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Il 19 febbraio alle 18.00, presso la Biblioteca Sociale "Roberta Venturini", si è svolto il terzo incontro del Febbraio Italiano, il ciclo di rassegne Incontro alla cultura, a cura dall’Associazione Intesa San Martino.

Al centro dell’evento Gabriele Balestrazzi, giornalista per oltre 40 anni nel gruppo Gazzetta di Parma e docente di giornalismo laboratoriale presso l'Università degli Studi di Parma, oltre che autore di vari libri e ideatore de ilcielodiparma.com.

La mediazione è stata a cura di Gloria Falorni di ParmAteneo.

"La passione per il giornalismo nasce quando ero ancora un bambino – racconta Balestrazzi – Mia madre mi raccontava che quando avevo sette anni mi mettevo a giocare facendo finta di fare la cronaca alle partite. Anche mio fratello ha sempre avuto la passione per la comunicazione e la sua presenza è stata molto importante per la mia carriera. Una volta cresciuto mi avvicinai alla Gazzetta di Parma, sotto la guida di Baldassarre Molossi”.

Secondo Balestrazzi: “La Gazzetta di Parma negli anni ’50 aveva una squadra da ‘nazionale’! Oltre a Molossi vantava figure come Bertolucci, Goldoni, Torelli e tanti altri. Una squadra di fuoriclasse in grado di portare il giornalismo locale oltre i confini della provincia. Un bellissimo ambiente e una grande scuola”.

Tra le esperienze più importanti del giornalista: “L’incontro con Mia Martini, in occasione del suo concerto a Parma. Non avrei dovuto intervistarla, volevo solo godermi lo spettacolo, e il cameraman aveva già finito di riprendere. Però poi alla fine dell’esibizione ci siamo avvicinati per qualche dichiarazione ed è andata benissimo. La Martini ha reagito molto bene e alla fine mi ha salutato con affetto. È stata una delle migliori esperienze della mia carriera”.

L’ultimo evento si svolgerà martedì 26 febbraio e ospiterà Filiberto Molossi, giornalista, caporedattore e critico cinematografico per la Gazzetta di Parma e ideatore del blog ombrerosse.com

Ogni evento è gratuito e aperto a tutti e si svolgerà alle ore 18.00 presso la Biblioteca Sociale 'Roberta Venturini' in Via Venezia 123 – Parma

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Prosegue senza sosta l'impegno a livello culturale dell'Ugl, sindacato guidato a livello nazionale da Francesco Paolo Capone, ed in ambito locale da Matteo Impagnatiello.

Nella sede provinciale al Direzionale di Via Abbeveratoia 65/A, è stata allestita la mostra di Marco Peracchi, la terza rassegna di un ciclo dedicato agli artisti emergenti del territorio, visitabile negli orari di apertura settimanale della sede stessa.

Dopo il successo delle opere di Fabrizio Pesci e Laura Suarez, ora tocca ad un altro talento parmigiano, autodidatta con esperienza londinese. "Puntiamo molto sulla cultura, anche nell' ottica Parma 2020 Capitale Italiana, perchè è lo specchio della nostra realtà, di cui rappresenta i cambiamenti sociali e le nuove tendenze". Matteo Impagnatiello ha sottolineato l'importante significato di tale scelta, mentre Fabrizio Pesci, Segretario Regionale Creativi UGL, illustre artista nocetano, ha spiegato la filosofia pittorica di Peracchi. "Un approccio molto interessante basato sulla linea del trentennio, che va dagli anni cinquanta agli anni settanta, raffigurata con stili diversi, dalla action painting alla pittura poesia che tende ad un costruttivismo informale avente come fulcro la tela nella doppia funzione di gesto e memoria".

Infatti, Peracchi si considera esponente della "Trip Art", ossia una pittura che riflette un comportamento ribelle e anticonvenzionale, dove il coraggio delle idee e la forte personalità vivono ogni evento con emozione. Nelle sue opere la curiosità dell'introspezione umana porta oscurità e magia a fondersi nella conoscenza.

