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Questa mattina numerosi amici, ex colleghi, famigliari, autorità civili, militari e religiose hanno partecipato alla cerimonia di intitolazione alla memoria del professor Ugo Butturini. Alla presenza del vicesindaco Marco Bosi è stata scoperta la targa in memoria dell’emerito Professore, Direttore della Clinica Medica Generale, una figura di spicco per la nostra città insignita di Medaglia d’oro al merito di Sanità pubblica

“A ventuno anni dalla scomparsa oggi ricordiamo un luminare della medicina. La presenza oggi qui di tanti amici e colleghi è simbolo di quanto il suo impegno sia in campo lavorativo che relazionale sia stato importante e ci conferma che abbiamo fatto la scelta giusta come Commissione Toponomastica” ha aperto la cerimonia il vicesindaco Marco Bosi.

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La nipote e l’amico prof. Riccardo Volpi, Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma nonché allievo del prof. Buttarini, hanno ricordato le grandi doti umane e professionali del professore. La cerimonia è stata conclusa con le parole della figlia che ha ringraziato la città per questo riconoscimento.

Il parroco Don Mario Ghirardi ha benedetto la targa posta nell’area di circolazione, in quartiere San Leonardo.

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Parma, 27 marzo 2019

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Malessere con nausea e vomito: presunta intossicazione alimentare in una scuola di Castelvetro in provincia di Piacenza. Una trentina di bambini al Pronto Soccorso. 

Piacenza -

L'allerta è scattata poco prima delle 15 di ieri. La telefonata giunta dalla scuola materna di Castelvetro piacentino riferiva di episodi di vomito che hanno visto coinvolti un paio di bambini. La Centrale operativa Emilia Ovest ha quindi inviato un'ambulanza di Monticelli e l'auto infermieristica di Cadeo.

In un secondo momento, si è accertato che gli episodi di vomito avevano interessato altri piccoli ed erano probabilmente riconducibili a un'intossicazione alimentare. Il coordinamento del servizio di Emergenza territoriale di Piacenza ha quindi lavorato in stretto contatto con i colleghi di Parma e Cremona per allertare un numero di mezzi sufficienti a trasportare tutti i bambini interessati. 

Quattro sono stati trasportati al Pronto Soccorso pediatrico di Piacenza e 4 a quello di Cremona. L’istituto di Castelvetro, che è sia scuola materna sia nido, è frequentato complessivamente da 70 bambini. Nelle ore successive, al Pronto soccorso pediatrico di Cremona si sono presentati un’altra trentina di piccoli, trattenuti in osservazione o smistati su altri ospedali. 

L'intervento di soccorso ha quindi visto complessivamente l'impiego di 4 ambulanze (una della Pubblica Assistenza Monticelli, 2 della Pubblica Assistenza di Cortemaggiore e una di Cremona), una automedica di Cremona e l'autoinfermieristica di Cadeo. Come da prassi, il personale del Pronto soccorso pediatrico di Piacenza ha allertato anche il Centro Antiveleno di Milano.

Il Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Piacenza ha immediatamente inviato sul posto un medico per l'avvio di un'indagine epidemiologica e un tecnico per i campionamenti sugli alimenti sospetti. Si propende per l'ipotesi di una tossinfezione non a causa infettiva: la certezza sulla causa si potrà avere ovviamente solo a seguito dei test avviati.

 

Lega Nord in Regione: "chiarire la vicenda"

"La certezza sulla causa e sulle responsabilità si potranno avere solo a seguito dei test avviati" scrive un consigliere leghista

Attivarsi affinché simili episodi nelle scuole non si verifichino più. Lo chiede un consigliere della Lega Nord dopo il caso di presunta intossicazione alimentare avvenuto a Castelvetro piacentino nella scuola materna comunale "Il Nido del Po" e l'asilo nido "Il giardino di Alice".

Ora tutti starebbero bene - l'asilo nido è rimasto chiuso, mentre la scuola materna aperta senza servizio mensa - e sono in corso indagini  epidemiologiche e campionamento sugli alimenti sospetti. Sarebbe anche stata contattata l'azienda che si occupa di fornire gli alimenti alla mensa scolastica. "La certezza sulla causa e sulle responsabilità si potranno avere solo a seguito dei test avviati" scrive il leghista che chiede alla Regione di chiarire al più presto la vicenda.

 

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Stefano, lettore di Gazzetta dell’Emilia, ci segnala la situazione attuale dei bagni pubblici di Parma invitandoci ad una riflessione sullo stato delle cose e sul disservizio attuale, mandandoci a corredo alcune foto. 

