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L’annuncio del presidente Zanni alla presentazione del programma delle Celebrazioni del IV centenario della Basilica. Provincia protagonista anche l’11 maggio con l’annullo filatelico.

Reggio Emilia -

Presentato questa mattina il programma delle Celebrazioni del quarto centenario dell’inaugurazione della Basilica della Ghiara. Al Chiostro minore della Ghiara, il ricco calendario di iniziative è stato illustrato da monsignor Massimo Camisasca, vescovo della Diocesi di Reggio e Guastalla, dal presidente della Provincia di Reggio Emilia Giorgio Zanni, dal sindaco Luca Vecchi e da Gino Farina, coordinatore del Comitato per le celebrazioni.

Primo appuntamento domenica 28 aprile (ore 17) con la presentazione di un documentario multimediale sul tempio della Beata Vergine della Ghiara e dialoghi con Angelo Mazza e Carlo Baja Guarienti; ultimo appuntamento domenica 8 dicembre (ore 16) con la santa messa episcopale presieduta dal vescovo Camisasca a conclusione del periodo giubilare e di indulgenza che si aprirà lunedì 29 aprile (ore 18.30), sempre con una messa episcopale. Nel mezzo - domenica 12 maggio, proprio nel giorno del quarto centenario della traslazione dell’immagine miracola della Madonna della Ghiara – il Pontificale presieduto dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato di Papa Francesco.   

“Per la Provincia è un piacere ed una fortuna poter accompagnare questo percorso, denso di iniziative importanti e significative, per celebrare un luogo di culto che è principalmente, ma non esclusivamente cittadino, perché caro davvero a tutti i reggiani, dall’Appennino al Po”, ha tra l’altro detto il presidente Giorgio Zanni, soffermandosi inparticolare su due eventi che vedranno l’ente provinciale protagonista. “A partire dalla restituzione alla comunità dell’importante affresco raffigurante la Beata Vergine della Ghiara ritrovata nei locali di Palazzo Ducale, ora sottoposto a un’opera di restaura che verrà svelato sabato 7 settembre, alle 10, durante la Giareda”, ha annunciato il presidente Zanni. Una cappella affrescata scoperta per caso, spostando alcuni scaffali durante un trasloco di uffici della Prefettura, sulla quale, coordinato dall’architetto Maria Cristina Costa, sta lavorando da settembre un pool di restauratori formato da Andrea Onsi, Andrea Cremaschi e dall’impresa Franchini per la parte edile. “Un lavoro avviato dalla Provincia durante la presidenza Manghi decidendo di investire, grazie all’avanzo di gestione, parte dei fondi destinati alla manutenzione del patrimonio immobiliare in un momento storico non semplice per questo ente, sottolineando ancora di più l’intenzione di voler partecipare in modo fattivo e concreto a queste importanti celebrazioni per i 400 anni della Ghiara”, ha detto Zanni.

Sabato 11 maggio, dalle 9 alle 12.30, la sede della Provincia di Reggio Emilia, di fronte alla Basilica, ospiterà inoltre le operazioni di emissione del francobollo celebrativo con annullo speciale da parte di Poste Italiane.

Fonte: Provincia di Reggio Emilia

 

Tutta Parma, e non solo, si stringe intorno al progetto di restauro della chiesa di San Francesco del Prato. Tante le iniziative. Una raccolta fondi e un ricco programma di eventi volti a sostenere la rinascita di quello che è già un simbolo della “Capitale Italiana della Cultura” per il 2020. Dai cofanetti con le sbarre dell’ex carcere, al progetto per la salvaguardia dei nidi di rondone. Eventi musicali, accademici e culturali. Visite guidate in quota tra i raggi del rosone e i decori della formelle, un crowdfunding che premia i sostenitori più generosi con un francescano cofanetto in materiale riciclato, numerato uno ad uno, contenente le sezioni in ferro delle inferriate (la chiesa fu anche prigione), tagliate accuratamente in corrispondenza dello snodo. Il cofanetto diventa così il simbolo di questa rinascita dopo 200 anni di carcere. 

Parma -

Con una struttura che eguaglia per dimensioni la Cattedrale di Parma, San Francesco del Prato si prepara a diventare protagonista di un’autentica rinascita, grazie ad un’accurata opera di restauro che mira a renderla uno dei simboli della città eletta “Capitale Italiana della Cultura” per il 2020

Una rosa di eventi, al motto “Liberiamo San Francesco del Prato”, si pone l’obiettivo di raccogliere fondi per l’intervento e di mettere in luce la lunga e affascinante storia del complesso. Il tutto promosso e coordinato dal “Comitato per San Francesco del Prato”, costituito con lo scopo di promuovere e sostenere il restauro della chiesa e la riapertura alla città e al culto, ad eventi musicali, accademici e culturali. E non ultimo, alla riconsegna di questa meraviglia ai Frati Minori Conventuali, che 800 anni or sono, l’hanno edificata.

La chiesa è stata data in concessione alla Diocesi nel febbraio del 2018, per disponibilità dell’Università. Grazie poi alla costituzione del Comitato si è potuto provvedere al completamento e all’aggiornamento del progetto originale. Il cantiere è stato aperto il 3 settembre 2018 e ad oggi sta proseguendo secondo i programmi prestabiliti, concentrandosi sulla fase di consolidamento strutturale e restauro della preziosa facciata.

Finanziato dalla Fondazione Cariparma, il progetto, redatto dal prof. Paolo Marconi, ed approvato dalla Soprintendenza nel 2004, è stato rivisto e adeguato alle attuali necessità e normative dall’arch. Giorgio Della Longa (già collaboratore del prof. Marconi) che ne ha curato la progettazione architettonica e che svolge il ruolo di supervisore. L’adeguamento sismico è invece opera dell’ing. Giovanni Cangi, progettista e direttore dei lavori strutturali. 

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UNO “SCRIGNO” PER RACCONTARE UN PEZZO DI STORIA

San Francesco del Prato ha una storia travagliata, dall’epoca napoleonica fino al 1992 da Chiesa fu trasformato in carcere. Un gioiello nascosto a cui finalmente è stato riconosciuto il suo immenso valore storico e culturale, portando così allo sviluppo di un progetto per il suo completo restauro. La prima fase dei lavori ha visto l’eliminazione dalla facciata delle inferriate del carcere, che da oltre 200 anni deturpavano, in più punti, la sobria architettura del complesso architettonico. L’agenzia Areaitalia, che si occupa della campagna di comunicazione per la raccolta fondi, ha voluto dare valore a questo “pezzo di storia” rendendolo il simbolo tangibile della rinascita della Chiesa.

Sono stati creati quindi dei cofanetti contenenti ognuno una sezione delle grate carcerarie. Il messaggio portante della campagna “Liberiamo San Francesco del Prato” viene espresso simbolicamente proprio da questi pezzi di grata, tagliati accuratamente in corrispondenza dello snodo e numerati uno ad uno. All’interno del cofanetto oltre alla grata del carcere troviamo un opuscolo che racconta la storia della chiesa con foto suggestive e frasi francescane e il certificato di autenticità che ne garantisce la provenienza certa e l'unicità. Un cordino sigilla la confezione (che ricorda il cingolo che indossano i frati) fissato con ceralacca marchiata. Infine, per consentire l’esposizione della riproduzione della finestra carceraria sono stati realizzati con i tagli di lavorazione cartotecnica due alloggiamenti che permettono di collocarla agevolmente ovunque si voglia. Il cofanetto è stato realizzato con materiali volutamente poveri e con linee semplici ed eleganti, una confezione "green" che riflette lo spirito francescano. Un progetto che rispetta l’ambiente anche nella scelta del contenitore esterno e degli imballaggi che non contengono plastica ma solo carta riciclata. Realizzati in numero limitato, questi cofanetti saranno consegnati a coloro che avranno donato on-line e che potranno ricevere un segno tangibile del loro contributo (sanfrancescodelprato.it).

