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In programma tre appuntamenti giovedì 8-15 e 22 maggio. L'iniziativa è promossa dalla Provincia con Ausl, Direzione territoriale del lavoro, Inps, Inail e Camera di Commercio -

 

Piacenza, 29 marzo 2014 -

 

Riparte il ciclo di seminari rivolti alle imprese, organizzato dalla Provincia di Piacenza in collaborazione con Ausl, Direzione territoriale del lavoro, Inps, Inail e Camera di Commercio di Piacenza. Si tratta di un ciclo di incontri rivolti ai giovani imprenditori e alle imprese che operano sul territorio di Piacenza. L'obiettivo è quello di sensibilizzare i partecipanti sul tema della sicurezza del lavoro, di aggiornare sulle normative in materia di Contratti di lavoro e informare sulle opportunità di finanziamenti e incentivi messi a disposizione delle imprese. I temi vengono trattati da tecnici con un approccio pratico, utile ai neo imprenditori e alle imprese che potranno portare la propria esperienza e porre quesiti in merito ai temi trattati.

I temi trattati nei seminari riguardano: contratti di lavoro (giovedì 8 maggio ore 14,30); sicurezza sul lavoro (giovedì 15 maggio ore 9) e, infine, incentivi alle assunzioni, Incentivi Inps e Inail (giovedì 22 maggio ore 10). Tutti gli incontri si svolgeranno presso i Centri per l'impiego di Piacenza (Borgo Faxhall, piazzale Marconi nella sala CSA al terzo piano). 

La partecipazione ai seminari e' gratuita; per iscrizioni e maggiori informazioni è possibile rivolgersi allo sportello autoimprenditoria della Provincia di Piacenza (al numero 0523/795531 o all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). 

 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Piacenza)

 

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"Lavorare in salita: come sopravvivere in tempo di crisi": un progetto basato sulla formazione organizzativa, comportamentale e psicologica dell'imprenditore. Mercoledì 7 maggio (ore 18.30) la presentazione presso la sede provinciale CNA  -

 

Modena, 29 aprile 2014 -

Da un’indagine nazionale sull’umore delle imprese, scaturisce una proposta formativa unica nel suo genere: l’impatto di un mercato sempre più ostico sull’imprenditore, e sulla persona dietro di esso, offre lo spunto per una radicale e necessaria inversione di tendenza. Dall’esperienza professionale di Maria Ludovica Lombardi e Riccardo Varvelli, rispettivamente psicologa e ingegnere, nasce “Lavorare in salita: come sopravvivere in tempo di crisi”: un progetto basato sulla formazione organizzativa, comportamentale e psicologica dell’imprenditore. Il corso offre un approccio interdisciplinare e dinamico ai problemi di autostima e di motivazione personale: l’energia caratteristica dei piccoli imprenditori diventa lo spunto per analisi inedite, sul valore economico del tempo e il suo impatto sul risultato, sul fronte dell’organizzazione aziendale, sull’approccio alle relazioni interpersonali, sul marketing di se stessi.

Il corso, suddiviso in quattro moduli, verrà presentato mercoledì 7 maggio a partire dalle 18.30 presso la sede provinciale CNA (via Malavolti 27, Modena).

Si tratta di un vero e proprio Master, che prevede un attestato di partecipazione finale e il totale coinvolgimento dei partecipanti. Il corso prevede anche otto test auto-valutativi – dall’etologia animale alla griglia del comando, ai percorsi di autoanalisi sullo spirito di iniziativa e sulla capacità di prendere decisioni sotto stress – a completamento di un percorso di ridefinizione del sé imprenditore.

“Siamo consapevoli  del grande sforzo psicologico richiesto agli imprenditori” spiega Lauro Venturi, esperto di coaching professionale e referente del progetto per CNA, “ma sappiamo anche che è fondamentale investire su se stessi per superare i nuovi ostacoli proposti dallo scenario economico globale”.

