Nell’ambito di mirati servizi finalizzati alla prevenzione e al contrasto del fenomeno del traffico di sostanze stupefacenti, nella giornata di ieri, a Modena personale della Squadra Mobile, unitamente alla locale Polizia Municipale, ha tratto in arresto due cittadini peruviani, padre e figlio, rispettivamente di 60 e 32 anni.
L’indagine ha preso avvio a seguito di una serie di servizi di osservazione e pedinamento nella zona di via Gramsci, della Stazione Ferroviaria e del parco XX aprile. Gli investigatori, anche alla luce di segnalazioni da parte dei residenti, hanno concentrato la propria attenzione sui due peruviani, che spesso si accompagnavano a noti personaggi pregiudicati di nazionalità nigeriana.
La perquisizione domiciliare, effettuata con l’ausilio di una unità cinofila della Guardia di Finanza, ha dato definitiva conferma ai sospetti della Polizia: all’interno dell’abitazione, dove tra l’altro erano stati accertati numerosi “andirivieni” sospetti, sono stati rinvenuti oltre 190 grammi di sostanza stupefacente in polvere e sasso del tipo cocaina, ulteriori 336,3 grammi di cocaina in stato liquido ed un barattolo contenente stracci imbevuti della medesima sostanza in stato liquido per un peso lordo di grammi 253. Trattasi di un sequestro peculiare in quanto la droga allo stato liquido viene successivamente raffinata attraverso un processo chimico: da 150 grammi di liquido si ricava circa un chilo di sostanza in polvere. La droga rinvenuta avrebbe fruttato sul mercato illegale oltre 150mila euro.
È stato, inoltre, sequestrato materiale per il confezionamento della droga, tra cui cinque bilancini di precisione ed un frullatore, e numerosi telefoni cellulari.
La perquisizione è stata estesa anche ad un magazzino, ubicato in un palazzo in zona Canaletto e adibito abusivamente a luogo di ritrovo e a studio di registrazione, le cui chiavi erano in possesso dei due peruviani. È stato pertanto richiesto l’ausilio dei Vigili del Fuoco e di personale dell’AUSL, i quali hanno accertato violazioni amministrative di carattere igienico sanitario e in materia di urbanistica ed edilizia.
Entrambi gli arrestati risultano gravati da precedenti di Polizia. Al termine degli accertamenti di rito, i due peruviani sono stati associati alla locale Casa Circondariale, come disposto dal Magistrato di turno, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.
Nella giornata di ieri, personale della Squadra Mobile, unitamente ai colleghi dell’omologo Ufficio di Reggio Emilia e della Polizia Municipale di Modena, ha tratto in arresto due italiani di 20 e 23 anni.
Nell’ambito di mirati servizi finalizzati alla prevenzione e al contrasto del fenomeno del traffico di sostanze stupefacenti, attuati in collaborazione con la Polizia Municipale di Modena anche attraverso appostamenti e pedinamenti, gli agenti hanno fermato un giovane di 26 anni, poi denunciato in stato di libertà in quanto trovato in possesso di circa 58 grammi di marijuana, sul quale vi erano fondati sospetti che potesse essere legato in qual modo ad un giro di droga. Le indagini hanno poi permesso di risalire ai due giovani arrestati, residenti in provincia di Reggio Emilia, che svolgevano la propria attività illecita lungo la via Emilia Ovest.
All’interno dell’abitazione, che i due condividevano, sono stati rivenuti circa 24 Kg di sostanza stupefacente del tipo marijuana, suddivisa in 47 involucri in cellophane, materiale per il confezionamento (bilancini di precisione, macchine per sottovuoto e relativi sacchetti), quattro telefoni cellulari di cui uno micro e la somma in contanti di oltre 10.000 euro.
Droga, denaro e quanto recuperato nel corso della perquisizione personale e domiciliare è stato sottoposto a sequestro.