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E' stata inaugurata sabato, a Palazzo Pigorini di Parma, la mostra “Umano Troppo Umano” dell’artista parmigiano Giuliano Pescaroli, curata da Paolo Conti e organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune.

All’inaugurazione sono intervenuti l’artista, che, molto emozionato, ha ringraziato il numeroso pubblico convenuto, il curatore, che ha tratteggiato la genesi dell'esposizione, e l’assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra: “la partecipazione calorosa di tante persone all'inaugurazione di questa mostra – ha detto l'Assessore – testimonia l'affetto della città nei confronti dell'artista e del docente Pescaroli: in questa esposizione si riuniscono queste sue due nature e il titolo “Umano Troppo Umano” rappresenta il senso della sua arte, ma anche il suo lascito importante a tante generazioni di ragazzi che hanno frequentato le sue aule”.

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La mostra, che raccoglie con profondità e ricchezza il lungo percorso artistico di Pescaroli, riunisce per la prima volta opere che provengono da varie collezioni, restituendo un’idea ampia e esauriente dei modelli culturali che questo artista ha con coerenza approfondito e seguito lungo tutta la sua carriera.

Tutte le info per visitare la mostra a questo link 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

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Il sindaco Pizzarotti alla presentazione dell'apertura della Sala del Trionfo del Complesso Monumentale della Pilotta con i volontari del Touring Club Italiano.

Parma -

 Il Touring Club Italiano aggiunge a Parma un nuovo luogo del progetto "Aperti per Voi" e apre, con i suoi Volontari, la Sala del Trionfo alla Pilotta: oggi la presentazione del programma alla presenza degli attori coinvolti e del sindaco Federico Pizzarotti.

L’apertura della Sala del Trionfo di Parma è il frutto della ultradecennale esperienza dell’iniziativa "Aperti per Voi " e dei Volontari del Touring Club Italiano per il Patrimonio Culturale per accogliere visitatori nei siti d’arte altrimenti inaccessibili al pubblico o aperti con forti limitazioni di orario. 

Gli orari di apertura per la Sala del Trionfo alla Pilotta: il complesso monumentale della Pilotta (piazzale della Pilotta 15, Parma) è aperto da martedì a sabato dalle 8.30 alle 19, la domenica dalle 13 alle 19; dal 24 febbraio, i Volontari Touring coadiuveranno il personale nell'accoglienza ai visitatori ogni domenica dalle 13 alle 19.

La Sala del Trionfo è un’ampia sala retrostante il palco del Teatro Farnese, un tempo destinata a ospitare le macchine sceniche e gli apparati allegorici che venivano utilizzati durante gli spettacoli della corte. L’attuale allestimento rifunzionalizza questi spazi che vengono nuovamente riaperti al pubblico.

Protagonista assoluto della sala è lo spettacolare Trionfo da tavola dello scultore catalano Damià Campeny, da cui la sala prende il nome. Si tratta di un raffinato insieme decorativo il cui programma iconografico, di chiaro gusto neoclassico, era destinato a ornare la tavola durante i banchetti della corte. Fino a pochi mesi fa il Trionfo da tavola era collocato nei Saloni Ottocenteschi della Galleria Nazionale in una posizione che interrompeva l’originaria configurazione prospettica e ostacolava la visita. La nuova collocazione permette di ammirare l’opera in ogni suo prezioso dettaglio e di inserirla in un più ampio e preciso contesto tematico.

Attorno al Trionfo da tavola sono esposti una serie di oggetti e manufatti artistici di diversi materiali e provenienza, significativi esempi dell’arte decorativa e del collezionismo ducale parmense, che si offrono al visitatore in un originale percorso, articolato in spazi raccolti di carattere quasi privato. Tra queste opere sono presenti alcuni elementi di mobilio, recuperati dai depositi della Pilotta, tavoli da muro e consolle di epoca settecentesca e oggetti più rari e preziosi.
 
