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Rimangono stazionarie le condizioni della bambina di 9 mesi ricoverata da ieri, martedì 23 luglio, in Terapia Intensiva al Policlinico di Modena. L'ospedale informa che la prognosi rimane riservata. 

La piccola era giunta in ambulanza al Pronto Soccorso del Policlinico di Modena verso le 12,30 per un grave arresto respiratorio, causato da un corpo estraneo rimosso dagli operatori di Modena Soccorso durante le prime manovre di rianimazione. 

Al Pronto Soccorso, la piccola è stata stabilizzata e poi ricoverata in Terapia intensiva.

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Grande successo, il 29 giugno scorso, per la Cena solidale organizzata dalla Società del Menecò di Medolla. Sono stati, infatti, raccolti 4.700 euro che verranno destinati alla Chirurgia Generale, d’Urgenza e Nuove Tecnologie dell’Ospedale Civile di Baggiovara, diretta dalla dottoressa Micaela Piccoli che ha simbolicamente ricevuto l’assegno simbolico dal presidente di Menecò, Danilo Paraluppi. I fondi raccolti, insieme a risorse aziendali, consentiranno nei prossimi mesi di acquistare una strumentazione chirurgica avanzata per la patologia tiroidea che nella Provincia di Modena ha una prevalenza del 50%, superiore alla media nazionale che si attesta sul 30%: la metà della popolazione analizzata presenta la patologia tiroidea. Ogni anno sono 4.000 i pazienti seguiti all’Ospedale di Baggiovara per patologie della tiroide, di questi 250 ricorrono alla chirurgia. I pazienti in follow-up post-chirurgico per tumori tiroidei sono circa 600.

Il Sistema avanzato Avalanche SI per il monitoraggio intraoperatorio riduce il rischio di lesioni ai nervi laringei, una delle più diffuse complicanze della chirurgia tiroidea, migliora la completezza di una tiroidectomia, e l’acquisizione di informazioni aggiuntive in caso di coinvolgimento neoplastico dei nervi. Il Sistema Avalanche consiste in un raffinato sistema di sonde che consente il monitoraggio continuo della funzionalità dei nervi laringei con allarmi sonori che indicano anche il solo avvicinamento al nervo riducendone ulteriormente i possibili danni temporanei o permanenti che essi siano.

“Desidero ringraziare ancora una volta la Società del Menecò –commenta il dottor Ivan Trenti, Direttore generale dell’AOU di Modena – per la grande sensibilità dimostrata nei confronti dell’Ospedale Civile. Dopo l’importante contributo alla campagna di raccolta fondi per la Sala Ibrida, ecco una donazione che ci consente di potenziare la dotazione tecnologica per la patologia della tiroide. Il grande affetto che la cittadinanza ci ha dimostrato in questi anni è un grande stimolo per il nostro impegno costante a beneficio della collettività.”

Grazie all’utilizzo crescente di uno strumento diagnostico non invasivo, quale l’ecografia del collo, le alterazioni della morfologia tiroidea viene diagnosticata con grande anticipo anche in soggetti asintomatici. Gli studi più recenti dimostrano che in Italia, in particolare in Emilia - Romagna, la patologia nodulare tiroidea si conferma molto frequente.

“Uno studio da noi pubblicato nel 2013 - afferma il professor Vincenzo Rochira, Direttore pro-tempore dell’Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena - ha dimostrato che 1 su 2 soggetti sani residenti nella Provincia di Modena, non consapevoli di avere una malattia tiroidea, presenta alterazioni ecografiche della ghiandola. Questo significa. Secondo alcuni studi, ancora da confermare, una possibile causa di questa prevalenza è la carenza di iodio nell’aria, che caratterizza la nostra zona. È fondamentale ricordare, tuttavia, che solo il 2% di tutti i noduli riscontrati ha una natura maligna. E’ fondamentale, quindi, non allarmarsi per questo dato che è anche il frutto positivo della nostra sempre più raffinata capacità diagnostica. Una famigliarità o alcuni sintomi ben precisi che il medico di medicina generale sa riconoscere, possono suggerire un approfondimento diagnostico e, se il quadro clinico lo renderà necessario, per un approccio terapeutico. Per definire il grado di rischio di malignità di un nodulo tiroideo, i clinici hanno a disposizione un altro strumento, oltre all’ecografia: l’agoaspirato eco-guidato, seguito dall’esame citologico, cioè lo studio al microscopio delle cellule prelevate. Grazie all’ecografia e all’interpretazione del dato ecografico, secondo standard internazionali, è possibile oggi eseguire un’importante selezione dei noduli che necessitano realmente di un approccio chirurgico”. Nei casi in cui l’approccio chirurgico non è necessario, la patologia tiroidea viene trattata tramite metodiche non invasive, quali la termoablazione, che permette di ridurre di volume i noduli di grandi dimensioni che causino una compressione delle strutture del collo o importanti inestetismi. Tale attività è attiva presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena da circa due anni.

