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Agenti in borghese della Municipale in collegamento con la videosorveglianza hanno arrestato un 33enne di origine tunisina che aveva venduto droga in zona San Cataldo -


Modena, 12 marzo 2014 -


Uno spacciatore di eroina è stato arrestato nel tardo pomeriggio di lunedì 10 marzo da agenti del Nucleo problematiche del territorio della Polizia municipale di Modena, dopo una breve colluttazione, grazie all'integrazione tra l'attività su strada e il supporto delle telecamere. L'arresto è avvenuto in zona San Cataldo, tra le vie Paolucci e Cesare Costa, dove si svolgeva l'attività di spaccio. In manette J. R., 33enne di origine tunisina, arrivato anni fa in Italia dove aveva ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari che, allo scadere, non gli è stato rinnovato in quanto pregiudicato per vari reati, tra i quali porto abusivo di arma.
L'operazione ha coinvolto agenti in borghese appostati in zona, in collegamento con il comando di via Galilei, dove un operatore controllava l'area sui monitor della videosorveglianza, grazie alla quale è stata ricostruita la dinamica dell'attività dello spacciatore permettendo di intervenire sul posto con efficacia. L'uomo è stato arrestato, infatti, dopo aver ceduto la droga a una giovane modenese in compagnia di amici, che è stata fermata e quindi deferita in Prefettura come assuntrice di sostanze stupefacenti.
Lo spacciatore è stato trovato in possesso di alcune centinaia di euro in banconote di piccolo taglio, probabile provento di spaccio, e di un telefonino sul quale arrivavano numerose chiamate, presumibilmente da parte di clienti.

 

(Fonte: Comune di Modena)

Una ragazza di quindici anni residente in città, accompagnata dalla mamma, si è presentata al comando di Polizia Municipale di via Rogerio per denunciare una situazione di violenza tutta al femminile che si era creata a scuola -

Piacenza, 11 marzo 2014 -

Bullismo al femminile, la Polizia Municipale con il suo intervento pone fine a una serie di episodi spiacevoli. Il tutto ha avuto inizio nel gennaio scorso, quando una ragazza di quindici anni residente in città, accompagnata dalla mamma, si è presentata al comando di Polizia Municipale di via Rogerio per denunciare una situazione di violenza tutta al femminile che si era creata a scuola; la giovane era infatti costretta a subire da parte di una compagna dello stesso istituto una serie di quotidiani atti di bullismo, che sono peggiorati nei giorni successivi.
Infatti "l'amica" ha coinvolto altre ragazze, che più di una volta hanno accerchiato la giovane facendo da scudo mentre veniva aggredita. Fortunatamente nessuno ha riportato ferite o lesioni.
La Polizia Municipale ha quindi avviato un'attività di accertamento all'interno e all'esterno della scuola, all'inizio e al termine delle lezioni, con il supporto della dirigente scolastica e degli insegnanti.
Vista la situazione, la Procura dei minori ha delegato la Polizia Municipale a un tentativo di conciliazione e proprio nei giorni scorsi le due ragazze, accompagnate dai genitori e dai legali, si sono incontrate, hanno chiarito la situazione e la tensione ha lasciato spazio alla riconciliazione.
A questo proposito, la comandante Renza Malchiodi ha commentato: "Il fenomeno del bullismo al femminile non è da sottovalutare, infatti le ragazze sono capaci di episodi di violenza spesso più difficili da individuare, in quanto non si avvalgono di azioni fisiche ma di strategie più fini, di carattere psicologico e minatorio, per mettere in atto azioni di stalking o atti di prepotenza nei confronti di altre ragazze".

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

 

I due, censurati ed in Italia senza fissa dimora, sono stati sorpresi mentre erano intenti a rovistare all'interno di un furgone di una società adibita alla riparazione di distributori automatici.

