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Il bene unisce gli uomini. Il volersi bene è l'espressione immediata, e la dimensione autentica, con la quale l'emozione s'incammina verso l'altro, chiudendosi nel cerchio della reciprocità: è un dare senza perdere e un prendere senza togliere.

Di Guido Zaccarelli Mirandola 29 novembre 2018 - Il bene è l'espressione vera che consente agli uomini di stare insieme e di condividere con il corpo, con la mente e con lo Spirito, l'evoluzione temporale della vita. Il corpo da solo è terra. La mente mette in movimento il corpo, per dare ragione della sua esistenza. Lo Spirito è l'energia vitale che dà senso alla vita, che da sola, sarebbe solo terra e mente. La nascita è un atto di amore, che vede l'abbraccio protagonista assoluto dell'accoglienza, con il quale il cosmo si dispone per farlo respirare a pieni polmoni.

L'abbraccio a metà arresta la sua funzione cardine, limitandone l'azione quotidiana e la consapevolezza di incoraggiare l'uomo alla relazione sociale, per farlo defluire nel mare della solitudine. L'identità futura è ancorata a quel momento, e l'imprinting che si genera è un DNA immodificabile, tranne quando appare all'orizzonte, un abbraccio più forte in grado di generare un'emozione di grado assoluto, al pari di uno tsunami. L'uomo avanza sulla strada della vita e incontra ogni giorno l'abbraccio del tempo, che vede in lui il motivo del suo esistere all'infinito.

Nel mondo reale, l'ideale dell'abbraccio si placa, quando appare l'individuo nella sua dimensione di "essere indivisibile", strenuamente proiettato nel suo mondo, alla ricerca di una identità soggettiva, priva di significato sociale ma ricca di personalismi. Ecco l'abbraccio a metà. La condivisione nasce quando le persone si sentono accolte in un abbraccio, che va oltre il significa economico, che li guida alla ricerca della felicità. Essere accolti in famiglia, a scuola, in una associazione, in qualsiasi contesto altro, rende le persone felici.

Un luogo di lavoro felice porta le persone ad abbracciare la dimensione economica e valoriale di una azienda, e contribuire alla crescita reciproca, dove i desideri degli uni si abbracciano nei bisogni dell'altro in modo circolare, sostenuto da un flusso di emozione, che opportunamente orientato, porta al successo di entrambi. Il benessere che si forma è l'ambiente ideale dove le persone desiderano rimanere, lontane da tutte quelle situazioni che possono togliere l'energia alla forza gravitazionale che li tiene uniti e che desiderano vivere in maniera incondizionata. Entrare in azienda e ricevere un abbraccio, non solo fisico, ma anche morale, rinforza l'identità soggettiva che vede la sua immagine proiettata in un disegno più grande, al pari di altri, che si muovono nella stessa direzione. Come nella serie del film, i pinguini di Madagascar, le cui immagini ci portano a vedere come i pinguini si muovono insieme: la dispersione del calore viene limitata dalla distanza che ognuno di loro raccomanda di mantenere a chi lo segue e a chi lo precede.

La visione d'insieme ci porta a vedere i pinguini immersi in un abbraccio che li guida verso un destino comune. «Ci servono quattro abbracci al giorno per sopravvivere, otto per mantenerci in salute e dodici per crescere», così sosteneva la psicoterapeuta statunitense Virginia Satir, nota in tutto il mondo, per il suo lavoro dedicato a ricostruire la famiglia, e utilizzato ampiamente per modificare i modelli organizzativi delle imprese.

L'intero lavoro è stato svolto per consegnare alle persone la possibilità di diventare più umani, partendo dalla famiglia, per arrivare al mondo. La Conoscenza Condivisa ambisce a correre sugli stessi binari, per raggiungere le organizzazioni aziendali, con lo scopo di rendere più umano e felice il lavoro delle persone nelle imprese. Virgina Satir, nel 1984, parlava alla gente relativamente alla relazione tra le persone: «le persone sono davvero rotonde. Ciò significa per me guardare le persone come persone che hanno un potenziale che può essere realizzato, come le persone che possono avere sogni e avere i loro sogni risolvere. Ciò che le persone mi portano sotto forma di problemi sono i loro modi di vivere che li tengono ostacolati e orientato patologicamente, quello che stiamo facendo ora è vedere come l'educazione ci permette di andare verso più gioia, più realtà,più connettività, più realizzazione e maggiori opportunità di crescita per le persone».

