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Domenica, 11 Giugno 2017 11:56

Assalto all’arma bianca

Ormai siamo alla fase finale. lancia in resta e assalto frontale al crociato.

di Lamberto Colla Parma 11 giugno 2017
Siamo al contatto fisico, diretto uno contro uno, armati di coltelli per godere dell'effetto della sopraffazione e guardare il nemico che si accascia sotto i propri fendenti è l'ultima, in ordine di tempo, tattica di guerra proposta dai soldati del sedicente califfato.

Nel corso evolutivo della guerra portata ai "crociati" sul loro terreno, abbiamo visto sempre meno kamikaze e sempre più "lupi solitari" che usano armi e esplosivi low cost per provocare terrore, alimentare angoscia e insicurezza.

In un breve lasso di tempo, si è passati dalle cinture esplosive agli zainetti con le cooker bomb (bombe realizzate con prodotti acquistabili in un qualsiasi supermercato), dai kalashnikov, facilmente reperibili a "buon mercato" in qualsiasi paese, ai micidiali "camion" lanciati sulla folla.

Un'evoluzione della strategia del terrore che prevede comunque un minimo di organizzazione, di competenze e quindi di apprendimento e/o addestramento con il rischio di venire intercettati ancor prima dell'entrata in azione.

Ecco quindi inaugurata l'ultima tattica di guerra, quella apparentemente meno distruttiva ma più penetrante e imprevedibile.

L'assalto all'arma bianca.
Un coltello e tanto odio verso "gli infedeli" fanno del lupo solitario il terrorista della porta a fianco. L'insospettabile, radicalizzato o meno, che può decidere in qualsiasi momento di abbattere il nemico. Che sia l'uomo d'affari, il poliziotto, la casalinga o il turista, l'importante è colpire in zone note affinché l'assalto possa essere mediaticamente interessante e non confuso con qualche regolamento di conti tra malavitosi comuni.

E' la guerra di prima linea. Quella che vede i nemici affrontarsi nel corpo a corpo armati di odio e della sola baionetta con l'unica sostanziale differenza che ognuno di noi è un "utile bersaglio mobile" per la causa dell'Isis che può essere colpito alle spalle inconsapevole di avere dei nemici.

Eccoci quindi all'assalto finale.
I migliaia di addestrati foreign fighters, liberi di muoversi nell'area Schengen, potranno andare a organizzare le cellule locali e soprattutto a reclutare giovani più o meno disadattati e pronti a vendere l'anima al califfo.

Come è stato per l'italo marocchino componente del trio che ha assaltato gli infedeli sul London Bridge.
Era un adolescente normale, un bel ragazzo, intelligente e vivace, cresciuto in una famiglia che gli voleva bene, poi a un certo punto la trasformazione. Gli occhi si intristiscono, i capelli si accorciano e la barba incolta comincia a cancellare gli ultimi tratti di quel bel viso di adolescente per trasformarlo in un giovane che odia il prossimo.

Youssef Zaghba, 22 anni, risultava iscritto all'Aire, l'Anagrafe italiana dei residenti all'estero, del Comune di Valsamoggia (Bologna) è il prototipo della capacità persuasiva dei predicatori dell'odio, capaci di trasformare un giovane normale in una bomba terroristica invisibile, insospettabile e perciò ancor più insidiosa.

Quanti Youssef dovremo incontrare prima di dichiarare apertamente lo stato di guerra e sotterrare la demagogia imperante ?

Youssef Prima Youssef Dopo


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Editoriale: Houston abbiamo un problema! - Burro alle stelle. - Cereali e dintorni. La Cina potrebbe rallentare la spremitura di seme di soia - "Performance Forte" per affrontare la Farm Run - Anche For.Me.Sa. affianca la Farm Run 2017. - Bonifica Centrale. Ricostruzione dell'impianto idrovoro di Mondine - Vino, Italia meglio dei competitor nel primo trimestre...

