Durante il servizio di controllo del territorio, una pattuglia della Polizia Locale è intervenuta stamani nella zona di via XXIV Maggio, a Piacenza, effettuando in particolare alcuni accertamenti sulle auto in sosta nei posteggi riservati ai cittadini con disabilità.
A destare sopsetti, un Suv Toyota, che esponeva un permesso per invalidi, il cui proprietario – un piacentino sessantenne, residente in zona – è stato immediatamente contattato dagli agenti per i chiarimenti del caso. L’uomo ha ammesso che il familiare intestatario del pass, valido sino al 2021, era deceduto nell’ottobre scorso. Inoltre, dalle ulteriori verifiche condotte tramite i terminali della Centrale operativa, è risultato anche che l'uomo aveva già ricevuto ripetuti solleciti per la riconsegna.
Al trasgressore – cui è stato ovviamente ritirato il pass – è stata contestata la violazione all’articolo 188 del Codice della Strada, con sanzione di 85 euro e decurtazione di due punti dalla patente di guida.
“L’Amministrazione comunale – ricorda l’assessore alla Sicurezza Luca Zandonella – conferma l’impegno assunto nei confronti dei cittadini con disabilità e delle associazioni che li rappresentano. Contrastare il fenomeno di grave inciviltà degli abusi in quest’ambito, significa tutelare le persone che hanno diritto a fruire delle agevolazioni per invalidità, promuovendo una fondamentale cultura del rispetto che, nell’ambito del progetto “Ama la tua città”, è stata anche oggetto di una specifica campagna di sensibilizzazione”.
Intimidazioni e violenze per convincere le ragazze al prostituirsi. Rituali e giuramenti di obbedienza per tenerle in pugno. Questo è quanto emerso dalle indagini partite nel 2016, che hanno portato questa mattina all’operazione di Polizia denominata Hope and Destiny. Due le associazioni a delinquere coinvolte fra Parma e Bologna finalizzate al traffico di essere umani dalla Nigeria.
Gli agenti della Squadra Mobile di Parma, con l'ausilio del personale delle Squadre Mobili di Bologna, Reggio Emilia e Verona e del Reparto Prevenzione Crimine Emilia-Romagna Occidentale, stanno eseguendo arresti dalle prime luci dell’alba.
Sono in queste ore in corso ulteriori perquisizioni e risultano nove i cittadini nigeriani destinatari di misure di custodia cautelare in carcere poiché accusati a vario titolo di far parte delle due associazioni.
Una quindicina i bambini, dai 3 ai 5 anni, che avrebbero subito maltrattamenti di vario tipo in una scuola materna della provincia di Reggio Emilia. Strattoni, spinte e frasi con connotazioni razziste per minacciarli. Un bimbo sarebbe anche stato sbattuto a terra e un altro sarebbe stato lasciato bagnato, dopo essersi fatto la pipì adddosso perchè provasse vergogna.
Queste le condotte contestate a tre insegnanti indagate per maltrattamenti.
Le indagini dei carabinieri di Scandiano sono partite dalla denuncia di alcuni genitori preoccupati per i racconti dei figli. Le registrazioni delle telecamere collocate nella scuola dai militari, avrebbero poi ripreso i fatti.
Il giudice ha disposto come misura cautelare il divieto di dimora nella provincia e di accesso a tutte le scuole materne e di infanzia per due delle insegnati indagate.
Sul luogo dello scontro, per i rilievi di legge e per regolare il traffico, gli agenti della Polizia municipale di Modena che devono accertare l’esatta dinamica dell’incidente in cui sono rimaste coinvolte anche due automobili.
L’incidente è avvenuto verso le 7.45 della mattinata di lunedì 8 luglio in via Emilia Ovest, a Modena, poco prima della nuova rotatoria con via Viazza di Cittanova Nord. Tutti i veicoli coinvolti procedevano dalla periferia verso il centro città quando una delle due vetture, condotte entrambe da uomini sui 30anni, un’Audi A3 ha tamponato la Mercedes che la precedeva che è andata a sua volta ad urtare la motocicletta facendo cadere a terra il conducente; illesi i due automobilisti. Il traffico, intenso a quell’ora, ha subito alcuni rallentamenti, per ritornare a scorrere regolarmente terminati i rilievi di legge.