In Piazza Garibaldi a Parma sarà presente un’importante installazione dove saranno collocati: una delle inferriate rimosse dalla facciata, uno scrigno con il cofanetto, alcune pannellature di approfondimento sulla storia della Chiesa e le modalità per contribuire alla raccolta fondi popolare. 

Crédit Agricole Italia darà visibilità alla campagna stessa, allestendo le filiali cittadine con poster di “Liberiamo San Francesco del Prato” posizionando inoltre totem di comunicazione con il cofanetto, fisicamente inserito in una teca.

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                             Cofanetti contenenti ognuno una sezione delle grate carcerarie credit Francesca Bocchia 

 

VISITE IN QUOTA TRA LE MERAVIGLIE DAI MILLE COLORI

L’intervento di restauro della facciata, che si sviluppa su circa 600 mq, terminerà tra giugno e luglio del 2019. Solo nei weekend, da metà estate fino a cantiere ultimato, sarà possibile partecipare ad una serie di visite guidate per conoscere e ammirare al meglio la facciata, dal basso verso l’alto, con una prima parte propedeutica dedicata all’illustrazione della storia della chiesa e una seconda in quota. Le visite dall’alto offriranno l’occasione eccezionale di ammirare da vicino il grande rosone a 16 raggi e il raffinato decoro delle formelle policrome, ma anche di godere di uno straordinario panorama sul centro storico con un’inedita vista sulla vicina cattedrale. A tal proposito, verrà allestito un ascensore per raggiungere il rosone e un info point sul sagrato per ricevere tutte le informazioni necessarie riguardanti San Francesco del Prato. La visita sarà aperta a gruppi di 10 persone con prenotazione soltanto online sul sito sanfrancescodelprato.it

La quota di 10 euro a persona andrà interamente a sostenere il restauro della chiesa. 

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                                San Francesco del Prato - Rosone - Credit Giuseppe Bigliardi  

 

L’OMAGGIO DEL FESTIVAL VERDI APRE UNA SINFONIA DI APPUNTAMENTI

Un progetto così significativo e suggestivo non poteva che ricevere doverosi attestati di stima da parte del mondo della cultura. Grazie al partenariato con la Fondazione Teatro Regio, San Francesco del Prato ospiterà la prima di Luisa Miller, nell’ambito del Festival Verdi 2019, con la regia di Lev Dodin, il cui debutto è fissato per il 28 settembre 2019 (repliche il 5, il 12 e il 19 ottobre). L’opera verrà allestita durante i lavori di restauro, trasformando la chiesa-cantiere in teatro e offrendo un’occasione irripetibile di assistere alla rappresentazione in una scenografia unica, della quale anche i ponteggi saranno parte integrante. Ma quella della rassegna che è a tutti gli effetti diventata un festival lirico di respiro internazionale, capace di richiamare ogni anno un pubblico numerosissimo ed eterogeneo, è solo una delle tante iniziative culturali che circondano un cantiere che promette colpi di scena. 

Nel 2019 la Tortellata di San Giovanni del 23 giugno, la visita del Cardinal Ravasi del 29 settembre e il Transito di San Francesco del 3 ottobre si aggiungono per comporre un calendario di eventi che restituisce nuova vita alla pietra di questo gigante per troppo tempo rimasto assopito. È inoltre in corso di formazione un comitato di esperti che avrà il ruolo di curare una pubblicazione sulla chiesa e l’allestimento di una mostra inerente. Ancora da confermare, infine, il concerto di Massimo Quarta e Orchestra su musiche di Niccolò Paganini, con ingresso a offerta libera pro-restauro.

Da qui a fine 2019, gli eventi di promozione o a sostegno dell’iniziativa saranno affiancati dall’allestimento di un gazebo informativo itinerante e “green”. Saranno disponibili volontari che avranno il compito di comunicare aggiornamenti sullo stato del restauro e sulle modalità di donazione.

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                             San Francesco del Prato - Lavori in corso - Credit Francesca Bocchia 

 

ANCHE I RONDONI TROVANO CASA A SAN FRANCESCO

I rondoni sono una specie abituata a stabilirsi nelle buche pontaie dei palazzi antichi. L’intervento sul complesso di San Francesco del Prato ha creato le condizioni per salvare quelli presenti nella struttura della chiesa, che ne conta 300 solo nell’abside. Su suggerimento del prof. Andrea Beseghi (Liceo Ulivi di Parma) e del prof. Francesco Mezzatesta (Gruppo Rondoni Italia) sono stati installati in cantiere nidi artificiali sul ponteggio. Questi permettono ai rondoni - autentici antizanzare naturali e costruttori di nidi troppo piccoli per piccioni e altri uccelli infestanti - di tornare a nidificare anche in questa stagione. 

Si tratta delle prime sperimentazioni in Italia su un cantiere attivo. Inoltre, le maestranze hanno ideato una soluzione tecnica e disegnato un’innovativa intelaiatura da inserire proprio nelle suddette buche per consentire la nidificazione, una volta terminati i lavori. 

 

UN ASSIST AL RESTAURO

Sabato 20 aprile 2019, durante la partita di calcio Parma-Milan, un gruppo di giovani scenderà sul terreno di gioco dello Stadio Tardini, al momento dell’intervallo, mostrando con orgoglio un lungo striscione con la scritta “Insieme per San Francesco”.

 

MODALITÀ DI DONAZIONE

La raccolta fondi ad oggi ha raggiunto 3,5 milioni di euro, grazie all’intervento di Fondazione Cariparma, che ha già messo a disposizione 2 milioni di euro, del Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia, Famiglia Chiesi, Barilla, Faac e di numerosi altri partner. Ora si attende la generosità di tutti coloro che hanno a cuore la “rinascita” della chiesa. 

Il sostenitore versa una cifra a piacere sul sito sanfrancescodelprato.it tramite carta di credito o bonifico. In base all’importo dell’offerta, oltre alla presenza nel registro dei donors, saranno proposti un oggetto o un’attività come segno di ringraziamento:

- a partire da 10 euro: visita in quota sino al rosone

- a partire da 30 euro: un gadget eco-friendly

- a partire da 200 euro: un cofanetto con taglio dell’inferriata e librettino con foto e frasi francescane.

È possibile sostenere il progetto attraverso una libera erogazione, beneficiando dell’Art Bonus, che consente il recupero fiscale del 65%, in tre anni, dell’importo donato sia da cittadini sia da imprese.

BENEFICIARIO Diocesi di Parma

IBAN IT02N0623012700000038406827 c/o Crédit Agricole Italia

CAUSALE Art Bonus – Diocesi di Parma – San Francesco del Prato – Parma – Codice Fiscale o P. Iva del donante.

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                    San Francesco del Prato - Facciata - Dopo il restauro

 

 

Pubblicato in Cronaca Parma

La straordinaria Orchestra Pistapòci sabato 13 aprile alle 20.30. Una spettacolare orchestra di duecentocinquanta bambini e ragazzi, dagli otto ai diciassette anni in scena al Teatro Regio di Parma.  

Parma -

Sabato 13 aprile, alle ore 20.30, il palcoscenico del Teatro Regio sarà invaso da una spettacolare orchestra di oltre duecentocinquanta bambini e ragazzi, dagli otto ai diciassette anni: l’Orchestra Pistapòci. Si tratterà, in realtà, di quattro gruppi che si alterneranno sul palcoscenico, dato che nemmeno il nostro storico teatro potrebbe contenere tutta insieme una simile massa di musicisti.

Ma che cos’è l’Orchestra Pistapòci?