I talenti debitamente tenuti all'oscuro sotto la linea di galleggiamento dell'esistenza umana, rendono impraticabile la via della relazione verso l'abbraccio, orientato ad accrescere il valore economico e patrimoniale del singolo, e dell'impresa in valore assoluto. Reprimere lo Spirito è un danno incalcolabile per l'intera umanità, che s'indebita ogni giorno di nuove ricchezze, perdendo lo scopo della sua stessa natura, che spinge l'uomo fin dalla sua nascita, all'accoglienza, per godere della forza aurea della reciprocità.

Riferimenti La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli. https://www.wikipedia.org/ 

 

GUIDO ZACCARELLI

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale con Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Pubblicato in Economia Emilia

Si allunga la vita produttiva di Gran Turismo e Gran Cabrio, in arrivo due nuovi modelli entro il 2021. Esce, invece, dalla produzione l'Alfa 4 C.

Sono le notizie sullo stabilimento Maserati di Modena che giungono da Torino, dove stamattina si è svolto l'atteso incontro dei sindacati con l'ad Fca Global Mike Manley e il responsabile per l'area Emea Pietro Gorlier.

«Diversamente da quanto annunciato, prosegue la produzione delle Maserati Gran Turismo e Gran Cabrio, che hanno ancora richieste e saranno adeguate all'evoluzione dei mercati – dichiara il segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale Giorgio Uriti - Oltre che per queste due vetture, Modena sarà il sito di produzione di due nuove supersportive:
una Alfa e una Maserati, che saranno sviluppate tra fine 2019 e 2020, per entrare in produzione nel 2021. Almeno una delle due nuove vetture sarà prodotta in versione elettrica.
In termini occupazionali – continua Uriti - questo significa che abbiamo davanti mesi non facili per i 221 addetti alla produzione, dal 2 novembre in contratto di solidarietà.
Come abbiamo sempre fatto, li accompagneremo cercando di assicurare quanto più lavoro possibile allo stabilimento modenese, nell'ottica della salvaguardia retributiva dei lavoratori, anche attraverso un'equilibrata rotazione e piani di formazione. Come previsto dal contratto di solidarietà, entro fine gennaio incontreremo l'azienda per chiedere notizie più precise su numeri e prospettive dello stabilimento di Modena che, comunque, - sottolinea il segretario dei metalmeccanici Cisl di Modena e Reggio Emilia - mantiene la sua vocazione industriale e produttiva».

«Riteniamo importante l'impegno assunto da Fca di portare nuove produzioni specialties e supersportive nello stabilimento modenese – aggiunge Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim Cisl presente all'incontro torinese - L'obiettivo che ci siamo sempre posti è mantenere produzioni a Modena; nell'incontro questo ci è stato assicurato.
Dobbiamo gestire il periodo di transizione e sollecitare l'azienda ad accelerare il più possibile la partenza dei due nuovi modelli».

 

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Giorgio Uriti

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

I libretti al portatore vanno in pensione il 31 dicembre, eppure anche a Modena non sono pochi quelli ancora aperti. 

I possessori hanno ormai solo un mese di tempo per estinguerli, pena una sanzione amministrativa compresa da 250 a 500 euro.
Lo ricordano l'Adiconsum (associazione consumatori della Cisl) e il sindacato pensionati Cisl rivolgendosi soprattutto alle persone anziane.

«I libretti al portatore sono stati uno strumento del risparmio, utilizzato da migliaia di famiglie e pensionati modenesi per donare denaro a figli e nipoti - sottolinea Adelmo Lasagni, segretario generale Fnp Cisl Emilia Centrale – Ora, però, devono essere estinti, come prevede il decreto legislativo n. 90/2017, entrato in vigore il 4 luglio 2017. Recependo la IV direttiva europea sul risparmio in tema di prevenzione del riciclaggio internazionale e del finanziamento al terrorismo, la norma cancella la possibilità per gli istituti di credito di emettere nuovi libretti al portatore. Banche e poste possono emettere solo ed esclusivamente libretti nominativi, sui quali sarà d'obbligo la cosiddetta "adeguata verifica della clientela"».

