Giovedì 15 Maggio (ore 17.15) presso CNA Provinciale Modena individuare un modello condiviso tra studenti, scuola e imprese così da creare uno strumento davvero utile per rispondere a esigenze formative degli studenti -
Modena, 14 Maggio 2014 -
L’alternanza scuola-lavoro non sempre riesce a rispettare le aspettative degli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età e che consentirebbe loro di realizzare gli studi del secondo ciclo anche alternando periodi di lavoro a quelli di studio. Talvolta, poi, diventa anche un problema per le imprese inserire questi studenti nel proprio processo produttivo nel modo più utile ad entrambi.
Del resto, non è casuale che – come ha rilevato una recente indagine svolta dal Censis, sei ragazzi su dieci che hanno conseguito il loro diploma in un istituto tecnico, abbiano poi trovato lavoro nella stessa in presa dove hanno svolto lo stage.
Una questione che CNA ha deciso di affrontare organizzando il secondo meeting scuola-lavoro (il primo si è tenuto nel 2012) in programma domani, giovedì 15 maggio alle ore 17.15 presso la sede Provinciale di CNA a Modena, in via Malavolti, 27.
L’iniziativa ha come obiettivo quello di individuare un modello condiviso tra studenti, scuola e imprese così da creare uno strumento davvero utile per rispondere a esigenze formative degli studenti.
Numerosi i relatori: infatti, è prevista la partecipazione, tra gli altri, di Cristina Ceretti (Assessore Formazione professionale e Mercato del lavoro, Provincia di Modena), Silvia Menabue (Dirigente Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna, Provincia di Modena) Claudio Medici (Vice-presidente, CNA Modena), Claudia Zagni (Responsabile Divisione Politiche Settoriali e del Lavoro, Cna Modena) oltre a dirigenti e operatori della scuola.
L’iniziativa è aperta al pubblico.
(Fonte: L’Ufficio Stampa CNA MO)
La presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Palma Costi: "Favoriamo lo sviluppo e promuoviamo le nostre eccelenze" -
Parma, 14 maggio 2014 -
“Rafforzare la riconoscibilità, la reputazione e l’apprezzamento delle produzioni italiane di settore in Messico” e “favorire lo sviluppo di nuove opportunità di business per le imprese”: questi gli obiettivi, i risultati attesi, invece, sono “accrescere l’immagine di qualità del Made in Italy”, “favorire l’internazionalizzazione della filiera attraverso lo sviluppo e il rafforzamento dei contatti con operatori di settore” e “avviare e potenziare un centro servizi collettivo post vendita per i macchinari italiani”.
La presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Palma Costi, in rappresentanza della Regione Emilia-Romagna, ha presentato così “Mecamex”, il progetto interregionale per la diffusione della meccanica italiana in Messico che l’Emilia-Romagna ha promosso insieme a Piemonte, Veneto, ministero dello Sviluppo economico e Italian trade agency, in un convegno ieri nella Terza Torre di viale Aldo Moro, a Bologna.
“Il sostegno all’export e ai processi di internazionalizzazione dell’Emilia-Romagna quale attività regionale strategica e prioritaria, assieme al sostegno dei processi di innovazione, ci ha portato a definire recentemente due nuovi atti fondamentali di programmazione- spiega la presidente nel suo intervento-, il primo è la strategia detta S3, cioè Smart specialization strategy, e poggia sul ruolo cruciale della meccanica, che assieme ad agro-industria, abitare e costruire è alla base degli investimenti dei prossimi anni per oltre 500 milioni di euro grazie al cofinanziamento comunitario; il secondo è la nuova legge regionale per favorire l’attrazione degli investimenti internazionali e supportare i processi di internazionalizzazione attiva del nostro sistema produttivo, tecnologico, formativo e socio-sanitario”.
Al convegno ha partecipato anche Miguel Ruiz-Cabanas Izquierdo, l’ambasciatore messicano in Italia: “Il Messico è un paese importante e prossimo a profonde riforme strutturali, noi e l’Italia, e in particolare l’Emilia-Romagna, possiamo essere soci naturali, perché le nostre economie sono complementari- sostiene il diplomatico-, noi non chiediamo alle imprese di questi territori di abbandonarli con la delocalizzazione ma semmai di aprire una ulteriore opportunità produttiva e di internazionalizzazione in un paese che crede nelle piccole e medie imprese straniere, tanto da aver preparato per loro un apposito fondo da 500 milioni di euro”.