“Il trattamento dei noduli tiroidei, sospetti per malignità, prevede la chirurgia - spiega la dott.ssa Micaela Piccoli, Direttore Chirurgia Generale, d’urgenza e Nuove Tecnologie Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena - che consiste nell’asportazione parziale o totale della ghiandola tiroidea, fattibile con diversi accessi che vanno dalla tradizionale incisione sul collo, fino alle tecniche mini-invasive e robotiche più innovative. Una delle complicanze più gravi di questa chirurgia è la lesione dei nervi laringei ricorrenti che decorrono in stretta adiacenza alla tiroide e che vanno ad innervare le corde vocali. Una loro lesione comporta una paralisi temporanea o permanente di una o entrambe le corde vocali, con ovvie possibili ripercussioni sulla voce. Questa complicanza, in un centro ad alta casistica come il nostro, ha un’incidenza del 4-6 % come paralisi transitoria dell’1 - 2 % come paralisi definitiva. La paralisi bilaterale è l’evento più grave che, per fortuna, ha un’incidenza ridotta, che si attesta sullo 0,6%. Il nuovo sistema che acquisteremo grazie a Menecò potrà ridurre ulteriormente il rischio di queste complicanze.”

 

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Ieri pomeriggio, personale della Squadra Volante di Modena ha tratto in arresto un cittadino ghanese di 28 anni, responsabile del reato di tentato furto aggravato.

Gli agenti sono intervenuti presso l’Ipercoop del Centro Commerciale “I Portali” a seguito di segnalazione da parte di una Guardia Particolare Giurata, che aveva fermato il ghanese oltre la barriera delle casse, il quale si era appropriato di diversi prodotti, nascosti all’interno di una borsa.

Il 28enne si era, infatti, recato alle casse pagando solo due confezioni di latte, dopo aver scelto oculatamente dei prodotti privi di dispositivo antitaccheggio per un valore complessivo di 284,00 euro, prelevandoli dal reparto hi-fi. 

Lo straniero, con numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e clandestino sul territorio nazionale, è stato accompagnato in Questura per più approfonditi accertamenti, al termine dei quali è stato trattenuto presso le celle di sicurezza, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.

Il materiale, tutto rivendibile, è stato restituito al responsabile dell’esercizio commerciale.

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Salgono gli accessi al Pronto Soccorso del Santa Maria Nuova a causa delle alte temperature di questi giorni. Le persone anziane quelle più in difficoltà. Attivo il Piano emergenza caldo di Ausl e Comune di Reggio.

Reggio Emilia -

Dal weekend scorso 210 accessi al giorno in media con un incremento del 5% circa rispetto al solito. La maggior parte sono anziani. Perdite di coscienza e colpi di calore favoriti dal picco di temperature, sono questi i malesseri verificatisi per lo più in questi giorni.

Pur avendo avuto un aumento di pazienti critici e affetti da patologie croniche che più facilmente sono soggetti a scompensi, al momento non si riscontrano significative criticità in termini di posti letto. Anche quest’anno l’Azienda Usl Irccs, il Comune di Reggio Emilia, ASP Reggio Emilia - Città delle persone in collaborazione con altri enti e associazioni (Auser, Emmaus, Croce Verde, Croce Rossa, Infermiere Volontarie CRI, Coordinamento provinciale dei Centri Sociali, Azienda FCR di Reggio Emilia e i Comuni del Distretto di Reggio) hanno definito il piano di intervento per promuovere azioni volte ad alleviare, nel periodo estivo, la solitudine delle persone anziane e a soccorrerle in caso di bisogno. In estate i consueti riferimenti familiari e sociali si indeboliscono, mentre aumenta il senso di insicurezza a fronte dei piccoli e grandi problemi che si possono presentare nella vita di tutti i giorni. Tale situazione può anche comportare conseguenze gravi nel momento in cui l’anziano in difficoltà non sia in grado autonomamente di chiedere aiuto ai servizi specifici a disposizione. Il Piano emergenza caldo è pensato per questo e consente di attivare tempestivamente, a seconda della natura del bisogno segnalato, i Servizi sanitari e/o i Servizi Sociali.