Parma -

Situazione tragica dei bagni pubblici a Parma: a denunciarla é Stefano, che ha mandato alla nostra redazione alcune foto scattate, domenica 24 marzo, con il rammarico da cittadino, di vedere un notevole disservizio e assitere a turisti furibondi. Sicuramente non un bel biglietto da visita per i tanti che si recano e si recheranno in città, in vista di Parma Capitale della Cultura 2020.

“Ieri ho assistito ai commenti di una numerosa comitiva di turisti e la frase meno offensiva per la città è irripetibile e non sono i primi che sento...mi è spiaciuto molto che si facciano queste figure pessime.” - ci scrive a corredo delle foto.

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A Parma c'è un bagno pubblico in Ghiaia, spesso chiuso senza apparente motivo, con un solo gabinetto funzionante su tre e un lavandino su due, e questo da mesi o anni addirittura. Stessa cosa più o meno al Parco Ducale, dove da settimane l'unico bagno degli uomini, a parte quello per persone portatrici di handicap, è rotto come dice il cartello sulla porta. Per curiosità ho provato a tirare lo sciacquone e funziona benissimo, mi viene quindi da pensare che a volte questi inservienti, credo di cooperative sociali, chiudano alcuni wc per lavorare meno."

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                                                          Water in realtà funzionante 

"Anche oggi ho assistito a decine di persone che facevano la fila e protestavano su questa situazione ai limiti dell'assurdo per una città come Parma.”

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E conclude: “So che già altri hanno protestato ma nulla è cambiato da molti mesi. Non è un bel biglietto da visita credo. Ho fatto qualche foto dei due bagni, che vi allego.”

Come dargli torto...

 

Per segnalarci situazioni di degrado vi invitiamo a mandare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o a contattarci con un messaggio privato tramite la pagina Facebook @gazzettaemilia

 

 

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Nuovi spazi al Policlinico di Modena: si spostano altri ambulatori e uffici. La Pneumologia completa il suo trasferimento nel Corpo centrale. Di seguito tutti i traferimenti dei prossimi giorni.

Modena -

Proseguono i trasferimenti negli spazi appena inaugurati al Policlinico di Modena. Mercoledì 27 marzo 2019 gli ambulatori di Pneumologia e la Spirometria si traferiscono dalla storica Palazzina al corpo centrale (ingresso 1, primo piano). Giovedì 28 marzo 2019, sarà la volta delle attività di Riabilitazione di Chirurgia della Mano e dell'Affido della Pneumologia spostarsi al 1° piano, ingresso 1. Giovedì 4 aprile 2019, infine, la broncoscopia si sposterà dalla Palazzina della Pneumologia alla Piastra Endoscopica del IV piano, ingresso 1.

Il piano di trasferimenti è stato studiato per ridurre al minimo i disagi dei cittadini che, visto l'abbandono della sede storica al Poliambulatorio di molte strutture, potrebbero essere un po' disorientati. Nei vecchi ambulatori verrà posizionata la segnaletica che orienterà i cittadini che dovessero sbagliare destinazione. I reparti stanno avvisando gli interessati della variazione di sede. Infine, nel caso il trasloco rendesse necessario spostare l'appuntamento, gli uffici amministrativi stanno avvisando gli interessati per concordare un nuovo appuntamento. Nei primi giorni sarà necessaria un po' di pazienza, un ultimo piccolo sforzo per poter usufruire dei nuovi spazi, funzionali, luminosi, confortevoli.

Con questi spostamenti si concretizza la prima tranche di trasferimenti nelle nuove aree ambulatoriali del Policlinico di Modena. L'Azienda manterrà informata la cittadinanza sulle successive tappe di questa ampia riorganizzazione.

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Grave atto vandalico. A Bologna é stato danneggiato il monumento a ricordo delle vittime della banda della Uno Bianca, nel giardino a loro dedicato. "Si tratta di un grave sfregio a tutta la città di Bologna, un'offesa alle vittime e ai loro famigliari e a quanti credono nella democrazia e nella civile convivenza. Bologna non dimentica la barbarie e la violenza degli efferati omicidi della banda criminale della Uno Bianca. A Rosanna Zecchi, a tutti i famigliari delle vittime va tutta la nostra più sincera vicinanza, certi che i responsabile di questa viltà verranno individuati dalle autorità competenti e puniti". Così Simonetta Saliera, Presidente dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna condanna l'atto di vandalismo ai danni della lapide che a Bologna ricorda le vittime della Uno Bianca. Sono in corso le indagini dei Carabinieri.

