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Sulla A1 Milano-Napoli è stato temporaneamente chiuso il tratto tra Parma e Campegine Terre di Canossa in direzione di Bologna, a causa del grave incidente avvenuto questa mattina in torno alle 11. Un mezzo pesante ribaltandosi, all'altezza del km 120, ha occupato  l'intera carreggiata e ha disperso il suo carico. Non sono stati coinvolti altri veicoli ma purtroppo il conducente è morto sul colpo

Sul luogo dell'evento sono intervenute le pattuglie della Polizia Stradale, i soccorsi sanitari e meccanici oltre al personale di Autostrade per l'Italia della Direzione di Tronco di Bologna e di Milano. 

Per gli utenti diretti verso Bologna si consiglia di uscire a Parma per poi rientrare a Campegine Terre di Canossa dopo aver percorso la SS9 Emilia. Per le lunghe percorrenze verso sud si consiglia di prendere la A15 fino a La Spezia, l'A12 verso Pisa e rientrare in A1 attraverso l'A11.

 

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Il Vicesindaco Marco Bosi ha partecipato alla cerimonia per i 205 anni dell'Arma dei Carabinieri che si è svolta, alla presenza delle autorità cittadine e del Presidente del Consiglio Comunale Alessandro Tassi Carboni, nell'area retrostante Palazzo Ducale, sede dell'Arma, dove è stata deposta una corona ai piedi del monumento ai Carabinieri caduti. Il comandante Provinciale dei Carabinieri di Parma, Salvatore Altavilla, ha ricordato il lavoro svolto dall'Arma nel nostro territorio con sentimenti di orgoglio e gratitudine.

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Il colonnello Salvatore Altavilla ha evidenziato come l'Arma sia, sempre più, per i cittadini un punto di riferimento per la loro protezione e sicurezza.

"Essere presenti per fare, questo è il nostro intento. Sono 21.755 i servizi perlustrativi svolti lo scorso anno, oltre 16.000 sono stati i reati perseguiti, che rappresentano l'80% dei reati commessi nel territorio di Parma e provincia. Questi numeri rappresentano una non comune dedizione al servizio, ma il nostro impegno andrà, anche, nella direzione di rendere le caserme sempre più luoghi aperti, luoghi a cui i cittadini si possono rivolgere, ma anche sedi di eventi culturali e di socializzazione. Quello che è accaduto a Marzo, nelle giornate di Primavera del Fai, che hanno portato 8.000 visitatori presso Palazzo Ducale deve ripetersi ancora". 

Durante la cerimonia sono stati consegnati alcuni riconoscimenti attribuiti a militari e Reparti del Comando Provinciale e dei Reparti speciali di Parma che si sono distinti in modo particolare per le attività operative svolte.

Azzurra Ammirati, prima donna a capo dei Carabinieri di Parma, ha comandato la suggestiva parata militare che ha accompagnato la cerimonia insieme al suono della tromba del trombettiere Luca Haidar(studente del IV anno del Liceo Musicale Bertolucci). 

Presenti anche classi del Liceo Ulivi, del Liceo D'Arte Toschi e della Scuola secondaria di I grado Salvo D'Acquisto e i piccoli dell'Asilo Nido Comunale Le Nuvole. 

Foto a cura di Francesca Bocchia 

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Una Festa della Repubblica particolarmente significativa quella vissuta quest’anno a Langhirano in Piazza Bruno Ferrari. Oltre alla cerimonia istituzionale con la partecipazione degli studenti dell’Istituto Gadda e del coro della Scuola Elementare Bruno Ferrari, i cittadini presenti hanno infatti potuto condividere un momento dal grande valore civile e patriottico, assistendo alla restituzione ai famigliari della piastrina identificativa del compaesano Tullio Bonati, recentemente rinvenuta dal Gruppo Alpini di Revine Laghi sulle montagne del Cadore. Il ritrovamento di questo importante documento storico è un evento estremamente raro per il paese, non solo perché per la prima volta ad esserne protagonista è un langhiranese, ma anche perché Bonati risulta essere tra i pochi soldati riusciti a scampare alle brutalità del Secondo conflitto mondiale.

