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Giovedì, 20 Febbraio 2014 16:10

Piacenza, stupro di gruppo: arrestato latitante

Arrestato il 24enne, pluripregiudicato di origine siciliana che stupro' una 13enne piacentina -

Piacenza, 20 febbraio 2014 -

Un terribile episodio di stupro di gruppo nei confronti di una ragazzina di 13 anni di Piacenza. Il fatto risale al 2005, quando insieme ad altri due complici, all'epoca 13enni, giuridicamente non imputabili, aveva abusato di lei minacciandola con un coltello. Dopo la condanna a sei anni di reclusione per violenza sessuale di gruppo si era reso irreperibile. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Piacenza sono riusciti a rintracciare il 24enne, pluripregiudicato di origine siciliana, al termine di lunghi ed articolati servizi di osservazione e pedinamento e lo hanno tratto d'arresto a Milano. 

 

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Il carico di droga è stato rinvenuto nell'auto di due rumeni, durante un ordinario controllo stradale da parte della Guardia di Finanza -

Parma, 20 febbraio 2014 -

Un controllo della Guarda di Finanza ha portato al sequestro di 30 kg di khat, una sostanza psicotropa simile alla cocaina, quindi catalogata come droga pesante. E' la prima volta che viene sequestrato questo tipo di droga a Parma. Si presenta in ramoscelli e viene consumata entro 72 ore dal momento della raccolta, masticandone le foglie e deglutendone i succhi. Il carico di droga è stato rinvenuto nell'auto di due rumeni, durante un ordinario controllo stradale in città, all' interno di due borsoni. Ad insospettire gli agenti il manifestato nervosismo dei due, che sono stati portati in via Torelli per accertamenti e infine arrestati. Ora sono in corso le indagini per individuare i mittenti ed i destinatari dell'ingente partita di droga.

 

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Il braccialetto elettronico permette alla forze dell'ordine di controllare in qualsiasi momento dove si trova chi lo indossa: dunque anche di capire se sia uscito da casa, dove invece è obbligato a rimanere se non vuole tornare in carcere con l'accusa di evasione.

Reggio Emilia, 20 febbraio 2014 - di Ivan Rocchi

Primo braccialetto elettronico applicato nel reggiano nei confronti di un detenuto, che sarà seguito a distanza dai Carabinieri. Il Tribunale della Libertà di Bologna ha infatti concesso gli arresti domiciliari a un operaio 34enne residente in provincia di Reggio, dopo alcune settimane trascorse in carcere.
Il 34enne era stato arrestato dai Carabinieri alla fine dello scorso gennaio per detenzione ai fini di spaccio di circa 3 chili di marijuana. Dopo l'applicazione del provvedimento di custodia cautelare in carcere, tramite i propri legali è quindi ricorso al Tribunale della Libertà, che ha accolto l'istanza degli arresti domiciliari ma subordinandola all'applicazione del braccialetto elettronico. Ricevuto il provvedimento, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno quindi avviato le necessarie procedure e grazie al supporto di un tecnico hanno piazzato lo strumento di controllo.
Il braccialetto elettronico permette alla forze dell'ordine di controllare in qualsiasi momento dove si trova chi lo indossa: dunque anche di capire se sia uscito da casa, dove invece è obbligato a rimanere se non vuole tornare in carcere con l'accusa di evasione. Oltre a costituire uno degli strumenti per decongestionare le carceri italiani, evita un surplus di lavoro per le forze dell'ordine: infatti nel decreto legge Svuota carceri, convertito ieri in legge dello Stato, non è più considerato un'eccezione, ma la regola per scontare gli arresti domiciliari. I Carabinieri avrebbero l'obbligo di controllare coloro che sono agli arresti domiciliari, appurando che non escano di casa. Il braccialetto elettronico, comunicando in ogni momento la posizione di chi lo indossa, permette di risparmiare sul personale, che in questo modo può lavorare per la prevenzione del crimine sulla strada.