Si tratta di un originale progetto didattico-musicale nato da un’idea di Francesco Sgorbani all’interno della Scuola di Musica Cem Lira di Parma, e realizzato con il fondamentale sostegno economico della Regione Emilia-Romagna che in questi anni ha deciso di investire sulla musica e sulla diffusione della cultura musicale, appoggiandosi ad una rete di scuole musicali di qualità diffuse sul territorio. Nata tre anni fa, l’Orchestra Pistapòci si rivolge a ragazzi dalla scuola primaria alla secondaria superiore, offrendo a chi lo desidera la possibilità di suonare uno strumento, ma soprattutto di fare subito musica insieme agli altri: lo studio individuale dello strumento viene dopo, non prima della musica d’insieme; per partecipare ad una esecuzione orchestrale basta saper fare anche una sola nota, al momento giusto; ed è proprio il suonare insieme agli altri che crea nei ragazzi la motivazione per approfondire lo studio di uno strumento.

Ma questo non è l’unico punto di originalità del progetto: c’è il repertorio, fortemente connotato dalla modernità, fatto di brani scelti tra quelli che i ragazzi d’oggi ascoltano; c’è lo staff degli insegnanti, formato sia da musicisti di estrazione accademica, ben ferrati sul fronte musicale e didattico, sia da musicisti autodidatti, strumentisti che sono arrivati alla musica attraverso una strada differente, più vicina ai modi di apprendimento spontaneo dei ragazzi; c’è la scelta degli strumenti, che non si limita a quelli della tradizione, ma si apre alla contemporaneità lasciando spazio all’elettronica, alle loop station, e sa dare spazio sia alla vocalità tradizionale sia al beat box e al canto rap. C’è, soprattutto, l’”inclusività” del progetto, che lascia la porta aperta a tutti, senza fare selezioni, che mira a trovare per tutti uno spazio all’interno del progetto e non a far emergere i migliori a scapito degli altri. 

Sul palcoscenico del Regio vedremo dunque e ascolteremo ragazzi dell’IC Sanvitale-Fra Salimbene, dell’IC Salvo d’Acquisto, dell’IC Toscanini e della Scuola “A.Chieppi”, di Parma; dell’IC di Torrile; dell’IC di Sorbolo; ed anche del Liceo Marconi e del Liceo Musicale Bertolucci, ragazzi questi ultimi che hanno aderito al progetto con la formula dell’alternanza Scuola / Lavoro, partecipando al lavoro dell’Orchestra sia come musicisti sia come “assistenti” degli insegnanti, e vivendo dunque un duplice ruolo, attivo e passivo, all’interno di un complesso e stimolante percorso educativo.

Sul palcoscenico, ovviamente, i ragazzi saranno guidati dai loro insegnanti: Leonardo Morini, Diletta Longhi e Giusy Di Gerlando - canto corale; Marcello Canuti - percussioni; Renata Orlandoni, Antonio Piccirilli e Luca Sutto - tastiere; Aryuna Iacci, Roberto Balzani, Luca Valerio e Davide Buzzi - chitarre; Gianmaria Dazzi - strumenti a fiato; Fabio Carima e Danilo Puzello (Dank & Dhap) - freestyle e beat-box; ed infine Francesco Sgorbani, direttore dell’intera compagine orchestrale.

In alcuni momenti saliranno sul palco, ad affiancare i ragazzi, anche alcuni ospiti professionisti, che hanno accettato di prestare gratuitamente il loro contributo al progetto: Sara Loreni, Gitta De Ridder (UK), Divi di Hollywood, The Manelly’s, Jasmine Furlotti, Le Nadrettes, Alan Scaffardi, Antonio Benassi, gli R.C.C. Gospel Choir, il Coro Ars Canto G.Verdi e il Coro del Liceo Marconi.

SABATO 13 APRILE
Il Teatro più bello apre le porte per l'Orchestra più acclamata in città!

■ BIGLIETTI
Biglietto Platea: 15 euro
Biglietti Palchi: 10 euro

Prevendite disponibili da mercoledì 10 aprile a sabato 13 aprile, presso Cem Lira - Centro Educazione Musicale
Viale Solferino, 25, 43123 Parma PR
Orari di apertura:
Mercoledì 14.30 - 18.30
Giovedì - Venerdì 9.30 - 18.30
Sabato 9.30 - 11.30

Vendita diretta presso la biglietteria del teatro Regio solo la sera dello spettacolo (fino ad esaurimento posti)

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Per chi è alla ricerca di un luogo speciale in cui trascorrere i lunghi ponti di primavera, Parma è la meta ideale. Per chi ama l’arte e la storia, un centro dove l’arte romanica e il Rinascimento si danno la mano. Per chi è alla ricerca di bontà, Parma rappresenta una vera e propria tavola imbandita di ogni sapore. Capitale Italiana della Cultura per il 2020, sta già scaldando “i motori” della creatività. La petite Paris non è mai stata così grande.

 

MOSTRA IL SORPASSO, DAL FILM ICONA AL BOOM DEGLI ANNI 60

Palazzo del Governatore, nella centralissima Piazza Garibaldi, è il quartier generale di mostre ed esposizioni temporanee. Fino al 5 maggio, ad aprire il programma culturale della primavera della città ducale è una mostra dal nome iconico: “Il sorpasso. Quando l’Italia si mise a correre, 1946-1961”. Oltre 160 fotografie, documentari e video installazioni compongono, in dieci sezioni tematiche pensate da Enrico Menduni e Gabriele D’Autilia, un racconto collettivo per immagini che fa rivivere i tempi duri della ricostruzione del Paese, dopo la devastazione della seconda guerra mondiale e verso il boom economico degli anni ’60.

Dopo il successo di Roma, a Palazzo Braschi, la mostra arriva a Parma dove è stata pensata, grazie alla collaborazione fra lo Csac - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, l’Istituto Luce - Cinecittàe l’archivio Publifoto.

Autori italiani e stranieri a confronto, grandi firme della fotografia e artisti indipendenti: la mostra raccoglie, fra gli altri, scatti di Gianni Berengo Gardin, Fulvio Roiter, Cecilia Mangini, Federico Patellani, Caio Mario Garrubba, Pepi Merisio, Wanda Wultz, Tazio Secchiaroli, Ferruccio Leiss, Romano Cagnoni, Walter Mori, Bruno Munari, Italo Insolera, Italo Zannier e, fra gli stranieri, quelli dei grandi Willian Klein, Alfred Eisenstaedt e Gordon Parks. 

Foto e informazioni sulla mostra 

 

VERSO CONTAMINA

Fino al 21 giugno la musica “contamina” la città di emozioni, nel nome dell’integrazione multiculturale. Quattro appuntamenti, 30 artisti – fra cui Paolo Jannacci, Omar Pedrini e Avion Travel - e tre sedi, la Casa della Musica, al centro del distretto musicale di Piazzale San Francesco, il Campus Industry, per le note più rock, con il gran finale del 21 giugno in Piazza Garibaldicon gli Avion Travel.

Ecco il Dna della rassegna “Verso Contamina”, organizzata dal Comune di Parma, in collaborazione con Capas – Centro per le attività e le professioni dell’arte dell’ateneo di Parma. Sabato 20 aprile doppio appuntamento con Paolo Jannacci per un incontro alle 17 presso Casa della Musica e un concerto alle 21 al Campus Industry. Alla Casa della Musica venerdì 10 maggio tocca a Omar Pedrini parlare di hip hop alle 17, per poi raccontarsi al Campus Industry con le sue canzoni in concerto alle 21.

