Di Francesco Graziano 9 ottobre 2023 - Alle ore 05.30 del mattino Hamas ha insultato, insolentito, calpestato la dignità di ogni essere umano di Israele; cinquemila missili all’incirca ed una sistematica caccia all’ebreo hanno fatto ripiombare- come se già non ce ne fosse bisogno- l’Europa in tempi bui dove le ragioni di tali conflitti rimangono insondabili, e soprattutto senza una giustificazione.
Dal 1973, dalla festa dello Yom Kippur, Israele non si faceva trovare impreparata di fronte a possibili attacchi nemici. Si dice che il brutale attacco sia stato ordito per impedire che il processo di pace tra Israele e l’Arabia Saudita progredisca mettendo in tal modo paura agli arabi.
La questione è complessa e nei prossimi giorni – questo è quello che ci auguriamo- comprenderemo meglio lo stato dell’arte. Tra ciò che appare scritto nei giornali e nei video ricordiamoci che c’è sempre un abisso.
Nei pressi del confine di Gaza – da alcune fonti- sembrerebbe che siano stati ritrovati i “corpi di 1.500 terroristi palestinesi” come racconta il Jerusalem Post mentre il bilancio dei morti israeliani sale – secondo le cifre fatte passare- a 900.
Il Premier Netanyau ha dichiarato lo stato di guerra, ha infatti affermato: “Abbiamo solo cominciato a colpire Hamas e non ci fermeremo”.
Nel frattempo il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha dato l’ordine affinchè si compisse “l’assedio completo” della striscia di Gaza.
Per il Washington Post gli Stati Uniti si aspettano una vasta operazione via terra contro Hamas a Gaza entro i prossimi due giorni. Israele, oltre ad aver chiesto armi all’amministrazione Biden, avrebbe anche avanzato la richiesta di una maggiore cooperazione nella condivisione di informazione di intelligence per rispondere al durissimo attacco ricevuto.
Solidarietà da ultimo dalla Premier Giorgia Meloni la quale ha commentato: “Il governo esprime la sua vicinanza e la sua solidarietà al popolo israeliano oltre che alle comunità ebraiche italiane. Il terrore non vincerà mai”, ha concluso