Il convegno è stata l’occasione per discutere non solo di meccanica ma anche di altre eccellenze regionali: la presidente Costi ha infatti proposto all’ambasciatore di “organizzare insieme la partecipazione a Expo”, dal momento che “l’Emilia-Romagna è luogo di eccellenza mondiale sul cibo, sul packaging e sull’impiantistica alimentare e la catena del freddo”. L’idea della Regione è quindi quella “un accordo strategico di collaborazione triennale centrato sulla co-organizzazione del World food forum, la realizzazione di incontri diretti fra imprese, centri di ricerca e università e visite alle principali realtà di eccellenza della regione”.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Come iscriversi all’albo fornitori? Un seminario della Camera di Commercio.
Reggio Emilia, 13 maggio 2014 -
Fra 18 mesi potrà essere una grande vetrina per le eccellenze reggiane e per giocare la carta dell’ospitalità e della ricettività, ma già oggi l’Expo 2015 può rappresentare una opportunità particolarmente importante per le imprese locali in termini di: fornitura di prodotti, servizi e lavoro; allestimento di padiglioni, trasporti e tanto altro che gravita attorno all’esposizione universale.
Proprio per rendere più concrete queste prospettive, la Camera di Commercio di Reggio Emilia ha programmato per mercoledì 14 maggio un seminario gratuito nell’ambito del quale saranno presentate alle imprese le modalità di iscrizione al Catalogo per i Fornitori Expo 2015.
Si tratta di uno strumento telematico attraverso il quale le imprese possono presentarsi ai Paesi Espositori ad Expo 2015, proponendosi in tal modo per la gestione delle fasi di progettazione, costruzione ed allestimento del loro padiglione e, contemporaneamente, per organizzare la loro presenza all’esposizione universale.
Al catalogo dei fornitori sono ammesse tutte le imprese iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio, disponibili a siglare il protocollo di legalità all’atto della sottoscrizione del contratto con i Paesi Espositori ad Expo e a rispettare le regole dell’esposizione. L’iscrizione al catalogo sarà poi accessibile anche ad alcune categorie di professionisti: tra questi, a breve, sono previsti gli architetti.
Al seminario della Camera di Commercio in programma mercoledì 14 maggio alle 15,00 nella Sala Convegni dell’ente (Piazza della Vittoria, 3) interverranno, tra gli altri, Andrea Bonilauri, Alice De Giovanni e Romina Rossini di Promos (l’azienda speciale della Camera di Commercio di Milano), ed esponenti di Digicamere.
(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
Presentato oggi dalla Camera di Commercio e Unioncamere Emilia-Romagna lo studio di riferimento che illustra lo scenario economico provinciale. Valori congiunturali in contrazione, ma in modo meno intenso del 2012. Si inasprisce il credito, bene invece l’export.
Parma, 13 maggio 2014 -
Nel 2014 l’economia parmense dovrebbe tornare a crescere, anche se debolmente. Secondo le previsioni di fine febbraio 2014 redatte da Prometeia e Unioncamere Emilia-Romagna, per il valore aggiunto della provincia di Parma si prospetta una crescita reale dell’1 per cento, leggermente più contenuta rispetto a quella prevista per la regione (+1,2 per cento). A trainare l’aumento saranno soprattutto le attività dell’industria in senso stretto (+1,4 per cento), mentre più sfumato appare il contributo dei servizi (+0,9 per cento). Per l’edilizia è atteso un timido aumento (+0,2 per cento), dopo sei anni caratterizzati da cali.
E’ con questa previsione di deboli segnali di ripresa che si apre il Rapporto annuale sull’economia parmense nel 2013, il più articolato lavoro di analisi economica dedicato a Parma e al suo territorio realizzato dalla Camera di Commercio in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna e presentato oggi in via Verdi dal Presidente dell’ente camerale Andrea Zanlari, da Giordana Olivieri dell’Ufficio studi, insieme a Guido Caselli e Matteo Beghelli, del Centro studi, monitoraggio dell’economia e statistica di Unioncamere Emilia-Romagna.
