“È amaro constatare come tutte le attività dell’assessorato al Commercio siano state tenute nel cassetto nell’ultimo anno. Lo abbiamo toccato con mano anche recentemente - comunica Pietro Vignali in una nota - a seguito di una mia recente interrogazione sul regolamento del commercio che dopo una gestazione di quattro anni e averlo tento in frigo per almeno uno, rischiava di scadere, tanto che abbiamo dovuto votare in consiglio una proroga di tre mesi”. “
E ora scopriamo che l’amministrazione tiene nel cassetto un progetto di rilancio del commercio nelle principali vie del centro storico del valore iniziale di contribuzione a fondo perduto di 400.000 euro. Un piano importante, fra l’altro, che aveva come finalità la valorizzazione, promozione, insediamento di nuove attività e riqualificazione di quelle esistenti. Anche su questo ho presentato una interrogazione”. Così Pietro Vignali, capogruppo in consiglio comunale della lista che porta il suo nome.
“Questa telenovela è iniziata nel giugno del 2021 con il primo atto che annunciava la volontà di realizzare alcuni progetti di valorizzazione del tessuto economico cittadino a cui sono seguiti tre avvisi pubblici approvati a luglio del 2021. I progetti – e siamo tra novembre e dicembre del ’21 - riguardano borgo Antini, via Cavour, via della Repubblica e via XXII Luglio.”
Per borgo Antini era prevista la realizzazione di elementi strutturali di arredo urbano, domotica, di elementi caratterizzanti il borgo e di una "Galleria verde" e anche di abbattimento delle barriere architettoniche per rendere accessibili le strutture ai disabili per un intervento complessivo di 100.000 euro.
“Per via Cavour, via Repubblica e via XXII Luglio si pensava a progetti di riqualificazione complessiva e di arredo urbano denominati "Insieme per il centro" finalizzati a migliorare l’uso delle strade commerciali da parte di cittadini, commercianti e turisti per interventi rispettivamente di 104.527, 143.116 e 118.283 euro. Alla vigilia di Natale 2021 arriva la prima proroga e si sposta l’esigibilità delle somme al 2022. Poi successivamente a marzo del 2022 viene fatta un ulteriore proroga delle nuove scadenze al 30 maggio per la fase progettuale e al 31 ottobre per la fase organizzativa e di rendicontazione delle spese. Ma a inizio novembre inspiegabilmente i progetti vengono rinviati ancora di un anno e spostati alla fine del 2023”.
“Tra l’altro – prosegue Vignali - tutte queste azioni rientravano in un più complessivo piano del piccolo commercio che - anche quello - è rimasto lettera morta. Il filone dei bandi per riqualificare le vie cittadine prendevano le mosse in parte da Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 e in parte da un piano per rilanciare il commercio dopo la pandemia. Erano stati impostati progetti di valorizzazione che muovevano complessivamente oltre 400mila euro i cui contributi a fondo perduto venivano finanziati con la monetizzazione degli oneri di urbanizzazione a seguito del rilascio delle autorizzazioni delle medie strutture di vendita fuori del centro storico”.
“Constatare dunque che i progetti siano rimasti completamente bloccati per due anni è avvilente. Forse ripartiranno a fine anno, ma credo che, in generale, sia mancato l’impulso da parte dell’organo politico. Sappiamo tutti quali e quanti siano i problemi del centro dove ormai, in alcune zone, il numero di negozi sfitti ha superato il 25% e questo significa che in quelle zone il commercio è morto. Dopo una campagna elettorale con al centro questi temi ci saremmo aspettati un’attenzione ben diversa”.
“Come ho già detto più volte serve un mix di interventi per rilanciare il commercio in centro e si deve partire dall’accessibilità con nuovi parcheggi, navette e potenziamento del trasporto pubblico ma investimenti e progetti in tal senso non se ne sono visti. Come non si sono viste azione per valorizzare i centri commerciali naturali del centro storico con la nomina di un city manager e attività per migliorare il decoro delle vie del centro. Come ha dimostrato un’analisi promossa dalle associazioni di categoria del commercio il primo problema è, infatti, la mancanza di sicurezza e decoro. Proprio per questa ragione non si possono dimenticare nel cassetto questi progetti”. “Aggiungo che continuando a rinviare i fondi si sono persi 80 mila euro dei 400 mila iniziali che sono finiti a residuo e proprio ieri abbiamo appreso in consiglio che l’assessorato al commercio ha avuto un avanzo nel 2022 di oltre 200 mila euro: significa che i fondi c’erano e non si sono spesi e questo è ancora più grave – conclude Vignali”.