2017 SOMMARIO Anno 16 - n° 22 04 giugno 2017
1.1 editoriale
Houston abbiamo un problema!
2.1 lattiero caseario
Burro alle stelle.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La Cina potrebbe rallentare la spremitura di seme di soia
4.1 sport e integrazione "Performance Forte" per affrontare la Farm Run 2017 -
5.1 società Anche For.Me.Sa. affianca la Farm Run 2017.
6.1 biodiversità Agrobiodiversi alla conquista del Castello
7.1 idraulica Bonifica Centrale. Ricostruzione dell'impianto idrovoro di Mondine
8.2 eventi CRPA, i prossimi incontri: produzione di carne da allevamenti da latte e Parco Commestibile
8.1 mercato vino paesi terzi Vino, Italia meglio dei competitor nel primo trimestre
9.1 agriturismo Ismea, Agriturismo, offerta matura e competitiva.
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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 20170604-Cibus-22-COP

 

Domenica, 04 Giugno 2017 11:50

Houston abbiamo un problema!

Se non ci fosse stato Trump il G7 di Taormina sarebbe stato uguale a tutti i precedenti con le solite melense comunicazioni finali. Invece...

di Lamberto Colla Parma 4 giugno 2017
Nell'incantevole, romantica e super blindata Taormina è andata in scena l'ennesima efficace provocazione trumpiana. Da navigato uomo d'affari il presidente statunitense ha inteso andare subito al sodo, al nucleo dei problemi:

1. il problema del surplus commerciale con esplicito riferimento a quello della Germania in particolare;
2. gli impegni degli alleati nel sostegno economico della NATO, quindi della difesa comune.
3. l'accordo di Parigi sul clima che l'amministrazione Trump intende rinegoziare e perciò si ritira.

Insomma Trump ha voluto confermare anche in questo frangente di voler mantenere le promesse elettorali (qui in Italia sembra una cosa assurda!) e riequilibrare i rapporti, anche economici, tra USA e i suoi alleati.

Di fatto è quello che un vero statista farebbe a difesa degli interessi del proprio Paese, che ha la responsabilità di governare, qualora si avverasse uno squilibrio ingiustificato e tale da produrre danni al proprio popolo.

Le critiche ovviamente sono cadute a catinelle e nessun commentatore ha il avuto il coraggio di evidenziare gli aspetti fondamentali che stanno alla base della trumpata consumata a Taormina.

Soffermiamoci per un attimo solo sulla questione del surplus commerciale.
La Germania non solo ha problemi verso gli USA ma ne ha uno grave, anzi molto grave, verso l'UE violando una procedura europea vincolante,, che ha la propria base giuridica nell'insieme di sei regolamenti, noto come "Six Pack", varato nel 2011 per reagire alla crisi economica.

Il tetto massimo di surplus consentito è del 6% mentre quello tedesco è del 9%. Attenzione che questa posizione dominante della Germania è il risultato di politiche economiche europee che hanno, in tempo di crisi, consentito alla moneta europea di svalutarsi, consentendo maggiori esportazioni e favorendo in primie la Germania, che per prima aveva fatto riforme di politiche del lavoro abbattendo i salari grazie al massiccio ingresso di lavoratori stranieri.

E' ovvio quindi che la Cancelliera Merkel fosse risentita dalla presa di posizione di Trump e la sua replica non si è fatta attendere. Dal palco elettorale, qualche ora dopo la chiusura del lavori del G7, ha lanciato la sfida dichiarando che "E' ora che l'Europa prenda il suo destino nelle sue mani".

Bene, si potrebbe anche convenire, ma prima sarebbe opportuno che la trazione motrice dell'europa da "posteriore" passasse a "integrale" e l'Italia, imitando Trump, innanzitutto chiedesse di sanzionare la Germania, ma anche l'Olanda e la Danimarca, che secondo i dati Eurostat violano il limite di surplus commerciale, e poi affrontasse i partner del condominio "Europa" per rinegoziare i trattati.

Ben venga che la Germania sia la locomotiva d'europa, ma questo non può essere a scapito degli altri condomini.

In sintesi, il commercio internazionale deve essere libero, ma equilibrato. Non ci possono essere Paesi che accumulano in continuazione ed altri che si indebitano senza fine.
E' giunto il momento di cambiare la "Portinaia del Condominio Europa".

Dopo l'austerity imposta alla Grecia, ora si sta comperando tutti gli aeroporti ellenici proprio prima delle vacanze estive (leggi il sole 24 ore del 31 maggio 2017). Non vorremmo mai che la prossima estate i tedeschi venissero a comprarsi anche i nostri.

Forza Presidente Mattarella, faccia rialzare il capo ai suoi primi ministri.