Gran finale venerdì 21 giugno, in concomitanza con la Festa della Musica, con gli Avion Travel che incontreranno il pubblico alle ore 17 alla Casa della Musica, durante la conversazione incentrata su “Il Germe della Ribellione - Le vere armi son la parola, la musica e la poesia” e successivamente si esibiranno in un concerto gratuito in Piazza Garibaldi. Per tutte le informazioni su modalità di ingresso e svolgimento delle iniziative Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

CIBUS OFF E CASEIFICI APERTI

Ad aprile Parma fiorisce, portando in piazza tutti i suoi sapori e i grandi prodotti della Food Valley italiana più golosa, dove si produce un quinto delle Dop e delle Igp del Belpaese. Non bastano? Cooking showe incontri con grandi chef, sia del territorio sia del panorama nazionale, sono una delle migliori ragioni per fare un salto a Parma in questo periodo. Intanto perché torna, per la seconda edizione, Cibus Off, un vero fuori salone del gusto. Dal 6 al 14 aprile, Cibus Off farà da cornice a Cibus Connect, spin off del celebre salone biennale Cibus, dedicato allo sviluppo internazionale del made in Italy. 

Maggiori informaizioni 

 

PARMA 360 REGINA DELLA CREATIVITÁ

Dal 6 aprile al 19 maggio a Parma si parla di idee con la quarta edizione di Parma 360 - Festival della creatività contemporanea che prende il via nel segno di Leonardo da Vinci nell'anno che ne ricorda i 500 anni dalla scomparsa. Con la direzione artistica di Camilla Mineo e Chiara Canali.

L'eredità creativa e tecnologica di Leonardo da Vinci propone al grande pubblico mostre ed eventi diffusi in città, toccando oltre 50 luoghi, fra cui alcuni indirizzi iconici come il ponte Romano, Piazza della Steccata, i borghi del centro, così come le periferie e il suggestivo Oltretorrente, il “Trastevere” parmigiano

Maggiori informazioni 

 

GIARDINI GOURMET

È già uno degli appuntamenti cult della bella stagione di Parma e quest’anno concederà il bis, con una sessione primaverile e una autunnale. Torna l’appuntamento con Giardini Gourmet, il modo migliore per sentirsi bene a casa d’altri, grazie all’apertura di luoghi e spazi di solito off limits al pubblico che, invece, potrà scoprire inediti percorsi d’arte e cultura, affiancandoli a piacevoli occasioni gourmand. Appuntamento nei fine settimana, dal 10 al 12 maggio per quattro date, fino all’1 e 2 giugno e poi di nuovo nei venerdì sera del 6, 13, 20 e 27 settembre. 

L’occasione è imperdibile: arte, buon cibo e musica in onore dei parmigiani che hanno reso grande la città anche con le loro note, da Giuseppe Verdi ad Arturo Toscanini. Loro firmano la partitura musicale delle serate, ma in cucina c’è tutto il saper fare di Parma Quality Restaurants, con il coinvolgimento di importanti aziende alimentari e di alcuni consorzi di tutela. 

 

TUTTI PAZZI PER LA MILLE MIGLIA 

Dal 15 al 18 maggio scatta la 37sima edizione della 1000 Miglia che, anche quest’anno, passerà per Parma, nella mattinata di sabato 18, nella sua corsa a ritroso da Roma a Brescia. La grande corsa d’epoca farà ben tre passaggi a zonzo per la Food Valley, dalle colline alla Bassa, da Langhirano e Torrechiara, fino a Busseto. Si tratta di una buona occasione per andare alla scoperta di luoghi tanto suggestivi, resi unici dalla sfilata delle 430 eleganti signore, già perfette ambasciatrici del made in Italy nel mondo. 

 

IL LEONARDO DI PARMA: LA SCAPILIATA E LE ALTRE

È una delle ragazze più dolci e raffinate di Leonardo da Vinci, ma anche uno dei rebus più belli della storia dell’arte. Dipinta a terra ombra, ambra inverdita e biacca La Scapiliata è, da sempre, uno dei capolavori più amati, fra quelli custoditi nella collezione del Complesso Monumentale della Pilotta di Parma.

Misure minime – 24,7 cm x 21 cm – immensa dolcezza, questa testa di donna si trova a Parma fin dal Settecento e da allora sono in molti a fare un viaggio in città per ammirare quella ragazza spettinata che Leonardo abbozzò intorno al 1510.

Dal 18 maggio al 12 agosto anche Parma celebra il cinquecentenario vinciano con una mostra disegnata intorno a questo volto di fanciulla. La fortuna de La Scapiliata di Leonardo da Vinci proverà a tracciare il valore di quest’opera con una serie di confronti d’autore, chiamando a raccolta opere di Bernardino Luini, del Maestro della Pala sforzesca che saranno messi a confronto – con la curatela di Pietro Cesare Marani, fra i principali esperti di Leonardo da Vinci – anche con alcuni disegni di Leonardo conservati nelle collezioni di di Windsor.

www.pilotta.beniculturali.it 

 

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Modena rende omaggio a Franco Fontana (1933), uno dei suoi artisti più importanti e tra i più conosciuti a livello internazionale.

Fino al 25 agosto 2019, FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE, nelle tre sedi della Palazzina dei Giardini, del MATA - Ex Manifattura Tabacchi e della Sala Grande di Palazzo Santa Margherita, ospita la mostra, dal titolo Sintesi, che ripercorre oltre sessant’anni di carriera dell’artista modenese e traccia i suoi rapporti con alcuni dei più autorevoli autori della fotografia del Novecento.

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Le sue fotografie sono state spesso associate alla pittura astratta modernista, per la quale il colore è un elemento centrale, mentre le linee geometriche delle forme dissimulano la rappresentazione della realtà. Questo suo innovativo approccio si è imposto, a partire dagli anni sessanta del secolo scorso, come una carica innovatrice nel campo della fotografia creativa a colori.

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FRANCO FONTANA 

Franco Fontana è nato a Modena nel 1933, dove vive e lavora. Tra le principali personali si ricordano Vita Nova, Palazzo Ducale, Genova (2014); La luz del paisaje, IVAM, Valencia (2011); Franco Fontana, Museo de Bellas Artes, Buenos Aires (2007); Ombre e colori, Palazzo Reale, Milano (2004); Franco Fontana, Galleria Civica d’Arte Moderna, Torino (2001); Sorpresi nella luce americana, Galleria Civica, Modena (2000); Varivalokuvia fargfotografier, Finnish Museum of Photography, Helsinki (1990). Le sue opere fanno parte di importanti collezioni museali internazionali tra le quali Maison Européenne de la Photographie, Parigi; International Museum of Photography, Rochester, NY; Museum of Modern Art, San Francisco; Ludwig Museum, Colonia; Pushkin Museum, Mosca; Stedelijk Museum, Amsterdam; Metropolitan Museum, Tokyo; Musée d'Art moderne, Parigi; Victoria & Albert Museum, Londra. Ha tenuto workshop e conferenze al Guggenheim Museum di New York, all’Institute of Technology di Tokyo, all’Académie Royale des Beaux-Arts di Bruxelles, all’Università di Toronto. Ha collaborato con il Centre Georges Pompidou, il Ministero della Cultura giapponese e il Ministero della Cultura francese.

FRANCO FONTANA. SINTESI
Modena, FMAV - FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE 23 marzo - 25 agosto 2019

Sedi espositive

Palazzo Santa Margherita, Sala Grande, Corso Canalgrande 103, Modena Palazzina dei Giardini, Corso Cavour 2, Modena MATA - Ex Manifattura Tabacchi, via della Manifattura dei Tabacchi 83, Modena

Ulteriori informazioni  

Foto a cura di Francesca Bocchia 

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"Verdi viaggiatore". E' stato il tema dell'appuntamento culturale, un'abitudine che continua e si rinnova nella casa del Giovane Giuseppe Verdi a Busseto, dove il Maestro visse la sua adolescenza e imparò la musica. Viaggi raccontati dalla ricercatrice verdiana Meri Rizzi e dal professor Corrado Mingardi, illustre bussetano tra i più famosi esperti di vicende verdiane.