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La donna stava attraversando la strada in viale Rustici, di fronte alla ex piscina Coni, inutili sono stati i soccorsi nel tentativo di rianimarla -

Parma, 20 febbraio 2014 -

Una donna di 65 anni, italiana, residente a Parma, è stata travolta e uccisa da un'auto pirata, ieri sera attorno alle 20. E' successo in viale Rustici, di fronte alla ex piscina Coni. La vittima stava attraversando la strada, quando un'auto che proveniva da Ponte Italia in direzione Ponte Dattaro, l'ha investita. Il conducente del mezzo non si è fermato e inutili sono stati i soccorsi del 118, che hanno cercato di rianimarla. Sul posto anche la Polizia Municipale per i rilievi di rito, ora le indagini cercheranno di risalire all'investitore.

 

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Un'attività di prostituzione all'interno di un appartamento nei pressi della stazione ferroviaria -

Piacenza, 18 febbraio 2014

Nei giorni scorsi, a seguito delle segnalazioni ricevute da parte di alcuni cittadini, inerenti al sospetto di un'attività di prostituzione all'interno di un appartamento nei pressi della stazione ferroviaria, due pattuglie della Polizia Municipale in abiti civili hanno effettuato un controllo a piedi nella zona, nell'ambito delle periodiche attività di presidio del territorio condotte anche in borghese.
Nelle prime ore del pomeriggio, uno degli agenti in servizio è stato avvicinato da una donna dai tratti somatici orientali, che gli ha proposto una prestazione sessuale a pagamento da consumarsi all'interno di un'abitazione poco distante. Dalle verifiche effettuate nell'immediato, la donna è risultata sprovvista dei documenti di identità ed è quindi stata accompagnata al Comando di via Rogerio per le operazioni di fotosegnalamento. E' stata identificata compiutamente come cittadina cinese di 58 anni, residente a Milano ma domiciliata a Piacenza, dove ha dichiarato di recarsi nei fine settimana per prostituirsi all'interno dell'appartamento in questione.
Dai riscontri fotodattiloscopici, aventi esito negativo, non sono emerse pendenze a suo carico, ma è stata invitata a presentarsi presso la Questura di Piacenza per esibire il documento di identità che non aveva con sé venerdì scorso, al momento delle verifiche.

 

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I carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Reggio sono intervenuti per un allarme bomba nell'area del cantiere nelle vicinanze dell'isolato San Rocco -

Reggio Emilia, 18 febbraio 2014 di Ivan Rocchi -

Questa mattina, poco dopo le 11, i carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Reggio sono intervenuti per un allarme bomba nell'area del cantiere che è stato aperto poche settimane fa nelle vicinanze dell'isolato San Rocco per la realizzazione del parcheggio interrato di piazza della Vittoria.
Gli uomini dell'Arma, giunti subito sul posto, credevano di aver trovato una vecchia bomba da mortaio inesplosa in prossimità della libreria Ariosto. Così hanno subito provveduto a circoscrivere e mettere in sicurezza la zona, allontanando i passanti e i numerosi curiosi dalla piazza e dal portico dell'isolato San Rocco che si affaccia su essa, in attesa dell'intervento del Nucleo Carabinieri di Bologna per la rimozione dell'ordigno.
Alla fine, dopo due ore di alta tensione, gli artificieri dei Carabinieri sono intervenuti rimuovendo il manufatto. "In realtà non si trattava di una bomba da mortaio, ma di un fumogeno da mortaio. In sintesi, il manufatto non conteneva carica esplosiva", hanno spiegato i carabinieri di Reggio.
Ma la paura è stata tanta, soprattutto per i lavoratori che hanno trovato l'ordigno, alcuni operai della ditta Cooperativa Muratori di Reggiolo. E dopo le polemiche sulla necessità e sulla fattibilità di un progetto come quello del parcheggio sotterraneo, adesso c'è anche il rischio di incappare in ordigni bellici inesplosi. "Cominciamo bene", si lascia scappare alla fine uno dei lavoratori del cantiere.

