualche svegliata con le scosse 'elettriche' tipiche delle punture".

Pensi di fermarti qui?
"Dopo questo lungo, meritato riposo mi stanno venendo nuove idee e sono legate alla montagna..."
Un'altra grande passione del triatleta. Forse, una nuova sfida...

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