I due giovani, entrambi pregiudicati, al termine degli accertamenti di rito, sono stati tradotti in carcere, come disposto dal Magistrato di turno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Sabato notte, la Polizia di Stato ha effettuato un servizio di controllo dedicato alla verifica delle condizioni psicofisiche dei conducenti. Tre pattuglie della Polizia Stradale, un Medico della Polizia di Stato, assistito da un ambulatorio mobile messo a disposizione dalla Croce Rossa e un’unità cinofila antidroga della Questura di Bologna, sono stato impiegati per il controllo sulla SS 62 km 111 in località Collecchio (PR).
75 i conducenti fermati, dei quali 3 sono risultati in stato di alterazione dovuta all’assunzione di sostanze alcooliche. Le patenti sono state pertanto ritirate per essere inoltrate al Prefetto ai fini della sospensione.
Da ultimo, ma non per rilevanza, sono state accertate e contestate altre 5 violazioni amministrative contrastanti con le norme del Codice della Strada per 2 delle quali è stata ritirata la patente.
I servizi proseguiranno nel corso delle prossime settimane.
L’incredibile episodio si è verificato nei pressi della vecchia stazione di Piazzale Marconi, a Reggio Emilia. L’uomo, un 28 enne di colore, ma con passaporto finlandese si aggirava in evidente stato di turbamento. Fermato per le procedure di accertamento, ha prima palpeggiato al seno l’agente in servizio, poi si è esibito davanti a lei.
REGGIO EMILIA –
Indossare una divisa, evidentemente, non mette al riparo le donne dalle molestie sessuali sul posto di lavoro. Ne sa qualcosa l’agente della Polfer in servizio sabato pomeriggio nei pressi della vecchia stazione di Piazzale Marconi, che è stata oggetto delle attenzioni indesiderate di un cittadino straniero 28 enne, durante le procedure di accertamento e di identificazione.
La zona attorno alla vecchia stazione è da tempo “monitorata” dalle Forze dell’Ordine in quanto luogo degradato e frequentato da persone poco raccomandabili. Proprio qui è stato notato un giovane uomo di colore che si aggirava nervosamente nell’area tra l’atrio e l’area della vecchia stazione, in evidente stato di alterazione psico fisica.
L’uomo, un 28 enne di colore, ma con passaporto finlandese, era già noto alle Forze dell’Ordine. Gli agenti lo hanno quindi fermato per procedere ai controlli di rito. A questo punto, il 28 ebbe ha cominciato ad agitarsi e a dare in escandescenze. È stato quindi accompagnato nei locali della Polfer per le operazioni di identificazione. Ed è qui che, all’improvviso, l’uomo a cominciato a palpeggiare il seno di un’agente in servizio. Non pago, ha messo ha cominciato anche a praticare atti di autoerotismo davanti alla donna sbigottita.
Immediata la reazione dei colleghi della poliziotta, che hanno subito bloccato l’uomo. Per lui sono scattate quindi le manette con l’accusa di violenza sessuale. Dovrà comparire presto davanti al giudice per la convalida dell’arresto.
Impegnati una cinquantina di agenti e funzionari della Polizia di Stato. Per consentire le operazioni è stata chiusa al traffico via Sinistra Tresinaro. I metal detector hanno rilevato una scatola di preziosi nascosta in un controsoffitto. Non risulta nessun fermo o arresto.
CORREGGIO (RE) –
Maxi operazione della Polizia questa mattina al campo nomadi di via Sinistra Tresinaro, dove vivono ufficialmente cinquanta persone e da tempo al centro di polemiche sul tema della legalità, non ultima una sparatoria che sarebbe finita con il ferimento di un uomo.
Per consentire le operazioni la strada è stata chiusa al traffico. Secondo quanto si apprende, il blitz, che ha visto impegnati nelle azioni di controllo cinquanta tra agenti e funzionari della Polizia di Stato, era finalizzato alla ricerca di armi. Per questo gli agenti si sono avvalsi di appositi rilevatori per monitorare sia l’area esterna che quella interna.