La vittima è Salvatore Serpentino, originario di Sesso. Stava tornando a casa dopo aver partecipato alla Notte Bianca di Cadelbosco di Sopra. Sotto accusa l’illuminazione mancante nel tratto dove è avvenuto l’incidente. Ma anche la bici del giovane sembra essere stata priva di luci segnaletiche.
REGGIO EMILIA –
Stava tornando a casa in bicicletta alle 2,30 della notte di domenica, dopo aver partecipato alla Notte Bianca di Cadelbosco Sopra e, mentre pedalava verso Sesso, dove risiede, stava parlando al telefono con la fidanzatina, una 18 enne di Sassuolo. All’altezza dell’incrocio tra via Dante Alighieri e via Grisendi, Salvatore Serpentino, 17 anni, è stato travolto da un’auto, una Mercedes Classe A condotta da un 22 enne originario di Gattatico che procedeva in direzione opposta.
L’impatto è stato devastante e per il ragazzo non c’è stato nulla da fare. Proprio la fidanzatina, che al momento dell’incidente era al telefono con lui, ha assistito in diretta alla tragedia. È stato un passante, tra i primi ad accorrere sul posto, a raccogliere il telefonino del ragazzo, rimasto beffardamente intatto, a proseguire la conversazione e a dare alla ragazza la terribile notizia. È stata poi lei ad avvisare la famiglia di Salvatore, i genitori e due fratelli, attraverso un’altra sorella di 15 anni.
La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio della Polizia Municipale. Il conducente dell’auto è risultato negativo all’alcool test. Sotto accusa, invece, la scarsa, se non nulla visibilità del tratto di strada dove Salvatore è stato investito. Sul luogo dell’impatto non ci sono infatti segni di frenata mentre l’unico lampione presente è risultato essere spento, al punto che i Vigili del Fuoco intervenuti sul posto, hanno dovuto affiancare i sanitari illuminando la zona. Il particolare è stato confermato dalla Municipale. A ciò si aggiunge il fatto che, a quanto riportano gli amici della vittima, la bici di Salvatore sarebbe stata priva di luci segnaletiche e il ragazzo non indossava il giubbino catarifrangente.
E’ nella camera mortuaria del cimitero di Coviolo il corpo di Salvatore Serpentino. La famiglia attende il nulla osta del magistrato per fissare le esequie che si dovrebbero svolgere domani o al massimo mercoledì. Del caso si sta occupando il sostituto procuratore Maria Rita Pantani.
Salvatore era un grande appassionato di calcio e giocava nel Progetto Intesa, comparto di Cadelbosco Sopra. I genitori hanno espresso il desiderio di far vestire Salvatore con la divisa da gioco quando la salma sarà preparata per il funerale.
Inaugurato sabato il via Farini 48, a due passi dal Palazzo Ducale, è suddiviso su due piani. Al secondo piano si possono prenotare i trattamenti personalizzati scegliendo persino la musica. E l’arredamento, curato da Maletti Group, consente di vivere un’esperienza di completo relax, sentendosi come a casa o in una suite di un Grand Hotel.
MODENA -
Luci soffuse, atmosfere vintage abbinate a un design moderno, studiato nei minimi dettagli per far sentire il cliente, o meglio, l’ospite, a proprio agio, in completo relax, coccolato come se fosse a casa propria, o persino al Grand Hotel, mentre personale specializzato si prende cura della sua immagine.
È questa la filosofia di Identity Mood, il salone che ha inaugurato lo scorso sabato a Modena, in via Farini 48, a pochi passi dal Palazzo Ducale e da Piazza Roma, tra i luoghi più belli della città.
Il concept è completamente nuovo e innovativo, come ci ha raccontato Rino Matta, fondatore di Identity Mood, che ha studiato per undici anni a Londra e che proprio dalla capitale inglese ha “importato” sotto la Ghirlandina un nuovo concetto di bellezza.