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118 persone controllate e 51 veicoli: questo il bilancio dell’attività straordinaria di Polizia, svolta nel corso della settimana nelle zone calde di Parma. In campo diverse pattuglie, 6 della Squadra volante della Questura, 7 del Reparto prevenzione crimine di Reggio Emilia e due della Polizia Municipale.

I pattugliamenti sono stati effettuati a seguito di un’attenta attività di analisi e sfruttando anche il sistema predittivo Xlaw.

I controlli si sono concentrati nel quartiere Oltretorrente, nel quartiere Pablo, e più in generale nella zona sud della città, con particolare attenzione alle vie di ingresso e di uscita delle città, ove sono stati adibiti diversi posti di controllo.

Inotre, anche su segnalazione dei cittadini, all’interno del Parco Ducale, dove sono stati controllati diversi cittadini stranieri sospetti spacciatori di sostanze stupefacenti.

I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni.

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Quattro cittadini nigeriani e uno del Gambia pretendevano il pagamento in denaro per un’attività svolta e hanno chiuso l’operatrice in una stanza. Per sbloccare la situazione sono intervenuti i Carabinieri. I cinque sono stati denunciati a piede libero.

SOLIERA (MO) –

Volevano essere pagati per un’attività che avevano svolto, per questo hanno rinchiuso in una stanza dell’abitazione dove erano ospiti un’educatrice della Cooperativa Leone Rosso, loro referente.

Nei guai sono finiti quattro cittadini nigeriani e uno del Gambia, tutti richiedenti asilo e ospiti a Soliera di un CAS, nell’ambito del sistema di accoglienza diffusa. I fatti risalgono allo scorso 18 marzo quando, per sbloccare la situazione è stato necessario l’intervento dei Carabinieri. Dopo circa un’ora e mezzo, l’educatrice, referente dei giovani stranieri per conto della Cooperativa che gestisce l’accoglienza, è stata finalmente liberata senza conseguenze fisiche.

I responsabili del gesto sono quindi stati identificati dai militari e denunciati a piede libero per violenza privata in concorso. Non sussisterebbero, infatti, i presupposti per il reato di sequestro di persona. 

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Un 85 enne si è rivolto ai Carabinieri dopo aver notato che i suoi risparmi stavano sempre più calando. I militari sono risaliti al nipote 23 enne dell’anziano, che si era impossessato del blocchetto degli assegni e se li era auto intestati.

CARPI (MO) –

Forse il solito “ventino” che i nonni sono soliti allungare ai nipoti per il loro compleanno non gli bastava più. Così, un 23 enne carpigiano ha pensato bene di impossessarsi del libretto degli assegni del nonno 85 enne e in circa sei mesi se li è auto intestati, impossessandosi illecitamente di ben 10 mila euro del congiunto. 

L’anziano, tuttavia, nel frattempo si era accorto di quei continui ammanchi e si è rivolto ai Carabinieri. In seguito alla denuncia, i militari hanno così potuto constatare che tutti i soldi erano stati prelevati tramite assegni intestati al nipote, in sei diverse tranche, dal settembre dell’anno scorso e il febbraio di quest’anno. È stato così facile risalire al responsabile e ricostruire la dinamica dei fatti.

Il nipote “infedele” dovrà ora rispondere di furto aggravato e falsità materiale. E il nonno, di sicuro, gli avrà sospeso la “paghetta” a tempo indeterminato.

 

 

 

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Il terribile omicidio avvenuto a San Polo di Torrile il 22 agosto 2018, ai danni di Filomena Cataldi, ha scosso l’intera collettività. Filomena era una persona buona e sempre disposta ad aiutare gli altri. Era innata la sua natura benevola, confermata anche dal suo meraviglioso sorriso. L’omicida, un vicino di casa di origini cinesi con un lavoro e con una famiglia, è stato detenuto in una Rems in attesa del giudizio finale della legge Italiana, che lo assolverà di certo, per incapacità d’intendere e volere. Non detenuto in una Rems qualsiasi, ma nella Rems di Casale di Mezzani. Struttura groviera da cui negli ultimi anni, in tanti sono riusciti a fuggire, causando un vero e proprio problema di sicurezza anche ai territori limitrofi.