 

(Fonte: L’Ufficio Stampa CNA MO)

 

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Martedì, 29 Aprile 2014 10:25

Carpi - "Le strade della moda"

 

Domani, mercoledì 30 aprile a Carpi, un dibattito organizzato da CNA con Alberto Piantoni, Ad di Missoni spa, per fare il punto sulle strategie e la situazione del tessile-abbigliamento modenese -

 

Modena, 29 aprile 2014 -

La situazione del tessile abbigliamento in Italia e nel mondo, i rapporti tra l’industria della moda e le piccole e medie imprese, le tendenze stilistiche: ruoterà attorno a questi punti – e non solo – il dibattito organizzato da Federmoda CNA per domani, mercoledì 30 aprile alle 19, quando gli imprenditori, presso la Sala dei Cimieri di piazzale Re Astolfo, a Carpi, si incontreranno per analizzare la situazione di questo importante comparto dell’economia modenesi.

Ospite d’onore della serata sarà Alberto Piantoni, Amministratore Delegato di una delle più note maison italiane, che si confronterà con il pubblico. “Il settore della moda – rileva Tamara Gualandi, presidente di Federmoda CNA Modena - è oggetto di una ristrutturazione continua determinata dalla congiuntura economica, dalle tendenze stilistiche, dalla concorrenza di sempre nuovi e più agguerriti competitor, dalle mutate abitudini di consumo. Anche le piccole imprese del nostro territorio devono fare i conti con questi fattori. E’ per cercare di capire su quali strade dovremo e potremo muoverci che abbiamo organizzato questa iniziativa”. 

 

(Fonte: ufficio stampa CNA MO)

 

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Nunzio Dallari, Presidente CNA: “Adesso procedere verso il superamento dell’attuale sistema di tracciabilità” -

 

Reggio Emilia, 28 aprile 2014 -

“Esprimiamo grande soddisfazione per l’esclusione delle piccole imprese dal Sistri, da noi a lungo richiesta e ora finalmente ottenuta. E’ una vittoria importante per le piccolissime aziende raggiunta grazie all’azione di rappresentanza di CNA e di Rete Imprese Italia (composta da CNA, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e Casartigiani). Adesso, però, occorre proseguire verso il superamento dell’attuale sistema di tracciabilità, che complica inutilmente l’attività delle imprese, in particolar modo quelle del trasporto e della gestione dei rifiuti”.

 

Il Presidente provinciale CNA Nunzio Dallari commenta così il decreto Sistri, che prevede l'obbligo di adesione solo per le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi che abbiano più di 10 dipendenti cancellando l’assurda equiparazione dei rifiuti di un piccolo artigiano o commerciante con quelli di un’impresa di maggiori dimensioni.

 

“L’esclusione delle imprese di piccola dimensione dal sistema era un atto importante e atteso, - continua Dallari - visto che lo stesso Ministero aveva riconosciuto la validità delle nostre ragioni. Il ministro Galletti ha saputo mantenere con coerenza l’impegno assunto con le rappresentanze delle Pmi. 

 

Tuttavia – conclude la nota del Presidente CNA - non basta a far mutare il nostro giudizio profondamente negativo sulle attuali disposizioni del Sistri, tra cui l’interoperabilità, che hanno dimostrato troppe criticità ed inefficienze. Il sistema è scarsamente trasparente ed è causa di pesanti e onerosi adempimenti per le imprese. Per questo auspichiamo nel prossimo incontro di poter affrontare una volta per tutte la questione Sistri nella sua interezza, a cominciare dall’esclusione anche per i piccoli trasportatori e i piccoli gestori”.

 

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

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Il comunicato di Gestione Corretta dei Rifiuti sulla totale riciclabilità degli imballaggi: il caso di Colgate-Palmolive negli Stati Uniti e di Barilla e Gruppo Pedon in Italia -

 

Parma, 28 aprile 2014 -

 

Per le aziende la totale riciclabilità degli imballaggi non è sempre una priorità.

Capita di vedere prodotti che da una confezione monomateriale facilmente riciclabile (vetro, plastica o carta) passano ad una in poliaccoppiato e/o con parti non separabili, oppure rivestita da etichette coprenti, oppure contenente additivi che ne compromettono il riciclaggio. 