Il professor Mingardi ha colto l'occasione per far rivivere al folto pubblico accorso nello storico sito di Via Piroli, nel cuore di Busseto, i particolari inediti e curiosi accaduti a Verdi nel suo girovagare per l'Europa di inizio '800. Spazio e applausi tantissimi per i giovani cantori del coro "Les Choristes" diretto dal Maestro Matteo Cavicchini, i quali hanno eseguito alcune arie verdiane, introdotte da cenni storici illustrati da Meri Rizzi. L'iniziativa è stata possibile grazie alla ideatrice, di questa e altre occasioni di storie verdiane, Anna Sichel, che come sempre ha messo a disposizione lo storico sito per un altro graditissimo incontro, capace di unire storia e musica, un ulteriore omaggio al grande Maestro bussetano.

 

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La quarta edizione di PARMA 360 Festival della creatività contemporanea dal 6 aprile al 19 maggio 2019: un ricco calendario di appuntamenti in diversi luoghi cittadini istituzionali e privati. Fra questi, chiese sconsacrate, palazzi storici, spazi di archeologia industriale, musei, e il Ponte Europa più conosciuto come Ponte Nord, che riapre al pubblico per l’occasione con il party di apertura.

Parma 

In vista delle celebrazioni di Parma Capitale italiana della Cultura 2020, prende il via sotto il segno di Leonardo, nell’anno che ne ricorda i 500 anni dalla scomparsa, la quarta edizione di PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, eventodedicato alle massime espressioni delle arti visive contemporanee e alla creatività giovanile.

Dal 6 aprile al 19 maggio 2019 il ricco palinsesto, dal titolo L’eredità creativa e tecnologica di Leonardo da Vinci, propone al grande pubblico mostre ed eventi diffusi in città in luoghi istituzionali e privati, all’insegna della rigenerazione e della rifunzionalizzazione degli spazi urbani per un coinvolgimento attivo della cittadinanza e dei visitatori. 

Nascono così, in dialogo con vie, quartieri e scorci storici e suggestivi di Parma, gigantesche installazioni, pale pittoriche, sculture cinetiche, carte disegnate a mano, proiezioni multimediali, percorsi olfattivi e realtà aumentata, che portano la firma di grandi artisti come Aqua Aura, Maria Cristina Carlini, Giuseppe Ciracì, Peter de Cupere, Duilio Forte, Michele Giangrande, Paolo Mezzadri, Alice Padovani, Enrico Robusti,oltre agli street artists che fanno capoal MAUA Museo di Arte Urbana Aumentata e agli otto artisti cinetici tedeschi Sebastian Hempel, Angelika Huber, Siegfried Kreitner, Pfeifer & Kreutzer, Carolin Liebl & Nikolas Schmid-Pfähler, Hans Schock, Björn Schuelke, Martin Willing

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OMAGGIO AL GENIO DI LEONARDO DA VINCI

Simbolo dell’unione delle culture umanistica e scientifica, il genio di Leonardo Da Vinci viene omaggiato dal Festival, attraverso l’arte contemporanea, per l’eredità creativa e tecnologica trasmessa imperitura attraverso i secoli, privilegiando le ricerche di quegli artisti che continuano a stupirci per la sperimentazione della loro tecnica espressiva, per l’indagine in settori diversi rispetto a quelli di loro stretta pertinenza, come la scienza, la tecnologia e la percezione, e per la capacità di innovare in modo semplice ma creativo.

 

MOSTRE ED EVENTI IN TUTTA PARMA

Parole chiave del Festival, quindi, incoraggiare e divulgare l’arte contemporanea e promuovere gli artistiemergenti, attraverso la valorizzazione del patrimonio artistico parmense trasformato in un vero e proprio museo diffuso sul territorio. In questo modo chiese sconsacrate, palazzi storici, spazi di archeologia industriale e musei, come il Ponte Europa più conosciuto come Ponte Nord, che riapre al pubblico per l’occasione, l’Edicola ottocentesca di Piazza della Steccata, la Chiesa di San Quirino, il Ponte Romano, l’Oratorio di San Tiburzio,tipico esempio di Barocco parmense, l’Antica Farmacia di San Filippo Neri, il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico e APE Parma Museo, riacquistano il loro valore aggregativo e si arricchiscono di nuove valenze semantiche.

CIRCUITO OFF 360 VIRAL 

L’iniziativa abbraccia dunque attivamente tutta la città e si arricchisce del circuito off 360 VIRAL per coinvolgere il pubblico in un percorso che spazia dal centro storico fino al quartiere Oltretorrente, con l’obiettivo di rilanciare e promuovere la fervida cultura artistica già presente sul territorio. All’appello sono chiamati oltre 50 spazi creativi di Parma: gallerie, studi professionali, associazioni, coworking, enolibrerie, negozi per una ricca e curiosa offerta espositiva, in collaborazione con Ascom.

PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, che vede la direzione artistica e la curatela di Camilla Mineo e Chiara Canali, è organizzato dalle associazioni 360° Creativity Events ed Art Company, con il sostegnodel Comune di Parma e un’ampia rete dipartner pubblici e privati.  

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PONTE NORD

Il percorso espositivo dell’edizione 2019 prende avvio dal lungo e avveniristico corridoio in vetro e acciaio del PONTE NORD, che ospita le creazioni di Michele Giangrande, Duilio Forte e Peter de Cupere. A firma del barese Michele Giangrande la grande installazione site-specific a dimensione ambientale GEARS (Ingranaggi), dove 1.000 cartoni da imballaggio dislocati come molteplici ruote dentate, a lanterna o gabbia, costituiscono le forme circolari di ingranaggi meccanici, di circa 3 metri di diametro ciascuno, che entrano in relazione con le volumetrie del ponte ad evocare i meccanismi delle complesse macchine di Leonardo. Sospese invece le sculture volanti dell’italo-svedese Duilio Forte,ispirate ad animali immaginari e alla mitologia soprattutto scandinava, secondo le regole del movimento ArkiZoic, quali Ptero IX Ingens una riproduzione gigante in legno di uno Pterodattilo simile a quello esposto al Museo di Storia Naturale di Milano, che vola fisicamente sopra di noi a unire metaforicamente passato e presente, e Sleipnir XLIX, installazione in legno di circa 7 metri di altezza raffigurante il leggendario cavallo di Odino, simbolo per l’artista di esplorazione, scoperta e conquista. Infine il progetto Olfactory Portraitsdi Peter de Cupere, instancabile sperimentatore da oltre 20 anni dell'arte olfattiva nel mondo e ideatore dell’Olfactory Art Manifest, che vanta all’attivo più di 700 lavori legati alla percezione olfattiva dei contesti sociali, culturali e ambientali. L’artista belga propone un percorso che si dipana in una sequenza di casse di legno per il trasporto di opere d’arte, di dimensioni differenti, che racchiudono odori e fragranze. In questo modo lo spettatore è invitato ad essere parte attiva nella fruizione dell’opera e ad immedesimarsi con la situazione creata, in quanto gli odori influiscono sulla nostra vita emotiva e sulla formazione dei nostri ricordi. Al secondo piano del Ponte Nord la mostra del MAUA, Museo di Arte Urbana Aumentata, ideata e curata da Bepart in collaborazione con la casa editrice Terre di Mezzo, la scuola di fotografia Bauer e altri partner, permette di ammirare tramite l’App Bepart, disponibile gratuitamente su Google Play e Apple Store, 15 degli oltre 50 lavori di Street Art in diverse città italiane, animati con altrettanti contenuti virtuali attraverso la Realtà Aumentata.

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EDICOLA DELLA STECCATA

Sempre nell’ottica della Realtà Aumentata, i digital artists di Bepart hanno rivestito l’Edicola ottocentesca di Piazza della Steccata con immagini dedicate a Leonardo da Vinci, prelevate dal Codice Trivulziano e dalla Sala delle Asse del Castello Sforzesco di Milano.