“Identity Mood, che è un marchio registrato, è nato nel 2011 in via Campanella. Allora, era un salottino molto intimo, dove volevamo dare però il nostro imprinting fin da subito”. Nel 2014, Rino Matta entra in società con Andrea Stefanelli, e inizia a prendere forma il loro sogno.
“Volevamo realizzare qualcosa di più grande, con spazi dedicati all’estetica e più aree, con personale specializzato e qualificato per ogni zona. Un anno e mezzo fa abbiamo avuto la fortuna di trovare questo immobile, che è stato prima oggetto di un restauro conservativo. E oggi, finalmente, il sogno si realizza”.
Identity Mood non offre solamente un servizio per i capelli, ma una vera e propria consulenza d’immagine, che può guidare il cliente in un’esperienza di relax affidandosi alle mani esperte e al gusto degli operatori del salone. Un’attenta analisi del capello e della pelle precede il lavoro che viene svolto dagli esperti, attenti a ogni esigenza di stile e di look.
“Il valore aggiunto è l’ambiente, che è unico e speciale, perché a Identity Mood non si tagliano solo i capelli, ma si fa moda, arte, stile. E il cliente deve sentirsi a casa. Abbiamo suddiviso gli spazi su due piani. Al primo ci sono la reception e le postazioni per i servizi da parrucchiere, al secondo ci sono spazi dedicati e personalizzati, dalle postazioni business ai servizi esclusivi della Suite Spa, che è un privé con servizio bar e possibilità di scegliere anche la musica”.
UN AMBIENTE TRA DESIGN E RICERCATEZZA
Il valore aggiunto all’esperienza di benessere è dato proprio dall’ambiente progettato sia a livello estetico che di comfort all’insegna del design e della ricercatezza. I due piani di Identity Mood sono stati progettati da dall’interior designer Chiara Silvetri e arredato da Maletti Group, leader internazionale nella produzione di arredi per hair stylist.
Sono stati creati ad hoc i piani di lavoro in marmo e ottone, il mobile retrolavaggio e la colour bar nell’area lavaggio. Al primo piano, dopo la reception, spiccano le nove poltrone Green Hug progettate da Giovannoni Design, girevoli e con lo schienale in legno multistrato e struttura in poliuretano espanso e rivestimento in skay per esaltarne il comfort.
La zona uomo, invece, include due poltrone Elvis firmate Beauty Star, reclinabili e girevoli, con poggiatesta e poggiapiedi. Nella zona lavaggio spicca invece il lavatesta Noa dell’esclusiva linea Maison Sarah Lavoine, presentata per la prima volta da Maletti Group al Cosmoprof 2019. Di colore verde con bordatura oro, è caratterizzato da rifiniture eleganti che donano un tocco raffinato all’area lavaggio.
IL SECONDO PIANO E LA SUITE SPA
Salendo al secondo piano, si entra invece nella zona più esclusiva, dove i clienti possono ricevere i trattamenti personalizzati in completa privacy, acquistando gli spazi per un’esperienza di benessere esclusiva e distaccata dal resto del salone.
C’è, per esempio, la cabina Eden con una seduta con massaggio integrato e alza gambe elettrico e sistema Vapomist, grazie al quale il vapore regala un’esperienza di relax impareggiabile. Il tutto con la possibilità di scegliere musica personalizzata e di guardare serie TV da un tablet.
Accanto alla cabina Eden si può vivere la stessa esperienza nell’area arredata da poltrone Musette, firmate Maletti e progettate da Elisa Giovannoni. Nell’area “privé” troviamo anche il lettino All in one, multifunzione e a tre motori per i trattamenti di viso, corpo, massaggi, manicure, pedicure e riflessologia. Infine, il lettino Iris Luxury, multifunzione e a quattro motori, rende ancora più rilassante i massaggi.