Cosa deve fare, dunque, chi è ancora in possesso dei libretti privi di indicazione chiara del beneficiario e liquidabili direttamente con presentazione allo sportello?

«Entro e non oltre il 31 dicembre 2018 dovrà recarsi in banca o all'ufficio postale e chiederne l'estinzione, prelevando le somme depositate in contanti, trasferendole su conto corrente, libretto nominativo o altro strumento finanziario – spiega Adele Chiara Cangini, presidente Adiconsum Cisl Emilia Centrale - Vale la pena di non attendere l'ultimo momento: presentarsi tardivamente all'appuntamento comporta una sanzione amministrativa. Ricordiamo, inoltre, che la normativa sui libretti al portatore era già stata rimaneggiata in passato; per cui, anche prima dell'entrata in vigore del nuovo decreto era comunque vietato detenere o trasferire libretti al portatore per importi superiori ai mille euro».

Il decreto legislativo n. 90/2017 introduce, peraltro, anche una sorta di "divieto di trasferimento": non sarà, infatti, più possibile per un soggetto diverso dalla persona che ha acceso il libretto di risparmio al portatore presentarsi allo sportello per versare o prelevare dallo stesso, nemmeno in presenza di certificazione di avvenuta consegna. ~

«In realtà banche e poste non potranno opporsi alla richiesta di prelievo o versamento da parte del soggetto diverso dal titolare, ma avranno l'obbligo di comunicare gli estremi di tale soggetto e dell'operazione effettuata al Ministero dell'Economia e delle Finanze, come stabilito dall'art. 51 del nuovo decreto. Anche in questo caso, però, - conclude la presidente Adiconsum Emilia Centrale - seguirà una procedura sanzionatoria a carico dell'esibitore e del titolare del libretto».

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Domenica, 25 Novembre 2018 09:09

UniCredit, Salotto di Economia e Finanza a Modena

Un incontro con gli esperti sulle prospettive dei mercati in Europa e nel mondo. Marco Grazioli, Presidente TEH Ambrosetti; e Simone Puricelli, Senior Sales Manager Amundi, sono gli esperti che UniCredit ha portato nel "Salotto di Economia e Finanza", organizzato dalla banca giovedì scorso al Museo Enzo Ferrari di Modena.

Davanti ad una platea composta da circa 140 persone tra rappresentanti di spicco della società e dell'imprenditoria emiliana, Andrea Moggi, Responsabile Private Banking Modena UniCredit, e Paolo Rossi, Responsabile Corporate Banking Modena UniCredit, hanno avviato i lavori, introducendo l'intervento di Simone Puricelli centrato sul tema "investire nel cambiamento", ovvero l'impatto dei trends di lungo periodo sulle modalità e le opportunità di investimento.
A seguire, l'intervento di Marco Grazioli che ha fornito una panoramica sull'attuale contesto economico europeo e mondiale.

Il Salotto di Economia e Finanza è una delle iniziative realizzate da UniCredit per i propri clienti: un'opportunità per conoscere personalmente le competenze dei migliori specialisti interni ed esterni; per confrontarsi ed individuare nuove possibilità di pianificazione finanziaria e di protezione del patrimonio.

Il mercato immobiliare residenziale di Parma e provincia sta attraversando un periodo di stallo. Il primo semestre di quest'anno, infatti, ha fatto registrare valori molto simili, tra segni positivi e altri negativi, a quelli del medesimo periodo 2017. Le proiezioni riguardanti il flusso di compravendite totali nel 2018, calcolate sulla base dei dati dell'OMI, l'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate, e dello storico degli ultimi anni, restituiscono un volume pressoché invariato rispetto all'anno passato.

Negli ultimi 10 anni.

Un momento di stanca, del mercato parmense, che va però valutato nel complesso degli ultimi 10 anni almeno. Il volume totale delle NTN, numero di transazioni normalizzate, infatti, non è lontano dai valori registrati nel 2009. Superato il momento di forte crisi tra 2012 e 2015 compresi, dunque, l'interesse verso l'acquisto di abitazioni a Parma si è riacceso, facendo fare al mercato residenziale importanti passi avanti nei bienni 2015-2016 e 2016-2017.