“Con il titolo di questa giornata, “Conoscere il presente per progettare il futuro”, abbiamo voluto sottolineare il valore di un’informazione economica che diventa vero strumento di orientamento e di azione per l’imprenditore – ha spiegato Zanlari -. Disegnare la mappa su cui le aziende si devono muovere è fondamentale e solo con uno sguardo di sistema è possibile farlo. La Camera di Commercio di Parma in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna mette a disposizione un cruscotto informativo insostituibile per poter operare nel parmense con cognizione di causa. Entrando nel merito dei dati, appaiono alcuni segnali che lasciano sperare che siamo forse alla vigilia di una svolta. Anche nel 2013 l’export ha dato buoni risultati e forse nel 2014 queste risorse potranno dare una mano anche al mercato interno”.
Lo studio, raccolto in un volume distribuito durante la presentazione e disponibile in forma elettronica sul sito web della Camera di Commercio, è suddiviso in tre parti: nella prima, Guido Caselli propone un’analisi trasversale sul territorio parmense, individuando una proposta di priorità da sostenere per il rilancio economico; nella seconda, Matteo Beghelli si concentra sulle opportunità da cogliere nei mercati internazionali, tracciando uno scenario a livello generale e studiandone connessioni e implicazioni a livello locale; la terza, infine, entra nella parte statistico-descrittiva con le analisi che espongono la vera e propria fotografia dell’economia parmense nel 2013 e le previsioni 2014.
“Ci sono alcuni filoni che abbiamo individuato e che Parma non dovrebbe lasciarsi scappare per accelerare l’uscita dalla recessione – ha detto Caselli – si tratta della propensione all’export, della valorizzazione delle filiere distintive, come l’agroalimentare, in chiave di marketing del territorio; infine dell’adozione di un approccio quasi scientifico al business, da ottenersi incrociando dati di più fonti e individuando in tal modo le migliori opportunità per evitare le inefficienze del metodo tentativo-errore”.
I SETTORI ECONOMICI, IN SINTESI
Nel 2013 l’economia parmense ha continuato a risentire di un quadro congiunturale recessivo, tuttavia la frenata è stata meno intensa rispetto al 2012. Il calo del valore aggiunto, in termini reali, dovrebbe attestarsi all’1,5 per cento (dato regionale: -1,1 per cento). Dal 2007 l’economia parmense è entrata in una fase caratterizzata da un mix di crescita più lenta e flessioni che hanno il loro culmine nel 2009 (-6,5 per cento), il più negativo degli ultimi vent’anni, assieme al 2002 (-6,2 per cento). La conclusione è che dopo l’attentato alle torri gemelle l’economia parmense ha sofferto maggiormente rispetto alla media regionale, con una capacità di generare reddito via via meno rilevante. Parma e il suo territorio rappresentano comunque ancora una delle economie tra le più solide del Paese in termini di ricchezza per abitante (è all’ottava posizione tra le 110 province italiane). A fronte di un calo, meno cospicuo del 2012, di tutti gli indicatori congiunturali in tutti i settori di riferimento, nel 2013 l’occupazione grazie alla CIG tiene e l’export continua a crescere, seppure un po’ meno che nell’anno precedente. Le imprese attive nel parmense diminuiscono invece, complessivamente, di oltre 350 unità e fanno sempre più fatica a ottenere credito. Il 2014 dovrebbe però vedere una leggera accelerazione degli affari che però non implicherà un immediato aumento dell’occupazione.
Agricoltura
L’agricoltura parmense ha chiuso il 2013 con un bilancio moderatamente negativo. Secondo le stime divulgate dall’Assessorato regionale all’agricoltura, nel 2013 il valore della produzione lorda vendibile valutato a prezzi correnti ha sfiorato i 503 milioni e mezzo di euro, con un calo dell’1,6 per cento nei confronti dell’importo dell’anno precedente.
A causare il calo sono stati in particolare i risultati negativi nella produzione dei cereali (-27,3 per cento), soprattutto frumento tenero e granoturco. Nel comparto zootecnico, il latte vaccino (64 per cento della plv), ha replicato l’andamento del 2012 (+0,2 per cento) e lo stesso è avvenuto sostanzialmente per le carni suine (+1,0 per cento), mentre un po’ più ampio è apparso l’incremento di quelle bovine (+1,8 per cento).
Industria
Nel 2013 la produzione delle piccole e medie imprese parmensi è diminuita mediamente del 2,8 per cento rispetto all’anno precedente, in misura meno accentuata rispetto alla flessione del 5,3 per cento rilevata nel 2012. Stessa sorte per il fatturato, che è apparso in calo del 2,4 per cento, anch’esso in termini più contenuti rispetto al 2012 (-4,4 per cento). Anche gli ordini sono diminuiti del 2 per cento, in modo meno accentuato rispetto al 2012 (-5,3 per cento).