La vicenda ha preso avvio con la denuncia da parte del dirigente del settore Sviluppo Organizzativo e controllo strategico del Comune di Parma, da cui sono partite le indagini congiunte con la Guardia di Finanza che ha permesso di riscontrare che il dipendente incriminato, un esecutore amministrativo, si assentava dal lavoro a vario titolo, usufruendo di congedi per malattia dipendente da causa di servizio, infortunio sul lavoro, malattia comune, permessi retribuiti per motivi personali, cure fisiatriche e ferie, in definitiva non prestando mai regolare attività lavorativa.
“L’operazione della Guardia di Finanza, a cui voglio esprimere un grandissimo ringraziamento, è partita a seguito di alcuni controlli all’interno del Comune, in cui abbiamo rilevato un lungo e sospetto periodo di malattia. Dagli accertamenti effettuati è risultato che in alcune delle visite di controllo a casa il dipendente non era presente. Abbiamo aperto diversi procedimenti disciplinari e abbiamo segnalato la cosa alla Guardia di Finanza. Le accurate indagini degli uomini delle fiamme gialle hanno dimostrato che i nostri sospetti erano fondati. Se da un lato non possiamo che essere soddisfatti di aver scoperto questa truffa, dall’altro resta una grandissima rabbia per il comportamento recidivo messo in atto da questo dipendente. Truffare lo Stato significa truffare tutte le persone che vivono intorno a noi, significa rendere gli Enti Pubblici inefficienti e pregiudicare la qualità dei servizi erogati. Per questo penso che le pene in questi casi debbano essere significative. L’intenzione è di tenere altissima l’attenzione su questi comportamenti, a tutela di tutti i parmigiani, ma anche di quella maggioranza di dipendenti comunali che si dedicano anima e corpo al proprio ente e ai propri concittadini. Lavorare per un Ente Pubblico è prima di tutto una missione ed è nei loro confronti che mi sento in dovere di far sì che questi episodi cessino, perché non è giusto che la furbizia di pochi infanghi il lavoro di tanti”. Questo il commento di Marco Bosi, vice sindaco con delega al Personale del Comune di Parma, sulla vicenda del dipendente comunale fraudolento che dal 2009 al 2011 avrebbe truffato il Comune, con lunghe assenze.
Le Fiamme Gialle hanno eseguito, due giorni fa, un provvedimento di sequestro di 57 mila euro nei confronti del lavoratore e di 3 mila euro nei confronti della sua convivente, accusata di essere stata complice, sfruttando anche il suo mestiere di psicologa in varie occasioni.
La scorsa settimana, presso la sede dell’Assistenza Pubblica Parma Onlus, si è svolto il corso BLSD (Basic Life Support and Defribillation) per gli operatori della Federazione Sindacale della Polizia di Stato della provincia di Parma, con l’obiettivo di far apprendere ai partecipanti la sequenza di rianimazione di base, nell’adulto in arresto cardiaco o respiratorio, e le manovre da eseguire in caso di ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo, permettendo di acquisire anche le conoscenze e le abilità relative all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico.
Il corso ha interessato tanti operatori della Polizia di Stato della provincia parmense, a testimonianza della volontà, da parte della Segreteria Provinciale di Parma del Sindacato FSP Polizia di Stato, di favorire il proficuo confronto professionale tra i diversi soggetti che, per fini istituzionali, sono costantemente impegnati per il benessere sociale. Come l’Assistenza Pubblica Parma, anch’essa crede che la continua formazione sia la risposta più efficace per garantire la sicurezza dei cittadini.
«L'incontro con i referenti della Polizia di Stato per organizzare questo corso – afferma Cristiana Madoni, direttore sanitario dell’Assistenza Pubblica – ci ha visto da subito concordi nell'obiettivo di offrire qualcosa d’interessante e utile. La formazione BLSD dovrebbe essere nel bagaglio culturale di tutti noi, e sono convinta che iniziative come questa costituiscano le basi per una più capillare diffusione della cultura della rianimazione cardiopolmonare. Ringrazio l’FSP Polizia di Stato per la disponibilità e spero di collaborare ancora in futuro per altre iniziative».