Nel 2009 il numero totale di compravendite effettuate è stato di 5.716, mentre tra 2012 e 2015, tale valore era calato, in media, fino a 3.861 transazioni. Dunque, le 5.105 del 2017 (5.108, in proiezione, potrebbero essere quelle 2018) non appaiono poi un dato così negativo. Ma vediamo quali sono i risultati raggiunti dal mercato immobiliare residenziale di Parma e provincia nei primi sei mesi di quest'anno.

Andamento primo semestre 2018.

Un momento di stallo, si diceva ad inizio articolo, confermato dai numeri: nei mesi tra gennaio e giugno 2018, sia considerando l'intero territorio provinciale, che il solo capoluogo, infatti, le variazioni percentuali rispetto al medesimo periodo dell'anno scorso si sono assestate in un range compreso tra il +2% e il -2%. In particolare, è leggermente positivo il confronto con il 2017, se si considera l'intera provincia (+0,6%, frutto delle 2.554 transazioni portate a termine, contro le 2.539 del 2017); leggermente negativo il rapporto, invece, se si racchiude il campo d'analisi al solo comune di Parma (-0,6%, si è infatti passati dalle 1.287 compravendite del 2017, alle 1.279 di quest'anno).

Nel primo trimestre del 2018, l'andamento del flusso di compravendite è stato invece opposto a quello appena descritto. Appena negativo è stato il confronto con il medesimo periodo dell'anno passato, considerando l'intera provincia di Parma, -0,5% (da 1.110 a 1.105 transazioni), mentre positivo quello del solo capoluogo, +0,7% (si sono infatti concluse 543 trattative, contro le 539 del 2017).

Di conseguenza, nel secondo trimestre si sono registrati valori in linea con quelli semestrali e contrari a quelli del primo trimestre, con percentuali maggiori rispetto al periodo da gennaio a marzo. Nel comune di Parma, il calo è stato di circa il -1,6% (748 nel 2017, 736 nel 2018), sull'intero territorio provinciale, invece, il flusso è stato in crescita, intorno al +1,4% (dalle 1.429 dell'anno passato, alle 1.449 dell'anno in corso).

Analisi dei prezzi.

Non dissimile è l'andamento dei valori medi di vendita, ovvero il prezzo medio, al metro quadro, al quale sono stati comprati gli immobili sul mercato, mese dopo mese. Tale valore, da gennaio 2017 ad ottobre 2018, è stato in leggero calo, non avendo però un andamento costante. Questo significa che il mercato di Parma è ancora notevolmente influenzato da fattori esterni e non ha ancora la solidità necessaria per sostenere una crescita dei prezzi medi di vendita.

Giusto per fare qualche esempio, se a gennaio 2017 si vendeva a circa 1.826 €/metro quadro, ad ottobre del medesimo anno il prezzo medio d'acquisto era aumentato fino a 1.838 €/metro quadro. Prendendo in esame l'anno corrente: a gennaio i valori medi di vendita si assestavano intorno ai 1.817 €/metro quadro, dato sostanzialmente identico a quello registrato ad ottobre 2018, fermo a 1.818 €/metro quadro, nonostante ad agosto il valore fosse di 1.832 €/metro quadro.

 

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Pubblicato in Economia Parma
Domenica, 25 Novembre 2018 08:05

La rottamazione delle cartelle esattoriali

L'articolo 6 D.L. 193/2016 ha introdotto la definizione agevolata dei carichi pendenti (c.d. rottamazione) rinnovata dal D.L. 119/2018 pubblicato lo scorso 23 ottobre in Gazzetta Ufficiale; l'articolo 3 del decreto stabilisce che i contribuenti hanno la possibilità di estinguere i debiti relativi ai ruoli affidati all'Agente della riscossione tra il 2000 e il 2017 senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora, nonché le sanzioni e le somme aggiuntive di cui all'articolo 27 D.Lgs. 46/1999.

di Mario Vacca Parma 25 novembre 2018 - Il termine entro il quale il contribuente deve presentare apposita istanza formalizzata su apposita modulistica messa a disposizione dall'Agenzia delle Entrate è il 30/04/2019.

