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I due neonati dovevano essere trasportati da Bologna a Parma -

Parma, 11 febbraio 2014 -

Un viaggio che dall' Ospedale S. Orsola di Bologna doveva trasportare due neonati all' Ospedale Maggiore di Parma, ha visto l' ambulanza prendere improvvisamente fuoco. E' accaduto ieri pomeriggio, intorno alle 17. Il mezzo si trovava sull'A1 all'altezza di Modena Sud, quando un guasto al motore ha causato il rogo, a cui è seguito l'intervento dei Vigili del fuoco. Per fortuna, i due neonati sono stati messi in salvo dai neonatologi e portati in termoculle su un'altra ambulanza, messa a disposizione dal 118 di Modena, che li ha trasportati senza alcuna conseguenza a Parma.

 

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Ieri pomeriggio un 24enne residente in paese ha cominciato ad andare in escandescenze urlando e offendendo i clienti del bar e una volta in caserma ha colpito due militari -

Reggio Emilia, 10 febbraio 2014 - Ivan Rocchi

Complice probabilmente l'uso smodato di alcolici, ha cominciato ad andare in escandescenze urlando e offendendo i clienti del bar. Poi, all'arrivo dei carabinieri ha insultato anche loro e ha cercato di aggredirli. E' stata una domenica piuttosto movimentata per gli avventori e la titolare di un bar di Boretto, nella Bassa reggiana.
Verso le 15, dopo le prime offese del 24enne L. S., l'esercente impaurita ha chiesto l'intervento degli uomini dell'Arma. Il locale è stato subito raggiunto da una pattuglia dei carabinieri di Boretto, il cui solo arrivo ha mandato su tutte le furie il giovane. Una volta bloccato, il 24enne residente in paese è stato allora condotto in caserma. Ma neanche qui è riuscito a darsi una calmata. Infatti ha pensato bene di continuare nella sua condotta violenta, prendendo a calci due militari e danneggiando il divano della sala d'attesa. I due carabinieri colpiti dal giovane esagitato sono dovuti ricorrere alle cure mediche presso l'ospedale di Guastalla e sono stati dimessi con una prognosi di 5 giorni.
Alla luce dei fatti, il 24enne è stato arrestato e ristretto a disposizione della procura reggiana. Dopo la convalida del processo, l'uomo è stato rimesso in libertà, ma è stato sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di presentazione ai Carabinieri. Ora dovrà rispondere dei reati di danneggiamento e di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

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Lunedì, 10 Febbraio 2014 15:42

Reggio Emilia, Ingaggiati minori per vendere droga

Tra il teatro Valli e via Nobili sono arrivati alcuni cittadini nordafricani, che sembra stiano ingaggiando minori per spacciare marijuana e hashish -

di Ivan Rocchi - Reggio Emilia, 10 febbraio 2014 -

Da sempre luogo di spaccio, il corridoio tra il teatro Valli e via Nobili a Reggio è uno dei punti strategici della città per i pusher. Dopo le faide tra bande rivali per accaparrarsi l'importante piazza, a gestire il traffico ora sono arrivati alcuni cittadini nordafricani, che sembra stiano ingaggiando minori per spacciare marijuana e hashish ai ragazzi che entrano o escono da scuola. Infatti, nonostante il rischio dato dalla posizione centrale e dalla vicinanza con la caserma dei Carabinieri, nell'area sono presenti alcuni istituti scolastici frequentati da centinaia di studenti. Un mercato che agli spacciatori deve fare sicuramente gola.
Ne sono convinti i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Reggio Emilia, a seguito dei primi esiti di un importante attività investigativa avviata da alcune settimane in quella zona. Le attività di osservazione svolte dai militari rivelano infatti come l'area in determinate fasce d'interesse - orario di entrata e uscita da scuola - sia frequentata da pusher minorenni, che poi lasciano il posto ai veri registi dello spaccio, ovvero i loro connazionali maggiorenni.
In seguito ai recenti interventi che hanno portato all'arresto di pusher tunisini, i carabinieri reggiani hanno anche recentemente sorpreso un 17enne con una quindicina di grammi di marijuana. Per lui è scattata la denuncia alla Procura dei Minori per il reato di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio ed è stato affidato ad una casa protetta.

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Il piano terra e il seminterrato erano completamenti allagati: dai primi accertamenti sembra trattarsi del risultato di un raid vandalico ...

