Il presidente della Regione Stefano Bonaccini alla cerimonia a Bologna per ricordare il giuslavorista ucciso dai terroristi delle nuove Brigate Rosse nel 2002: "Uno studioso, una persona perbene che non va dimenticata" -
Parma, 20 marzo 2015 -
Ieri a Bologna, la cerimonia in ricordo di Marco Biagi, che tredici anni fa veniva assassinato dalle nuove Brigate Rosse. Alla deposizione della corona di fiori nella piazzetta intitolata al giuslavorista, il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha condannato duramente la scritta offensiva contro Marco Biagi apparsa mercoledì notte a Modena, sul muro della sede della Fondazione a lui dedicata.
"Trovo indegna e inaccettabile la scritta contro Marco Biagi. Mi auguro che si possa far subito luce sugli autori, perché quelli che potrebbero apparire come segnali di non estrema gravità sono invece da non far passare sotto silenzio o in secondo piano, anche alla luce delle scritte che sono apparse contro il procuratore Giovannini a Bologna in questi giorni". Queste le parole che si leggono nella nota della Regione, del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, intervenuto ieri a Bologna. "Va tenuta alta la guardia democratica - continua la nota - perché l'uso della violenza e l'incitamento ad essa hanno fatto conoscere a questo Paese pagine tragiche: abbiamo sconfitto il terrorismo ma ogni fiammella che possa mettere a repentaglio la nostra democrazia va assolutamente condannata con forza dal sistema e dalla sue istituzioni".
Il presidente della Regione ha ricordato poi la figura di Marco Biagi, "uno studioso, una persona perbene che non va dimenticata, per cui è un dovere essere qua".
Gli agenti hanno fatto irruzione nell'appartamento di via del Murazzo, che fungeva da base al traffico di droga per rifornire la zona Ovest della città. Sequestrati 4 mila euro, stupefacenti e il necessario per il confezionamento. A condividere l'alloggio anche una bimba di un anno con la madre -
Modena, 19 marzo 2015 -
Stroncato dalla Polizia municipale di Modena una sorta di market che riforniva di droga la zona Ovest della città e consegnati alla giustizia cinque pluripregiudicati. Questo, il bilancio dell'operazione portata a termine ieri mattina, in un appartamento di via del Murazzo dove, oltre a sorprendere cinque tunisini, a rinvenire diversi stupefacenti e il necessario per il confezionamento, gli agenti del Nucleo problematiche del territorio hanno trovato, una bimba di un anno insieme alla giovane madre. Rinvenuto nell'appartamento anche un iPad rubato due settimane fa e già restituito alla proprietaria.
Il blitz della Municipale è scattato all'alba, dopo un'attività d'indagine avviata in seguito alle segnalazioni giunte dai cittadini circa movimenti sospetti che hanno subito fatto pensare a un'attività di spaccio. Gli appostamenti degli agenti in borghese hanno appurato che i clienti raggiungevano in auto le vie comprese tra l'incrocio di via Emilia Ovest con via Rainusso fino a via Cabassi, spingendosi anche al parco Ferrari; dopo una rapida telefonata li raggiungeva un giovane straniero che, effettuata la consegna, si allontanava rapidamente.
Una volta individuato l'interno esatto della palazzina che fungeva da base al traffico di stupefacenti, gli agenti hanno fatto irruzione nell'appartamento arrestando cinque stranieri di nazionalità tunisina di età compresa tra i 20 e i 30 anni, tutti pluripregiudicati per reati inerenti droga, furto, rissa e immigrazione clandestina. I cinque sono stati portati nelle celle del Comando di via Galilei, denunciati per detenzione ai fini di spaccio e messi a disposizione dell'Autorità giudiziaria. Per uno di loro, trovato in possesso del tablet rubato, è scattata anche una denuncia per ricettazione.
Al momento dell'arresto, i tunisini hanno inoltre cercato inutilmente di disfarsi di un calzino in cui era nascosto un etto di droga, tra hashish, cocaina ed eroina già suddivisa in dosi e pronta per la vendita. Sequestrati anche due bilancini di precisione, cellophane, coltelli, telefoni e circa 4 mila euro frutto dell'attività illecita.
A condividere con i cinque l'alloggio di appena 40 metri quadrati anche una ragazza di nazionalità rumena, giunta da poco a Modena, e la sua bambina di un anno, avuta con uno dei cinque stranieri. Della situazione della bimba è stato informato il Tribunale dei minori di Bologna.