Edilizia
L’industria delle costruzioni parmense ha chiuso il 2013 con un bilancio pesantemente negativo. Il volume d’affari è diminuito del 9,9 per cento rispetto al 2012, in misura superiore rispetto a quanto avvenuto in regione (-5,6 per cento). Il perdurare della crisi si è riflesso sul ricorso alla Cassa integrazione guadagni che ha registrato un aumento delle ore autorizzate del 67,4 per cento.
Secondo i dati dell’Agenzia delle entrate, nel 2013 le compravendite di immobili residenziali sono diminuite del 2,7 per cento rispetto al 2012, toccando il minimo degli ultimi dieci anni. Stessa tendenza, ma più accentuata, in regione (-7,0 per cento) e in Italia (-9,2 per cento).
Commercio
Nel 2013 il commercio interno parmense ha registrato una diminuzione media del valore delle vendite al dettaglio pari al 6,8 per cento (-5,7 per cento in regione), la più alta degli ultimi dieci anni.
Le imprese del settore commerciale sono tuttavia cresciute leggermente (+0,6 per cento, +0,2 per cento in regione). Crescono i dettaglianti (+0,7 per cento), in particolare quelli specializzati in prodotti alimentari e tabacco (+4,1 per cento). Aumentano anche gli intermediari commerciali (+1,9 per cento). E’ continuata l’espansione delle forme meno tradizionali del commercio al dettaglio (commercio su internet, vendite a domicilio, distributori automatici, ecc.), i cui esercizi sono progressivamente saliti dai 147 di fine 2009 ai 204 di fine 2013.
Artigianato manifatturiero
L’artigianato manifatturiero ha chiuso il 2013 nuovamente in recessione, ma in misura meno pesante rispetto all’anno precedente. La produzione è diminuita del 3,9 per cento, consolidando la fase negativa in atto dal 2008, e un analogo andamento ha riguardato il fatturato, che ha accusato una flessione del 4 per cento. Cala in modo simile la domanda (-3,8 per cento). Le imprese attive sono diminuite del -4,1 per cento.
Cooperazione
Le società cooperative passano da 591 unità nel 2012 a 576 unità l’anno successivo. La diminuzione non ha avuto riflessi negativi sull’occupazione, cresciuta anzi di oltre 200 unità.
OCCUPAZIONE
Le unità di lavoro totali calano dell’1,6 per cento rispetto al 2012. Questo indicatore misura il volume di lavoro effettivamente svolto, al di là del numero di occupati, Tutti i settori di attività, con l’unica eccezione dei servizi alla persona, hanno evidenziato diminuzioni. Nelle costruzioni il valore si contrae di un preoccupante 18,2 per cento. Non vi è stato tuttavia un corrispondente andamento dell’occupazione intesa come “teste”, che ha fatto registrare una sostanziale stabilità, -0,1 per cento (valore regionale: -1,6 per cento) grazie a un ricorso crescente alla Cassa integrazione guadagni. Aumenta di poco la “quota rosa” di lavoratori: nel 2013 nel parmense le donne impiegate crescono dello 0,2 per cento, a fronte di un dato regionale che è invece di -2,3%. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 7,5 per cento, in aumento.
Lo scenario di moderata ripresa atteso per il 2014 non avrà effetti rilevanti sul mercato del lavoro. Il numero di occupati dovrebbe diminuire dello 0,3 per cento, in piena sintonia con quanto previsto per la regione (-0,4 per cento), mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe arrivare ai massimi degli ultimi vent’anni (7,8 per cento), mantenendosi tuttavia al di sotto del livello prospettato per l’Emilia-Romagna (8,8 per cento). Qualche timido miglioramento è invece atteso per le unità di lavoro (+0,4 per cento), poiché la ripresa produttiva, seppure debole, dovrebbe consentire un minore utilizzo della Cassa integrazione.
La CIG è cresciuta, secondo i dati Inps, del 29,5 per cento. Le ore autorizzate sono aumentate del 13,3 per cento, la CIG straordinaria del 6,7%, gli interventi in deroga superano i 2,7 milioni di ore (erano 1,7 milioni nel 2012).
EXPORT
Nel 2013 il valore delle esportazioni di merci della provincia di Parma è stato di circa 5 miliardi e 671 milioni di euro, vale a dire il 2,6 per cento in più rispetto all’anno precedente (stessa variazione in Emilia-Romagna), in rallentamento rispetto alla crescita del 3,4 per cento del 2012.