Fonte: Comune di Parma

Sabato 16 febbraio a Palazzo Pigorini di Parma inaugura la mostra “Umano Troppo Umano” dell’artista parmigiano Giuliano Pescaroli, che riunisce per la prima volta opere che provengono da varie collezioni, restituendo un’idea ampia e esauriente dei modelli culturali che questo artista ha con coerenza approfondito e seguito lungo tutta la sua carriera.

Parma -

Sabato 16 febbraio, alle ore 17, a Palazzo Pigorini, sarà inaugurata la mostra “Umano Troppo Umano” dell’artista parmigiano Giuliano Pescaroli, curata da Paolo Conti e organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Parma.

All’inaugurazione, interverranno l’artista, il curatore e l’assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra.

La mostra, che raccoglie con profondità e ricchezza il lungo percorso artistico di Pescaroli, riunisce per la prima volta opere che provengono da varie collezioni, restituendo un’idea ampia e esauriente dei modelli culturali che questo artista ha con coerenza approfondito e seguito lungo tutta la sua carriera.

Eroi mitologici, storie epiche, corpi sinuosi, cavalli e minotauri: sono queste le ispirazioni e le figure di Giuliano Pescaroli che ci vengono incontro nelle stanze di Palazzo Pigorini e raccontano una storia di umanità che parte da lontano. Il lavoro sulle linee e sulle forme, così come la composizione cromatica, dialogano con le figure e i tempi di una classicità che entra in contatto con l’essenzialità del moderno.

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Il curatore descrive Pescaroli come un profondo conoscitore del mito utilizzato spesso, nelle sue opere, come pretesto e metafora per esprimere la sua idea di umanità.
Suggerisce ancora Conti: “La sensualità dei corpi appena abbozzati tra verdi verzure in una visione panica o appisolati in caldi meriggi di controra, sono attimi che descrivono frammenti di vita. I drammi della conflittualità permanente rimbalzano come echi, mischiati alla retorica del mito, rutilanti aggregazioni ritmiche di corpi in movimento. I dinamici tratti esaltano la lotta perenne tra natura-ragione, tra uomo-bestia. Pescaroli esprime nelle sue opere il pathos degli antichi, la leggiadria delle figure rinascimentali in un movimento dinamico pieno di musicalità e ritmo, ottenuto con un fare pittorico, veloce e disinibito.”

 

INFORMAZIONI SULLA MOSTRA

La mostra, ad ingresso libero, resterà aperta al pubblico fino al 17 marzo 2019 con i seguenti orari:giovedì e venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 10 e alle 12 e dalle 15 alle 19.

L’esposizione, accompagnata da un catalogo a cura di Paolo Conti con un testo critico di Sandro Parmiggiani, è stata realizzata anche grazie alla collaborazione con l’agenzia di pubblicità “Areaitalia” e l’impresa di pulizie “La Verde.”

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L'ARTISTA PARMIGIANO GIULIANO PESCAROLI

Giuliano Pescaroli nasce a Parma nel 1938, consegue la maturità classica presso il liceo “G.D. Romagnosi” dove si è avvalso del magistero, per la storia dell’arte, di Francesco Arcangeli.

Seguendo la propria naturale inclinazione si è iscritto alla Scuola parmense di Belle Arti “P. Toschi” diplomandosi sotto la guida di Nando Negri e Renato Vernizzi.

Ha insegnato Disegno e Storia dell’Arte al Liceo Scientifico di Viadana (MN) e al liceo “G. Ulivi” di Parma.

Ha partecipato a concorsi e mostre conseguendo premi e segnalazioni dalla critica.

Nel 1978, riceve la medaglia d’oro dall’Accademia Italia delle Arti, delle Lettere e delle Scienze; dal 1979 ha sospeso, per scelta, l’esposizione pubblica delle proprie opere.

Durante la carriera di insegnamento non ha mai cessato la propria attività artistica che anche oggi continua in modo costante e proficuo. Sue opere sono presenti in numerose collezioni private.

La biografia è citata nell’enciclopedia Idaf dell’Arte Moderna.