Se, al termine, non sono state trovate armi, i metal detector hanno tuttavia consentito di rinvenire, nascosta in un controsoffitto, una scatola con diversi preziosi. I gioielli sono stati sequestrati in attesa di capire la loro provenienza. Il sospetto, infatti, è che si tratti di proventi di furti. Le indagini sono in corso.
L’iniziativa è stata ideata e sostenuta dall’Associazione Angela Serra con il contributo del regista Orazio Giannone che ha donato all’associazione i proventi del libro e del film “Modena, la Piccola Venezia”.
MODENA –
Chi si ammala di tumore non solo deve fare i conti con la paura, l’ansia, le terapie spesso pesanti e invasive, ma anche con gli effetti collaterali, primo tra tutti la perdita dei capelli. Proprio questo aspetto, in particolare per le donne, rappresenta uno dei momenti di maggiore difficoltà nel percorso di cura. Un segno “visibile” della malattia con risvolti psicologici ed emotivi che possono portare la persona a identificarsi con la patologia stessa.
Per questo l’Associazione “Angela Serra” ha messo a disposizione presso il centro oncologico del Policlinico di Modena un vero e proprio “atelier” dove le donne sottoposte alle terapie oncologiche possono scegliere tra parrucche, foulard e turbanti. In un ambiente tranquillo e familiare, le pazienti possono essere ascoltare e consigliate sulla soluzione più adatta alle loro esigenze. La parrucca, il turbante o il foulard vengono poi concesse in uso gratuito per tutto il tempo necessario.
Il progetto, chiamato “Vanity Care” è già attivo e può contare su una scelta di 55 turbanti e foulard di diversi motivi, colori e fantasie e 30 parrucche in stile e colori differenti per andare incontro alle esigenze delle donne. Alcune delle parrucche sono state donate dalle stesse donne che nella loro vita hanno dovuto affrontare questo non facile passaggio. Al momento, sono quindici le pazienti che hanno deciso di provare il servizio.
Vanity Care è stato reso possibile, oltre che dal costante impegno dell’Associazione Angela Serra nella ricerca contro il cancro, anche dalla generosità del regista modenese Orazio Giannone, che ha deciso di devolvere i diritti del libro e del suo film “Modena, la piccola Venezia” all’associazione. Il film, che è stato proiettato per la seconda volta questa mattina al Cinema Victoria di Modena, racconta la storia della città dal Medioevo al Novecento attraverso la ricostruzione della vita quotidiane e l’interpretazione e testimonianza di diversi personaggi modenesi.
I militari dei Nas hanno eseguito un controllo a sorpresa in un noto studio odontoiatrico di Formigine. Riscontrate diverse irregolarità, tra cui personale sprovvisto di abilitazione, macchinari non a norma. Gli approfondimenti continuano.
FORMIGINE –
Andare dal dentista può costare caro. In questo caso al dentista stesso. È il caso di un noto studio odontoiatrico di Formigine, oggetto di un blitz dei militari dei Nas, in seguito alla denuncia di una paziente.
Secondo la donna, infatti, lo studio avrebbe utilizzato per la realizzazione di protesi dentarie materiale decisamente scadente, spacciato per “innovativo” e pagato dalla paziente stessa come se fosse di alta qualità. Alla denuncia della donna, ne sarebbero poi seguite altre da parte di altri pazienti, che segnalavano presunte irregolarità all’interno dello studio. A questo punto sono scattati i controlli.
Le verifiche all’interno dello studio medico hanno consentito di rilevare, oltre all’utilizzo di materiale diverso da quello dichiarato per la realizzazione delle protesi, anche la presenza di dipendenti risultati sprovvisti di abilitazione per esercitare la professione di odontoiatra. Anche nei loro confronti sono quindi scattate le denunce per esercizio abusivo della professione sanitaria.