Contribuisce alla frenata il basso risultato dei prodotti metalmeccanici (+1,6 per cento), mentre l’agroalimentare arriva a un ottimo +6,9 per cento (era +8,6 per cento nel 2012). I prodotti della moda hanno beneficiato di un mercato vivace (+11,5 per cento), mentre per la prima volta dal 2008 si è contratto l’export dell’industria farmaceutica (-4,8 per cento).
Tra i mercati continentali di sbocco, l’Europa si è confermata al primo posto, con un’incidenza sul totale dell’export pari al 65,3 per cento (55,7 per cento verso UE). La Francia si è confermata il principale cliente (16,2 per cento del totale dell’export parmense). Seguono Asia e America con quote rispettivamente pari al 14,5 e 12,6 per cento, davanti ad Africa (5,9 per cento) e Oceania e altri territori (1,7 per cento).
CREDITO
Il sistema bancario parmense nel 2013 ha ridotto ulteriormente la consistenza dei prestiti concessi, in linea con quanto avvenuto in regione e nel Paese. Gli impieghi “vivi” sono diminuiti dell’8,9 per cento, in peggioramento rispetto ai dodici mesi precedenti (-8,0 per cento). Le sofferenze, pari a 1 miliardo e 155 milioni di euro, sono cresciute del 43,1 per cento rispetto a un anno prima, in forte accelerazione rispetto al trend riscontrato nei quattro trimestri precedenti (+24,6 per cento).
I depositi sono ammontati a quasi 13 miliardi di euro, in crescita dell’11,8 per cento, più sostenuta rispetto a quanto registrato in Emilia-Romagna (+5,9 per cento) e Italia (+2,8 per cento). Stessa tendenza per la raccolta indiretta che è invece aumentata tendenzialmente a settembre del 7,6 per cento.
SISTEMA IMPRESE
Nel Registro delle imprese figuravano a fine 2013 42mila 163 imprese attive, l’1,6 per cento in meno rispetto a un anno prima. Il saldo fra imprese iscritte e cessate, al netto delle cancellazioni d’ufficio, è apparso di -353 unità, in aumento rispetto al passivo di 125 imprese del 2012. I cali si sono concentrati nell’agricoltura e nell’industria, a fronte della moderata crescita evidenziata dal terziario. Le società di persone e le imprese individuali hanno perso ulteriore terreno, mentre è proseguito il cammino espansivo delle società di capitale (+0,8 per cento), soprattutto srl con unico socio, e del piccolo gruppo delle “altre forme societarie” (+7,5 per cento).
(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio Parma)
È in programma, per domani, a partire dalle 9,30 presso la sede di Confartigianato Assimprese Imola, il Forum Russia, organizzato da UniCredit con Confartigianato Assimprese Imola -
Parma, 13 maggio 2014 -
Domani, mercoledì 14 maggio, presso la sede di Confartigianato Assimprese Imola (viale Amendola 56/d – Imola), a partire dalle 9,30, si terrà il Forum Russia.
Si tratta di un’iniziativa organizzata da UniCredit con Confartigianato Assimprese Imola e dedicato agli imprenditori del territorio.
In allegato il programma scaricabile
(Fonte: ufficio stampa Territorial Media Relation UniCredit)
Riduzioni fino al 2,5%. Parte dell’assegnazione anche per le garanzie sussidiarie.
Reggio Emilia, 12 maggio 2014 -
Nuovo e rilevante intervento della Camera di Commercio per facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese reggiane.
L’Ente camerale, infatti, mette in campo 1,2 milioni di euro da destinare ai Consorzi Fidi con due obiettivi precisi: rafforzare il quadro delle garanzie sussidiarie di cui le imprese hanno necessità nei rapporti con il sistema di credito e, prima ancora, abbattere i tassi d’interesse a carico delle stesse imprese, con interventi che consentono riduzioni del costo del denaro che vanno da 1 a 2,5 punti.
“La cifra stanziata – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – è particolarmente rilevante anche per il 2014, perché altrettanto importanti sono le emergenze delle imprese sul fronte della liquidità e le esigenze riguardanti i nuovi investimenti”.
“Proprio per questo – prosegue Landi – il nostro intervento si muove in equilibrio fra criticità presenti e prospettive di sviluppo, con risorse destinate sia ad abbattere i costi del credito a breve termine, sia a facilitare l’accesso e a contenere il costo del denaro per investimenti riguardanti, ad esempio, l’innovazione tecnologica, l’internazionalizzazione, le ristrutturazioni e l’acquisto di beni strumentali”.