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Dopo "Rugantino" e "Il Marchese del Grillo" Enrico Montesano porta in scena un altro personaggio popolare scolpito nell'immaginario collettivo, "Il Conte Tacchia", chiudendo così questa sorta di trilogia.

La versione in commedia musicale è liberamente tratta dall'omonimo film interpretato nell' '82 dallo stesso Enrico Montesano e racconta la tormentata storia d'amore tra Fernanda e Checco dal 1910 al 1944. Nella messa in scena, Montesano cerca di dare allo spettacolo una connotazione prettamente teatrale: "Forse oggi per fare qualcosa di moderno c'è bisogno di un ritorno all'antico, anzi direi al classico, per questo ho optato per una scenografia con fondali dipinti". I numerosi cambi di scena (diciotto), vengono eseguiti a vista, diventando di fatto dei momenti coreografici in continuità con lo svolgimento del racconto, senza pause, conferendo alla rappresentazione scorrevolezza e ritmo.

L'attenzione per una ricerca storica e filologica si evincono nel riproporre una ricostruzione fedele degli scenari e dei costumi di quell'Italia e quella Roma dei primi '900 e del 1944, ma anche nell'uso di termini classici o aulici con cui il protagonista, di bassa estrazione sociale, gioca storpiando il linguaggio e ottenendo così un effetto comico e satirico allo stesso tempo. Come un artigiano della parola, Montesano lavora anche sui testi delle canzoni, limando termini e suoni fino a renderle pienamente aderenti ai personaggi e alla loro epoca. Nella messa in scena di questo appassionante ed esilarante balzo nella storia, riescono a fare capolino corrispondenze e analogie con la realtà di oggi, rendendo in tal modo il pubblico sempre più partecipe e coinvolto.

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Il cast è composto da tredici brillanti attori e da dodici affiatati ballerini-acrobati che si muovono e animano la scena passando dai costumi degli anni quaranta a quelli del 1910 e viceversa, e spaziando da ritmi black bottom al valzer, dal boogie woogie al saltarello.

Regia di Enrico Montesano; versione teatrale di Enrico Montesano e Gianni Clementi; musiche originali di Maurizio Abeni, scene Carlo De Marino, costumi Valeria Onnis, coreografie Manolo Casalino, trucchi e acconciature Chiara Adorno.

Lo spettacolo "Il Conte Tacchia" di e con ENRICO MONTESANO, in programma martedì 12 febbraio 2019 presso il Teatro Regio di Parma, fa parte della rassegna "Tutti a Teatro 2018/2019". La rassegna, giunta alla sua quinta edizione, è realizzata da Caos Organizzazione Spettacoli con la direzione artistica di Marcello Fava.

Biglietti disponibili e in vendita presso:
- Arci Provinciale di Parma - (Via Testi, 4 – PR)
- tramite il circuito ticketone
- a partire dalle ore 19.00 del giorno dello spettacolo presso la biglietteria del Teatro Regio.

Per informazioni:
ARCI Parma e CAOS Organizzazione Spettacoli tel 0521/706214 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

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Inagurata "Africa" di Sebastião Salgado: in mostra 30 anni di reportage in 100 immagini del celebre maestro, presso ‘Binario49’ e presso lo ‘Spazio Gerra’ di Reggio Emilia. Ingresso libero.

Reggio Emilia -

Un'ambizione importante, che poteva suonare folle, quella dell'organizzazione no-profit con sede presso il Caffè letterario Binario 49 di Reggio Emilia, ma la perseveranza ha ripagato l'impegno di Khadija Lamami e Claudio Melioli di Casa D’Altri concretizzando il sogno di portare le opere del celebre Sebastião Salgado nella loro città.

Il fotografo brasiliano, maestro riconosciuto tra i più importanti del nostro tempo, ha deciso di mettere in mostra gratutitamente 100 fotografie, riunite nell’esposizione Africa, nei due luoghi di cultura contemporanea reggiani, in una anteprima assoluta per l’Italia, che costituisce la prima esposizione di sempre di Salgado a Reggio Emilia.