Due le opzioni di pagamento:
1. una unica soluzione da liquidarsi entro il 31 luglio 2019;
2. rateizzazione in massimo dieci rate consecutive semestrali di pari importo e quindi per un massimo di 5 anni (rate a scadere il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno);

I pagamenti possono essere disposti mediante domiciliazione sul conto corrente indicato nella dichiarazione di adesione, tramite bollettini precompilati o presso gli sportelli dell'Agente della riscossione ove è possibile usufruire della compensazione con crediti certi, liquidi ed esigibili e non prescritti vantati verso la Pubblica Amministrazione.
Al pagamento rateale verrà applicato un tasso di interesse annuo del 2%, che risulta più vantaggioso rispetto al 4,5% della precedente rottamazione. Si rende noto che non trova applicazione l'articolo 19, comma 3, D.P.R. 602/1973 e, in caso di omesso, tardivo o insufficiente versamento, il soggetto decade dalla rottamazione, i versamenti a titolo di acconto restano acquisiti e la riscossione coattiva dei carichi riprende il suo corso.

Per favorire l'accesso all'istituto, potranno aderire anche i contribuenti che non hanno provveduto al pagamento integrale e tempestivo delle rate originate dalle precedenti rottamazioni e nello specifico per coloro che sono in mora con le rate di luglio, agosto e settembre 2018 previste della rottamazione bis, l'adesione è subordinata alla regolarizzazione del pagamento entro il 07 dicembre 2018. Possono essere ammessi alla definizione agevolata, anche i debiti che sono stati oggetto di piani del consumatore o di piani di composizione della crisi da sovraindebitamento.
Entro il 30 giugno 2019 l'agente della riscossione comunicherà l'ammissione evidenziando l'eventuale accoglimento delle rate proposte, delle somme ammesse e delle scadenze.

Le somme relative a debiti definibili versate anteriormente all'adesione alla rottamazione rimangono acquisite e non sono rimborsabili mentre ai fini del calcolo delle somme definibili, si tiene conto solo degli importi già versati e, se il debitore ha già pagato interamente quanto dovuto con precedenti pagamenti parziali, dovrà comunque aderire alla definizione agevolata per beneficiare dei suoi effetti.

Relativamente agli effetti prodotti dall'adesione, si prevede intanto la sospensione dei giudizi pendenti durante il pagamento di quanto dovuto e l'estinzione degli stessi soltanto al completamento del pagamento atteso. Il decreto prevede anche:
 sospensione dei termini di prescrizione e decadenza;
 sospensione, fino alla scadenza della prima rata, gli obblighi di pagamento derivanti da precedenti dilazioni;
 impossibilità di iscrizione di nuovi fermi amministrativi e di ipoteche;
 impossibilità di avviare nuove procedure esecutive e improcedibilità di quelle già in essere;
 condizione di regolarità del contribuente ai fini di cui agli articoli 28-ter e 48-bis P.R. 602/1973.

Pubblicato in Economia Emilia

L'emozione è una energia che inizia il suo cammino da molto lontano, per approdare in superficie, dopo aver percorso rapidamente tutte le strade invisibili dell'essere umano. Cronos e Kairòs sono due dimensioni temporali, fondamentali, per condensare o dilatare nel tempo la vita dell'emozione.

Di Guido Zaccarelli Mirandola 24 novembre 2018 - Alcune emozioni vivono l'istante del qui e ora (hic et nunc), e come un soffio di vento, si allontanano rapidamente per disperdersi nell'aria, a stretto contatto con l'infinito, altre rimangono per sempre impresse nell'anima, altre ancora vivono latenti in attesa di trovare una via di fuga e approdare in superficie, dopo aver percorso lunghi tratti al riparo della luce del giorno. «Un'emozione, un istante, una vita».

Cronos è il tempo che assume le sembianze della persona che muove i sui passi sulla linea della vita. Tutto ciò che appare è misurabile, diventando un punto di riferimento, unico e imprescindibile, per valutarle all'interno di una dimensione singola e prospettica.
Kairòs rappresenta l'emozione episodica che ha un inizio, un presente e un dopo. Kairòs assegna valore all'azione che ha determinato l'insorgere dello stato emotigeno, che si manifesta in un momento particolare dell'esistenza dell'uomo e che trova il suo pulsare nelle opportunità e nelle scelte. Kairòs è l'espressione autentica per definire l'emozione in tutte le sue cardinalità, giunta a noi da lontano, per essere vissuta al tempo presente e da riportare nel dopo.