Nell’ambito del regolamento camerale – che consentirà di ridurre di 1 punto il costo del denaro per tutte le imprese, con un ulteriore calo dello 0,5% per quelle femminili non di nuova costituzione - una particolare attenzione viene riservata alle nuove imprese (l’abbattimento dei tassi giunge a 1,5 punti), con un ulteriore e specifico impegno a favore di quelle giovanili, femminili e delle imprese sociali, per le quali la riduzione del costo del denaro si spinge sino a 2,5 punti.
Analoga attenzione è riservata alle aziende in difficoltà operanti in montagna (anche in questo caso si parla di 2,5 punti in meno sul costo del denaro) e a quelle danneggiate dal terremoto del 2012, per le quali è prevista la riduzione di 2 punti dei tassi di interesse su finanziamenti compresi entro i 200.000 euro.
Il 15% delle risorse è poi destinato in modo specifico al comparto agricolo, con l’abbattimento di 2 punti del costo del denaro.
“L’intervento – osserva Landi - interessa tutti i comparti e tutte le tipologie d’impresa e comprende non solo un’ampia gamma di azioni finalizzate agli investimenti e al superamento delle esigenze di liquidità, ma anche quelle orientate al consolidamento delle aziende sul versante della capitalizzazione”.
Per l’accesso ai contributi camerali, le domande vanno presentate dalle imprese direttamente ai Confidi, ai quali sono stati comunicati modi e tempi dell’intervento.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.re.camcom.gov.it
(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
I consulenti di CNA Prefina e l’Ufficio Energia partner ideali per ottenere finanziamenti per le rinnovabili e aumentare l’efficienza energetica -
Reggio Emilia, 12 maggio 2014 -
Dal 14 aprile è di nuovo attivo il Fondo Energia della Regione Emilia Romagna che consente agli Istituti di credito di erogare finanziamenti agevolati alle imprese con sede in regione e che rientrano nei limiti dimensionali delle PMI. I beneficiari del fondo sono le PMI di tutti i settori produttivi, del commercio e dei servizi, impegnate in progetti di investimento finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica, allo sviluppo di fonti rinnovabili, alla creazione di beni e servizi destinati all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili.
CNA Reggio Emilia attraverso Prefina offre consulenza e assistenza alle imprese che desiderano partecipare al bando e in particolare: consulenza sull’ammissibilità al progetto; assistenza alle relazioni con la banca; assistenza per la presentazione della domanda e la successiva rendicontazione.
Attraverso il fondo energia sarà possibile avere finanziamenti dedicati, difficilmente ottenibili attraverso i canali tradizionali. L’agevolazione consiste nella concessione alla banca di una parte (40%) della provvista finanziaria necessaria per il finanziamento all’impresa beneficiaria; l’impresa non pagherà interessi sulla parte di provvista concessa dalla regione, mentre sulla restante parte (60%) si vedrà applicare un tasso convenzionato. Il tasso finale su tutto il finanziamento si aggirerà intorno a 2,75%. È pertanto necessario un preaccordo con l’istituto di credito prima dell’inoltro della domanda e sono solo alcune le banche convenzionate: ecco perché è importante rivolgersi a Prefina, per procedere con l’istruttoria e usufruire della consulenza necessaria per procedere.
In materia di efficienza energetica l’Ufficio Energia CNA offre inoltre servizi specifici, tra cui: verifica e controllo fatture energia e gas; contratti ad hoc per gli associati in base al proprio consumo; collaborazioni di rilievo con i migliori operatori del mercato elettrico e gas e del campo dell'efficienza energetica; possibilità di contratti strutturati (fixing in corso d'anno) per una maggiore flessibilità di acquisto; supporto per il recupero di crediti da Fornitore/Distributore.
Il Presidente di Industrie Emiliane Unite, raggruppamento a sostegno delle PMI del sistema CNA, Rodolfo Manotti, ribadisce: “L’importanza di utilizzare questi servizi ad alta consulenza, potendo contare sulle competenze degli esperti di Prefina, in termini di consulenza sul credito mirata e sui vantaggiosi servizi offerti dall’Ufficio Energia CNA, per un’analisi dei costi e consumi energetici di luce e gas”.
