viene da chiedersi seriamente dove viva questa donna che, ogni giorno di più, mostra la sua assoluta inadeguatezza politica a governare un Paese come l'Italia.
Sappiamo tutti molto bene che la sfera d'azione del Governo italiano in materia di politica estera è nulla, schiacciata tra Bruxelles e Washington, ma questo non legittima la perdita totale di realismo.
In primo luogo, due anni dopo l'avvio dell'operazione speciale da parte della Federazione Russa in Ucraina, Mosca controlla il 26% del territorio e avrebbe potuto incrementare questa percentuale se avesse scelto una strategia militare più aggressiva. Invece, ha optato per quella di logoramento che sfianca il nemico facendogli disperdere in poco tempo tutti gli aiuti che provengono dall'Occidente "pacifista".
In secondo luogo, c'è da pensare seriamente alla continuità dei rifornimenti a Kiev ora che gli Stati Uniti d'America sono alle prese con le elezioni presidenziali e buona parte dell'opinione pubblica europea è nettamente contraria all'invio di armi e di strumentazione militare.
In terzo luogo, mentre la Federazione Russa ha incrementato la sua capacità militare, l'Ucraina, al di là delle dichiarazioni di "controffensive" (che ovviamente non avvengono), non solo ha perduto i suoi migliori reparti, ma gli stessi USA hanno chiesto ad alcuni Paesi dell'America latina armamenti da inviare a Kiev non ottenendo, però, risposta affermativa (quello isolato non era Putin?).
In quarto luogo, le ultime forniture promesse dai Paesi europei saranno disponibili nel 2026/2027 e fino ad allora?
Per non parlare del milione di proiettili che l'Unione Europa ha promesso un anno fa di consegnare all'Ucraina nel marzo 2024: ne sono stati consegnati fino ad ora solo un terzo. Proprio quell'Unione che non ha mai messo in campo seri negoziati con Mosca.
I cittadini chiedono ai loro Esecutivi, condizionati dalle logiche neoliberiste europee, più Stato sociale e più potere d'acquisto.
O si inverte la rotta o saranno guai seri per la tenuta delle stesse pseudo istituzioni democratiche.
Queste dovrebbero essere le preoccupazioni di un vero Presidente del Consiglio dei Ministri chiamato per Costituzione a dirigere la politica generale del Governo.
Appunto...dovrebbero...
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(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.
Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.
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