Il momento è arrivato e Trump, seppure involontariamente, ci ha lanciato un assist da sfruttare subito interrompendo per un attimo la perenne campagna elettorale per riportare al centro gli interessi della nazione e non solo delle lobby economiche e politiche.

(Foto Presidenza del Consiglio - T Barchielli)

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Editoriale: inganno perenne! - Latte spot in forte risalita. - Cereali e dintorni. Le variazioni legate al cambio valutario. - SDF, fatturato stabile in controtendenza al mercato. Inaugurata la nuova sede "High-Tech" in Germania. - Mais e Soia. Stime per la nuova stagione. -

SOMMARIO Anno 16 - n° 21 28 maggio 2017
1.1 editoriale
inganno perenne!
2.1 lattiero caseario
Latte spot in forte risalita.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Le variazioni legate al cambio valutario.
4.1 meccanizzazione agricola SDF, fatturato stabile in controtendenza al mercato. Inaugurata la nuova sede "High-Tech" in Germania.
5.1 mais e soia Mais e Soia. Stime per la nuova stagione
5.2 lavoro CIA, Serve un sostituto dei voucher, in agricoltura e non solo
6.1 eventi Presentata la terza edizione della Farm Run. Molte le novità interessanti.
6.1 eventi 100 Km del Passatore. Una ricognizione con i campioni. (Video)
7.1 export Ismea, 10% export agroalimentare è a "Stelle e strisce".
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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 20170528-cop

 

Domenica, 28 Maggio 2017 11:50

Inganno perenne!

Dalla favoletta del debito pubblico all'alienazione di Equitalia, per non parlare della ripresa economica. Quando il popolo italiano si sveglierà e alzerà la testa dagli smartphone per reclamare i sacrosanti diritti?

di Lamberto Colla Parma 28 maggio 2017
Il predecessore di Gentiloni si era accattivato le simpatie degli italiani per la sua irruente e giovanile dinamicità, per una certa dose di guasconeria e per le tante promesse che sembrava potessero riequilibrare la percezione crescente di ingiustizia sociale, peraltro confermata recentemente dai dati istat.

Il popolo vessato, tartassato e sempre più povero e depresso fu investito finalmente da un'aria nuova, ben diversa dalla funerea aria di era montiana.
Una delle frasi magiche del giovane Renzi che incantò più di altre fu: "eliminare Equitalia".

Un trionfo! Il simbolo per eccellenza di uno stato dittatoriale, ingiusto e arrogante sarebbe finalmente stato rimosso e il cittadino, soprattutto appartenente alle fasce più deboli, avrebbe potuto riacquisire dignità potendo tornare a dialogare con lo Stato e non solo di subirlo.

In diverse circostanze gli italiani avevano già dimostrato una grande maturità e perciò erano pronti a accettare l'idea che all'alienazione di Equitalia sarebbe succeduto un altro organismo di riscossione.

E infatti, dal primo luglio 2017, in forza della legge 227/2016 inizierà a operare l'«Agenzia delle Entrate-Riscossione» che, ahimè, potrà contare di poteri rafforzati rispetto alla famigerata, temuta e soppressa Equitalia.

A differenza di Equitalia, infatti, nella citata legge, è previsto che il suo sostituto possa accedere direttamente all'anagrafe tributaria, alle banche dati dell'Inps e ai nostri conti correnti.

Una svolta epocale. Fino ad oggi questa possibilità era destinata soltanto all'Agenzia delle Entrate (accertamento tributario) mentre l'Ente tenuto alla riscossione, Equitalia, non ne aveva diritto. Ne consegue che il processo subirà una brusca accelerazione e se a questo sommiamo il fatto che ormai le procedure esecutive per i debiti tributari sono svolte senza il controllo di un giudice, trascorsi 60 giorni dall'avviso di accertamento - leggi cartella esattoriale - la nuova "Agenzia" potrà ordinare alla banca di versare la somma, presumibilmente dovuta, direttamente al nuovo Ente. Se poi la somma non fosse corretta o addirittura inesistente, allora il contribuente potrà liberamente e semplicemente fare causa all'Erario dimostrando di aver subito un danno.

Semplice vero?

Ma non è tutto, la nuova "aspiradenaro" in dotazione allo Stato potrà, in forza della recente manovrina - DL 50/2017 -, entro 30 giorni iscrivere ipoteca sugli immobili (è salva la prima casa) del debitore anche per quelli di valore inferiore ai 120.000€, in precedenza esclusi.