Sabato scorso è stata inaugurata presso il Caffè letterario Binario49 di via Turri e proseguirà contemporaneamente nello stesso luogo e allo Spazio Gerra di piazza 25 Aprile fino al 24 marzo 2019. Non è mancato il richiamo di tantissimi visitatori che hanno affrontato ore di fila per poter entrare e godersi con calma l'esposizione (erano consentiti 40 ingressi alla volta). Un vero successo che ha portato oltre 500 visitatori in poche ore, in entrambe le sedi. 

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REALTÀ E DIGNITÀ NELLA FOTOGRAFICA DI SEBASTIÃO SALGADO

La fama di Sebastião Salgado è legata ai reportage sulla vita delle popolazioni povere ed emarginate, nei luoghi più remoti del Pianeta. Con le sue foto Salgado fa toccare con mano gli effetti prodotti da guerre, carestie, malattie, deforestazioni e condizioni climatiche ostili, riuscendo sempre a cogliere l’essenza di momenti unici, nel rispetto della dignità e del valore assoluto della persona.
Salgado è molto vicino ai destini dei migranti e con i suoi scatti ha voluto più volte richiamare l'attenzione del pubblico sulle loro sofferenze. Durante i primi viaggi nel continente africano, per conto dell'Organizzazione mondiale del Caffè, Salgado inizia a conoscere l'Africa comprendendo immediatamente che per trovare delle soluzioni ai problemi del Terzo mondo, era necessario che questi venissero documentati. Inizia così una missione cui dedica 30 anni della sua vita. Lo strumento che lo porterà a realizzare i suoi progetti sarà la macchina fotografica, con la quale produce oltre 40 reportage, immortalando tribù dalla Namibia al Sudan, la natura travolgente dei paesaggi della regione dei Grandi laghi, seguendo rotte e destini dei rifugiati in ogni parte del continente durante periodi storici e mutamenti climatici differenti.

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SEBASTIÃO SALGADO - AFRICA

A cura di Lélia Wanick Salgado

L’esposizione Africa, vincitrice premio del pubblico M2-El Mundo per la migliore mostra nell’ambito di PhotoEspaña 2007 è un vero e proprio omaggio alla storia, ai popoli e ai fenomeni naturali del continente Africano, ma anche una denuncia.

Reggio Emilia, 10 febbraio – 24 marzo 2019

Sedi espositive:
Binario49 - via Turri 49, Reggio Emilia www.b49.it  |Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | 347.5889449
Spazio Gerra - piazza 25 Aprile, Reggio Emilia www.spaziogerra.it | 0522.585654

Giorni e orari di apertura:
venerdì, sabato, domenica: 10-13 / 15-20
Apertura straordinaria di Spazio Gerra in occasione dell’inaugurazione sabato 9 febbraio: 18.30-23.
Nelle altre giornate, apertura su prenotazione. Ingresso libero

 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia 

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Lo scultore e pittore reggiano Mario Pavesi è protagonista della mostra "Intima dimensione" in corso a Parma presso gli uffici di Banca Mediolanum di Strada Garibaldi 12.

Parma -

In oltre quarant'anni di attività, Mario Pavesi ha sperimentato vari percorsi pittorici e scultorei svincolati sempre e comunque dalle logiche del mercato e dalle mode del momento. Le sue opere rappresentano un viaggio introspettivo fortemente legato alla sfera delle emozioni.

Nei quadri in mostra, l'artista si rifà alla teoria del colore di Kandinsky e al rapporto fra i colori e l'inconscio, per mostrare la sua personale visione del concetto di libertà.

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Privilegiando da sempre, in ogni sua opera, gli aspetti legati all'individuo, anche quando i soggetti protagonisti sono gli animali, essi diventano metafora della vita dell'uomo.

Le sculture realizzate da Pavesi vedono l'utilizzo della tecnica a "fusione a cera persa", un antico metodo utilizzato nel 400 a.C., con i quale si sono realizzati anche i Bronzi di Riace. Fra queste, vi è l'opera scultorea che da alcuni giorni domina piazza della Steccata.