 

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Una 35enne reggiana ha rubato un portafoglio e ha utilizzato la carta di credito trovata all'interno in un negozio di telefonia con il figlio 16enne -

Reggio Emilia, 18 febbraio 2014 di Ivan Rocchi -

A volte la volontà di assecondare i desideri di un figlio può portare anche a scelte irresponsabili. Come è successo a una 35enne reggiana, che non solo si è trasformata in ladra, ma ha anche portato con sé a rubare il ragazzo ancora minorenne, rendendolo inconsapevolmente complice.
Mentre si trovava con il figlio 16enne in un negozio del centro, la donna ha infatti pensato bene di sottrarre il portafoglio dalla borsa che una cliente aveva lasciato sopra al banco. A quel punto, si è diretta verso un negozio di telefonia insieme al figlio. Ma nel frattempo la vittima, una 40enne reggiana, appena uscita dal negozio si è resa conto che le mancava il portafoglio.
La conferma del furto è arrivata in un lampo: un messaggio sul cellulare l'ha informata che qualcuno aveva utilizzato la sua carta di credito in un negozio di telefonia poco distante per comprare uno smartphone Samsung Galaxy S4 del valore di 599 euro. La derubata ha così raggiunto il negozio, apprendendo dalla commerciante che pochi istanti prima una donna con il figlio avevano effettivamente acquistato un cellulare. Che però non era stato consegnato, poiché entrambi sprovvisti di documenti. I due si erano quindi allontanati, riferendo che sarebbero passati più tardi.
La derubata si è quindi rivolta ai carabinieri di corso Cairoli, che a seguito delle indagini hanno potuto appurare che la donna che aveva acquistato il cellulare Samsung Galaxy S4 con il figlio adolescente era la stessa persona presente nel negozio durante il furto. Una delle due commercianti ricordava che la donna le aveva detto di avere anche un bambino, che frequentava una scuola d'infanzia a Reggio. Le indagini si sono così spostate presso l'istituto scolastico, dove i Carabinieri sono riusciti alla fine a individuare la donna.
La prova della responsabilità della stessa e del figlio 16enne è giunta infine dai testimoni, che in apposite sedute di individuazione fotografica hanno riconosciuto i responsabili del furto e dell'acquisto del cellulare. Madre e figlio sono stati quindi denunciati rispettivamente alla Procura reggiana e al Tribunale dei Minori per concorso in furto aggravato e indebito utilizzo di carte di credito.

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Una violenta aggressione che ha provocato il ricovero della giovane vittima e una prognosi di 30 giorni riporta l'attenzione sul fenomeno dilagante del bullismo -

Parma, 18 febbraio 2014 -

E' successo sabato pomeriggio, alla fermata dell'autobus fra viale Osacca e via Gramsci, quando verso le 16, un giovane 15 enne è stato vittima di un atto di bullismo da parte di un gruppo di cinque coetanei. Un appuntamento dato tramite sms, sembra per chiarire la gelosia dell'aggressore nei confronti di un saluto rivolto dalla vittima alla fidanzata. A presentarsi però, e con tutt'altre intenzioni, sono stati in cinque e lo hanno aggredito sino a farlo svenire, procurandogli il ricovero in ospedale e 30 giorni di prognosi.
Questo drammatico episodio, riporta alla luce il fenomeno dilagante del bullismo nella nostra città. Di seguito le parole del sindaco Federico Pizzarotti in merito all'accaduto, che esprimono la vicinanza alla famiglia del ragazzo e la necessità di contrastare il fenomeno del bullismo.

"In questo momento sono vicino alla famiglia, convinto che l'accaduto si risolverà con un'azione concreta delle forze dell'ordine e poi della giustizia. Adesso, infatti, è importante restituire loro l'idea di vivere in una città ancora libera e civile, in cui la violenza è solo dei balordi e dei vigliacchi, ma che troverà sempre un contrasto da parte delle istituzioni."

