Cinzia Rubertelli chiede massima attenzione sul fenomeno della criminalità organizzata cinese -
Reggio Emilia, 2 maggio 2014 -
“Abbiamo appena finito di festeggiare la festa del lavoro, e la scoperta di un ingente traffico della nuova droga shaboo - che non fa sentire per ore fatica e fame ma che ha effetti devastanti per la salute - umilia doppiamente la nostra città. Il lavoro delle forze dell'ordine ribadisce una volta di più che Reggio è silenziosamente al centro dei traffici di una mafia cinese in espansione. Questa nuova droga si sospetta venga utilizzata anche per sfruttare ancora di più i lavoratori cinesi ridotti in semischiavitù nei capannoni di misteriose ditte di loro connazionali. In una città dove il lavoro è un valore così forte è necessario vigilare con attenzione e determinazione su questi fenomeni, innanzitutto per il rispetto della dignità umana.
In questo quadro fa quasi sorridere una delle tante promesse di Luca Vecchi, stavolta quella del potenziamento della task force per la lotta all'evasione. C'è da chiedersi se andrà accanirsi al solito sui soliti noti, i professionisti e gli artigiani, oppure andrà a indagare ad esempio anche sui molti bar che vengono comperati da giovani cinesi senza nemmeno trattare sul prezzo. Lungi da noi cadere nel razzismo o nei preconcetti, ma saremmo solo curiosi di sapere come questi giovani abbiano risorse che i loro coetanei reggiani non possono permettersi. Hanno forse un maggior accesso al credito? Ci permettiamo di dubitarne. Allora non vorremmo che, come già accaduto per la mafia, si scoprisse dopo anni e anni che esistono attività illegali i cui proventi vengono riciclati nel commercio, “drogando” così anche questo comparto economico. Quando parliamo di attività illegali pensiamo principalmente proprio ai laboratori clandestini e alla diffusa prostituzione, mascherata o meno da centri massaggi: di fronte a questi fenomeni, l’opera di contenimento è sempre stata ridotta al minimo sindacale.
Noi vogliamo integrare tutti quelli che rispettano le regole, ma non vogliamo che chi le rispetta venga espulso dal mercato proprio da chi le ignora”.
(Fonte: ufficio stampa Cinzia Rubertelli)