Di Daniele Trabucco Belluno, 1 maggio 2024 -
La legge naturale costituisce oppure no un limite alla libertà? In realtà, se ci mettiamo in ascolto della ragione contemplativa, arriviamo alla conclusione che non sussiste alcuna opposizione tra libertà e legge naturale, anzi potremmo dire che la "lex naturalis" é una dimensione della libertà della persona umana, presupponendone il suo essere.
Allora perché, in alcuni casi, si ha l'impressione di non essere liberi, di essere condizionati dalla legge naturale? Questo è possibile perché si confonde la libertà con la libertà assoluta, arbitraria, con una libertà che può qualunque cosa anche contro ciò che si è. Pensare ad una siffatta libertà è un grave errore: se, infatti, la libertà è una dimensione dell'essere, della sostanza individuale razionale, vuol dire che essa ha un fondamento nell'essere.
Chi è libero è sempre dotato di un determinato statuto ontologico, altrimenti ci troveremmo di fronte ad una libertà "disincarnata", astratta, che non esiste se non come proiezione dell'autodeterminazione assoluta dell'uomo, del proprio "velle". L'agire libero, dunque, non trova la causa del suo movimento in una forza esterna, ma nell'essere quale principio intrinseco all'ente uomo. Questo sta ad indicare che l'agire non può che risultare manifestazione del dinamismo del proprio essere, o meglio di quelle inclinazioni proprie dell'essenza o natura della persona umana. Ecco perché uno dei capisaldi dell'ontologia tomista si rinviene nell'espressione "agere sequitur esse".
Alla luce di queste riflessioni possiamo penetrare ancora di più il significato della parola libertà: essa non è un agire caotico e disordinato, ma l'espressione razionale della natura umana. Noi saremmo massimamente liberi non quando pretendiamo di trasformare ogni pretesa in diritto mediante il sistema geometrico legale, bensì quando assumiamo coscientemente il nostro essere e lo realizziamo.
(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.
Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.
Sito web personale www.danieletrabucco.it