«Chi salva una vita - conclude Davide Grossi, segretario provinciale vicario dell’FSP Polizia di Stato di Parma - salva il mondo intero, ma bisogna saperlo fare. È per questo che continuamente organizziamo corsi finalizzati ad allargare la formazione del personale, in collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio e il sostegno delle Segreterie Nazionale e Regionale FSP Polizia di Stato, nonché del Questore di Parma e del dirigente della Sezione Polizia Stradale di Parma, che doverosamente ringraziamo. Grazie all’Assistenza Pubblica di Parma, è stato possibile organizzare questo corso BLSD che, con la professionalità dei formatori, ha suscitato vivo interesse e nuovi stimoli tra i partecipanti».
Ieri pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Salsomaggiore Terme hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un soggetto, gravemente indiziato del reato di atti persecutori e lesioni personali.
L’ordinanza è stata emessa dal GIP in accoglimento della richiesta della Procura della Repubblica di Parma. L’attività nasce da una denuncia presentata nel mese di febbraio.
Molestie, insulti, minacce di morte anche armato di coltello, numerosi messaggi vocali, diffamazioni, scenate pubbliche e percosse, sfociate in un episodio molto grave avvenuto nei primissimi giorni del mese di febbraio.
Tutto perché non voleva convincersi dei rifiuti della donna, sino ad arrivare a picchiarla sul posto di lavoro. La donna si trovava all’interno di un bar di Salsomaggiore Terme, quando all’ennesimo rifiuto nei confronti dell’uomo, lui ha sferrato un pugno e successivamente l’ha afferrava dalla schiena scaraventandola in terra.
A causa dell’aggressione la donna aveva subito la frattura di una vertebra. Anche dopo la denuncia, l’uomo ha continuato a rendersi protagonista di atti diffamatori e molestie che portavano la vittima ad integrare la denuncia nei mesi di maggio e di giugno.
Una vita da incubo, per lei e la figlia ventenne costrette a cambiare le proprie abitudini di vita per evitare l’uomo. A seguito della denunce ricevute i militari hanno raccolto le dichiarazioni delle persone che avevano assistito ai fatti e informato l’Autorità Giudiziaria.
La Procura della Repubblica, vista la gravità di fatti, ha richiesto e ottenuto l’applicazione della misura cautelare in carcere, accolta dal GIP del Tribunale di Parma.
L’uomo è stato quindi tratto in arresto ed accompagnato presso la casa circondariale di Parma.
Nato come temporary, dopo quattro anni di attività i parmigiani si erano però abituati a frequentarlo scordando fosse un'attività temporanea. Un luogo divenuto presto punto di riferimento per il quartiere San Leonardo e anche per la città, grazie al grande numero di eventi e attività svolte presso gli spazi dell’ex-Manzini di via Catania.
Ieri, una grande festa aperta a tutti, ha segnato la conclusione del WoPa Temporary di Parma. Una serata conviviale con protagonisti alcuni artisti e associazioni che in questi anni hanno contribuito al suo successo. La serata è iniziata con attività ludiche rivolte ai più piccoli con Girocla e performance di circo teatro grazie a Teatro Necessario.
Poi una divertente asta e la vendita benefica di tantissimi arredi e oggetti del WoPa: quadri, lampade, decorazioni, tavoli poltrone e divani di ogni sorta, il cui ricavato andrà interamente al progetto “Insieme Con Te” per il nuovo Centro Oncologico di Parma, tramite gli amici de “Il Bello di essere del San Leonardo”.
La serata è proseguita con un’alternanza di performance, musica, proiezioni ed esibizioni a cura di: Il Rumore del Lutto, Parma Lindy Hoppers, l’ABC, mercatino RE POP, 3Dproduction, Marco Pipitone e Mattatoio Culture Club.
Momento culmine della serata, a mezzanotte con la performance musicale di Huru e visual di C999, creata appositamente per valorizzare l’imponenza del Padiglione Nervi. A seguire, i dj che hanno accompagnato le serate del WoPa in questi anni: Davidino Schmid, il collettivo ALT e Faulty Kru.
Foto a cura di Francesca Bocchia