Per questo motivo e per diffondere tra i cittadini l'informazione necessaria per scelte di consumo consapevoli, è stata lanciata nel 2012 la campagna Meno rifiuti più Benessere in 10 mosse.

Ci però però anche segnali positivi.

Dalla sede americana della multinazionale Colgate- Palmolive arriva l'impegno a rendere completamente riciclabile entro il 2020 il packaging per tre su quattro delle sue categorie di prodotto. 

Il progetto interessa i prodotti per la cura della casa, della persona e degli alimenti per animali, mentre per la quarta categoria, l'igiene orale, il primo passo è lo sviluppo di un tubetto di dentifricio riciclabile, al posto di quello attuale in materiale composito non riciclabile, caratteristica comune alla maggior parte dei tubetti per dentifricio in commercio.

Altri obiettivi del piano di Colgate Palmolive, da perseguire entro il 2020, sono la riduzione o eliminazione del PVC e l'incremento del contenuto medio di materiale riciclato, che verrà portato dal 40% al 50, sia per il packaging in carta, sia che per quello realizzato nei vari tipi di plastica, PET, HPE, PET, HDPE e PP.

La decisione la si deve per lo più all'opera di As-You-Sow, una organizzazione non governativa ambientalista americana che dal 2012 invita le aziende all'adozione di politiche incentrate sulla Responsabilità Estesa del Produttore, anche per gli imballaggi post consumo. 

As-you-Sow ha quantificato in 11,4 miliardi di dollari il valore economico degli imballaggi che invece di essere riciclati sono stati smaltiti negli USA nel 2010, tra discariche e inceneritori.

Tra le aziende multinazionali con cui l'ONG ha instaurato un dialogo costruttivo figurano anche  P&G e Unilever. 

Poco feeling invece tra As-you-Sow e il gruppo Kraft Food, “colpevole” di aver immesso in commercio miliardi di confezioni "stand-up pouch" di succo a marca Capri Sun. 

Le stand-up pouch sono delle buste non riciclabili  in materiale laminato, in genere plastica e alluminio, sempre più utilizzate nel settore di alimenti e bevande per la loro facilità d'uso e il minimo ingombro per trasporto e stoccaggio.

Oggi hanno preso il posto di lattine e bottiglie soprattutto per le mono porzioni. 

Per capire l'impatto di queste confezioni basti pensare che ne vengono vendute negli USA  1,6 miliardi di pezzi all'anno (solamente per la linea Capri Sun), mentre la loro produzione globale ammonta a circa 5 miliardi di pezzi. 

A questo tipo di assurdo imballaggio è stato dedicato buona parte del video "Designed to be waste”, progettati per diventare rifiuto.

In Italia Barilla ha sostituito nel 2013  l'incarto delle confezioni di biscotti Mulino Bianco e Pavesi con un poliaccoppiato che può essere riciclato con la carta,  raggiungendo così - con un anno di anticipo rispetto alla scadenza indicata nell'ultimo bilancio di sostenibilità- l'obiettivo del 98% di riciclabilità per il totale degli imballaggi utilizzati.

Sempre nel nostro Paese un esempio per le piccole medie imprese è rappresentato dal Gruppo Pedron.

Con l'installazione di 58 silos ecosostenibili, le materie prime possono essere ricevute “Pedoncampagnaeticasfuse”, stoccate cioè direttamente nei silos senza che ci sia più bisogno del confezionamento in sacchi di plastica, da 25 o 50 kg, come avveniva precedentemente. 

I benefici sono quantificabili in un risparmio annuale di circa 37 tonnellate di plastica e nella mancata emissione di 80 tonnellate di anidride carbonica nell’ambiente.

“I consumatori negli ultimi anni sono sempre più attenti ai contenuti green e reputano l'impatto ambientale del prodotto come uno dei fattori di scelta nel processo di acquisto. Per questo motivo è fondamentale che il pack sia caratterizzato da imballi sempre più eco-compatibili”, questo è quanto ha affermato Luca Zocca -marketing manager del Gruppo Pedon- durante il convegno svoltosi a Vimercate sulle novità legate alla stampa dell'imballaggio alimentare.