Il primo luglio è molto vicino e la "pacchia", così come il sogno di uno Stato equo, è definitivamente tramontata.

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Editoriale: Borghesia cercasi - Gran rimbalzo dei derivati del latte. - Cereali e dintorni. Prosegue la risalita della farina di soia ogm free. - Vino: boom di richieste per nuovi vigneti. Informatore agrario: 25 volte più degli ettari disponibili -

SOMMARIO Anno 16 - n° 20 21 maggio 2017
1.1 editoriale
Borghesia cercasi
2.1 lattiero caseario
Gran rimbalzo dei derivati del latte.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prosegue la risalita della farina di soia ogm free.
4.1 coltivazioni ogm OGM, nuovo record di superficie coltivata
5.1 vino Vino: boom di richieste per nuovi vigneti. Informatore agrario: 25 volte più degli ettari disponibili
5.1 finanza Reggio Emilia: UniCredit per il settore agroalimentare
6.1 mais e soia Mais e Soia. Stime per la nuova stagione
6.2 emergenza irrigua Piacenza. E' emergenza irrigua
7.1 biogas Prima giornata del biogas in Emilia Romagna
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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 20170522-COP

 

Domenica, 21 Maggio 2017 12:02

Borghesia cercasi

Il Rapporto Annuale Istat è impietoso nel fotografare la composizione sociale del nostro Paese.

di Lamberto Colla Parma 21 maggio 2017
Poco meno di dieci anni di crisi hanno quasi del tutto spazzato via il ceto medio, quella fascia sociale che ha retto le sorti dell'Italia contribuendo a collocarla, ai bei tempi, al 5 posto tra i paesi industrializzati.

Ormai è storia!

L'attualità è ben diversa e l'istituto nazionale di statistica mette nero su bianco quello che tutti noi percepiamo ma che il governo si ostina a ignorare.

In sintesi il Rapporto sottolinea come pesi la scomparsa delle professioni intermedie e sia in costante crescita l'occupazione a bassa qualificazione. Numeri pesanti quelli riportati dall'annuario che segnala essere in stato di povertà assoluta 1,6 milioni di famiglie, il 28,7% è a rischio di povertà o esclusione sociale.
Il lavoro si è polarizzato e le professioni intermedie sono scomparse con un consistente aumento delle occupazioni e professioni non qualificate con conseguente riduzione di operai e artigiani.
Nella nuova middle class le donne giocano un ruolo importante: nonostante nel complesso il tasso di occupazione femminile sia più basso di 18 punti rispetto a quello maschile, in 4 casi su 10 le donne sono i principali percettori di reddito.

Nell'ultimo decennio l'Italia ha perso i giovani. -1,1 milioni di 18-34 anni mentre al 1° gennaio 2017 la quota di over 65 anni raggiungeva il 22%, facendo dell'Italia il Paese più vecchio d'Europa.
Ma dei giovani che restano, quasi il 70% degli under35 vive ancora con i genitori e è difficile pensare che siano tutti dei "Choosy" di forneriana memoria.
Infine la crisi mai affrontata ha inciso sulla salute tant'è che ben il 6,5% della popolazione ha rinunciato a visite specialistiche (era il 4% nel 2008).

Numeri che fanno rabbrividire  per la consistenza attuale e per le prospettive future che vede l'Italia sempre meno dotata per costruire la ripresa; troppo debole per salire sui pochi treni che potrebbero passare.

Nessun vantaggio infatti i nostri governi, da Monti a Gentiloni passando per Letta (Nipote) e Renzi, sono riusciti a sfruttare. Il crollo del costo energetico (Petrolio greggio da 140 a 40 $ / barile) e il QE (Quantitative Easing), lo strumento non convenzionale di politica monetaria fortemente voluto da Draghi, l'Italia non è riuscita a sfruttarli come leve di sviluppo alla pari degli altri paesi partner dell'UE.
E ben presto questi vantaggi, determinati da fattori esclusivamente congiunturali, verranno meno e allora toccheremo definitivamente il fondo e non saremo più in grado di riemergere.

Con questa classe politica, in perenne campagna elettorale, non andremo da nessuna parte!