Il Big Bang è la manifestazione più autentica per rappresentare visivamente l'emozione. L'emozione si muove all'interno di un continuo divenire. A volte compie un passo indietro, altre volte si ferma, in altri casi si sveglia impennandosi. A volte s'impantana e solo un'emozione più forte è in grado di salvarla dal precipizio ed evitare che sprofondi senza avere più a disposizione una via di fuga.

L'emozione è una narrazione sotterranea tra l'uomo e il suo Spirito in continuo divenire con la propria anima. Un percorso che può essere osservato come un testo attraverso differenti prospettive, in base alla relazione tra i livelli e la loro profondità, che si muovono come un moto ondoso, tra il piano superiore dell'espressione e il loro contenuto, per tenere desto il mondo delle emozioni. Ciò che vedo, come rappresentazione visiva, messo in contrapposizione con ciò che non vedo, ma che immagino possa essere ed esistere. Le emozioni viste con l'occhio attento del russo, poi sovietico, Vladimir Propp che studiando 100 fiabe russe, si accorse della costante presenza di 8 personaggi in tutte le storie, che vivono situazioni di equilibrio, di rottura, della esaltazione messa in atto dall'eroe e da una ritorno all'equilibrio.
Anche le emozioni vivono all'interno di questo schema vivendo situazioni di normalità, fino a raggiungere l'esaltazione positiva, o negativa, con comportamenti di valore, positivi o negativi, tutti misurabili nel tempo, dove è forte il dialogo tra Cronos e Kairòs.

L'emozione è una narrazione itinerante tra l'IO e la sua anima che incontra nel suo viaggio luoghi e persone differenti alle quali cede e dalle quali riceve. Possiamo misurare le emozioni e trovare il giusto equilibrio? No, se non siamo in grado di vivere l'emozione immersi in un profondo benessere quotidiano, evitando di cercare strenuamente Cronos e a Kairòs ai quali chiedere: l'emozione è una questione di tempo?

Le emozioni sono quelle che ci tengono sveglie di notte
Jon Elster, tratto dal libro "Più tristi ma più saggi"

Foto di Paolo Rebecchi, tratta dal libro: Finestre di casa nostra, Immagini e racconti di un anno diverso. Uno sguardo oltre le cose. Paolo Rebecchi e Guido Zaccarelli. Itaca edizioni.

 

 

GUIDO ZACCARELLI

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale con Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Pubblicato in Economia Emilia
Domenica, 18 Novembre 2018 11:36

Strumenti di allerta della crisi

Su invito della commissione europea ma anche dei tanti professionisti che operano nel bel Paese il legislatore italiano nel rivedere gli articoli della legge fallimentare ha dato compiuta formulazione alle procedure di allerta affinché ci sia previsione ed anticipazione delle crisi d'impresa.

di Mario Vacca Parma 18 novembre 2018 - In un precedente articolo ho già avuto modo di scrivere che l'attuale impalcatura della legge fallimentare mette le mani nel codice civile ovvero a quelli articoli che governano la gestione d'impresa.

Oggi si evince che la nuova norma - il DLgs. recante il Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza in attuazione della L. 155/2017, approvato dal Consiglio dei Ministri e sottoposto al parere delle Commissioni parlamentari - costituisce lo strumento per attivare l'auspicato cambio culturale nell'intercettare la crisi e anche nel fare impresa. A una guida basata per lo più sulla navigazione a vista e sull'analisi del tragitto già fatto, si affianca un "navigatore" per comprendere quale sia la strada da percorrere e quindi la direzione dell'impresa.
In base all'art. 12 si individuano segnalazioni interne, attraverso gli indicatori da adottare e segnalazioni esterne da parte di fornitori qualificati, o dei presidi da costituire per la provvidenziale rilevazione della crisi ( art. 3 del Codice che modifica l'art. 2086 c.c.)

L'articolo 14 definisce la crisi in termini di inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate (art. 2 del Codice) e quindi si richiede la valutazione in continuo dell'equilibrio finanziario.