Per informazioni sul Fondo Energia rivolgersi a Prefina Tel. 0522-356389, 0522-356336, 0522-356251, Responsabile Gianni Mazzi email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Per informazioni sull’Ufficio Energia CNA Rif. Danilo Marchesi, Responsabile Ufficio Energia e Gas CNA, Tel. 0522/3561 - Fax 0522/356.349 - Cell. 347/23.11.331 – email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Welfare aziendale: i vantaggi per le cooperative e i lavoratori. Se ne parla domani – martedì 13 maggio – in una tavola rotonda organizzata da Confcooperative Modena.
Modena, 12 maggio 2014
Welfare aziendale: i vantaggi per le cooperative e i lavoratori. Se ne parla domani – martedì 13 maggio – in una tavola rotonda organizzata da Confcooperative Modena. L'iniziativa, rivolta alle cooperative associate, si svolge alle 15 nella sala D (primo piano) del palazzo Europa a Modena. Intervengono Francesca Corrado (cooperativa Well. B. Lab.), Barbara Maiani (consulente del lavoro) e Antonella Scaglioni (commercialista); coordina il commercialista Francesco Artioli.
«È dimostrato che le imprese che offrono prestazioni di carattere sociale ai propri dipendenti ottengono una maggiore produttività, diminuiscono il turn-over e l'assenteismo, migliorano il clima aziendale – afferma il direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli – Poiché il welfare aziendale gode di agevolazioni fiscali, vogliamo presentare queste opportunità alle nostre cooperative, che hanno un'elevata presenza femminile (è donna il 64 per cento degli addetti). Inoltre abbiamo diverse cooperative che possono erogare servizi in questo campo».
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)
Gli imprenditori dell’area coinvolti nell’iniziativa organizzata da UniCredit e Unindustria Forlì-Cesena, con la collaborazione di Diacron e P&ALegal, per avviare proficui processi di internazionalizzazione -
Parma, 9 maggio 2014 –
Anticipare e intercettare le dinamiche di crescita di mercati geograficamente strategici e con buone potenzialità di sviluppo, anche prospettico: con questo duplice obiettivo UniCredit e Unindustria Forlì-Cesena hanno organizzato oggi a Forlì, in collaborazione con Diacron e P&A Legal, il Forum Nord Africa e Emirati Arabi.
L’evento, realizzato questa mattina presso la sede forlivese di Unindustria (via Punta di Ferro 2/A) è stato introdotto dai saluti di Mauro Gorini, Consigliere ANCE (Collegio Costruttori Edili Forlì-Cesena) con Delega all’Internazionalizzazione e membro della Commissione Internazionalizzazione di Unindustria, e di Livio Stellati, Area Manager Romagna UniCredit. Sono quindi seguiti gli interventi di Nigel Marco Zanenga, Delegato UniCredit per Tunisia e Marocco, che ha illustrato il contesto operativo e il supporto di UniCredit alle imprese per le due aree nord africane; “Fare business in Libia” è stato invece il tema affrontato da Giovanni Giacomazzi, Responsabile Ufficio di Rappresentanza UniCredit Tripoli. Lorenzo Ascanio, Partner di P&A Legal, ha parlato quindi delle principali tematiche legali nelle strategie di internazionalizzazione in Nord Africa. Lorenzo Bagnoli, General Manager Diacron Consultants JLT – Dubai, ha concluso l’incontro offrendo una panoramica delle opportunità e strategie di internazionalizzazione negli Emirati Arabi.
Al termine dell’incontro gli imprenditori hanno potuto confrontarsi in incontri individuali con i relatori per approfondire le tematiche di maggior interesse.
In particolare i relatori si sono soffermati sulle potenzialità di un mercato che conta una popolazione composta da oltre 160 milioni di persone, e che è caratterizzato, dopo i recenti radicali mutamenti politici, da numerose opportunità di business (un trend di crescita economica importante, che si è attestata per il 2012 intorno al 3%), e da una posizione strategica, sia in conseguenza dello sbocco sul Mar Mediterraneo che dell’appartenenza alla più vasta area del “Grande Medio Oriente”.
L’Italia, già primo partner commerciale dell’area nordafricana (1° importatore, 2° esportatore), può agganciare i trend di ripresa che caratterizzeranno nel futuro prossimo l’area. Gli analisti hanno infatti registrato come l’effetto negativo sugli scambi commerciali della Primavera araba sia complessivamente limitato e come, parallelamente, i principali investimenti nell’area, di natura energetica, abbiano per loro natura un orizzonte quantomeno decennale, e siano dunque considerare relativamente stabili.