 

CHIESA DI SAN QUIRINO

La bellezza e l’ipnosi del movimento sono invece le caratteristiche che accomunano le opere dell’innovativa mostra E PUR SI MUOVE presso la CHIESA DI SAN QUIRINO, a cura di Afra Canali e Siegfried Kreitnr, che riunisce le ricerche di otto artisti cinetici provenienti dalla scena tedesca: Sebastian Hempel, Angelika Huber, Siegfried Kreitner, Pfeifer & Kreutzer, Carolin Liebl & Nikolas Schmid-Pfähler, Hans Schock, Björn Schuelke, Martin Willing, i quali condividono con Leonardo l’entusiasmo nella comprensione della magica coreografia del gioco meccanico. L’esposizione è realizzata in collaborazione con la Galleria Kanalidarte di Brescia, che da sempre segue i movimenti cinetici italiani ed internazionali.

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PONTE ROMANO

Il percorso verso la Chiesa di San Quirino si arricchisce con l’installazione inedita La Chiusa. Omaggio a Leonardo di Maria Cristina Carlini, collocata sotto le arcate del PONTE ROMANO recentemente restaurate nel rinnovato sottopasso della Ghiaia. L’opera, composta da quattro imponenti porte in legno di recupero e ferro, che racchiudono al loro interno un “raggio di luce” dorato, simbolo del riflesso del sole sull’acqua, si ispira al sistema di chiuse fluviali studiato dal maestro fiorentino. La scultrice milanese d’adozione, figura di spicco nel panorama della ricerca plastica italiana contemporanea, indaga nei suoi lavori i rapporti fra l’uomo, la natura e i diversi materiali, interpretando la scultura come continua esplorazione di forme universali e primordiali.

 

ORATORIO DI SAN TIBURZIO

L’artista parmigiano Enrico Robusti presenta un progetto pittorico realizzato appositamente per l’ORATORIO DI SAN TIBURZIO, Danze macabre, sposine ambiziose e angeli caduti. L’opera nasce da una riflessione sulla condizione umana, sullo spirito leonardesco di andare oltre i propri limiti al di là delle leggi universali ed è incentrata sul rapporto tra la sfera terrena e quella celeste. Con il suo stile grottesco e caricaturale, i suoi volti trasfigurati e i cortocircuiti prospettici, Robusti racconta ambizione, progresso, limiti sociali, ansie, disubbidienza, individualismo, momenti di vita quotidiana portati all’esagerazione e all’esasperazione, per rappresentare la voce di una società, dell’uomo, o meglio il suo grido.

 

ANTICA FARMACIA DI SAN FILIPPO NERI 

Inoltre, in occasione del Festival, riapre l’ANTICA FARMACIA DI SAN FILIPPO NERI dopo un oblio di oltre cinquant’anni, grazie a un progetto di rivalutazione promosso dall’Associazione 360° Crativity Events assieme a Positive River Festival e Ad Personam, con il contributo di Fondazione Cariparma. Al suo interno sono presentate le personali dell’artista pugliese Giuseppe Ciracì dal 6 al 29 aprile e, a seguire,della modenese Alice Padovani dal 4 al 26 maggio. Il progetto Le carte di Windsor raccoglie una decina di lavori su carta di Ciracì, datate 2011-2017, che rielaborano ossessivamente alcuni famosi disegni di Leonardo conservati nelle collezioni della Royal Library del Castello inglese di Windsor, raffiguranti studi di anatomia e fisiologia, caricature e ricerche su cavalli, geografia e catastrofi naturali. I disegni sono carte “mediate” dagli agenti atmosferici, che modificano e trasformano i supporti pittorici. L’artista interviene esclusivamente a matita o sanguigna sulle trasparenti pagine di acetato, assecondando lo sviluppo segnico e sovrapponendosi agli appunti del maestro toscano o colmando gli spazi vuoti, per arrivare a comporre un reticolo di forme anatomiche che utilizzano le tecniche dello “sfumato” e del “non finito” leonardesco. In Codice involontario Padovani unisce alla spontaneità dell’impulso creativo il rigore del metodo scientifico e l’interesse per il mondo naturale. La mostra racconta l’evoluzione del suo percorso dall’utilizzo del disegno come mezzo espressivo e strumento di indagine scientifica ed emotiva, alla classificazione materiale più recente, con animali e insetti reali raccolti in teche entomologiche e scatole. Recuperare, catalogare, ordinare sono atti di memoria, strenui combattimenti per il controllo del tempo e dei ricordi, misurati attraverso azioni artistiche quali assemblaggi, installazioni e momenti performativi. Quella di Alice Padovani è una poetica ibrida, da cui si origina un Codice involontario, innato, inconscio, spontaneo. 

Il cortile interno dell’Antica Farmacia è invaso da Il Gioco è il Tempo, enorme installazione di Paolo Mezzadri che, in un percorso ludico e attivo dove lo spazio diventa territorio di un tempo intimo e personale, ci invita a riscoprire dal 6 aprile al 26 maggio il gioco da adulti, a cui abbandonarsi senza schemi e regole per ritrovarne lo spirito, e condividere gesti fanciulleschi senza paura e senza timore.

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MUSEO D’ARTE CINESE ED ETNOGRAFICO

Quest’anno nel percorso del Festival rientra anche il MUSEO D’ARTE CINESE ED ETNOGRAFICO, considerato tra i più importanti al mondo. Nelle sale le opere contemporanee di Aqua Aura, grazie alla mostra La stratégie du camouflage curata da Marta Santacatterina, instaurano un dialogo profondo con le memorie millenarie di civiltà lontane; emblematico in tal senso il video Millennial Tears, che si apre con gli immensi scenari dei ghiacciai artici, per poi restringere il campo visivo dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, come in The Gift, che presenta in teche scintillanti racchiuse da nastri di tulle cellule impazzite, camuffate da un aspetto ammaliante. L’incessante metamorfosi della vita trova la sua manifestazione estetica anche nelle due serie inedite Sweet November e Carnal Still Life, in cui le elaborazioni digitali di immagini fotografiche fondono l’ambiente della natura e degli oggetti tipicamente urbani con ingrandimenti al microscopio di cellule, tessuti umani, virus e parassiti, al fine di restituire da un lato la complessità di un organismo, dall’altro quella dell’ambiente in cui l’uomo vive e la complessità della riflessione artistica contemporanea.

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APE PARMA MUSEO

La programmazione di PARMA 360 si completa con la mostra STORIE DAGLI ABISSI. Mari di Sicilia tra reale e virtuale, eccezionalmente esposta dal 14 aprile fino al 7 agosto presso APE PARMA MUSEO, il centro culturale ed espositivo ideato e realizzato da Fondazione Monteparma. Il progetto, a cura di Francesco Spaggiari, si snoda attraverso i temi della navigazione antica, degli scambi commerciali e delle battaglie navali, con particolare riferimento alla prima guerra punica, e crea un dialogo innovativo tra archeologia, arte e tecnologia per promuovere la valorizzazione e la conoscenza del patrimonio culturale subacqueo. L’allestimento propone per la prima volta un’inedita combinazione tra l’esposizione fisica di reperti archeologici provenienti dai fondali siculi, l’avventura del loro ritrovamento e le soluzioni tecnologiche in grado di offrire un’esperienza immersiva. Scopo principale dell’evento è, infatti, rendere “accessibile l’inaccessibile” con il ricorso alla realtà aumentata e virtuale.

 

IL PROGRAMMA DELL’INAUGURAZIONE DI SABATO 6 APRILE  

> ORE 11.00. Museo Cinese Parma con la mostra “La stratégie du camouflage” dell’artista Aqua Aura, a cura di Marta Santacatterina. 

> ORE 17.00. Ponte Nord riaprirà le sue porte ospitando diverse mostre e progetti:

     - le sculture volanti di Duilio Forte, parte del progetto ArkiZoic Project IV, a cura di Chiara Canali.

