Tentativo evidentemente fallito, dal momento che il Procuratore David Weiss - Consigliere Speciale per il caso Hunter - ha dichiarato di respingere l'idea che una grazia presidenziale possa cancellare le accuse a suo carico.
"L'imputato si è dichiarato colpevole di tutte le accuse contenute nell'atto d'accusa il 5 settembre 2024", si legge nel documento siglato da Weiss, che continua così: "Secondo la dichiarazione depositata a suo nome, l'imputato ha nuovamente riconosciuto la sua colpevolezza accettando l'atto di clemenza".
I Procuratori del Dipartimento di Giustizia hanno quindi sottolineato che Hunter Biden non ha ufficializzato la grazia, e affermano che: "Se i resoconti dei media sono accurati, il governo non contesta che l'imputato sia stato destinatario di un atto di clemenza. Ma questo non significa che la decisione del Gran Giurì di incriminarlo, basata su un accertamento di una causa probabile, debba essere cancellata come se non fosse mai avvenuta".
La mozione, volta a convalidare i capi di imputazione, respinge anche le affermazioni dello stesso Hunter circa le motivazioni improprie dietro le accuse, dichiarando testualmente: "Non significa nemmeno che le sue accuse debbano essere cancellate perché l'imputato ha falsamente affermato che le accuse erano il risultato di qualche motivo improprio. Nessun tribunale ha dato ragione all'imputato su queste affermazioni prive di fondamento, e la sua richiesta di archiviazione dell'accusa non trova alcun sostegno nella legge o nella prassi di questo distretto".
Il fermo rifiuto del Consiglio Speciale sottolinea che le accuse - che riguardano reati fiscali e violazioni sul possesso di armi - non sono cancellate dalla clemenza. I procuratori hanno concluso in modo inequivocabile: "Per le ragioni sopra esposte, la mozione dell'imputato per respingere l'accusa dovrebbe essere respinta".
Già lo scorso anno Hunter Biden aveva accettato di dichiararsi colpevole per le accuse di infrazione relative al suo mancato pagamento delle imposte sul reddito all’inizio del 2023, ma mentre si trovava in Tribunale in attesa di presentare il patteggiamento, l’accordo è saltato a causa della confusione su un’accusa separata relativa ad armi da fuoco.
Così, alla fine del 2023, il Consigliere Speciale David Weiss ha nuovamente incriminato il figlio del Presidente. Stando agli atti giudiziari presentati in California, nei confronti di Biden Jr sono stati emessi nove capi di imputazione, che vanno dall’evasione fiscale alle dichiarazioni fraudolente. Accuse che si uniscono a quelle già in atto nello Stato del Delaware relative all’acquisto di un’arma dopo aver mentito sulla sua dipendenza dalle droghe; un corposo mix di addebiti giudiziari, del potenziale valore di ben 17 anni di galera per il quasi ex First Son.
Le battaglie legali di Hunter Biden sembrano quindi non finire, anche alla luce di queste ultime contestazioni sulla grazia firmata dal padre, definita dai Procuratori come costituzionalmente dubbia.
Linl utili:
https://storage.courtlistener.com/recap/gov.uscourts.cacd.907806/gov.uscourts.cacd.907806.237.0.pdf
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Il perdono di Joe verso Hunter pare essere solo propaganda di un sistema morente, perché l'atto di clemenza non è stato ufficialmente registrato.