Reggio Emilia, 10 febbraio 2014 -

E' stato un brutto inizio settimana per i medici che prestano servizio nella sede reggiana dell'Ausl in via Monte San Michele e per i loro pazienti. Infatti stamattina, al rientro dalla pausa domenicale, si sono subito accorti che qualcosa non andava: il piano terra era completamente allagato, e lo stesso per quanto riguarda il seminterrato. Dai primi accertamenti sembra trattarsi del risultato di un raid vandalico che potrebbe essere stato compiuto durante la notte scorsa oppure quella tra sabato e domenica passati.
I vandali hanno tirato su le tapparelle di una finestra nella sala d'attesa, poi hanno rotto la finestra e sono entrati.

 

rid Dottoressa Greci mostra finestra rotta

 

"Per prima cosa sono andati nel bagno di un ambulatorio al piano terra – spiega amareggiata la dottoressa Marina Greci, direttore del dipartimento Cure primarie - e hanno rotto un sifone, lasciando anche i rubinetti aperti. Stamattina quando abbiamo aperto ci siamo resi conto che il piano terra e il seminterrato erano pieni d'acqua". Poi, non contenti, gli ignoti danneggiatori hanno manomesso 3 distributori di bevande e alimenti che si trovano nella sala d'attesa.

Le macchinette manomesse rid

 

"Io e gli altri responsabili della struttura eravamo indecisi se aprire o no – continua la dottoressa Greci - ma alla fine ce l'abbiamo fatta. La zona dove ci sono Cup e Urp è ancora funzionale, mentre tutti gli ambulatori del piano terra sono inagibili. Abbiamo dovuto spostare alcuni specialisti e abbiamo mandato cardiologia in un'altra struttura adatta, avvertendo le persone interessate. I dentisti invece hanno dovuto aspettare un paio d'ore prima di riuscire a spostare il loro compressore dal piano terra".
Il fatto che non sia stato rubato nulla e non ci siano segni di effrazione neanche sulla cassa automatica per il pagamento dei ticket fanno pensare a un atto puramente vandalico. L'assenza di un sistema di allarme avrebbe favorito l'azione dei danneggiatori, ma rimane comunque il fatto che il presidio sanitario si trova praticamente in centro e a due passi dalla Questura. La determinazione mostrata dai danneggiatori lascia quindi aperte anche altre ipotesi, ora al vaglio delle forze dell'ordine. Sulla vicenda sta ora indagando la Squadra mobile.

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Lunedì, 10 Febbraio 2014 14:45

Bastiglia saluta Oberdan Salvioli

Questa mattina, si sono tenuti i funerali del giovane volontario vittima dell'alluvione che ha colpito la Bassa modenese -

Modena, 10 febbraio 2014 -

Bastiglia ha dato l'ultimo saluto a Giuseppe Oberdan Salvioli, unica vittima dell'alluvione che ha colpito la Bassa modenese in seguito a una falla apertasi nell'argine del fiume Secchia domenica 19 gennaio. Oberdan Salvioli, 44 anni, era scomparso, inghiottito dalle acque, nella notte tra il 19 e il 20 gennaio mentre, a bordo di un canotto, tentava di mettere in salvo alcuni suoi concittadini in balia delle acque. Le ricerche di Salvioli non si erano mai interrotte finché, mercoledì 5 febbraio, il suo corpo era stato ritrovato nel Naviglio. Gremita la palestra Comunale "Alvaro Gasperi" di Bastiglia, adibita a chiesa, dove, questa mattina, si sono tenuti i funerali del giovane volontario, che lascia i genitori, i fratelli e una figlia di 15 anni. Oltre ai familiari, ai numerosi amici e ai concittadini di Bastiglia, erano presenti in forma ufficiale, anche il Sindaco di Bastiglia, Sandro Fogli, che ha proclamato il Lutto Cittadino, e i rappresentanti delle istituzioni. Per la Regione Emilia Romagna era presente l'Assessore alla Difesa del Suolo Paola Gazzolo. Tante anche le persone comuni che hanno sfidato la pioggia e hanno voluto salutare per l'ultima volta Oberdan.
"Alle volte nella vita, si superano ostacoli e riflettendo ci si meraviglia di quanta forza e coraggio si ha avuto in quel momento".
Si legge nel ricordo di Oberdan distribuito ai presenti. Un libretto di fotografie che lo ritraggono sorridente, scherzoso, pieno di vita. Quella vita che ha dato per gli altri.