Modena, 11 marzo 2014 -

Nel pomeriggio di ieri, personale in servizio presso il Posto di Polizia Centro, ha tratto in arresto un cittadino tunisino, A.M., nato nel 1980 ed H.S., nato in Marocco nel 1978, entrambi censurati ed in Italia senza fissa dimora, con l'accusa di furto aggravato.
I due sono stati sorpresi mentre erano intenti a rovistare all'interno di un furgone di una società adibita alla riparazione di distributori automatici.
L'autista del furgone, infatti, al termine di un intervento tecnico, ha notato i due che, dopo aver infranto un finestrino del veicolo, si erano già appropriati di un paio di occhiali di proprietà del malcapitato.
Alla vista dell'uomo, i due stranieri hanno cercato di allontanarsi dal luogo, via Sant'Orsola, dirigendosi in direzione di corso Vittorio Emanuele.
Gli agenti intervenuti sul posto sono riusciti a bloccare i due malviventi, recuperando gli occhiali, poi, restituiti all'autista del furgone ed accompagnando i due in stato di arresto.
Gli accertamenti svolti in Questura hanno fatto emergere che entrambi fossero gravati da numerosi precedenti di Polizia (furto, ricettazione, violenza e resistenza a P.U.) e che su entrambi gravavano provvedimenti di allontanamento dal nostro paese.
Informato il magistrato di turno, al termine degli adempimenti, i due sono stati trattenuti presso le locali celle di sicurezza in attesa del processo che verrà celebrato in giornata a loro carico con rito direttissimo.

La Squadra Volante è intervenuta a seguito di una segnalazione che riferiva di un incendio in corso all'interno di un appartamento: trovato il corpo senza vita di Iolanda Ferrari -

Modena, 11 marzo 2014 -

Intorno alle ore 03.30 della notte appena trascorsa, personale in servizio presso la Squadra Volante è intervenuto in viale Vittorio Veneto a seguito di una segnalazione che riferiva di un incendio in corso all'interno di un appartamento.
Gli agenti intervenuti sul posto, una volta avuto accesso all'appartamento, si sono diretti verso la camera da letto, dal cui interno provenivano fiamme indomabili con i mezzi a loro disposizione.
La richiedente l'intervento aveva, nel frattempo, riferito che nella stanza era presente una persona anziana nei confronti della quale, la stessa, una cittadina colombiana, prestava servizio in qualità di badante.
Dopo qualche minuto è giunto sul posto anche personale dei Vigili del Fuoco che, con non poca difficoltà, è riuscito ad avere la meglio sulle fiamme. Al termine di tale operazione è stato possibile constatare che all'interno del predetto vano era presente il corpo, ormai carbonizzato, di una donna, identificata, successivamente, per Iolanda Ferrari, nata a Modena nel 1920. Gli accertamenti svolti sul posto dal personale della Squadra Volante hanno reso possibile accertare che la donna fosse un'accanita fumatrice.
Probabilmente, la combustione ha avuto inizio proprio dalla camera dal letto ove è stato rinvenuto il cadavere e che per stabilire la cause dell'incendio saranno necessari ulteriori accertamenti.
Al termine delle verifiche, come disposto dal magistrato di turno, è stato disposto il sequestro dell'appartamento ed il trasporto della salma presso il Dipartimento di Medicina Legale cittadino.
Giova, infine, sottolineare che l'incendio ha reso completamente inagibile l'immobile, interessando anche l'appartamento sito al piano superiore ed al piano inferiore.

Il Comune di Piacenza ha partecipato alla commemorazione dei Caduti degli eccidi di via Baracca e di Carzole di Coduro, nel Fidentino -

Piacenza, 10 marzo 2014 -

Anche il Comune di Piacenza ha partecipato ieri, domenica 9 marzo, alla commemorazione dei Caduti degli eccidi di via Baracca e di Carzole di Coduro, nel Fidentino. A rappresentare l'Amministrazione cittadina, l'assessore Luigi Rabuffi, nonché gli agenti di Polizia Municipale che hanno accompagnato il Gonfalone.
"E' stata una cerimonia molto toccante", racconta Rabuffi: "Mi ha particolarmente emozionato l'incontro con un testimone diretto di quei tragici eventi, il signor Renato Frati, all'epoca vicecomandante partigiano del Distaccamento Barabaschi, 31° Brigata Garibaldi. Ricordare le vittime di questa strage nazifascista di cui ricorre il 69° anniversario è un omaggio doveroso e sempre significativo, un tributo che rende onore a tutti i Caduti per la libertà e la democrazia".