Giudicato dagli stessi giudici, come soggetto ad “alta pericolosità sociale”, Gueling Fang, ha approfittato del fisico gracile di Filomena, sfruttando la propria forza fisica, accanendosi contro di lei con una violenza inaudita, come una bestia avventata sulla sua preda, che in realtà altro non era che una dolcissima donna, dall’animo puro e dal vivere semplice. Ciò che è accaduto in quell’orribile ed indimenticabile giorno d’estate, ancora oggi lacera le membra dei suoi famigliari così come farebbe una lama affilata. La sorella Rosangela, non riesce più a vivere, inquanto unita a Filomena in un armoniosa fusione. La figlia di Filomena è stata costretta a chiedere supporto a degli psicologi, per la sua neonata ossessione di fare la fine della madre. Tutto questo sembrerebbe abbastanza, ma non lo è. La beffa arriva anche dallo stato, che non ha mai ritenuto giusto provvedere alla reale istituzione di un fondo per le famiglie delle vittime, che ad oggi, non possedendo il patrocinio gratuito devono pagare di propria tasca tutte le spese legali. Insomma una situazione surreale che non fa altro che prolungare l’incubo di una famiglia, che forse mai riuscirà a riprendersi da quel tragico evento avvenuto ad agosto del 2018.

Per tali motivi, il gruppo Amo Colorno ha deciso di lanciare un appello nazionale con l’hashtag #giustiziaperfilo. L’hashtag ricondurrà a delle richieste che da tempo facciamo allo stato, a cui seguiranno diversi eventi a tutela delle donne vittime di violenza, oltre a una raccolta firme atta a chiedere l’utilizzo dell Rems di Casale di Mezzani, come struttura unicamente sanitaria e non di detenzione.

Il simbolo utilizzato per ricondurre a tutto questo sarà un cuore con la "F" all'interno. E' un cuore per Filomena e per tutte quelle donne che sono state uccise e che tuttora subiscono violenza. Affinché tutte loro abbiano vera giustizia. Ciò che chiederemo con estenuante insistenza è:

NO a:
- sconti di pena per stupratori, pedofili e assassini
- assoluzione per stupratori, pedofili e assassini anche in caso di incapacità d'intendere e volere
- al rito abbreviato 
- alle REMS per stupratori, assassini e pedofili

e SI per:
- L'istituzione di un fondo governativo a favore delle famiglie delle vittime di femminicidio.

#giustiziaperfilo e per tutte le donne vittime di violenza.

Il coordinamento del gruppo AMO - COLORNO

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Incursione vandalica e furto, nelle prime ore di mercoledì 20 marzo, al MATA – Ex Manifattura Tabacchi di Modena che ospita la terza sezione della rassegna dedicata al fotografo modenese Franco Fontana.

Modena -

Nelle prime ore di mercoledì 20 marzo 2019, alcuni non ancora identificati vandali si sono introdotti furtivamente all’interno dei locali del MATA – Ex Manifattura Tabacchi di Modena, una delle sedi della mostra “Franco Fontana. Sintesi”, in programma dal 23 marzo al 25 agosto 2019.

Durante l’incursione sono state sottratte anche due opere, una di Mimmo Jodice e una di Paolo Gioli, e compiuti atti devastatori sui muri, sugli arredi, in particolare nell’area adibita a bookshop e biglietteria. Le due opere sono state ritrovate questa mattina nel cantiere di fronte alla Manifattura Tabacchi dal custode, al momento della riapertura. 

A seguito di questo increscioso atto di vandalismo, gli organizzatori e Franco Fontana hanno confermato che la mostra si aprirà nelle due sedi di Palazzo Santa Margherita e di Palazzina dei Giardini, che ospitano una selezione di trenta opere, la maggior parte delle quali inedite, capace di ripercorrere oltre sessant’anni di carriera del fotografo modenese.

La sezione allestita al MATA – Ex Manifattura Tabacchi di Modena, che propone circa centoventi fotografie selezionate dal fondo di 1600 opere che Franco Fontana ha donato a partire dal 1991 al Comune di Modena e Galleria Civica, verrà aperta non appena i locali saranno nuovamente adibiti a uso espositivo, garantendo gli abituali standard di sicurezza. Fino a quel momento, Fondazione Modena Arti Visive offrirà gratuitamente al pubblico l’ingresso alle due sedi di Palazzo Santa Margherita e di Palazzina dei Giardini.

L’inaugurazione in programma per domani, venerdì 22 marzo, ore 18, si terrà presso Palazzo Santa Margherita in corso Canalgrande 103.

Pubblicato in Cronaca Modena
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