     -  il progetto site-specific “GEARS (Ingranaggi)” dell’artista barese Michele GIANGRANDE, a cura di Chiara Canali.

     - la mostra del MAUA, MAUA - Museo di Arte Urbana Aumentata, ideato da BEPART in collaborazione con la casa editrice Terre di Mezzo, la scuola di fotografia Bauer e altri parner.

     - l’artista belga Peter de Cupere presenta un progetto di arte olfattiva intitolato “Olfactory Portraits”, a cura di Chiara Canali e Camilla Mineo.

> ORE 18.00. Chiesa di San Quirino ospita la mostra “E pur si muove”, 8 artisti cinetici dalla Germania, a cura di Afra Canali e Siegfried Kreitner.

> ORE 18.00. Ponte Romano, Strada Mazzini, ospiterà l’installazione “La chiusa. Omaggio a Leonardo” di Maria Cristina Carlini.                                    

> ORE 19.00. Oratorio di San Tiburzio con la mostra “Danze Macabre, sposine ambiziose e angeli caduti” di Enrico Robusti, a cura di Camilla Mineo.

> ORE 19.30. Antica Farmacia San Filippo Neri con la mostra “Le carte di Windsor” dell’artista Giuseppe Ciracì, a cura di Chiara Canali, e nel cortile interno l’installazione “ Il Gioco è il Tempo” di Paolo Mezzadri a cura di Camilla Mineo

> Dalle ore 21:30 al Ponte Nord Parma360 Opening Party: Guido Catalano Live + Paolo Baldes djset

Il 6 aprile tutte le mostre rimarranno aperte fino alle 24.00

 

Le foto della presentazione del Festival a cura di Francesca Bocchia

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Franco Fontana Sintesi dal 23 marzo 2019 al 25 agosto 2019 presso Palazzo Santa Margherita, Corso Canalgrande 103, Modena - Palazzina dei Giardini Corso Cavour 2, Modena - MATA - Ex Manifattura Tabacchi Via della Manifattura dei Tabacchi 83, Modena. La mostra ripercorre l’intera carriera del fotografo modenese, uno dei suoi artisti più importanti e tra i più conosciuti a livello internazionale.

Modena -

Modena rende omaggio a Franco Fontana (1933), uno dei suoi artisti più importanti e tra i più conosciuti a livello internazionale.
Dal 23 marzo al 25 agosto 2019, FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE, nelle tre sedi della Palazzina dei Giardini, del MATA - Ex Manifattura Tabacchi e della Sala Grande di Palazzo Santa Margherita, ospita la mostra, dal titolo Sintesi, che ripercorre oltre sessant’anni di carriera dell’artista modenese e traccia i suoi rapporti con alcuni dei più autorevoli autori della fotografia del Novecento.

L’esposizione è suddivisa in due sezioni.

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                                                          Franco Fontana© - Riccione 1961

LA PRIMA SEZIONE DELLA MOSTRA 

La prima, curata da Diana Baldon, direttrice di FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE, allestita nella Sala Grande di Palazzo Santa Margherita e nella Palazzina dei Giardini, rappresenta la vera sintesi - come recita il titolo - del percorso artistico di Franco Fontana, attraverso trenta opere, la maggior parte delle quali inedite, realizzate tra il 1961 e il 2017, selezionate dal vasto archivio fotografico dell’artista.

Questo nucleo si concentra su quei lavori che costituiscono la vera cifra espressiva di Fontana. Sono paesaggi urbani e naturali, che conducono il visitatore in un ideale viaggio che lega Modena a Cuba, alla Cina, agli Stati Uniti e al Kuwait.

Fin dagli esordi, Fontana si è dedicato alla ricerca sull’immagine fotografica creativa attraverso audaci composizioni geometriche caratterizzate da prospettive e superfici astratte significandone e testimoniandone la forma. Queste riprendono soggetti vari, che spaziano dalla cultura di massa allo svago, dal viaggio alla velocità, quale allegoria della libertà dell’individuo, in cui la figura umana è quasi sempre assente o vista da lontano.

Le sue fotografie sono state spesso associate alla pittura astratta modernista, per la quale il colore è un elemento centrale, mentre le linee geometriche delle forme dissimulano la rappresentazione della realtà. Questo suo innovativo approccio si è imposto, a partire dagli anni sessanta del secolo scorso, come una carica innovatrice nel campo della fotografia creativa a colori.

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                                                 Franco Fontana© - Zurigo 1981

LA SECONDA SEZIONE DELLA MOSTRA 

La seconda sezione, curata dallo stesso Franco Fontana, ospitata al MATA - Ex Manifattura Tabacchi, propone circa centoventi fotografie selezionate dal fondo di 1600 opere che Franco Fontana ha donato a partire dal 1991 al Comune di Modena e Galleria Civica, che costituisce un’importante costola del patrimonio collezionistico ora gestito da FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE. Tale collezione delinea i rapporti intrecciati dall’artista con i grandi protagonisti della fotografia internazionale. A metà degli anni settanta, Fontana inizia infatti a scambiare stampe con altri fotografi internazionali, raccogliendo negli anni centinaia di opere di molti tra i nomi più significativi della fotografia italiana e internazionale, da Mario Giacomelli a Luigi Ghirri e Gianni Berengo Gardin, da Arnold Newman a Josef Koudelka e Sebastião Salgado. Questa sezione testimonia la vastità e la genuinità delle relazioni di Fontana con colleghi di tutto il mondo, in molti casi divenute legami di amicizia profonda, e la stima di cui è circondato, attestata dalle affettuose dediche spesso presenti sulle fotografie.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Franco Cosimo Panini, disponibile in mostra.

La mostra Franco Fontana. Sintesi è realizzata in collaborazione con il festival Fotografia Europea di Reggio Emilia, che nell’edizione 2019 sarà dedicato al tema “LEGAMI. Intimità, relazioni, nuovi mondi”.

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                                                   Franco Fontana© - Los Angeles 1979

FRANCO FONTANA 

Franco Fontana è nato a Modena nel 1933, dove vive e lavora. Tra le principali personali si ricordano Vita Nova, Palazzo Ducale, Genova (2014); La luz del paisaje, IVAM, Valencia (2011); Franco Fontana, Museo de Bellas Artes, Buenos Aires (2007); Ombre e colori, Palazzo Reale, Milano (2004); Franco Fontana, Galleria Civica d’Arte Moderna, Torino (2001); Sorpresi nella luce americana, Galleria Civica, Modena (2000); Varivalokuvia fargfotografier, Finnish Museum of Photography, Helsinki (1990). Le sue opere fanno parte di importanti collezioni museali internazionali tra le quali Maison Européenne de la Photographie, Parigi; International Museum of Photography, Rochester, NY; Museum of Modern Art, San Francisco; Ludwig Museum, Colonia; Pushkin Museum, Mosca; Stedelijk Museum, Amsterdam; Metropolitan Museum, Tokyo; Musée d'Art moderne, Parigi; Victoria & Albert Museum, Londra. Ha tenuto workshop e conferenze al Guggenheim Museum di New York, all’Institute of Technology di Tokyo, all’Académie Royale des Beaux-Arts di Bruxelles, all’Università di Toronto. Ha collaborato con il Centre Georges Pompidou, il Ministero della Cultura giapponese e il Ministero della Cultura francese.

FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE è un’istituzione dedicata alla presentazione e alla promozione dell’arte e delle culture visive contemporanee. Diretta da Diana Baldon, comprende Galleria Civica di Modena, Fondazione Fotografia Modena e Museo della Figurina.