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Piano terra e seminterrati allagati, a causa di atti vandalici compiuti verosimilmente nella notte tra domenica e lunedì: questa la situazione trovata questa mattina agli operatori sanitari -

Reggio Emilia, 10 febbario 2014 -

La Direzione dell'Azienda USL informa che questa mattina all'apertura del Poliambulatorio di Via Monte San Michele i primi operatori entrati in servizio hanno trovato il piano terra e i seminterrati allagati, a causa di atti vandalici compiuti verosimilmente nella notte tra domenica e lunedì.
I malviventi, entrati spaccando una finestra, hanno tolto un sifone da un lavandino e aperto i rubinetti, oltre a tentare di scassinare la macchina distributrice di bevande.
Tutti gli operatori si sono prodigati per cercare di ridurre al minimo i disagi per i cittadini.
Funzionano regolarmente il CUP e l'Ufficio Relazioni con il Pubblico, l'Ufficio protesica, mentre è inagibile l'attività sanitaria al piano 0.
L'ambulatorio di cardiologia è stato rinviato, dando la disponibilità di una seduta aggiutiva.
L'attività odontoiatrica è stata sospesa a causa del blocco degli impianti necessari al funzionamento degli ambulatori. Inagibili anche gli archivi e gli spogliatoi del personale.
Le persone che avevano appuntamenti questa mattina sono state contattate e sono stati riprogrammati gli appuntamenti.
Si sono verificati disagi inevitabili per le persone che avevano appuntamenti a inizio mattinata.
Nel pomeriggio di oggi l'attività riprenderà regolarmente.

(Fonte: Ufficio Comunicazione Azienda Usl di Reggio Emilia)

 

La bambina di soli sei anni è stata trovata dal Carabienieri, in lacrime e febbricitante all'esterno, sul retro di casa -

Reggio Emilia, 10 febbraio 2014 -

"Ho fatto la monella". Con il viso rigato dai graffi e gli occhi pieni di lacrime, la bambina di 6 anni ha spiegato così perché si trovava all'esterno sul retro della casa dove viveva, a piedi scalzi e con il viso rivolto verso il muro.
Soccorsa da due carabinieri della compagnia di Castelnovo Monti che stavano effettuando un servizio di controllo del territorio, la piccola è stata subito tranquillizzata e fatta accomodare in macchina dai militari, che hanno poi avvertito il soccorso medico per i graffi al volto e perché la bambina sembrava febbricitante.
A quel punto i genitori della piccola sono usciti di casa e hanno cercato di rassicurare gli uomini dell'Arma, giustificando il racconto della figlia come una bugia da bambini. Ma la storia non ha convinto i Carabinieri, che hanno attivato i servizi sociali per la piccola. La bambina è stata quindi condotta in una struttura sanitaria, dove è stata ricoverata a causa della febbre alta e medicata per i graffi con una prognosi di 7 giorni.
Dopo gli accertamenti, i militari sono riusciti a raccogliere diversi elementi a carico dei due coniugi che confermano la versione della piccola. I genitori, lui 40enne e lei 30enne, sono stati quindi denunciati alla Procura reggiana in ordine al reato di maltrattamenti in famiglia. Dei fatti è stata informata anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Bologna.

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I due parmigiani, entrambi senza lavoro, avevano preso dimora in un albergo di Castrocaro -

Parma, 10 febbraio 2014 -

Alloggiavano abusivamente in un albergo abbandonato a Castrocaro (Forlì – Cesena), per questo una coppia di disoccupati parmensi, lui 38enne e lei 35enne, sono stati denunciati dai Carabinieri per violazione di domicilio. I due non avevano rispettato un provvedimento del Questore, firmato lo scorso anno, di ritorno nel comune romagnolo per i prossimi tre anni, quindi dovranno rispondere anche dell'accusa di inosservanza all'ordine di allontanamento.