“Per quanto riguarda il packaging siamo attenti ai costi, ma dobbiamo necessariamente coniugare esigenze di qualità e sicurezza con la facilità d'uso e quando studiamo un prodotto innovativo non lesiniamo sul pack, perché ne perderebbe di appeal e ne sminuirebbe il contenuto” –prosegue Zocca–. “In tema di eco-sostenibilità, utilizziamo per alcune linee di prodotto carta certificata FSC e imballi totalmente riciclabili. Ricordiamo che l'impatto ambientale, associato ad altri aspetti etici, sono importanti driver di scelta e di acquisto del prodotto a scaffale”.

L'utilizzo della plastica nella produzione di imballaggi è purtroppo destinato a salire, come si legge in un recente articolo di Polimerica.it, che presenta uno studio sul mercato europeo della società di consulenza Ceresana.

In assenza di contromisure aumenterà l'utilizzo di contenitori difficilmente riciclabili, che in genere finiscono nel gruppo delle plastiche miste (imballaggi flessibili, sacchetti, vaschette, polistirolo, etc.), con destinazione finale l'inceneritore.

Infatti gli operatori del settore della selezione e riciclo degli imballaggi di plastica rilevano un'inversione di tendenza nella tipologia delle plastiche raccolte. Se in passato le plastiche rigide, costituite da bottiglie e contenitori in PET e HDPE,  rappresentavano la maggioranza degli imballaggi raccolti, con percentuali intorno al 60%, è ora  il gruppo delle plastiche miste ad essere presente in misura maggiore. 

Questa realtà trova anche riscontro nei dati preliminari su raccolta, recupero e riciclo di imballaggi in plastica nel 2013 resi noti da Corepla, che vedono un aumento modesto della percentuale di riciclo sull’immesso al consumo al 37,2% (+1,1%) e una forte crescita del volume degli imballaggi in plastica avviati a recupero energetico (+9,8%), arrivati a 773 mila tonnellate. 

La percentuale di recupero energetico (incenerimento) sull’immesso al consumo di imballaggi di plastica è infatti salita dal 34,3% al 37,8 (+3,5%) superando, seppur di poco, la percentuale degli imballaggi riciclati.

 

Per poter raggiungere l'obiettivo europeo di riciclo di materia pari al 50% della plastica immessa al consumo entro il 2020, andrebbero intraprese sia sul fronte aziendale che legislativo alcune azioni improcrastinabili che facciano tesoro delle indicazioni che arrivano dai riciclatori europei e dalle migliori esperienze italiane in materia di riciclo delle plastiche miste, come ad esempio Revet Recycling.

 

Silvia Ricci

 

Comuni Virtuosi

http://goo.gl/wHT2TG

 

Italia Fruit

http://goo.gl/SF1FeQ

 

(Fonte: Gestione Corretta dei Rifiuti)

 

La Camera di Commercio di Modena ha premiato le aziende pavullesi per i 40 anni di attività nello stesso settore -

 

Modena, 24 aprile 2014 -

Sono nove le aziende pavullesi premiate nei giorni scorsi dalla Camera di Commercio di Modena, nell'ambito dei riconoscimenti per la Fedeltà al lavoro e Progresso economico. L'iniziativa, che si è tenuta presso il Forum Monzani di Modena, ha celebrato e dato risalto all'opera di imprese e imprenditori modenesi, con un'anzianità di almeno 40 anni di lavoro, svolto nel medesimo settore di attività.

A rappresentare l'Amministrazione Comunale di Pavullo, c'era l'Assessore al commercio e alle attività produttive, Katia Salsi, che esprime la propria soddisfazione. “E' un riconoscimento molto importante – afferma – che premia oltre alla qualità dei servizi erogati e dei prodotti creati, anche la longevità di aziende e attività che davvero fanno la storia del mondo produttivo pavullese. È anche significativo, che esse rappresentino le tante diverse peculiarità del tessuto imprenditoriale e artigianale del nostro territorio. Una grande ricchezza, alla quale vanno riconosciute capacità, ingegno e, soprattutto, la grande qualità dei prodotti e dei servizi offerti”.