La mostra, patrocinata dal Comune di Parma, è aperta gratuitamente al pubblico e visitabile sino al 26 marzo.

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INFORMAZIONI SULLA MOSTRA

Banca Mediolanum
 - Piazza della Steccata, C.so Garibaldi (nei pressi della Pilotta) Parma
Periodo di apertura 
7 Febbraio / 29 Marzo 2019

la mostra è visitabile durante l'orario lavorativo della Banca

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

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"CalifArte - Gli artisti dipingono le canzoni di Franco Califano": una collettiva dedicata alla figura ed alla scrittura di Franco Califano. La mostra è visitabile ad ingresso libero e gratuito fino al 14 febbraio 2019 a Parma, presso Galleria S.Andrea UCAI di Via Cavestro 6.

Parma -

La mostra che intreccia Poesia, Pittura e Musica sbarca a Parma, nel cuore della città ducale, e porta una ventina di artisti con le loro opere ad una esposizione dedicata alla figura ed alla scrittura di Franco Califano, cantautore e poeta, scomparso nel 2013.

Dopo la prima uscita nazionale alla Galleria Ess&errE al Porto Turistico di Roma nel maggio 2018, CalifArte arriva a Parma, col patrocino del Comune di Parma - Assessorato alla Cultura, per iniziare un autentico tour italiano. I pittori e i performer che si sono impegnati nel rendere in arte visiva quello che Califano ha scritto hanno dato fondo alle loro forze per far leggere in maniera diversa quello che il Califfo ha prodotto: canzoni, monologhi, aforismi.

Dunque ciò che conosciamo dai dischi e dalle esibizioni dal vivo, diventa pittura, scultura e performance, colorando la Galleria S.Andrea.

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Alcuni degli artisti partecipanti: Marco Lodola, apprezzatissimo performer del neo-pop, che ha preparato i suoi perspex luminosi per interpretare "Il Campione" e un' altra canzone del Maestro. Luca Dall'Olio, che coi suoi dipinti onirici ha dato vita a quadri dedicati a "L'ultima spiaggia" e "Da molto lontano", Cinzia Pellin che ha dipinto con la sua grazia i suoi volti femminili impeccabili in "Minuetto" e "Buona fortuna, Annamaria", Giorgio Gost, che gioca in casa, ha coperto di resine trasparenti un vecchio doppio album di Califano e preparato una installazione dei suoi "oggetti salvati per il futuro", Alberto Gallingani, astrattista fiorentino, ha dato corpo pittorico ad una delle più belle canzoni scritte da Califano: "E la chiamano estate"...

Ognuno ha dipinto o realizzato due opere ispirate dai versi del Maestro e ognuno ha lavorato secondo la propria cifra stilistica.

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L'idea di Giorgio Barassi, consulente d'arte e curatore della mostra, di avvicinare le arti in nome di un grande autore italiano è stata accompagnata nella prima uscita romana anche da un concerto dedicato a Califano ed ai suoi successi.

Come già accaduto per la prima uscita a Roma, la Fondazione Califano Trust Onlus sostiene ed incoraggia questa iniziativa e gli eventi ad essa collegati, nel rispetto della linea di intenti che la Fondazione si prefigge: primo tra tutti quello di porre la figura di Califano in un luogo ideale ed alto che gli compete.

 

APPUNTAMENTO SABATO 9 FEBBRAIO

Sabato 9 febbraio, alle 17,30, nei locali della Galleria S.Andrea, alcuni artisti di CalifArte daranno vita ad una estemporanea di pittura creando le loro opere nella Chiesa tardomedievale che accoglie la mostra negli spazi UCAI - Unione Cattolica Artisti Italiani.

Lalla Luciano, Paola Boni ed Elisabetta Manghi, che hanno aderito al progetto CalifArte, daranno vita a nuove opere: un'occasione in più per visitare la mostra ed assistere al momento della creazione artistica.

Il performer parmigiano Giorgio Gost, nella stessa sede, illustrerà la procedura utilizzata per la creazione delle sue "capsule del tempo".