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Editoriale: La punta dell'iceberg - Tornano a salire i derivati: latte spot e burro. - Cereali e dintorni. Consumi ancora tiepidi. - "Custodire le acque, coltivare il futuro": incontro a Gualtieri il 15 Maggio - "Combi mais 4.0", la punta di diamante del "Mais in Italy" - La parmigiana Patty Nevi si piazza al terzo posto assoluto alla prima gara del campionato italiano OCR -

SOMMARIO Anno 16 - n° 19 14 maggio 2017

1.1 editoriale
La punta dell'iceberg
2.1 lattiero caseario Tornano a salire i derivati: latte spot e burro.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Consumi ancora tiepidi.
4.1 bonifica "Custodire le acque, coltivare il futuro": incontro a Gualtieri il 15 Maggio
4.2 cereali USDA Cereali e dintorni. Aggiornamento dati USDA.
5.1 Mais in Italy "Combi mais 4.0", la punta di diamante del "Mais in Italy"
6.1 FARM RUN La parmigiana Patty Nevi si piazza al terzo posto assoluto alla prima gara del campionato italiano OCR
7.1 Frutta italiana Macfrut, Ismea: cresce il valore dell'ortofrutta italiana
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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 20170514-COP

 

Domenica, 14 Maggio 2017 12:10

La punta dell’iceberg

Dal Pouff di Poggiolini, il Re Mida della sanità come era descritto dalle cronache del 1993, al "Boss" del dolore. In un quarto di secolo cosa è cambiato? Nulla, nemmeno la retorica etica, sempre uguale a sé stessa.

di Lamberto Colla

Parma 14 maggio 2017

E' molto facile schiacciare il pulsante dell'etica per avere il consenso plebiscitario.
Come disapprovare l'indignazione collettiva sulle parole intercettate dalla polizia giudiziaria: "Se muoiono 100 persone con questo filtro non va in galera nessuno".

La notizia ridonda sfrenata su tutte le testate giornalistiche e il mostro è servito e condannato. Un coro che canta bene sin da poche ore dopo l'arresto.

Come se le centinaia di pagine raccolte e redatte dagli inquirenti fossero già state ben lette e analizzate dai giornalisti, ancor prima che la difesa ne potesse prendere coscientemente visione.

E' lo stesso avvocato del dottor Guido Fanelli che, intervistato telefonicamente dalla conduttrice di un noto programma della mattina, conferma di non essere in grado di dare risposte, sia per la discrezione dovuta alle indagini in corso, sia per non avere ancora preso visione di tutte le carte.

Ma la condanna verso la "Fanelli Family" è già stata emessa.
Evviva lo Stato garantista!

Ma dietro, sotto, a fianco e sopra di Fanelli chi operava con e per lui?

Possibile che sia l'unico beneficiario di questa impresa criminale?

Sarebbe opportuno che i vari editorialisti e giornalisti d'inchiesta iniziassero a rovistare nelle macerie e a portare alla luce anche tutti coloro che hanno goduto e continuano a godere del sistema corruttivo, nuovo e vecchio.
Nulla infatti sembra essere cambiato dall'epoca di tangentopoli quando venne arrestato, il 20 settembre 1993 a Losanna, Duilio Poggiolini, l'ex direttore generale del servizio farmaceutico nazionale del Ministero della Sanità. Un tesoretto di 26 milioni di euro quello che fu sequestrato all'ex dirigente pubblico e che la dice lunga sul tasso di speculazione che si era incancrenito e ancora non disinnescato nel sistema sanitario.

Anche all'epoca, Poggiolini, la moglie e l'ex Ministro De Lorenzo, erano la punta dell'iceberg.

Un quarto di secolo è trascorso e la parte sommersa è ancora tale, a quanto pare.

Il pesce puzza sempre dalla testa!

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Pubblicato in Politica Emilia

Sabato 6 Maggio, in occasione del Comitato Nazionale di Radicali Italiani svoltasi a Parma è intervenuta Emma Bonino.

Presenti anche Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma, Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, Michele Capano, tesoriere di Radicali Italiani, Valerio Federico, direzione nazionale di Radicali Italiani, Marco Maria Freddi, candidato Radicale nella lista Effetto Parma.

Sfoglia le foto nella galleria qui sotto, ph. Francesca Bocchia

 

Pubblicato in Cronaca Parma
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