Martedì, 25 Febbraio 2025 09:37

“Il Trumpolino” - Trump e l'Europa di fronte al conflitto Russo-Ucraino: In evidenza

Scritto da Prof. Daniele Trabucco

di Daniele Trabucco Belluno, 25 febbraio 2025 - Donald Trump, ancora una volta, dimostra di avere una visione chiara e risoluta sugli equilibri geopolitici globali.

Con la sua affermazione secondo cui l’Unione Europea è irrilevante nelle trattative di pace con la Russia, il Presidente degli Stati Uniti d'America non solo espone una realtà di fatto, ma propone un approccio pragmatico e diretto per la risoluzione del conflitto.

L’Europa, sebbene economicamente potente, ha spesso dimostrato una fragilità politica e una mancanza di leadership unitaria nei momenti decisivi della storia recente.

L’incapacità di parlare con una sola voce su questioni fondamentali ha reso l’UE un attore marginale nei negoziati di alto livello.

Trump, con la sua tipica schiettezza, non fa altro che evidenziare questa realtà, ribadendo che le vere decisioni sul futuro delle relazioni tra Federazione Russa e Occidente devono essere prese da chi ha il potere effettivo di farle rispettare: gli Stati Uniti.

Il pragmatismo trumpiano è sempre stato una delle sue caratteristiche più apprezzate da chi cerca una politica internazionale efficace e realista.

Lontano da inutili formalismi e processi burocratici infiniti, la sua strategia punta alla concretezza: se l’Unione Europea non è in grado di garantire soluzioni reali, allora è giusto che non sia al centro delle trattative.

Questo approccio, lungi dall’essere una mancanza di rispetto per gli alleati europei, rappresenta invece un modo per rendere il processo decisionale più rapido ed efficace, evitando il rischio di impasse diplomatici che allungano i conflitti anziché risolverli. La posizione di Trump è anche una chiara risposta alla debolezza mostrata dall’UE nei confronti della Russia. Mentre alcuni Stati membri cercano il dialogo, altri insistono su sanzioni e misure punitive, generando un’incoerenza che rende l’Europa inaffidabile come interlocutore unitario.

Il Presidente americano, con la sua esperienza da negoziatore, sa bene che la pace non si ottiene con dichiarazioni simboliche o con sterili condanne, ma con un dialogo forte e concreto tra le potenze che contano davvero.

Le parole di Trump risuonano con particolare forza in un momento in cui il mondo ha bisogno di leader che non temano di dire le cose come stanno.

Mentre l’UE si perde nei suoi dibattiti interni e nella sua ricerca di un consenso sempre più difficile, Trump individua con lucidità chi ha il potere di cambiare il corso degli eventi. Questa visione, se applicata, potrebbe portare a negoziati più produttivi e a una pace duratura, basata su un reale equilibrio di forze piuttosto che su compromessi inefficaci.

Ancora una volta, il Presidente USA dimostra di essere un leader capace di guardare oltre le convenzioni diplomatiche e di proporre soluzioni che, sebbene possano sembrare scomode, sono fondate su una logica innegabile. La sua fermezza nel considerare l’UE irrilevante non è un atto di ostilità, ma un riconoscimento pragmatico della realtà politica globale. E forse, proprio grazie a questa lucidità, ci si potrebbe avvicina a una vera soluzione per la crisi con la Russia.

(*) Autore

Daniele Trabucco

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Professore strutturato in Diritto Costituzionale e Diritto Pubblico Comparato presso

la SSML/Istituto di grado universitario «san Domenico» di Roma.

Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico

nell’Università degli Studi di Padova.

www.danieletrabucco.it

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(Vignetta di Romolo Buldrini L'Aquila)

 

 

 

 

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