Dalle 17.30, degustazione dell'olio EVO Bio "Otto Ettari" delle Tenute Riposo di Torremasggiore (FG), partner dell'iniziativa.

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INFO SULLA MOSTRA 

Progetto artistico e curatore: Giorgio Barassi
Direzione artistica: Sabrina Tomei
Management: Roberto Sparaci

Orari: da martedi a sabato : 10.00 / 12.00 e 16.00 / 19.00
Domenica: 16.00 / 19.00
Chiuso Lunedi

La mostra è visitabile fino al 14 febbraio. Catalogo in galleria, ingresso libero.

 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia 

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Sabato 9 febbraio, alle ore 18, presso la Galleria San Ludovico (borgo del Parmigianino 2), sarà inaugurata “Vagabondo di sogni”: mostra personale dell’artista e regista parmigiano Francesco Barilli, organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Parma con la sponsorizzazione di Opem. L’inaugurazione vedrà la presenza dell’artista, di Alessandro Canu, curatore dell’allestimento, del progetto grafico e del catalogo, e dell’assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra.

Parma -

La mostra espone opere che attraversano fasi diverse dell’attività pittorica di Francesco Barilli, meno note e meno in linea con i modelli cui questo artista ci ha abituati: Barilli torna sul soggetto dell’erranza, di un muoversi tra luoghi diversi che è proprio della sua vita (la Bassa padana, Parma, Roma, l’Africa) e dipinge rimanendo ancorato al sogno, alla visione, al racconto di qualcosa che eccede di continuo la realtà, ma che non può mai rinunciarvi.

 L’esposizione propone al visitatore un allestimento visivo che suddivide le sessanta opere, (prevalentemente acrilici su tela e tecniche miste, ma anche serigrafie e collage) per colore, suggerendo affinità cromatiche o tematiche, in uno spazio definito da un’installazione che rimanda all’atmosfera dei vecchi cinema.

Così si racconta l’artista: “Dipingo perché ho fame di infanzia e di trasgressione. Perché forse sono un minorato: mi mancano 4 dei 5 sensi. Possiedo solo la vista. Per me il mondo è un’immagine. Lavoro solo con le immagini: quelle della gente, quelle della natura e quelle dell’artificio. Lavoro con le foto, con le luci di una realtà che non riconosco se non quando la trasformo, negandola e adorandola, beffandola però senza mai osare fino in fondo. Io rispetto gli schemi fondamentali del reale. Purché non sia anche razionale".

La mostra, ad ingresso libero, sarà aperta al pubblico fino al 10 marzo con i seguenti orari: giovedì e venerdì dalle 15 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 18.

 

FRANCESCO BARILLI

Nato a Parma nel 1943, figlio di una illustre famiglia parmigiana di artisti ed intellettuali (Cecrope, Latino, Milena, Aristide, Renzo, Anna pittori; Bruno musicista e scrittore; Arnaldo, Cecropino letterati; Davide scrittore e giornalista), Francesco Barilli è regista, attore, sceneggiatore cinematografico, ma soprattutto pittore poliedrico e versatile. Ha frequentato a Parma l’Istituto d’Arte “Paolo Toschi”, ha lavorato con Bernardo Bertolucci nel film “Prima della rivoluzione” con Mauro Bolognini, con Carlos Saura, con Patroni Griffi come sceneggiatore e attore. La sua attività artistica pittorica, che ha sempre affiancato a quella cinematografica, è stata la sua vera passione, ha organizzato più di 35 esposizioni sparse per il mondo, nel 2013 la sua ultima mostra “Sogno o son desto”. I suoi ultimi lavori cinematografici sono “Poltrone rosse”, “Parma e il cinema”, “La storia del Teatro Regio”, “I colori nascosti di Benedetto Antelami” ed il libro “Poltrone rosse e altri racconti”. Tra i suoi film “Il profumo della signora in nero”, “Pensione paura”, “La domenica specialmente” (scritto da Tonino Guerra).

 

Fonte: Comune di Parma 

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