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                                                        Franco Fontana© - New York 1995

FRANCO FONTANA. SINTESI
Modena, FMAV - FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE 23 marzo - 25 agosto 2019

Sedi espositive

Palazzo Santa Margherita, Sala Grande, Corso Canalgrande 103, Modena Palazzina dei Giardini, Corso Cavour 2, Modena
MATA - Ex Manifattura Tabacchi, via della Manifattura dei Tabacchi 83, Modena

Orari di apertura
Dal 23 marzo al 16 giugno 2019:

Mercoledì-venerdì: 11-13 / 16-19 Sabato, domenica e festivi: 11-19 Dal 17 giugno al 25 agosto 2019: Giovedì-domenica 17-22

Ingresso

Intero: €6,00 | Ridotto: €4,00
Mercoledì e prima domenica del mese: ingresso libero

Informazioni

Tel. +39 059 2032911/2032940/2032919

 

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Mercoledì, 27 Marzo 2019 09:38

La pericolosa deriva della politica internazionale

Giovedì 28 marzo (ore 18) Vittorio Emanuele Parsi presenta il suo ultimo libro alla Feltrinelli di via Farini.

La politica internazionale sta vivendo una fase di transizione, dovuta principalmente alla deriva neoliberale che il mondo ha vissuto a partire dagli Ottanta del secolo scorso. Questa è la tesi sostenuta da Vittorio Emanuele Parsi nel suo ultimo libro Titanic. Il naufragio dell'ordine liberale (Il Mulino), che verrà presentato giovedì prossimo 28 marzo alle ore 18 presso la libreria laFeltrinelli di via Farini a Parma. Analogamente al Titanic, secondo Parsi, il mondo è stato portato su una rotta diversa e più pericolosa da quella intrapresa nel secondo dopoguerra, che era segnata dall'incontro e reciproco bilanciamento di democrazia e mercato. Davanti ai nostri occhi, oggi, si erge minaccioso un iceberg, le cui quattro facce si chiamano: declino della leadership americana ed emergere delle potenze autoritarie di Russia e Cina (sul cui sfondo si stagliano la crisi nordcoreana e quella mediorientale); polverizzazione della minaccia legata al terrorismo; deriva revisionista della presidenza Trump; affaticamento delle democrazie strette tra populismo e tecnocrazia. Nonostante le sue difficoltà, solo l'Europa può ancora contribuire a ristabilire la rotta originaria, ma a condizione di vincere la battaglia più difficile, quella interna: per riequilibrare la dimensione della crescita e quella della solidarietà.

Discuteranno con l'autore Pino Agnetti (Giornalista e scrittore) e Alessandro Duce (Professore di Storia delle Relazioni Internazionali all'Università di Parma). Introdurrà l'incontro Emanuele Castelli (Professore di Politica internazionale all'Università di Parma).

Vittorio Emanuele Parsi è Professore Ordinario di Relazioni internazionali all'Università Cattolica di Milano e, dal 2002, professore nella Facoltà di Economia dell'Università della Svizzera Italiana. È direttore dell'Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali (ASERI), editorialista de «Il Sole 24 Ore» «Avvenire» e «Panorama» e opinionista per La7 sui temi di Politica internazionale. Capitano di fregata della riserva della Marina Militare, gioca come trequartista centro negli Old del Rugby Monza.

 

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(Vittorio Emanuele Parsi)

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Turismo e cultura. Emilia-Romagna terra di cinema: ecco i primi tre itinerari a Bologna, Rimini, Reggio Emilia e Parma nel segno di Pasolini, Fellini e Guareschi. Gli assessori Corsini e Mezzetti presentano il nuovo progetto per promuovere "un territorio a naturale vocazione cinematografica"

In tutto saranno 11 gli itinerari pensati per i 'turisti del cinema'. Un progetto nato dal lavoro congiunto di Regione, Apt Servizi, Emilia-Romagna Film Commission, Fondazione Cineteca di Bologna e Ibc

Bologna - Per Pasolini Bologna ha "l'aria barbaricamente azzurra sul cotto", Rimini per Fellini è un "vuoto aperto sul mare" mentre tra Parma e Reggio, raccontava Guareschi, "succedono cose che non succedono in nessun'altra parte del mondo".

Il cinema, le sue storie e i suoi autori possono svelare un territorio e la sua ricchezza in un modo unico. Da questa consapevolezza e per volontà degli assessori regionali al Turismo, Andrea Corsini, e alla Cultura, Massimo Mezzetti, nascono i primi tre itinerari di cine-turismo per condurre i viaggiatori in luoghi evocativi di set cinematografici o che sono stati importanti per la vita o l'universo creativo di un autore e promuovere l'Emilia-Romagna in un modo nuovo, con gli occhi dei grandi personaggi che qui hanno avuto i natali.

Gli itinerari collegano registi, film e storie a città e paesaggi dell'Emilia-Romagna. Le prime tre proposte, presentate oggi in Regione, riguardano "Le Terre di Don Camillo e Peppone" nel "piccolo mondo" tra Reggio Emilia e Parma, la "Bologna di Pasolini" dove l'autore passò "sette anni, forse i più belli", e "La Rimini di Fellini" in cui "nulla si sa, tutto si immagina".

I percorsi fanno parte di un ampio progetto che ne comprende 11 in tutto, con tante tappe per vivere i luoghi che sono stati oggetto di cinema o hanno favorito la creazione artistica di registi o autori. Il team che vi ha lavorato coinvolge Apt Servizi, Emilia-Romagna Film Commission, Fondazione Cineteca di Bologna e Ibc con il coordinamento della cabina di regia "Turismo-Cultura" della Regione.

"Il cine-turismo è un settore di grande interesse e con enormi potenzialità per l'Emilia-Romagna in termini di marketing territoriale e di attrattività turistica e culturale- spiega l'assessore Corsini-. Per mettere a disposizione di viaggiatori e appassionati la vocazione di questa terra di cineasti abbiamo, da un lato, avviato la promozione di itinerari e pacchetti turistici che hanno nel cinema il proprio filo conduttore, proponendo ai turisti luoghi evocativi unici; dall'altro, abbiamo previsto progetti per incentivare a lungo termine l'attrazione di nuove produzioni cinematografiche. L'obiettivo è quello di proseguire definendo nei prossimi mesi anche altri due itinerari: 'Le terre di Novecento', sulle orme di Bernardo Bertolucci, e 'La Bologna del cinema', tra il cinema di Pupi Avati e il set dell'ispettore Coliandro".

"Nessun'altra regione in Italia può vantare una ricchezza di autori e una centralità nella storia del cinema come l'Emilia-Romagna- afferma l'assessore Mezzetti-. Per le origini che accomunano Michelangelo Antonioni, Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Florestano Vancini, Vittorio Cottafavi, Valerio Zurlini, Bernardo e Giuseppe Bertolucci, Marco Bellocchio, Liliana Cavani, Pupi Avati, Gian Vittorio Baldi, Giorgio Diritti e tanti altri, per non parlare di scrittori e sceneggiatori come Cesare Zavattini e Tonino Guerra. Qui c'è un retroterra culturale, geografico e sociale unico che ne ha fatto una regione a naturale vocazione cinematografica".

Tutti gli itinerari del progetto
Gli itinerari saranno disponibili online in italiano e in inglese sul sito emiliaromagnaturismo.it. A ognuno di essi saranno presto uniti altrettanti pacchetti turistici che completeranno l'offerta con proposte culturali ed enogastronomiche più ampie.

Questi i titoli che saranno proposti:

La Bologna di Pier Paolo Pasolini
La Rimini di Federico Fellini
Le Terre di Don Camillo e Peppone
Le Terre di Novecento
La Bologna del Cinema
La Ferrara di Michelangelo Antonioni
Il Piacentino di Marco Bellocchio
La Ravenna del Deserto Rosso e del Grido
Le Terre del Fiume Po
Le Terre di Zavattini
Suggestioni dall'Appennino

Allegato 1: Bologna_Mappa.pdf
Allegato 2: Le-Terre-DonCamillo-Peppone_Mappa.pdf
Allegato 3: Rimini_Mappa.pdf

Pubblicato in Cultura Emilia
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