Mercoledì, 19 Febbraio 2025 08:39

Stanchezza, dolori e il congedo per Erika, insegnante sottoposta a tre inoculazioni In evidenza

Scritto da Ingrid Busonera

Di Ingrid Busonera (Quotidianoweb.it) Roma, 18 febbraio 2’25 - Erika ha 44 anni e fino al momento in cui si è vaccinata, era una mamma, moglie e insegnante felice energica e iperattiva, in piena salute. Subito dopo la prima dose la sua vita si trasforma in un incubo.

Già a scuola, dopo gli effetti avversi, prende consapevolezza di come i vaccini stiano influendo sulla salute dei bambini, con un tasso di autismo sempre in costante crescendo e bambini vaccinati perennemente ammalati.

I primi effetti avversi immediati

La stessa notte della prima inoculazione Astrazeneca, a poche ore dal vaccino, ad Aprile 2021 l’insegnante di Lodi, inizia ad avere manifestazioni mai avute prima: formicolio e parestesie a tutti e quattro gli arti e un forte mal di testa accompagnato da febbre. Secondo il medico curante, erano i normali effetti del vaccino e non c’era nulla di cui preoccuparsi. Qualche giorno dopo, al risveglio, ha un forte dolore e uno strano gonfiore dietro al collo e nel braccio destro, e preoccupata, si rivolge al medico.

La parte destra, quella dell’inoculazione, ad oggi è quella che ha subito più danni e che ne riporta le conseguenze.

Immediatamente si rende conto che le cadono spesso gli oggetti dalle mani e la presa, improvvisamente, non è più quella di prima.

Gli antidolorifici e la terapia steroidea non risolvono il problema e si rivolge ad un ortopedico.

Con grande sorpresa, dopo una risonanza magnetica, scopre un’ernia cervicale con conflitto radicolare di cui non conosceva l’esistenza e con il neurochirurgo concorda una terapia infiltrativa per cui a febbraio 2022 si sottopone ad intervento chirurgico che le costerà 6 mesi di degenza e l’obbligo di sottoporsi alla terza dose Moderna, effettuata il 18 dicembre 2021.

Seconda dose, nuovi problemi, nessuna risposta

Non avendo ricevuto spiegazioni che correlavano i disturbi insorti con la prima inoculazione, Erika si sottopone al richiamo. Improvvisamente dopo la seconda dose, compare una violenta lombosciatalgia che la costringe a zoppicare e perdere parzialmente l’autonomia e successivamente a seguito di numerose visite e accertamenti per astenia, dolori mutidistrettuali, sonno non ristoratore, alterazione della sudorazione e forte stanchezza invalidante e cronica, viene effettuata diagnosi di fibromialgia e di neuropatia delle piccole fibre vaccino-correlate.

Le analisi di Erika, molte delle quali effettuate a pagamento e privatamente per accorciare le tempistiche, rivelano una situazione di disequilibrio autoimmune.

Purtroppo, attualmente non si conosce il giusto inquadramento terapeutico e non esistono vere terapie se non integratori che possono ridurre leggermente la sintomatologia. L’iter diagnostico e terapeutico non è ancora concluso e l’insegnante teme che possano rivelarsi nuove patologie invalidanti derivate dalle inoculazioni.

La vita dopo le inoculazioni

Erika ci tiene a sottolineare che ha partorito tre bimbi con parto spontaneo rifiutando l’analgesia epidurale in virtù del fatto che era una persona perfettamente in salute e con una soglia del dolore molto alta. Oggi convive con il dolore cronico e con 1/3 dell’energia che aveva prima dei vaccini.

Si sottopone a cicli terapeutici e di fisioterapia pagati di tasca propria che diventano sempre più difficili da sostenere, a causa del costo, non coperto dall’assicurazione in quanto attribuiti alle vaccinazioni e non attualmente riconosciuti.

Dopo aver provato a ricominciare a lavorare, con estrema fatica, si trova in congedo. Già a settembre 2021, visti i numerosi problemi insorti, chiede ed ottiene il part-time che le consente, seppur in parte, di ricominciare ad avere una vita al di fuori degli ospedali. Le sue condizioni invalidanti non le permettono più di vivere la vita con i ritmi a cui era abituata prima, con uno stravolgimento a 360° in ambito personale, familiare, economico, lavorativo e sociale.

Al momento si sta mobilitando per farsi redigere una perizia medico legale che accerti i danni subiti successivamente alle vaccinazioni e per avviare la pratica di richiesta di indennizzo come da Legge 210/92.

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