Per i cittadini del Distretto di Reggio Emilia, il piano prevede l’attivazione del centro di ascolto telefonico tel: 0522 320666, per aiutare le persone che rimangono in città nei giorni più caldi e che possono avere bisogno d’assistenza o anche solo di scambiare due parole al telefono. Il numero è attivo dal 3 giugno al 13 settembre 2019 dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 18 da lunedì a venerdì; dalle ore 9 alle ore 18 il sabato e la domenica. Le elevate temperature richiedono che le persone anziane e i bambini adottino alcuni comportamenti utili a fronteggiare il caldo.

I medici ribadiscono:

1. l’invito a bere molto e spesso, acqua e the, succhi di frutta, anche in assenza di stimolo alla sete, evitando superalcolici, caffè e in generale le bevande ghiacciate;

2. consumare molta frutta e verdura, anche sotto forma di frullati e centrifugati. Frutta e verdura contengono una grande percentuale di acqua e sono fonte naturale di vitamine e sali minerali; evitare inoltre bevande e cibi troppo caldi o troppo freddi;

3. fare pasti leggeri e frequenti;

4. uscire di casa nelle ore di meno calde, nelle prime ore del mattine e dopo le 19;

5. quando si esce è consigliabile coprirsi il capo e proteggere gli occhi con occhiali da sole; indossare abiti comodi e leggeri, chiari, non aderenti e di fibre naturali (cotone e lino), perché il materiale sintetico scalda e impedisce al corpo di disperdere il calore;

6. fare bagni o docce con acqua tiepida per abbassare la temperatura corporea;

7. se si usano ventilatori per far circolare l’aria, non rivolgerli direttamente sul corpo;

8. arieggiare la casa, in particolare durante le ore più fresche;9. se si utilizzano climatizzatori, regolare la temperatura dell’ambiente con una differenza di non più di 6/7 gradi rispetto alla temperatura esterna.

Sul sito internet dell’Azienda USL www.ausl.re.it  e Comune www.comune.re.it è possibile consultare e scaricare opuscoli con informazioni utili per fronteggiare le ondate di calore.

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Nel loro gesto i futuri sposi hanno coinvolto famiglie e azienda. Un grazie per la testimonianza di affetto dal direttore del reparto Gianluigi de’ Angelis. Valentina Tegoni e Iacopo Benecchi si sposeranno il prossimo 28 settembre ma hanno già destinato una parte del loro budget matrimoniale al reparto di Gastroenterologia dell’Ospedale Maggiore di Parma, attraverso l’associazione Snupi (Sostegno Nuove Patologie Intestinali).

A loro si sono uniti i genitori di Valentina, Renato Tegoni e Patrizia Ferrari, e i gli altri giovani soci di Eliofototecnicabarbieri nonché novelli sposi, Cecilia Alfieri e Andrea Nicoli, che hanno rafforzato la donazione per consegnare un insufflatore di CO2 per endoscopia alla struttura diretta da Gianluigi de’ Angelis.

“Conosciamo Giulio Orsini da vecchia data – spiega Valentina – e quindi ci siamo rivolti all’associazione Snupi per offrire il nostro sostegno. D’accordo con Iacopo abbiamo preferito concentrarci sui dettagli significativi di quel giorno, limitando le spese superflue in cui frequentemente ci si lascia trascinare nei preparativi delle nozze, per rivolgere un pensiero agli altri”.

A raccogliere la disponibilità dei benefattori il presidente di Snupi Giulio Orsini. “Da tanti anni siamo vicini alla Gastroenterologia dell’Ospedale Maggiore e oggi aggiungiamo un ulteriore contributo – ha dichiarato Orsini -. Nella nostra attività abbiamo voluto dare continuità a tre filoni, formazione, ricerca e strumentazioni, che testimoniano il nostro continuo sostegno ai pazienti attraverso il sostegno i professionisti che li hanno in cura”.

Ringraziamenti sentiti dal direttore della struttura Gianluigi de’ Angelis: “Una bella testimonianza di solidarietà e di vicinanza ai nostri pazienti e al reparto. Sono gesti che ci consentono di aggiungere apparecchiature o di ammodernare quelle già esistenti e sappiamo quanto oggi, la tecnologia sia importante nei percorsi diagnostici”.

 

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Un ragazzo in lacrime, in preda alla disperazione è stato salvato dagli agenti di Polizia mentre era in procinto di suicidarsi. Ad allertare le Forze dell’Ordine, alcuni automobilisti che hanno assistito alla scena. Le Volanti si sono subito recate sulla tangenziale Sud, nei pressi dello svincolo di via Budellungo, dove hanno trovato il 22enne in preda al panico per esser stato licenziato. Immediatamente i poliziotti sono riusciti ad instaurare un dialogo con il ragazzo che minacciava di buttarsi. Dopo averlo tranquillizzato e convinto a desistere è stato affidato alle cure del 118.