“Oggi per il nostro paese è un 2 giugno particolare - afferma Luigi Drappelli in rappresentanza del Gruppo Alpini di Langhirano e organizzatore dell’evento – il mese scorso infatti ci è pervenuta una mail dal Gruppo Alpini di Revine Laghi, un paesino nei pressi di Vittorio Veneto, con la quale ci veniva comunicato che un loro Alpino, appassionato ricercatore di residui bellici, aveva rinvenuto la piastrina di riconoscimento di un soldato langhiranese, tale Bonati Tullio classe 1924”. Dopo alcune ricerche con grande sorpresa è stato confermato che si trattava proprio di quel Tullio, originario di Pastorello, che, gestore di un negozio di alimentari prima e stagionatore di salumi poi, fu nel 1973 tra i membri fondatori dell’Assistenza Pubblica di Langhirano.

Grazie ai ricordi del figlio e ai documenti conservati presso l’Archivio storico del Comune di Langhirano si è tentato di ricostruire la carriera militare del soldato, nonché le vicende che hanno portato al ritrovamento della piastrina nella zona di Vittorio Veneto. Chiamato alle armi nel corpo degli autieri di stanza in Veneto nel maggio del 1943, egli rientrò a Langhirano in licenza tra la fine di luglio e gli inizi di agosto dello stesso anno per assistere la madre gravemente malata. Ripreso il servizio poco dopo, è molto probabile che l’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio, egli si trovasse nelle zone di Vittorio Veneto e proprio da lì si fosse messo in fuga, come molti altri soldati dell’esercito italiano, spogliandosi degli indumenti militari e abbandonando qualsiasi mezzo di riconoscimento, prima fra tutti la piastrina, vera e propria carta d’identità del soldato.

La restituzione al figlio di questo importante cimelio davanti alla cittadinanza e soprattutto ai tanti giovani presenti è stata dunque un’occasione, non solo per condividere un significativo momento civico, ma anche per trasmettere quei valori di partecipazione e impegno che hanno sempre distinto Tullio Bonati, ricordato ancora oggi da molti suoi compaesani con profondo affetto e riconoscenza.

Articolo di Cinzia Bocci

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Ennesimo grave episodio di bullismo verso i più indifesi, in questo caso si tratta di una ragazzina di 12 anni, di Piacenza, presa di mira dai compagni di classe. Insulti e vessazioni a scuola, che sono poi continuati anche sulla diffusa app di messaggistica, WhatsApp, dando vita ad un gruppo intitolato “Noi ti odiamo”.

Le indagini della sezione investigativa della Polizia Locale hanno portato gli agenti ad intervenire in aiuto della vittima. Sette i ragazzini fra i 12 e 13 anni, indagati per bullismo dalla Procura dei minorenni di Bologna. Essendo tutti di età inferiore ai 14anni, i ragazzi non sono imputabili in un processo, ma almeno si spera abbiano capito la gravità delle loro azioni. 

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Si è svolta sabato, presso il Tiro a Segno Nazionale di Parma una giornata nel segno della solidarietà e dell’impegno a favore della ricerca in campo medico. Con “A Segno Contro la Leucemia”, AIL (Associazione Italiana per la lotta contro Leucemie, Linfomi e Mielomi) e il Tiro a Segno Nazionale sez. di Parma hanno aperto le porte della storica associazione sportiva di Via Reggio 21 alla città. I parmigiani, e non solo, hanno potuto cimentarsi nella disciplina del tiro ad aria compressa a 10 metri con pistola e carabina e con un avanzato simulatore dinamico di tiro interattivo.

La giornata è stata resa possibile grazie all’impegno di tanti soci volontari del Tiro a Segno di Parma che si sono offerti gratuitamente di assistere i cittadini che hanno voluto partecipare alla manifestazione. Tutti i soci che si sono presentati per esercitarsi presso gli stand di tiro del TSN di Parma hanno potuto donare ad AIL il corrispettivo solitamente necessario per accedere alle linee di Tiro. 