Scritta offensiva sui muri della fondazione intitolata a Marco Biagi. La ferma condanna del sindaco di Modena all'apertura del convegno internazionale organizzato in memoria del giuslavorista assassinato 13 anni fa dalle nuove Brigate Rosse -
Modena, 19 marzo 2015 -
"Un gesto ignobile e vergognoso. La memoria di Marco Biagi non verrà certo offuscata da chi, in modo vigliacco, scrive sui muri. Continueremo a ricordarlo con gratitudine". Queste le parole del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli che hanno aperto oggi il convegno internazionale "Employment Relations and Transformation of the Enterprise in the Global Economy" organizzato dalla Fondazione Marco Biagi e dall'Università di Modena e Reggio Emilia in memoria del giuslavorista assassinato 13 anni fa a Bologna, dalle nuove Brigate Rosse.
Il sindaco, ha condannato duramente la scritta contro Biagi apparsa nella notte proprio sul muro della sede della Fondazione, e ha spiegato che la sua "eredità è preziosa, come dimostra il convegno di oggi con la partecipazione di qualificati docenti ed esperti di diritto del lavoro e di relazioni industriali. La Modena democratica condanna senza appello ogni forma di terrorismo, non saranno né la violenza fisica né la violenza verbale a impedire il corso delle idee e il libero confronto. Infami sono coloro che non hanno il coraggio del confronto e della libertà" - si legge nella nota.
La condanna anche da parte della presidente dell'Assemblea legislativa, Simonetta Saliera -
"Condanno con fermezza l'atto vandalico e la grave offesa rivolta alla memoria di Marco Biagi, intellettuale e studioso appassionato di cui oggi ricordiamo il tredicesimo anniversario dell'uccisione da parte delle Brigate Rosse. Atti come quelli avvenuti a Modena vanno condannati senza appello: esprimo ai familiari del professor Biagi la vicinanza dell'intera Assemblea legislativa regionale" - dice la nota della Regione.
Matteo Iori, presidente del Conagga - Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d'Azzardo - che da 15 anni si occupa di interventi sulla dipendenza da gioco d'azzardo attraverso attività di cura, prevenzione, informazione e trattamento, ha risposto alle domande della Gazzetta dell'Emilia -
- di Federico Bonati -
Reggio Emilia, 19 marzo 2015 –
Accattivanti, affascinanti e insidiose. Sono le centinaia di pubblicità sul gioco d'azzardo alle quali siamo sottoposti, attraverso ogni tipo di mass media, ogni giorno. L'invito al gioco, con la promessa di vincite allettanti rischia di divenire una trappola nella quale molte persone finiscono, assieme ai loro risparmi, ai loro beni, ai loro affetti, alle loro vite. Di ludopatia, gioco d'azzardo e aiuto ai giocatori patologici ne abbiamo parlato con Matteo Iori, presidente del Conagga, da sempre in prima linea in aiuto di chi, nella trappola, c'è finito.
Presidente, cos'è una ludopatia e quando si comprende di essere "malati" di gioco?
Innanzi tutto è opportuno partire da una specifica sui termini. La parola "ludopatico" esiste solo nel nostro Paese e non è sicuramente adeguata. Non esiste una patologia da gioco (ludo), ma esiste da "gioco d'azzardo" ed è per questo che il termine più adatto è "gioco d'azzardo patologico" (o GAP), come chiamato nella comunità scientifica internazionale. Rispetto alla sua domanda, in estrema sintesi, la patologia subentra quando una persona perde il controllo sul gioco d'azzardo e quando questo diventa dannoso per la sua vita: rispetto alle sue possibilità economiche, rispetto al tempo che dedica al gioco, rispetto alle relazioni famigliari o sociali.
Chi è il "giocatore medio"?
Rispetto alla nostra esperienza è, molto frequentemente, un uomo, anche se iniziano ad aumentare le donne rispetto al passato. È, inoltre, una persona frequentemente spostata e con figli, è un lavoratore, e ha mediamente sui 40-45 anni.
La ludopatia crea problemi di carattere sociale, come ad esempio persone che si divorano uno stipendio alle slot. Che tipo di problemi affrontate in quest'ottica voi del Conagga?
Cerchiamo di offrire un trattamento sulla dipendenza da gioco e un supporto alla famiglia; ma al tempo stesso diamo consulenze su temi che molto spesso sono legati a questa dipendenza, quali il sovraindebitamento e l'eventuale usura. Non dimentichiamo, però, l'importanza della prevenzione e dell'informazione e per questo facciamo attività rivolte alla cittadinanza.