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«Siamo molto soddisfatti per la conclusione positiva di questa lunga e complicata vertenza». È il primo commento del segretario generale della Cisl Emilia Centrale William Ballotta sull’ipotesi di accordo quadro per Italpizza. 
«L’intesa produce già nell’immediato grossi benefici per tutti i lavoratori e, nello stesso tempo, consente all’azienda di andare avanti con l’investimento da 25 milioni di euro per realizzare il polo logistico a San Donnino, che creerà centinaia di nuovi posti. Questo accordo – sottolinea Ballotta - è stato raggiunto perché la Cisl e le sue categorie hanno scelto di sedersi al tavolo e confrontarsi con le controparti, mentre altre sigle hanno preferito lo scontro e la protesta. 
L’intesa Italpizza – conclude il segretario della Cisl Emilia Centrale – tutela il lavoro di qualità e valorizza le relazioni industriali sul territorio».

 

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Il presidente Bonaccini: "Comunità che va sostenuta dopo la grande prova di carattere che li ha portati a risollevarsi subito. Insieme faremo tutto ciò che serve, compreso il ripristino della pineta, un bene di tutti". La Giunta stanzia risorse destinate agli operatori balneari ed economici danneggiati dalla tromba d'aria del 10 luglio, anticipando i fondi nazionali per gli indennizzi ai privati. Giovedì sera il presidente Bonaccini alla seduta del Consiglio comunale di Cervia.

Bologna –

Mezzo milione di euro per Milano Marittima. Risorse destinate agli operatori balneari ed economici, soprattutto bar e ristoranti, per i danni subiti a causa della tromba d’aria che ha colpito la località cervese pochi giorni fa, il 10 luglio. Imprenditori che con l’appoggio dell’intera comunità locale, e degli stessi turisti presenti, in poche ore sono riusciti a risistemare i loro stabilimenti sulla spiaggia, un ‘miracolo’ sottolineato da più parti nel Paese, ai quali la Regione, dando seguito all’impegno subito preso dal presidente Stefano Bonaccini, destina un primo aiuto concreto, anticipando i fondi nazionali per i risarcimenti.

Nella seduta di ieri pomeriggio, la Giunta regionale ha infatti stanziato 500mila euro destinati agli operatori economici, adottando lo stesso meccanismo che, per la prima volta e con una procedura inedita, aveva utilizzato per gli esercenti danneggiati nel dicembre 2017 a Lentigione, nel comune di Brescello (Re), Colorno (Pr) e Campogalliano (Mo) in seguito all’esondazione dei fiumi Enza, Parma e agli allagamenti per la piena del Secchia.

Un intervento tempestivo, reso possibile anche grazie allo stato di crisi regionale che il presidente Bonaccini sta per decretare, mentre è in corso l’iter per inserire Milano Marittima nella richiesta di stato d’emergenza nazionale, aperto dopo i gravi episodi di maltempo di giugno e luglio, istruttoria che si sta per concludere da parte del Dipartimento nazionale di protezione civile dopo i sopralluoghi fatti qui in Emilia-Romagna.

Il Comune di Cervia sta portando avanti le rilevazioni utili alla stima dei danni. Al momento, sono circa una ventina gli operatori economici danneggiati fra stabilimenti balneariesercizi commerciali e imprese della ristorazione, alberghi, che potranno usufruire dei fondi regionali stanziati ieri. Già nelle ore successive alla tromba d’aria i danni alla parte pubblica erano invece stati quantificati in almeno 2 milioni di euro, mentre gli alberi caduti sono stati oltre 2.200, di cui mille nella pineta. Danni che verranno quantificati con precisione per ottenere i fondi nazionali per i risarcimenti, successivi all’accoglimento della richiesta dello stato di emergenza da parte del Governo. Nel frattempo, la Regione anticipa le prime risorse per gli operatori privati: il finanziamento verrà erogato al Comune e seguirà un bando al quale le aziende potranno fare domanda per i danni a beni immobili, impianti, attrezzature o scorte. 