Oltre ai presidi organizzativi si pongono gli obblighi di segnalazione interna di cui all'art. 13 ed esterna di cui all'art. 15. I primi, sono stati rivisti nella loro struttura per evitare il rischio di segnalazioni automatiche, pur in assenza di una concreta situazione di crisi, che comporterebbero di fatto l'insorgenza in soggetti che esenti dalla stessa

Naturalmente ci sono alcune osservazioni giacché la norma individua gli indicatori interni di crisi negli squilibri economici, finanziari e patrimoniali, con il rischio che si pervenga a una pletora di indici, ma il testo del Codice si preoccupa subito di precisare che devono intendersi per tali quelli atti che diano evidenza del rischio di sostenibilità dei debiti scadenti nei mesi successivi o di quelle situazioni che pregiudichino la continuità aziendale nell'esercizio in corso. Il CNDCEC è chiamato ad elaborare gli indici con specifica indicazione di differenziarli per settori di appartenenza e prevedendo indicatori specifici per le società neocostituite e le PMI innovative.

Fortunatamente la norma ha un carattere elastico ove consente all'imprenditore di sostituire gli indici che non ritiene applicabili alla propria realtà proponendone ex ante altri a lui più adeguati a condizione che ciò venga attestato da un professionista indipendente e ne venga data notizia nella Nota integrativa.
Come evidenziato poc'anzi tra le osservazioni da evidenziare, ci sarebbe a rivisitazione del punto di tutti gli indicatori individuati come "significativi" al primo comma dell'art. 13, nello specifico il rapporto tra flusso di cassa e attivo necessiterebbe di essere rivisto in quanto non immediatamente comprensibile: basti infatti osservare che all'attivo concorrono le disponibilità liquide e l'indicatore peggiorerebbe al crescere di esse.

Gli indici devono essere immediatamente comprensibili nelle cause e razionali nella loro capacità di predire la situazione aziendale agevolando l'organo amministrativo e l'attestatore nel proporre sostituzioni e illustrandone le "ragioni" nella Nota integrativa. Anche il secondo indicatore costituito dal rapporto tra patrimonio netto e passivo, il cui denominatore dovrebbe essere sostituito dall'indebitamento finanziario netto. Con il terzo indicatore il legislatore intenderebbe intercettare una situazione di insostenibilità del debito indagando il rapporto tra oneri finanziari e ricavi ma, sarebbe più utile sostituire il denominatore con la grandezza della marginalità operativa, infatti il volume dei ricavi non è indicativo del livello della sostenibilità del debito.

Oggi solo una parte delle imprese sarebbe attrezzata per rispettare pienamente il principio, redigendo il piano d'impresa, che ne è il necessario presupposto informativo ed infatti le disposizioni del Codice entreranno in vigore soltanto tra 18 mesi con il duplice risultato che ci sia il tempo per rimuovere imprecisione della norma e, soprattutto, per consentire alle imprese di attrezzarsi internamente con organi di controllo.

La nuova norma è una grande opportunità per l'imprenditore e l'impresa e l'auspicio è che ci sia un cambio di mentalità imprenditoriale sin'ora improntato sulla navigazione a vista e sul "ho sempre fatto cosi"; in ciò potrà essere fondamentale il ruolo di professionisti interni che assistano l'impresa e per le PMI sarà sempre più opportuno ricorrere alla figura del Temporary Manager.

 

 

 

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Editoriale: - Ma che splendidi alleati (5). La fortuna d'essere paragnosti. - Petrolio in caduta libera ma benzina alle stelle. Siamo alle solite! - Lattiero caseari. Preziosa risalita del Grana e del Parmigiano. - Cereali e dintorni. Mercati incerti ma si prospetta un accordo USA/CINA - Il Ministro Centinaio a Confcooperative. In testa alle priorità: guerra all'italian sounding e la riorganizzazione della promozione all'estero' - San Martino - a spasso per Noceto con il Ministro Gian Marco Centinaio -

