Di Matteo Pio Impagnatiello Pilastro di Langhirano, 13 gennaio 2024 - A chi giova l’embargo alla Russia? E, soprattutto, noi europei possiamo permettercelo?
I rapporti commerciali tra Italia e Russia ammontavano a 20 miliardi di euro, un giro di affari compromesso dalle assurde sanzioni. In Russia erano presenti 500 aziende italiane che operavano per la maggior parte nei settori dell’energia, acciaio, petrolio, gas, chimica, aeronautica, trasporti, alta tecnologia, agricoltura, banche e assicurazioni. Aziende che hanno visto andare in crisi parte del loro commercio. Ad esse devono aggiungersi le aziende esportatrici di 7 miliardi di merce l’anno verso Mosca ed altre che importavano dalla Russia beni per 12,6 miliardi di euri.
I russi non sono rimasti a guardare alla finestra. Il terreno degli scambi commerciali lasciato dall’Italia e dagli altri Paesi occidentali è stato progressivamente occupato dalla Repubblica Popolare Cinese e da altri Paesi. Nel 2023, gli scambi commerciali tra i due Stati hanno registrato livelli molto elevati, superando i 240 miliardi di dollari, ben oltre la soglia fissata negli incontri bilaterali da Mosca e Pechino. Rispetto al 2022, l’aumento è del 26,3%.
Da un’analisi (del 2022) del Centro Studi di Confindustria, la Russia rappresentava l’1,5% delle esportazioni italiane di beni e il 3% delle importazioni. A dispetto degli sterili dibattiti sui diritti umani violati, l’uscita dal mercato russo ha avuto ed avrà importanti ripercussioni negative per l’economia italiana.
Mentre le famiglie italiane sono alle prese con i rincari del prezzo dell'energia elettrica, del gas e dei carburanti - verificatisi con la ripresa dei consumi dopo la pandemia e accentuatisi in concomitanza con la crisi ucraina - il ministro della Difesa Crosetto ha esordito nel nuovo anno con queste dichiarazioni: “E' importante continuare a sostenere gli sforzi delle forze armate ucraine", così che possano "resistere all'offensiva russa"; la controffensiva di Kiev "non ha dato i frutti sperati" ed è " è prevedibile che la reazione russa sia particolarmente dura".
Perché tanto accanimento contro la Russia? Lo si può comprendere se si considera che il più vasto Paese del mondo è “l’unico Stato realmente indipendente e sovrano in un’Europa politicamente frazionata e sostanzialmente soggetta, nonostante alcune renitenze, all’egemonia americana. Infatti l’unico territorio europeo che non sia occupato da basi militari Usa o Nato è quello russo. L’unica capitale europea che non è tenuta a chiedere permessi agli Usa e a rendere loro conto è Mosca. Anche sul piano spirituale ed etico, solo la Russia difende quei valori che sono patrimonio dell’autentica civiltà europea”, riporta la rivista di geopolitica Eurasia (4/2021).