Rispetto al resto d'Italia, come vive la provincia di Reggio Emilia la questione della dipendenza da gioco d'azzardo?
La provincia di Reggio è sicuramente un territorio particolarmente fortunato e mi permetto di pensare che la nostra Associazione che già da 15 anni sensibilizza il territorio su questo tema possa avere aiutato una maggior consapevolezza. Ad oggi tutte le maggiori istituzioni territoriali sono ingaggiate su questo tema: la Provincia di Reggio Emilia ha fatto materiale di informazione sul gioco d'azzardo, il Comune ha fatto variazioni specifiche al Piano regolatore, l'Ausl collabora quotidianamente con noi e la nostra Associazione ha aperto cinque gruppi settimanali e una comunità residenziale per giocatori.
Cosa dovrebbero fare le istituzioni locali, regionali e nazionali, per contrastare il trend in aumento dei giocatori seriali?
Informare tutti i giocatori e non solo quelli patologici, sui possibili rischi, mettere in rete e diffondere i luoghi nei quali è possibile trovare un sostegno per la patologia, aiutare i referenti istituzionali del territorio, ossia Comuni e Regioni, a legiferare sul tema per limitare i danni per le fasce più deboli della popolazione, pur nel rispetto di un quadro legislativo uniforme.
Come si aiuta un ludopatico? Quanti, dopo l'aiuto, ricadono nella trappola del gioco?
Ogni persona è a sé e anche la terapia deve essere personalizzata. Molto dipende dalle caratteristiche personali, sociali, culturali e famigliari della persona che chiede aiuto. Generalizzando molto, potremmo dire che comunque l'aiuto passa da una grande comprensione del tema, dall'individuazione di ciò che spinge la persona a giocare, dai bisogni a cui il gioco risponde, del recupero delle risorse proprie della persona e da una forte motivazione nel portare avanti questo impegnativo lavoro. Impegnativo anche perché parecchi giocatori ricadono nella patologia del gioco, ma occorre essere pronti a gestire senza giudizio anche questa situazione dalla quale si potrà ripartire con rinnovato slancio per un trattamento risolutivo.
Che opinione ha in merito alla presenza mediatica del richiamo al gioco d'azzardo, con pubblicità accattivanti proposte in svariate fasce orarie?
Ovviamente la pubblicità spinge molte più persone a giocare d'azzardo e non posso che vederla deleteria, soprattutto per coloro che sono più fragili e più vulnerabili e più facilmente possono sentirsi attratti dalla "grande possibilità di ricchezza".
Presidente, che consiglio si sente di dare in generale rispetto al gioco?
Il gioco d'azzardo esiste da sempre e non credo nelle politiche proibizionistiche, ma al tempo stesso il nostro Paese ha avuto uno sviluppo eccessivo e con l'inserimento di giochi particolarmente aggressivi. Sul gioco d'azzardo vorrei poter tornare a vent'anni fa, pochi giochi, in pochi luoghi e spesso vissuti come momenti socializzanti, come ad esempio quando si faceva la schedina insieme. Quindi, come consiglio, direi di fare il possibile per tornare un po' indietro.
Arresto del patron gialloblù nelle prime ore del mattino per reimpiego di capitali illeciti trasferiti a diverse fondazioni nonché al Parma stesso. In totale coinvolte 22 persone. -
Parma, 18 marzo 2015 – di Maria Caterina Viscomi -
La data cruciale per definire la situazione del Parma Calcio sarebbe dovuta essere il 19 marzo, scadenza fissata per l'udienza fallimentare del club ducale. Più sconcertante dell'ormai quasi scontato destino della società emiliana è però la notizia giunta da poche ore: l'arresto del patron gialloblù per il reimpiego di capitali illeciti trasferiti a diverse fondazioni nonché al Parma stesso.
L'operazione della Guardia di Finanza di Roma, denominata GFB-Oculus e guidata dai procuratori Nello Rossi e Michele Prestipino, è ancora in corso e vede coinvolte altre 21 persone a cui vengono contestati, a diverso titolo, i reati di associazione a delinquere, uso di carte di credito clonate, frode informatica e riciclaggio.
Le indagini hanno portato alla luce anche il modus operandi che prevedeva la complicità di alcuni operatori di banche, disposti a coprire l'hackeraggio in cambio di tangenti. Il denaro trasferito veniva poi ricevuto come donazione nel caso delle fondazioni e, nel caso del Parma Calcio, come sponsor. Al momento gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria stanno procedendo con una sessantina di blitz e perquisizioni in tutta Italia.