“La prova di carattere dimostrata dalla Romagna non deve sorprendere, la nostra gente è fatta così- afferma il presidente Bonaccini-. Le immagini di Milano Marittima prima devastata e in poche ore risollevata hanno fatto il giro del Paese e non solo: lì c’è l’orgoglio e la laboriosità degli emiliano-romagnoli, abituati nelle difficoltà a rimboccarsi le maniche e a darsi una mano. Naturalmente- prosegue- ci sono danni alle strutture pubbliche che debbono essere riparati e ci sono danni anche alle strutture private che debbono essere indennizzati. Gli sforzi di quella comunità vanno sostenuti. Per questa ragione abbiamo chiesto al Governo lo stato di emergenza e io stesso firmerò oggi lo stato di crisi regionale per poter intervenire tempestivamente con i nostri fondi. Già ieri, infatti, come ci eravamo impegnati a fare, la Giunta ha stanziato 500 milia euro per sostenere gli indennizzi ai privati anticipando i risarcimenti nazionali”.

Giovedì sera il presidente Bonaccini parteciperà al Consiglio comunale di Cervia per condividere i passaggi e le misure necessarie. “Vogliamo fare la nostra parte per ripristinare tutto, a partire dalla splendida pineta, che è un bene del Paese non solo nostro. La bellezza di quei luoghi appartiene a tutti e tutti ce ne occuperemo. Come sempre- conclude- insieme risolveremo i problemi”.

Fonte: Regione ER

 

Le indagini della Guardia di Finanza hanno consentito di denunciare otto persone di nazionalità cinese per esercizio abusivo dell’attività finanziaria, riciclaggio, sfruttamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina. Sequestrati anche 1500 euro e un appartamento a Casalgrande di proprietà di un reggiano.

REGGIO EMILIA –

Formalmente, si trattava di un esercizio commerciale in cui avveniva la spedizione di pacchi. Tuttavia, le indagini condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dalla Procura di Reggio Emilia, hanno consentito di appurare che quei locali situati nei pressi della stazione e gestiti da cinesi erano diventati un punto di riferimento per una fitta rete di connazionali, dediti alla raccolta abusiva di somme di denaro, derivante da attività illecite commesse nel territorio della provincia e in altre regioni. Attraverso l’attività di spedizioni, in pratica, veniva riciclato il denaro “sporco”, proveniente, per la maggior parte da attività di sfruttamento della prostituzione.

L’operazione, denominata China Town, ha anche consentito di individuare un appartamento a Casalgrande, di proprietà di un uomo residente a Scandiano, in cui venivano fatte prostituire ragazze di nazionalità cinese. Durante la perquisizione dell’appartamento erano presenti alcune ragazze non in regola con il permesso di soggiorno, che sono state in seguito destinatarie di un provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Reggio Emilia. Nell’appartamento sono stati rinvenuti anche 1500 euro, nascosti nei cuscini, probabili proventi dell’attività illecita, che sono stati sequestrati insieme all’abitazione dello scandianese.

Otto persone, tutte di nazionalità cinese, sono infine state denunciate per esercizio abusivo dell’attività finanziaria, riciclaggio, sfruttamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina. 

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I cagnolini arrivavano dall’Est Europa, spesso trasportati in piccole scatole o stipati nelle automobili, trovati anche documenti sanitari e pedigree falsificati. 

CORREGGIO (RE) –

Un copione purtroppo già visto, che vede ancora una volta come vittime cuccioli di cane indifesi, spesso separati troppo presto dalle madri, costretti a viaggi estenuanti, stipati nelle gabbie e in condizioni alle quali, spesso, non sopravvivono.

I Carabinieri di Correggio, insieme ai colleghi della Forestale, dopo mesi di indagine, sono riusciti a porre fine ai traffici di cuccioli provenienti dall’Est Europa messi in piedi da due donne, titolari di un allevamento con sede nella provincia di Brescia, un meccanismo rodato e illecito che si basava su documenti falsi e microchip detenuti illegalmente.

Le indagini hanno portato al sequestro di 56 cuccioli di chihuahua, trovati in seguito alle perquisizioni nella sede legale dell’allevamento e di altri siti nella disponibilità delle due indagate a Luzzara, Correggio, Pavullo nel Frignano (MO) e Ponte San Marco Calcinato (BS). 

Oltre ai cuccioli, sono state sequestrate anche 150 pedigree di cui tre già abbinati a microchip non ancora inoculati, diverse confezioni di farmaci e medicazioni a uso ospedaliero, passaporti rilasciati da autorità straniere a favore di cani non presenti nell’allevamento, libretti veterinari in bianco e un blocco di carta intestata “Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna - Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena, presumibilmente utilizzato per falsificare le certificazioni. 

Le indagini hanno anche consentito di appurare che i cani arrivavano in Italia dall’Est Europa stipati in piccole scatole di cartone, mentre le stesse allevatrici noleggiavano auto per trasportare personalmente i cagnolini. 

Le due titolari dell’allevamento sono quindi state denunciate per detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze, esercizio abusivo della professione e frode nell’esercizio del commercio. 

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