“Il mercato del Nord Africa e degli Emirati Arabi – ha detto Livio Stellati, Area Manager Romagna UniCredit - offre ampi spazi per le imprese italiane ed evidentemente anche per quelle romagnole. Dal settore delle costruzioni, che può beneficiare degli investimenti per opere di edificazione e riqualificazione che i governi dei Paesi stanno affrontando, a quello energetico, col fabbisogno manifestato da imprese locali che necessitano di competenze ed esperienze sulle tecnologie più avanzate, sono numerosi gli ambiti in cui il sistema produttivo dei nostri territori può trovare spazi di crescita”.
“Nord Africa e Emirati Arabi – ha dichiarato Mauro Gorini, Consigliere ANCE con Delega all’Internazionalizzazione e membro della Commissione Internazionalizzazione di Unindustria – sono stati scelti perché, ciascuno con le proprie caratteristiche, indicatori macroeconomici e settori trainanti, possono rappresentare mercati di sviluppo per le PMI che sono chiamate, in particolar modo in questo momento, a mettere al centro delle proprie strategie di crescita, percorsi strutturati di internazionalizzazione. Le aziende non sono da sole in questo difficile compito perché possono contare su una serie d’iniziative messe in capo dalla Commissione Internazionalizzazione di Unindustria, che possono fornire supporto personalizzato e consulenza qualificata per affrontare nel modo migliore le sfide dei mercati esteri”.
(Fonte: ufficio stampa Unicredit)
Un momento di confronto – il primo di una serie di iniziative – volto a illustrare il documento strategico per lo sviluppo locale recentemente approvato dall'Amministrazione comunale, nonché ad approfondire, con le parti sociali, l'analisi delle principali azioni da intraprendere per dare concretezza e completezza alle linee strategiche del Psc appena adottato.
Piacenza, 9 maggio 2014
Il sindaco Paolo Dosi, insieme agli assessori Francesco Timpano e Silvio Bisotti, ha incontrato ieri, giovedì 8 maggio, il presidente di Confapi Industria Cristian Camisa, il vicepresidente Armando Schiavi, il direttore Andrea Paparo e una delegazione di Giunta e Consiglio dell’associazione nella sede di via del Commercio. Un momento di confronto – il primo di una serie di iniziative – volto a illustrare il documento strategico per lo sviluppo locale recentemente approvato dall’Amministrazione comunale, nonché ad approfondire, con le parti sociali, l’analisi delle principali azioni da intraprendere per dare concretezza e completezza alle linee strategiche del Psc appena adottato.
“A Confapindustria – ha commentato il sindaco Dosi – va innanzitutto il ringraziamento per la disponibilità dimostrata, con l’impegno a tenere conto, con la massima attenzione, delle proposte e delle osservazioni che riceveremo”. All’assessore Timpano la presentazione dettagliata dei punti cardine del documento, richiamando “la necessità di non duplicare, bensì di coordinare gli interventi sul territorio” ed elencando le direttrici principali lungo le quali ci si muoverà: “Piacenza Smart City, i servizi per il lavoro, la creazione di nuove imprese, il Poc, le filiere, la logistica, le questioni relative a energia e ambiente, il credito, il branding territoriale ed Expo 2015”.
Il presidente di Confapindustria Cristian Camisa ha sottolineato come l’associazione sia disponibile a dare il proprio contributo, aggiungendo che, “in un momento in cui stiamo assistendo a continue perdite di pezzi di sovranità territoriale, sia necessario fare delle scelte strategiche in merito a come e dove investire, indicando come priorità la progettualità a lungo termine e ciò che può fare da volano per la ripresa”. Il vicepresidente Armando Schiavi ha definito “apprezzabile il tentativo di operare un coordinamento tra più realtà, assolutamente necessario a Piacenza, e positiva la volontà di darsi tempi stretti ed obiettivi raggiungibili per riportarci verso lo sviluppo”.
L’assessore Bisotti, infine, ha illustrato il percorso, i tempi e le modalità per presentare osservazioni al Piano Strutturale Comunale. All’incontro erano presenti, per Confapindustria, anche gli imprenditori Giovanni Rabaiotti (Deltaniox), Antonio Castaldi (Castaldi informatica), Paola Dalla Donna (Centro Congressi Gallileo), Denise Venturati (A.C.P. International food) e Fabrizio Falaguasta (Agrofata).
(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)
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