Nell'edizione 2014, la terza dall'istituzione del riconoscimento, sono stati 236 gli imprenditori e le imprese della provincia premiati dal Presidente della Camera di Commercio di Modena Maurizio Torreggiani e dal presidente di Unioncamere nazionale Ferruccio Dardanello, espressione dei settori industriale, commerciale, artigiano, agricolo e dei servizi.  Queste le aziende pavullesi insignite: Prosciuttificio  Castagneto di Bortolotti Oscar e C. Snc; Tipografia Azzi Snc; Oreficeria Orologeria Mattioli Srl; Falegnameria F.lli Zanaglia di Zanaglia Davide e C. Snc; Salumificio Artigianale Pavullese Sap di Fulgeri Ugo;  Maestri Giovanni; Scavi Ter di Mariani Gino; Bertoni Luisa; La.Ro.Ve.Ca di Venturelli Giovanni e C Snc.

 

(Fonte: ufficio stampa Comune di Pavullo)

 

 

Gli strumenti e le opportunità per le imprese al centro del prossimo seminario CNA -

 

Reggio Emilia, 24 aprile 2014 -

CNA Produzione chiama a raccolta artigiani e imprenditori interessati a conoscere le ultime novità normative in materia di certificazione Qualità ISO 9001 – CENTRO DI TRASFORMAZIONE – SALDATURA - prodotti da costruzione (reg.ue in vigore dal 1 luglio 2014) e del certificato di origine dei materiali, per un seminario che si terrà lunedì 28 aprile alle 20.30 presso la sede provinciale CNA in via Maiella 4.

 

Dopo l’introduzione del Presidente di CNA Produzione Sauro Maccorin, interverranno Stefano Ravagli, Direttore ASQ-STS scuola di servizi e tecnologie di saldatura acciai e polietilene, e Adrio Vezzani, consulente Driade-CNA.

 

“L’incontro – spiega il Presidente Sauro Maccorin - è dedicato a chiarire le novità riguardanti le certificazioni e ad orientarsi tra gli obblighi dettati dalle direttive italiane ed europee e le opportunità che ne conseguono: poter esibire un’azienda certificata sia sui processi produttivi che sui prodotti è una garanzia per il mercato nazionale e internazionale. Di certo si tratta di appesantimenti burocratici e di investimenti costosi, ma è sicuramente un primo passo per aumentare la propria competitività e poter accedere a bandi, commesse e lavori anche di sub-fornitura”.

 

Nella serata si parlerà infatti di come finanziare le spese da sostenere, come scegliere i certificatori più adatti, come rimanere informati sulle novità legislative e quali strumenti CNA mette in campo per aiutare e sostenere le imprese in questo percorso, in quanto buona parte delle normative di certificazione sono obbligatorie per legge ma spesso non sono ben conosciute dalle imprese, che rischiano inconsapevolmente dolorose conseguenze.

 

Prima delle conclusioni a cura di Giuliano Medici, Responsabile Unione CNA Produzione, sarà lasciato ampio spazio alle domande e agli interventi dei partecipanti.

 

Per maggiori informazioni e adesioni rivolgersi a Fosca Bonaretti, Tel 0522 356350 – Fax 0522 356351. E-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure Giuliano Medici, Tel. 0522 356327, e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

 

 

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

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"Strumenti per superare la crisi nel settore alimentare": Il convegno si terrà all'interno di Cibus, salone internazionale dell'alimentazione, in programma alle Fiere di Parma dal 5 all'8 maggio e sarà moderato dalla giornalista specializzata nel settore agroalimentare Francesca Caggiati.

 

Parma, 23 aprile 2014 -

L’Ordine dei Tecnologi Alimentari dell’Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria e associati presieduto da Serena Pironi organizza un incontro di approfondimento e confronto su tematiche, esempi e strumenti per aiutare le imprese che operano nel settore alimentare a superare in modo efficace la “crisi” economica e ad incentivare sviluppo ed innovazione.

Il convegno si terrà all’interno di Cibus, salone internazionale dell’alimentazione, in programma alle Fiere di Parma dal 5 all’8 maggio e sarà moderato dalla giornalista specializzata nel settore agroalimentare Francesca Caggiati.