Manenti è presidente del club ducale dallo scorso febbraio dopo averlo acquistato al valore simbolico di un euro da Rezart Taci, proprietario della Dastraso.
Dopo avere convinto l'anziana vittima della truffa a farsi fare un massaggio è scappata col bottino -
Modena, 18 marzo 2015 -
Sulla truffa ai danni di un' anziana stanno indagando i Carabinieri della Stazione di Novi di Modena dopo la denuncia per furto.
E' successo ieri pomeriggio, quando una donna di circa 50 anni si è presentata alla porta dell'abitazione per poi convincere la signora, che vive con il marito ed il figlio ma era sola in casa, a farsi fare un massaggio. Al termine del quale però ha chiesto all'anziana il pagamento del corrispettivo pari a 250 euro e al suo diniego, approfittando di un momento di distrazione, le ha preso il portafoglio, con all'interno 40 euro, oltre a collanina e orecchini tolti e messi sul tavolo per consentire il massaggio. Preso il bottino, la donna è fuggita a bordo di un'auto.
I Carabinieri raccomandano che le vittime siano messe al corrente che persone senza scrupoli possono approfittare della loro buona fede e derubarli ed è importante che i parenti più prossimi svolgano nei loro confronti un'adeguata sensibilizzazione, convincendoli a non lasciar entrare in casa gli sconosciuti, anche se hanno modi gentili ed affabili.
Inchiesta giudiziaria per la realizzazione della Cispadana. Tra gli indagati anche l’ex assessore regionale Alfredo Peri
Parma 17 Marzo 2015 -
Maxi inchiesta sulle Grandi Opere che vede indagati l'ex assessore regionale alla Mobilità e Trasporti Alfredo Peri, Mirko Fiammenghi ex consigliere regionale, e Graziano Patuzzi Presidente di ARC (Autostrada Regionale Cispadana).
Ombre nelle procedure di realizzazione, molte ombre sulle quali è importante fare luce, esattamente come sostiene l’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini: "Esprimo totale fiducia nel lavoro dei magistrati e il convincimento che Alfredo Peri, ex assessore alla Mobilità e Trasporti della Regione Emilia-Romagna, Miro Fiammenghi, ex consigliere regionale, e Graziano Patuzzi, presidente di ARC (Autostrada Regionale Cispadana), possano dimostrare la loro estraneità dalle accuse contestategli e l’assoluta correttezza dei comportamenti tenuti nello svolgimento dei loro incarichi – e continua - per noi la Cispadana è un'opera strategica e va realizzata, ma nelle procedure non deve esserci nessuna ombra. Questa amministrazione regionale si è impegnata fin dal suo insediamento, nel gennaio scorso, a richiedere la conclusione della procedura di VIA e il passaggio della concessione allo Stato”.
Insomma, un’opera considerata strategica sia per il valore trasportistico, che per dare maggiore competitività ad un territorio nel quale sono insediate migliaia di imprese e lavoratori.
Anche il Movimento 5 Stelle si è fatto sentire sull’argomento chiedendo di congelare l’iter di approvazione ed i lavori della Cispadana, almeno fino a quando le inchieste giudiziarie che riguardano la realizzazione dell’autostrada regionale non saranno concluse. Una richiesta che arriva dopo l’ennesimo scandalo giudiziario che sta mettendo sotto la lente degli inquirenti gli intrecci tra politica ed appalti per la realizzazione dell’opera che dovrebbe attraversare per 67 km la Bassa emiliana, da Reggio Emilia a Ferrara.
I venditori ambulanti fermavano gli automobilisti per vendere gioielli in apparenza d'oro: denunciati per truffa quattro Rumeni. -
Modena, 17 marzo 2015 -
Sono stati denunciati per truffa quattro Rumeni di età compresa tra i 30 e i 20 anni che fermi sulla SS12 alle porte di Medolla, cercavano di vendere gioielli falsi. Fermando con una scusa gli automobilisti dicevano di avere necessità di contanti e proponevano la vendita di alcuni anelli in oro.
Grazie ad alcuni passanti che hanno avvisato i Carabinieri dell'anomala vendita, i militari si sono recati sul posto e li hanno bloccati. Dalle perquisizioni, effettuate anche sul veicolo, sono stati trovati alcuni oggetti apparentemente in oro, ma che in realtà erano in metallo.