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Accertamenti amministrativi e giudiziari in 14 centri estetici, 11 nel capoluogo e 3 in comuni della provincia: per ben 9 dei centri estetici sono stati avviati i procedimenti amministrativi di cessazione dell'attività -

Reggio Emilia, 7 febbraio 2014 -

Negli ultimi anni nella nostra provincia – ma soprattutto nel capoluogo – si è assistito a un vero e proprio boom dei centri estetici e massaggi gestiti da cinesi. In molti casi, però, oltre ai tradizionali trattamenti e alle antiche manipolazioni tipiche delle culture orientali, le operatrici asiatiche offrono anche un altro tipo di servizio, ancora più vecchio. Ma nonostante l'evidenza di questo fatto, le forze dell'ordine fino ad ora non erano riuscite a bloccare lo sfruttamento della prostituzione e le attività che ne beneficiano.
Nelle ultime settimane, però, la Polizia ha effettuato una serie di accertamenti amministrativi e giudiziari in 14 di questi centri estetici, 11 nel capoluogo e 3 in comuni della provincia. Alla fine, per ben 9 dei centri estetici sono stati avviati i procedimenti amministrativi di cessazione dell'attività - con provvedimento del Sindaco del comune di competenza – poiché venivano gestiti senza la presenza del direttore tecnico e per la contestazione di altre irregolarità. Tali riscontri hanno anche comportato sanzioni per alcune migliaia di euro.
La norma a cui fanno riferimento tali attività commerciali prevede che per ogni centro estetico venga designato un direttore tecnico, il quale deve essere in possesso di un attestato rilasciato dopo un percorso formativo ed è tenuto a garantire la sua presenza all'interno del centro durante lo svolgimento dell'attività.
A compendio delle indagini sono stati deferiti all'autorità giudiziaria due italiani che facevano i direttori tecnici in 3 diversi centri estetici ubicati in più comuni. Ma anche una cittadina cinese, che vantava la qualifica professionale di estetista rilasciata dalla Regione Calabria, risultata poi falsa. Per finire, a un'altra cittadina cinese titolare di un centro estetico è stato notificato il provvedimento di espulsione con l'immediato accompagnamento al Cie. Sono tuttora in corso ulteriori controlli in altri centri estetici della provincia.

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Spacciava a numerosi giovani della provincia, ma anche a ragazzi che venivano appositamente 'in trasferta' da Modena e Mantova -

Reggio Emilia, 6 febbraio 2014 -

Tagliava e confezionava l'eroina in diversi casolari abbandonati della Bassa reggiana. Poi la spacciava a numerosi giovani della provincia, ma anche a ragazzi che venivano appositamente 'in trasferta' da Modena e Mantova. E per battere la concorrenza aveva anche approntato una strategia di marketing aggressiva: come i supermercati, infatti, praticava il classico 2 X 1. L'uomo, un cittadino pakistano 32enne domiciliato a Cadelbosco Sopra, è stato sottoposto ieri sera al provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal Gip del tribunale di Reggio con l'accusa di spaccio di stupefacenti aggravato dalla continuazione del reato.
Quello ricostruito dai Carabinieri del nucleo operativo di Guastalla era un giro d'affari molto redditizio. L'indagine era iniziata alla fine dello scorso ottobre, quando i militari avevano appreso che un cittadino pakistano dedito allo spaccio di eroina perfezionava la droga nei casolari in stato di abbandono posizionati in zone isolate della Bassa reggiana.
Per verificare la fondatezza della notizia, gli uomini dell'Arma hanno quindi predisposto in uno dei casolari un servizio di sorveglianza, che alla fine ha consentito di fermare un cliente subito dopo l'acquisto della droga. Il giovane reggiano aveva acquistato due dosi di eroina e Alì - questo il nome di battaglia con cui il pusher era conosciuto nell'ambiente – gliene aveva regalate altre due come promozione.
Dal telefono del cliente i Carabinieri sono poi risaliti a quello del pusher, che è stato intercettato. Le attività tecniche hanno permesso di ricostruire una proficua attività di spaccio: una volta interrogati numerosi clienti, i militari hanno infatti potuto accertare centinaia di cessioni di eroina, per un business di svariate migliaia di euro.Le risultanze investigative dei Carabinieri, concordate dalla Procura reggiana e recepite dal GIP, hanno quindi portato all'odierno provvedimento restrittivo, che ha visto il pusher finire in carcere.
Durante la perquisizione eseguita nell'abitazione di Cadelbosco Sopra, dove il pusher è stato arrestato, sono stati rinvenuti una decina di cellulari per i contatti con i clienti, circa 10 grammi tra hashish e cocaina, oltre 2.000 euro in contanti - provento dello spaccio visto che il pakistano era nullafacente – insieme a un'agenda che fungeva da libro contabile, ora al vaglio degli inquirenti.

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