SOMMARIO Anno 17 - n° 46 18 novembre 2018
1.1 editoriale
Ma che splendidi alleati (5). La fortuna d'essere paragnosti.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Preziosa risalita del Grana e del Parmigiano..
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. In caduta il prezzo del petrolio. Sintomo di contrazione economica mondiale?
3.1 BIS - cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati incerti ma si prospetta un accordo USA/CINA.
5.1 Agroalimentare Il Ministro Centinaio a Confcooperative. In testa alle priorità: guerra all'italian sounding e la riorganizzazione della promozione all'estero'
6.1 eventi san martino San Martino - a spasso per Noceto con il Ministro Gian Marco Centinaio
7.1 eventi san martino Noceto - sfida all'ultimo "Gnocco"
7.2 inquinamento acustico Inquinamento acustico - senza le barriere i gestori dell'autostrada devono risarcire
9.1 ambiente 40 milioni di buone notizie per Piacenza
9.2 ambiente Contratto di fiume Parma-Baganza, 4 incontri per ascoltare criticità e valori del territorio
10.1 petrolio e prezzi carburanti Petrolio in caduta libera ma benzina alle stelle. Siamo alle solite!
10.2 ambiente Cassa di espansione sul Baganza - Il NO argomentato da parte socialista
11.1 ambiente (continua) ...cassa di espansione
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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La scrittura è un'arte antica che ci riporta indietro nel tempo, all'epoca dei segni, impressi sulla pietra a testimoniare gli accadimenti al tempo presente, come traccia indelebile di un futuro che incalza di essere vissuto.

Di Guido Zaccarelli Mirandola 18 novembre 2018 - La scrittura è il punto di partenza per parlare di sé stesso allo specchio.
L'origine è l'anima. Socrate e Platone intendono la filosofia un sapere aperto: mentre Socrate non scriveva e amava il dialogo, con il quale trovare un accordo con il suo interlocutore, al contrario Platone riteneva la scrittura essenziale per esaltare l'anima in quanto fonte di apprendimento. L'anima non sa, impara, ed è continuamente esposta alla ricerca della verità. Riferito all'uomo, guardandosi allo specchio. Socrate scopre il concetto e Platone il metodo scientifico, perché per scrivere ci vuole metodo senza il quale non si raggiunge l'anima. La verità si ottiene mettendo a nudo due anime e, con il metodo filosofico, disporle alla conoscenza della verità che si ottiene da un accordo esistente tra entrambe, e non da una sola presenza.

La scrittura è una incisione che si ottiene scavando nella profondità dell'anima, che si mostra in tutto il suo candore per fare emergere la verità, quella nascosta, tenuta per molto tempo lontano dagli sguardi riflessi dallo specchio nella grotta buia di Platone. Scrivere è liberarsi di ciò che si ha dentro e disporlo al mondo, affinché qualcuno possa scorgere nelle parole spunti da impiegare, per avviare un dialogo aperto con il proprio specchio. La scrittura è un lavoro di sguardi riflessi, prima con se stessi poi davanti allo specchio, osservando giorno dopo giorno cosa la scrittura può fare emergere, o tenere nascosto, per paura di infrangere lo specchio dell'anima, che finalmente appare in superficie e vede se stessa illuminata dalla luce del sole.

Il momento è importante. L'anima e lo specchio iniziano a dialogare. Prima con brevi monologhi poi con discorsi sempre più ampi fino a quando la parola trova l'accordo. Lì nasce il concetto di Socrate, riferita a quella dimensione immaginaria dell'anima dove l'uomo può individuare il punto esatto della sua esistenza e solo scrivendo con metodo riesce a parlare di sé in modo scientifico. Pensare di sé e successivamente scrivere di sé è sempre cosa buona. La scrittura riflette chi siamo fino a diventare storia, riflessa nello specchio del tempo, con la quale confrontarsi ogni giorno alla ricerca di nuove verità. L'anima del tempo e quella della vita si aprono al confronto e con il dialogo danno forma alla propria esistenza.

Il selfie è il linguaggio moderno con il quale le persone scrivono di sé facendo emergere a loro insaputa le ombre della propria anima, che mettono a nudo, alla ricerca delle verità nascosta, quella che le persone non vedono, la società non vede, ma che necessità di essere osservata e scritta. Ecco il dialogo. Quello che manca oggi nella società moderna è il confronto personale e sociale tra le anime dove trovare la verità, unica e indiscutibile. Per Socrate non esisteva una verità assoluta ma relativa, strettamente dipendente dal dialogo. Per Platone era per una verità assoluta e, in quanto tale, certa. Nella società moderna primeggia la verità assoluta dei singoli dove si cerca di imporre la propria agli altri. La verità relativa che fine ha fatto?

Foto di Paolo Rebecchi, tratta dal libro: Finestre di casa nostra, Immagini e racconti di un anno diverso. Uno sguardo oltre le cose. Paolo Rebecchi e Guido Zaccarelli. Itaca edizioni.

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GUIDO ZACCARELLI

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale con Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Pubblicato in Economia Emilia
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