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Hanno collaborato alla buona riuscita dell’evento: Comune di Parma, Questura di Parma, Arma dei Carabinieri, Croce Rossa Italiana. Il Comune di Parma ha concesso il suo patrocinio ed ha presenziato con il consigliere comunale Roberto Bozzani. La Polizia di Stato, con la presenza del Questore dott. Gaetano Bonaccorso, ha fornito suoi istruttori di tiro che hanno coadiuvato gli allenatori della sezione di Tiro a Segno al fine di seguire al meglio i neofiti che si sono avvicinati per la prima volta allo sport del Tiro a Segno.  L’arma dei Carabinieri, con la presenza del Comandante la Compagnia di Parma Cap. Azzurra Ammirati, ha fornito assistenza per l’organizzazione dell’evento con una pattuglia di militari. La Croce Rossa Italiana ha contribuito con la presenza ed assistenza delle infermiere volontarie. Il tutto coordinato dall’Uff. Alessandro Ghidini, cerimoniere della sezione del Tiro a Segno di Parma.

L’intero incasso, di 1.475,00 euro, direttamente ricevuto dai volontari dell’AIL, sarà destinato per l’acquisto di uno strumento che sarà indicato dalla stessa AIL, sentito il reparto di Ematologia dell’Ospedale di Parma.

Il presidente di AIL prof. Vittorio Rizzoli e il presidente del Tiro a Segno Nazionale di Parma dott. Giorgio Stecconi Bortolani, che fortemente hanno voluto questa manifestazione, hanno espresso la loro felicità per la buona riuscita della giornata e si sono ripromessi di trasformare questa prima assoluta in una ricorrenza annuale. 

 

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Giusto il tempo di una foto di gruppo "al volo" per poi riprendere subito le loro postazioni. La nostra Francesca Bocchia è stata alla Centrale operativa del 118 di Parma, in via del Taglio, gentilmente accolta dal Coordinatore Marco Boselli, per raccontare fotograficamente i volti e i particolari di un luogo di lavoro così fondamentale per tutta la popolazione.

Compito principale della Centrale operativa è, infatti, fornire prontamente la risposta più qualificata e rapida possibile nelle situazioni di emergenza e urgenza sanitaria, per poi coordinare ogni fase dei soccorsi.

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Poltrone vissute, occupate 24h su 24h, da infermieri esperti e abituati a procedere in situazioni di Emergenza.Tutti gli operatori vantano infatti un'alta formazione e sono abituati ad intervenire in situazioni di estrema urgenza, proveniendo principalmente da dipartimenti di Terapia Intensiva, Rianimazione e Pronto Soccorso. Professionisti capaci, che sanno subito quali domande fare, quali indicazioni dare e quale codice attivare per individuare il mezzo di soccorso più adeguato e più vicino, coordinandone l’azione fino all’arrivo al Pronto soccorso di destinazione.

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Il soccorso può essere svolto, in base alla tipologie di intervento, da un'ambulanza di base con volontari o da un'ambulanza avanzata con l'infermiere o il medico a bordo (automedica) fino ad arrivare all'impiego dell'elicottero (eliambulanza). 

In quest'ultimo caso, tre sono i minuti per il decollo; 12-13 i minuti di media per il volo sulle tre province di competenza; 1 il chilometro in orizzontale e 150 i metri in verticale della distanza minima di visibilità per consentire l’alzata in volo; un medico anestesista e due infermieri l’equipaggio per la missione in aria. 

Cifre di quantità, intervalli, distanze e professionisti che raccontano quanto i fattori tempo e sicurezza condizionano l’efficacia dell’intervento, la possibilità di realizzarlo e il suo successo per l’ammalato in condizioni di emergenza-urgenza.

A bordo dell'elicottero BK 117 C2 in dotazione alla Centrale Operativa 118 Emilia Ovest, il medico anestesista-rianimatore proviene dai Servizi di Anestesia e Rianimazione di Parma, Piacenza e Reggio Emilia; tra i due infermieri dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, uno ha il compito di coordinare la missione e gestire la sicurezza in volo, il terzo si dedica soprattutto alla funzione assistenziale.