I quattro, senza fissa dimora, sono stati denunciati e allontanati con foglio di via e divieto di ritorno nel comune.
Identificato e sanzionato un senegalese che nel posteggio di viale Malta indirizzava i veicoli nei posteggi liberi per poi chiedere con insistenza denaro -
Piacenza, 16 marzo 2015 -
L'altro giorno la Municipale ha effettuato diversi interventi presso i parcheggi di via Campagna, via XXI Aprile e viale Malta, nell'ambito dei controlli predisposti per contrastare la presenza di posteggiatori abusivi.
Gli agenti, una volta terminati senza alcun riscontro gli accertamenti nelle aree di parcheggio nei pressi dell'ospedale, si sono recati nel posteggio di viale Malta dove hanno notato immediatamente tre venditori che si sono allontanati precipitosamente per sottrarsi al controllo.
L'attenzione della pattuglia della Municipale si è poi spostata su un quarto uomo che, appoggiato alla colonnina del parchimetro posizionata vicino all'incrocio con via Palmerio, indirizzava i veicoli che accedevano al parcheggio negli stalli liberi, per poi richiedere con insistenza ai conducenti denaro in aggiunta al regolare biglietto. L'uomo, un cittadino di nazionalità senegalese, domiciliato a Piacenza, è stato identificato e sanzionato per esercizio abusivo dell'attività di parcheggiatore-guarda macchine. Infine è stata anche applicata la sanzione accessoria del sequestro dei proventi dell'attività abusiva: 226 euro.
E' questa la cifra raccolta dal Gruppo Culturale Porte Vinciane e divisa tra 52 esercenti dei comuni di Bastiglia e Bomporto colpiti dall'alluvione del gennaio 2014. Durate la cerimonia di domenica 15 marzo al teatro di Bomporto sono stati consegnati a ognuno 630 euro. -
- di Manuela Fiorini -
Modena, 16 marzo 2015 -
32.760 euro. E' di questo importo l'assegno che è stato "staccato" domenica 15 marzo, al Teatro Comunale di Bomporto dagli undici componenti del Gruppo Culturale Porte Vinciane in favore di 52 commercianti dei Comuni di Bastiglia e Bomporto le cui attività sono state danneggiate dall'alluvione del 19 gennaio 2014. A ogni esercente sono andati 630 euro, frutto del ricavato del progetto "Terre Forti", nato nell'immediato post alluvione proprio con il fine di raccogliere fondi in favore di chi aveva visto i sacrifici di una vita portati via dalle acque del fiume Secchia.
In un teatro gremito, alla presenza dei sindaci di Bomporto e di Bastiglia, Alberto Borghi e Francesca Silvestri, gli undici componenti delle "Porte Vinciane", hanno ripercorso le tappe del progetto che ha consentito loro di raccogliere una cifra ragguardevole in favore delle attività alluvionate. I proventi derivano dalle vendite di un libro fotografico, Terre Forti, realizzato grazie alla collaborazione di 19 fotografi professionisti che hanno documentato e messo a disposizione i loro scatti di quei giorni drammatici, che sono stati abbinati ai pensieri, alle preoccupazioni e alle speranze degli alluvionati raccolti per l'occasione. Con lo stesso fine è stato realizzato anche il DVD "Forza!" prodotto da Indaco Film & More. Ogni componente del Gruppo Porte Vinciane, composto per lo più da donne, ha messo a disposizione la sua professionalità, chi come grafica, chi come ufficio stampa, chi nell'attività di fundraising, chi partecipando agli eventi per promuovere la vendita del libro e del DVD. Sono stati ben 20, tra sagre e manifestazioni, alcune delle quali organizzate ad hoc, come le festa con in commercianti dello scorso 8 giugno a Bomporto e la mostra fotografica "Questo no! Volti, affetti, oggetti" allestita nella suggestiva cornice del Palazzo Ducale di Modena, sede dell'Accademia Militare, che ha riscosso un grande successo di pubblico.
«Chiudiamo il cerchio con un bilancio positivo – ha detto Manuela Cavallari del Gruppo Culturale Porte Vinciane- che devolviamo ai 52 esercizi commerciali di Bastiglia, Bomporto, Gorghetto e Villavara. Ringraziamo le aziende e i singoli che hanno gratuitamente fornito le loro competenze, gli sponsor, le persone che hanno contribuito alla realizzazione dei progetti e chiunque voglia celebrare questo traguardo, che non è solo materiale, perché questa esperienza ci ha insegnato che nelle difficoltà possiamo tirare fuori una grande forza».