Sono poi emerse irregolarità su alcuni macchinari in uso nello studio e sono al vaglio dei militari le verifiche a livello amministrativo.
L’episodio a Pontenure, alle 7.20 di questa mattina. L’uomo ha attraversato i binari conducendo a mano una bicicletta. Ritardi fino a 60 minuti e quattro treni regionali parzialmente cancellati.
Pontenure (PC) –
Un gesto non solo pericoloso per la sua incolumità e quella dei passeggeri dei convogli, ma che ha causato ritardi e treni regionali parzialmente cancellati sulla linea ferroviaria Bologna – Milano.
Il responsabile è un uomo che, attorno alle 7.20 di questa mattina, ha attraversato a piedi i binari conducendo una bicicletta a mano in una zona di campagna nei dintorni di Pontenure. Il macchinista di un treno in arrivo, vedendo l’uomo sui binari, ha dovuto azionare il freno di emergenza. Ha poi dichiarato di avere sentito un urto ma, una volta effettuate le verifiche, l’uomo con la bicicletta si era letteralmente volatilizzato, probabilmente incolume e consapevole del “guaio” che aveva appena combinato.
A causa del suo gesto, infatti, otto treni hanno accumulato ritardi fino a 60 minuti, mentre quattro regionali sono stati parzialmente cancellati, con evidenti difficoltà per i viaggiatori. La circolazione è ripresa attorno alle 8.45, inizialmente su un solo binario e a senso unico alternato. E solo verso le 9 tutto è tornato alla normalità. Intanto, la Polfer è intervenuta per gli accertamenti e per tentare di rintracciare l’uomo che, se identificato, potrebbe venire denunciato per interruzione di pubblico servizio.
Poco prima delle 12 di oggi, un uomo si è lanciato sotto un convoglio della linea Modena-Sassuolo nella zona di Strada delle Fornaci. L’auto è stata ritrovata parcheggiata poco lontano.
MODENA –
Un uomo di cui non sono state ancora rese note le generalità è stato investito e ucciso, attorno alle 12 di oggi, da un convoglio della linea Modena – Sassuolo all’altezza di Strada delle Fornaci, all’incrocio con via Contrada.
Sul posto è intervenuto il personale del 118, che non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. I rilievi sono stati effettuati dalla Polizia di Stato, mentre la Municipale ha chiuso al traffico Strada delle Fornaci per consentire le operazioni. Anche la circolazione di “Gigetto”, come viene chiamato il trenino che collega Modena a Sassuolo, è stata temporaneamente sospesa in attesa delle indagini e della decisione del magistrato di turno.
Da una prima ricostruzione, tuttavia, pare si sia trattato di un gesto volontario. L’uomo sarebbe salito sulla massicciata in un punto sprovvisto di barriere e all’arrivo del treno vi si sarebbe gettato sotto. La sua auto è stata ritrovata parcheggiata poco distante il luogo del suicidio.
Nella tarda serata di ieri, personale della Squadra Volante di Modena ha tratto in arresto un cittadino ucraino di 32 anni responsabile del reato di tentato furto in abitazione aggravato.
Intorno alle ore 23.00, gli agenti sono intervenuti presso una palazzina di via Verdi a seguito di segnalazione da parte di alcuni residenti che avevano bloccato, con non poca fatica, un uomo che insieme ad un complice, datosi alla fuga, stava tentando di rubare una bicicletta dal cortile condominiale.
Il malvivente è stato trovato in possesso di un tronchese di 48 cm, di sei chiavi inglesi e di un personal computer portatile contenuto in uno zainetto.
L’ucraino è stato accompagnato in Questura per accertamenti più approfonditi, dai quali sono emersi numerosi precedenti specifici a suo carico. Trattenuto presso le camere di sicurezza in attesa del processo con rito direttissimo, come disposto dal Magistrato di turno, il 32enne è stato denunciato anche per il reato di ricettazione poiché non è stato in grado di giustificare la provenienza del computer.