"Oggi il nostro compito è ridare al ragazzo la sicurezza di tornare a vivere la vita con serenità, curando le ferite morali subito dopo quelle fisiche. Come istituzioni dobbiamo ridare certezze a tutti quelli che subiscono le pressioni del bullismo: nella nostra comunità, la comunità parmigiana, dignità e rispetto sono e rimarranno diritti fondamentali di ognuno."

"Drammaticamente il bullismo è un male della nostra società, è un nemico da vincere. È soprattutto un problema sociale da affrontare prima con la famiglia e poi con la scuola. Lo si contrasta efficacemente se entrambe gettano le basi di un vivere civile e sano, in piena opposizione a sentimenti come l'abbandono e il disagio. Da un po' di anni la nostra società ha perso la strada del sentimento civico e del viver civile, del pensare con onestà ad una vita lontana dagli eccessi: spesso sono più gli esempi negativi a guidarci, e molto meno quelli positivi. Ne è prova l'abbandonarsi a gesti di inciviltà come lo sporcare volgarmente la nostra città, imbrattando i muri, gettando alimenti e lattine per strada; ma anche cercando costantemente scappatoie alla legge, furberie per raggirare le regole, oppure - e questa è peggiore – usando la violenza contro il prossimo."

Poi ancora sul tema della sicurezza e sull'impegno al contrasto di questa piaga sociale.

"In questi giorni ho avuto diversi incontri con questura e prefettura sul problema della sicurezza, e abbiamo avviato operazioni congiunte di aperto contrasto al bullismo, allo spaccio e più in generale all'illegalità e alla percezione d'insicurezza. Continueremo su questa strada convinti che sia quella giusta: faremo il nostro dovere per tornare a garantire certezze, continuando ad investire sul sociale come il periodo storico e di crisi richiedono. Ogni sforzo sta andando verso questa direzione, ma anche qui vorrei essere chiaro: la soluzione non dobbiamo ricercarla soltanto nei controlli che stiamo effettuando. È un'azione più che dovuta, ma la soluzione è e sarà sempre da ricercare nella prevenzione: famiglia e scuola devono essere i primi, indiscutibili anticorpi contro ogni forma di abbandono."

 

(Fonte: Comune di Parma)

 

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13 mazzi di fiori venduti abusivamente da due ambulanti di nazionalità straniera e controlli al mercato ambulante di piazza Duomo alla vendita di abiti usati -

Piacenza, 17 febbraio 2014 -

Come ogni anno, inoltre, in occasione della ricorrenza di San Valentino, la sezione Commercio e Tributaria della Polizia Municipale ha intensificato i controlli sulle vendite di fiori in tutto il territorio comunale. Dalle verifiche effettuate venerdì 13 e sabato 14 febbraio è scaturito il sequestro di 13 mazzi di fiori venduti abusivamente da due ambulanti di nazionalità straniera. Analoghe attività di controllo saranno condotte con particolare attenzione nell'approssimarsi di altre date significative – dalla festa della Donna alla celebrazione di Santa Rita – nelle quali il volume delle vendite di fiori assume maggiore rilevanza. Il Comando di via Rogerio ricorda che la sanzione prevista in questi casi, per la vendita abusiva, è di 5160 euro.
Risale invece a qualche giorno prima, l'avvio di alcuni accertamenti della sezione Commercio della Polizia Municipale presso il mercato ambulante di piazza Duomo, in merito alle modalità di gestione e ai titoli autorizzativi necessari per garantire la tutela dei consumatori intenzionati all'acquisto di abiti usati. Un tempo soggetta a specifica licenza, questa attività può oggi essere esercitata senza particolari adempimenti e, anche in considerazione dei prezzi contenuti della merce – in media compresi tra i due e i cinque euro – il settore sta assumendo anche a Piacenza un rilievo crescente. Accanto ai consueti aspetti presi in esame nei controlli sulle attività ambulanti, riguardanti la verifiche dei titoli autorizzativi, dell'area occupata e della regolarità delle forme di vendita (ad esempio per la corretta esposizione dei prezzi e l'etichettatura obbligatoria), nel caso specifico non è ammesso per ragioni di igiene il commercio di abiti usati che non abbiano subito un processo di sanificazione presso aziende qualificate: ciò significa che i capi di abbigliamento devono sempre essere accompagnati da un certificato che li attesti come "prodotto sanificato".
Nel corso delle ispezioni, sono state rilevate alcune irregolarità, tra cui quella più evidente riguardava la mancata esibizione del cartello recante la dicitura "merce usata", determinante per una scelta consapevole da parte del consumatore: l'inadempienza all'articolo 6 del decreto legislativo del 6 settembre 2005, noto come "Codice del Consumo", è costata a due commercianti una sanzione di 1032 euro rimessa all'Erario dello Stato. E' di pari importo la sanzione comminata ad altri ambulanti per il mancato mantenimento, presso lo stand di vendita, dell'autorizzazione disposta dal Regolamento del commercio su aree pubbliche e dalla legge regionale n. 12 del 1999. Ulteriori accertamenti, infine, sono stati attivati per verificare l'avvenuta sanificazione dei capi presso i centri di trattamento abilitati.