Durante un soccorso primario, - attività prevalente dell’elicottero -, si tratta di operare in modo diretto sul luogo dell’evento. Delicata e importante è anche l’attività di trasferimento da ospedale a ospedale, in particolare verso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma centro di riferimento regionale - secondo il modello Hub & Spoke - per le elevate specialità di Trauma center, Neurochirurgia, Cardiologia e Cardiochirurgia, Neuroradiologia, Nefrologia, trapianti d’organo, Ematologia e Centro trapianti midollo osseo, Centro Ustioni e Terapia intensiva neonatale

Sono queste le strutture ospedaliere che rappresentano lo scenario imprescindibile per l’efficacia dell’attività di soccorso dell’intero equipaggio, che si preparano ad accogliere l’ammalato in modo tempestivo e appropriato. Il tutto grazie all’attività di coordinamento dell’operatore 118 “a terra” che dalla Centrale Operativa 118 segue il volo, minuto per minuto, indirizzandolo in modo efficace sul luogo preciso della chiamata, con raccordo dell’eventuale ambulanza e monitoraggio costante di meteo, viabilità e tempi. Funzione imperativa dell’intera operazione che coinvolge tutti: avviare la prima diagnosi per soccorre e curare in modo efficace e appropriato.  

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Stessa efficacia e appropriatezza governano il volo la notte, sormontando la complicazione oscurità.

Il volo notturno, operativo dal 15 agosto con base operativa a Bologna, è oggi possibile grazie a particolari visori ad intensificatore di luce installate sui caschi dei piloti: una speciale tecnologia, Night Vision Goggles, NVG che illumina le basi di atterraggio fino a permettere modalità operative analoghe a quelle del giorno (diurne). Si moltiplica in questo modo la possibilità di intervento, rendendo possibile anche in condizioni di oscurità salvare una vita o rendere meno negativa una prognosi. 

Ad oggi in tutta la Regione Emilia Romagna le aree di atterraggio idonee per le operazioni notturne con tecnologia NVG sono 180, 70 nell’area di competenza della CO118 Emilia Ovest, concentrate in prevalenza nelle zone montane, più periferiche e di difficile accesso, con possibilità di “centralizzare” i pazienti più gravi sugli Ospedali di più alta valenza specialistica. In nove mesi sono stati 36 gli interventi notturni con elicottero nelle provincie di Parma, Reggio Emilia e Piacenza.

A Parma, l’elisoccorso notturno con partenza da Bologna è intervenuto soccorrendo e trasportando 12 persone. Gli  eventi di natura traumatica rappresentano il 47% delle attivazioni dell’elicottero notturno, seguiti da  eventi acuti di tipo cardiologico (24%) e neurologico (22%).

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

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Pubblicato in Cronaca Parma

Questa mattina, nell’ambito del Controllo Integrato del Territorio, personale del Commissariato di P.S. di Mirandola, unitamente alla locale Polizia Municipale, al Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia e a due unità cinofile antidroga di Bologna, ha effettuato un servizio finalizzato alla prevenzione e al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Sono state identificate una trentina di persone e controllati 18 autovetture.

Le verifiche hanno interessato diverse zone del comune, in particolare l’area verde adiacente il mercato cittadino, la stazione ferroviaria e quella delle autocorriere.

Sono stati effettuati controlli, con esito negativo, anche presso un istituto scolastico, estesi alle aree esterne di pertinenza.

 

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“Controllo Integrato del Territorio”: verifiche capillari della Polizia di Stato nelle zone a rischio della città di Modena.

Modena -

Nella giornata di ieri, nell’ambito del “Controllo Integrato del Territorio”, personale della Squadra Volante, della Squadra Amministrativa e della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Modena, coadiuvato dal Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia e da una unità cinofila di Bologna, ha effettuato una capillare attività di prevenzione e contrasto ai reati predatori, all’immigrazione clandestina e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Sono state interessate dai controlli diverse zone della città, tra cui quella della Stazione Ferroviaria e delle autocorriere, viale Gramsci ed i parchi XXII Aprile e Novi Sad. All’interno dei due parchi, nascosti tra i cespugli, sono stati rinvenuti complessivi 54,4 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana e hashish, sequestrati a carico di ignoti.

Gli agenti hanno identificato 143 persone, di cui 21 straniere e controllato 51 veicoli. 

Un cittadino tunisino è stato trovato in possesso di una dose di marijuana e pertanto segnalato alla locale Prefettura quale assuntore di sostanze stupefacenti.