Tra i relatori Carla Brienza, Presidente del Consiglio Nazionale dei Tecnologi Alimentari che introdurrà i lavori; Vincenzo Gerbi, Presidente SISTAL e presidente AISSA che presenterà le realtà e prospettive del settore agroalimentare italiano; Gian Paolo Cesaretti, Professore di Economia Agraria presso università Parthenope, che illustrerà come territorio ed impresa possono essere un nuovo paradigma di vantaggio competitivo; Annaflavia Bianchi, Centuria e docente di Economia dell’innovazione UniFE, tratterà invece gli interventi a livello nazionale per aiutare le imprese a superare la crisi; mentre Sabrina De Camillis, consigliere del Ministro dell’Interno, svilupperà il tema delle misure di sviluppo del settore agroalimentare in vista dell’Expo 2015; Alfredo Gris, tecnologo alimentare Almater, parlerà di come i professionisti possono aiutare le imprese nell’export; mentre Michela Petronio, direttore del Centro di Ricerca e Tecnologie della Barilla, relazionerà sul tema di come contenere costi e sprechi rendendo l’impresa sostenibile. Il convegno si terrà giovedì 8 maggio nella Sala AIDA limitrofa al padiglione 7 e avrà inizio alle 9.30 con la registrazione dei partecipanti e un welcome coffee. Ai tecnologi alimentari che parteciperanno al convegno verranno rilasciati dall’Ordine i crediti formativi. L’Ordine dei Tecnologi Alimentari è presente a Cibus con un proprio stand sempre al padiglione 7 corridoio J 003

 

Location del convegno all’interno di Cibus 2014: Sala AIDA – Padiglione 7 (colore verde)

 

(Fonte: ufficio stampa: Studio Eventi & Comunicazione - Parma)

 

 

Il titolare della Manotti Spa di Boretto subentra a Carlo Intermite. L’elezione al termine del seminario sui fondi europei 2014-2020 destinati alle PMI -

 

Reggio Emilia, 22 aprile 2014 -

 

Rodolfo Manotti è il nuovo Presidente di Industrie Emiliane Unite, il raggruppamento del sistema CNA dedicato alle imprese industriali. Presidente del CDA dell’azienda di famiglia, la Manotti Spa di Boretto, specializzata nella produzione e commercializzazione di attrezzature di sollevamento come gru per autocarri, piattaforme aeree e autogru, che esporta il suo brand in tutto il mondo, è un volto nuovo tra gli organi dirigenti e subentra a Carlo Intermite, che ha lasciato dopo due anni e mezzo la guida del raggruppamento.

 

Il nuovo presidente Manotti ha delineato le linee guida del suo programma: “Ampliare il progetto di rappresentanza di Industrie Emiliane Unite, creando sinergie con il sistema CNA a tutti i livelli associativi, offrire servizi ad alta consulenza che rispondano alle esigenze delle pmi, rafforzare le relazioni tra associati per facilitare l’interazione e le opportunità di business. Industrie Emiliane Unite è una realtà importante, che conta oltre 1.000 imprese associate e che deve diventare sempre più un punto di riferimento per il territorio, facendosi portavoce di tematiche sociali, economiche e politiche con istituzioni ed Enti locali per mettere l’impresa al centro”. 

 

L’elezione è arrivata al termine dell’incontro sulla programmazione Europea e l’utilizzo dei Fondi Strutturali 2014-2020 messi a disposizione dalla UE (all’Italia spettano 32,2 miliardi di euro, di cui più di 1 miliardo destinati alla Regione Emilia Romagna, attraverso l’utilizzo dei Fondi Strutturali 2014-2020), per la prima volta con due programmi specifici rivolti allo sviluppo delle pmi, per sostenere gli investimenti in innovazione, ricerca e internazionalizzazione: Horizon 2020 e COSME. Come hanno spiegato, illustrando dettagliatamente i programmi, la Dott.ssa Rita Malavasi, Direttore CNA Servizio Estero e la Dott.ssa Barbara Rebecchi, Ufficio Ricerca e relazioni internazionali Università di Modena e Reggio, che è entrata nello specifico dei progetti di partenariato Università e Impresa, partecipare ai bandi europei non è semplice e in media solo il 30% dei progetti approvati vanno a buon fine. 