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

 

Oltre 480 mazzetti di mimosa e 17 mazzi di fiori misti sequestrati in città: è il bilancio dei controlli eseguiti nella giornata di sabato 8 marzo dalla Polizia Municipale di Piacenza -

Piacenza, 10 marzo 2014 -

Oltre 480 mazzetti di mimosa e 17 mazzi di fiori misti sequestrati in città: è il bilancio dei controlli eseguiti nella giornata di sabato 8 marzo dalla Polizia Municipale di Piacenza, per contrastare la vendita abusiva di piante e fiori in occasione della Festa della Donna.
Un impegno che ha coinvolto sette pattuglie, distribuite in diverse zone del territorio urbano tra centro e periferia, in particolare nelle zone di strada Caorsana, via Manfredi, via Veneto e via Emilia Pavese.
Cinque i venditori privi di qualsiasi titolo per effettuare questo tipo di attività, sanzionati, come previsto dalle normative vigenti, con una multa di 5.164 euro ciascuno. Una ventina, invece, gli ambulanti che, alla vista degli agenti in divisa, si sono dati alla fuga, lasciando a terra i mazzetti di fiori sequestrati dalla Polizia Municipale.

 

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

 

Rapinata ieri in tarda mattinata, la vittima è stata minacciata e poi colpita al volto: il malvivente è stato arrestato poco dopo l'accaduto -

Reggio Emilia, 10 marzo 2014 -

La violenza a scopo di rapina è avvenuta ieri, domenica, in tarda mattinata in Via Turri quando una donna, 50enne reggiana, si è imbattuta in un cittadino tunisino di 32 anni. Dopo aver minacciato la vittima con un cacciavite, le ha intimato di darle la borsetta, contenente circa 200 euro. All'esitazione della donna, l'uomo ha reagito con la violenza, colpendola al viso per poi strapparle la borsa e fuggire. Il malvivente è stato individuato poco dopo l'accaduto, grazie alla descrizione della vittima, e arrestato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia, con l'accusa di rapina aggravata. A tradirlo uno sfregio al volto.

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

Per Iglù il centro estetico di via Trieste, aperto quattro mesi fa, la chiusura dopo i controlli di Nas e Ausl tuttavia le persone continuano a entrare e uscire, vengono erogate prestazioni e, attraverso la grata, si vedono clienti in attesa -

Parma, 7 marzo 2014 -

Il comunicato di Confartigianato Apla Parma -

Sono state tante le offerte di massaggi a prezzi concorrenziali su Groupon, per Iglù il centro estetico di via Trieste, aperto quattro mesi fa. Ma in regola nei locali c'era poco e, dopo le segnalazioni di altri operatori del settore, di dipendenti e delle associazioni di categoria, sono scattati i controlli di Nas, Ausl, e altri organi competenti.

Di conseguenza negli ultimi giorni sul negozio appare la scritta 'oggi chiuso' tuttavia le persone continuano a entrare e uscire, vengono erogate prestazioni e, attraverso la grata, si vedono clienti in attesa.

Fra le norme infrante è già evidente dall'esterno la mancanza della rampa di accesso per i disabili, obbligatoria per chi apre un'attività di servizi alla persona a un piano rialzato. Inoltre mancano le docce nelle cabine massaggio e in alcuni casi i massaggi vengono eseguiti in locali non idonei all'attività (magazzino nel seminterrato).

A tale proposito Confartigianato Imprese Apla, insieme alle altre associazioni dell'artigianato, conduce una battaglia contro chi non rispetta le normative vigenti e con un comportamento poco etico, danneggia coloro che invece decidono d'intraprendere la propria attività seguendo le regole e lavora in modo serio e professionale.