(Fonte: Comune di Piacenza)

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Vittima del tentato stupro una 40 enne appena scesa dal treno che si apprestava a prendere l'auto nel parcheggio di viale Sant'Ambrogio -

Piacenza, 17 febbraio 2014

E' accaduto ieri sera, domenica 16 febbraio, verso le 22 quando una donna di 40 anni è stata vittima di un tentato stupro nel parcheggio di viale Sant'Ambrogio. Era appena arrivata col treno a Piacenza, e stava prendendo l'auto parcheggiata, quando l'aggressore l'ha spinta dentro l'abitacolo cercando di violentarla. A salvare la donna dal drammatiuco episodio, la prontezza di riflessi nel dileguarsi dal maniaco e avviare l'auto per fuggire. Ora sono in corso le indagini dei carabinieri di Piacenza per scovare l'aggressore. 

 

La solidarietà del sindaco Paolo Dosi -

"Voglio esprimere, con queste parole, tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza alla signora che domenica sera è stata vittima di un drammatico tentativo di aggressione. Da parte mia e dell'Amministrazione comunale l'impegno è quello di mettere in campo tutte le azioni e le iniziative possibili per scongiurare il ripetersi di simili episodi, incrementando la vigilanza, attraverso l'installazione di telecamere e il potenziamento della illuminazione nella zona.
A questo proposito, per quanto riguarda l'area del parcheggio di viale Sant'Ambrogio, ho dato disposizioni affinché sia posizionato al più presto un sistema di videosorveglianza. Ciò consentirà di prevenire e fungere da elemento di deterrenza ai numerosi tentativi di furto, vandalismo e, peggio ancora, condotte criminali come quella dell'altra sera, manifestazioni di una barbarie che lascia senza parole.
Sarà potenziato inoltre, nell'ambito del più ampio e imminente intervento di riqualificazione della zona e del complesso di Borgo Faxhall, il sistema di illuminazione lungo tutto il viale Sant'Ambrogio, e in particolare nel parcheggio vicino alla stazione. Da ultimo, ho anche condiviso con la comandante del Corpo di Polizia Municipale una maggiore sorveglianza da parte dei nostri agenti nella zona attorno allo scalo ferroviario e nelle aree di posteggio delle auto, che i pendolari, rientrando dal lavoro, raggiungono in orario serale. La violenza sulle donne è una delle piaghe della nostra società e tutti, con le istituzioni in prima linea, devono sentirsi coinvolti e partecipi in una battaglia per l'affermazione dei loro diritti, contro ogni tipo di abuso ai loro danni. Infatti, senza il riconoscimento della libertà e della dignità delle donne nessuna convivenza civile è possibile. Pertanto è prioritario per l'Amministrazione comunale, impegnarsi in tutte le iniziative di sensibilizzazione della comunità contro la violenza di genere e prevenire, anche attraverso la repressione, qualunque atto di sopraffazione e vessazione nei confronti delle donne".

Paolo Dosi
Sindaco di Piacenza

 

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