 

Tuttavia, con il giusto supporto, idee innovative e la consulenza necessaria, è possibile mettersi alla prova e approfittare di queste importanti opportunità, alla base del business e necessarie innovare in termini di processo e di prodotto, utilizzando il supporto delle Associazioni e dell’ Università, che è a disposizione con i suoi ricercatori.

 

Chi è Rodolfo Manotti. Presidente del CDA della Manotti SPA di Boretto, azienda nata nel 1979 come carpenteria metallica, poi specializzatasi nel settore delle attrezzature di sollevamento (costruzione e progettazione di gru per autocarri, autogru e piattaforme aeree) oggi conta più di 70 dipendenti. Dal 1988 sviluppa un prodotto finito e dal 2008 commercializza il suo brand in tutto il mondo, con alte percentuali sull’estero, in particolare verso i paesi extra europei. Rodolfo Manotti è stato dal 2009 al 2013 componente della Giunta Camerale con delega all’internazionalizzazione e Vice presidente di Reggio Emilia Innovazione, con delega al trasferimento tecnologico. 

 

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

 

Ci sono 160.000 euro a fondo perduto a disposizione dei giovani reggiani che intendono avviare nuove attività imprenditoriali e delle società per sviluppare o creare reti d’impresa.

 

Reggio Emilia, 22 aprile 2014 -

I contributi vengono dalla Camera di Commercio, che con il prossimo 5 maggio apre i due specifici bandi destinati a sostenere proprio la creazione di nuove imprese a conduzione o a prevalente partecipazione giovanile e quelle che, per accrescere i livelli di competitività, ricorrono a quel “contratto di rete” che consente di creare reti di impresa senza vincoli dimensionali o territoriali, con l’aggiunta del mantenimento di un’autonomia individuale che non impone – come invece accade per le associazioni temporanee - di nominare una capogruppo con una rappresentanza irrevocabile.

Per quanto riguarda i giovani (100.000 euro a disposizione), gli aspiranti imprenditori possono essere sia occupati che disoccupati o inoccupati, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, mentre le spese sulle quali potrà scattare il contributo sono raggruppate in un’ampia casistica che va da quelle notarili per la costituzione, all’acquisto di macchine e arredi, alle ricerche di mercato, alle consulenze nel campo della logistica, del marketing, dei sistemi informativi.

Rispetto ai problemi che i giovani stanno scontando sul piano del lavoro – osserva il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – sappiamo bene che questi contributi non sono risolutivi, ma certo rappresentano un concreto aiuto al decollo di nuove imprese giovanili e, al tempo stesso, anche un incentivo alla riflessione sul tema dell’autoimprenditorialità rispetto al solo lavoro dipendente”. “Peraltro – prosegue Landi – stanno aumentando le risorse pubbliche a disposizione dei giovani che scelgono la via dell’impresa, cui si affiancano anche iniziative di fondazioni private: a maggior ragione, dunque, è importante riportare al centro dell’interesse dei giovani quella capacità di intraprendere che ha rappresentato il motore dello sviluppo del nostro territorio, con l’aggiunta di quei nuovi livelli di conoscenza e di capacità di innovazione di cui proprio i giovani sono in possesso”.

I dettagli del bando – che stabilisce in 8.000 euro il limite massimo del sostegno concedibile a fondo perduto per singola impresa – sono pubblicati su: www.re.camcom.gov.it

Sullo stesso sito è disponibile anche il bando per lo sviluppo e la costituzione di reti d’impresa: “una formula – spiega Landi – che offre vantaggi competitivi, logistici, fiscali, finanziari, amministrativi, di know how, associando alla flessibilità, tipica delle Pmi, maggior potere contrattuale e più credibilità commerciale e finanziaria”.

Le risorse rese disponibili dalla Camera di Commercio su questo bando ammontano a 60.000 euro.

 

(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia
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