È facile oggi lasciarsi attirare da prestazioni economiche bisogna però avere la consapevolezza che non sempre si ha la garanzia di qualità competenza e soprattutto del rispetto di tutte le norme igienico sanitarie a tutela della salute. Sono in aumento in Italia malattie come epatiti virali, micosi, pediculosi, scabbia che possono essere trasmesse con attrezzature da lavoro e superfici contaminate da liquidi biologici e non correttamente sterilizzati.

 

(Fonte: ufficio stampa Confartigianato Imprese Apla Parma)

 

Pressanti telefonate e pedinamenti che hanno causato nella donna, trentenne piacentina, un grave stato di ansia e paura -

Piacenza, 7 marzo 2014 -

Non accettava la fine della relazione amorosa con la moglie dopo dieci anni di vita insieme, così aveva iniziato a perseguitarla. Trent'anni, piacentina, la donna si era allontanata dall'abitazione coniugale nell'estate scorsa con l'intenzione di separarsi dal marito, un quarantenne anch'egli piacentino, che solo pochi giorni più tardi era riuscito a rintracciarla presso i conoscenti che l'avevano temporaneamente ospitata.
Da quel momento sono cominciate pressanti telefonate e pedinamenti che hanno causato, nella donna, un grave stato di ansia e paura: in un solo mese, dall'abbandono della casa, l'uomo aveva effettuato 401 chiamate al telefono intestato e in uso alla moglie. Una vessazione che si è estesa anche alla rete di amici e conoscenti frequentati dalla coppia: dall'analisi di cinque utenze telefoniche degli amici più vicini alla giovane donna, sono risultati 344 contatti.
La vittima di questo comportamento ossessivo e intimidatorio si era inizialmente rivolta a una pattuglia appiedata della Polizia Municipale, chiedendo aiuto per la difficile situazione vissuta. Gli agenti l'hanno invitata al Comando, dove è stata ascoltata e assistita dagli uffici di Polizia Giudiziaria, in seguito alle cui indagini l'uomo – cui era già stata applicata la misura restrittiva del divieto di avvicinamento alla moglie – è stato rinviato a giudizio in base all'articolo 612 bis del Codice Penale, per atti persecutori.

 

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

 

Assoluzione da parte della Corte d'Appello di Bologna, degli imputati nel processo per l'utilizzo abusivo dei pass Ztl riservati agli automobilisti invalidi. Il sindaco: "Rispettiamo la Magistratura, ma la sentenza non autorizza altre violazioni" -

Piacenza, 7 marzo 2014 -

"Rispettiamo la Magistratura e le sue decisioni, ma questa sentenza non deve essere considerata, in alcun modo, un'autorizzazione a nuove violazioni, né il sintomo di un allentamento dei controlli, che proseguiranno serrati e con immutato rigore". Lo dichiara con fermezza il sindaco Paolo Dosi a seguito dell'assoluzione, da parte della Corte d'Appello di Bologna, degli imputati nel processo per l'utilizzo abusivo dei pass Ztl riservati agli automobilisti invalidi.
"E' innanzitutto una questione di senso civico – commenta il primo cittadino – e di rispetto delle persone più deboli, prima ancora che un problema di osservanza delle norme. L'Amministrazione comunale ha il dovere di tutelare le esigenze di chi, vivendo una condizione di disabilità, deve poter contare su giuste e adeguate agevolazioni. Questo significa anche garantire che non vi siano comportamenti scorretti da parte di chi, pur non avendone necessità, crede di potersi avvantaggiare di servizi cui non avrebbe diritto".
"Mi preme ribadire – conclude Paolo Dosi – che la Polizia Municipale continuerà a riservare la massima attenzione alla regolarità dei permessi di accesso alla Ztl per i cittadini invalidi, effettuando controlli capillari e mantenendo parametri di massima severità per contrastare ogni possibile violazione. Certo, è stata emessa una sentenza giudiziaria di cui prendiamo atto, riservandoci di valutare ulteriori azioni legali nel momento in cui verranno rese note le motivazioni. Tuttavia, su un punto voglio essere chiaro: l'Amministrazione comunale non intende arretrare di un solo passo sul fronte delle verifiche e delle relative sanzioni, ritenendo inammissibili e francamente deprecabili gli abusi di questo genere".

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

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