Sono stati, inoltre, effettuate verifiche, estese agli avventori, all’interno di tre esercizi commerciali. 

Personale della Divisione Polizia Anticrimine ha effettuato controlli a nove soggetti sottoposti a misure di prevenzione e sicurezza, alternative alla detenzione, e misure cautelari personali.

Pubblicato in Cronaca Modena
Dopo la dichiarazione di fallimento e la chiusura inaspettata di tutti i punti vendita della catena “Mercatone Uno” che ha lasciato a casa 1.800 lavoratori, è alla ribalta anche la vicenda dei 20 mila clienti che avevano ordinato e già versato acconti per 3,8 milioni di euro o addirittura già saldato l’intera somma per mobili mai ricevuti.
 
Per non parlare poi di chi aveva acquistato la merce tramite un finanziamento. Le strutture territoriali Adiconsum sono allertate e pronte a fornire tutta l’assistenza necessaria ai consumatori coinvolti, che possono recarsi presso la sede Adiconsum più vicina, portando con sé tutte le carte relative all’ordinazione della merce. 
 
Adiconsum invita i consumatori che hanno pagato la merce con carta di credito ad attivarsi subito per recuperare quanto versato richiedendo l’attivazione della procedura charge back. La richiesta va inoltrata alla società emittente la carta di credito. Il charge back viene concesso per legge in caso di frode o a discrezione della società emittente la carta di credito per inadempimento del commerciante. È il caso di Mercatone Uno, che non ha adempiuto alla consegna della merce. Adiconsum consiglia, pertanto, i consumatori di contattare subito la società per accertare la possibilità di richiedere il charge back e conoscere i tempi per la sua attivazione. Tale procedura può essere richiesta sia per i pagamenti effettuati con carta di credito per la merce acquistata online che presso il punto vendita. 
 
I consumatori che hanno scelto di acquistare la merce a rate stipulando un contratto di finanziamento potranno chiedere alla finanziaria la risoluzione del contratto e la restituzione delle somme già versate per grave inadempimento del fornitore (Testo Unico bancario – dlgs. 385/93). 
 
Non appena saranno resi noti termini e condizioni, Adiconsum consiglia comunque i consumatori di richiedere l’insinuazione al passivo fallimentare, tenendo presente che i primi a essere ristorati saranno i fornitori (creditori privilegiati), poi i lavoratori e per ultimi i consumatori, in qualità di creditori chirografari.
Pubblicato in Cronaca Emilia

Ex Mercatone Uno. Nuovo incontro al Ministero, nulla di fatto ancora per l'amministrazione straordinaria. La Regione chiede al Governo di mantenere l'impegno affinchè le procedure previste per la tutela dei lavoratori sia attivata prima possibile.

Bologna –

L’amministrazione straordinaria di Mercatone Uno non ha ancora presentato istanza al Tribunale di Bologna per chiedere di tornare a gestire la compagine aziendale di Shernon Holding, la società che aveva acquisito il marchio che è stata dichiarata fallita nei giorni scorsi dal Tribunale di Milano.

La notizia si è appresa ieri pomeriggio, nel corso di un incontro che si è svolto presso il Ministero dello Sviluppo economico, presenti oltre ai rappresentanti dell’amministrazione straordinaria di Mercatone Uno anche rappresentanti del Ministero e delle Regioni coinvolte per la presenza di punti vendita sul loro territorio e dell’associazione dei fornitori di Mercatone Uno e di Shernon Holding. 

L’assessore regionale alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna ha rimarcato come il riavvio della amministrazione straordinaria sia ad oggi l’unico modo attraverso il quale è possibile salvaguardare il reddito dei lavoratori attivando ammortizzatori sociali e riprendere le attività commerciali. Sempre secondo l’assessore, è necessario che il Governo, come peraltro si era impegnato a fare nel corso dell’incontro di lunedì scorso, ponga il massimo impegno affinché si proceda celermente per riattivare l’amministrazione straordinaria, unico modo per garantire il sostegno al reddito ai 1.800 lavoratori dei 55 punti vendita in tutta Italia. /BM

Fonte: Regione ER

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