Domenica, 23 Aprile 2023 06:37

La Comunione in mano: quando un abuso diventa regola In evidenza

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Di Daniele Trabucco (*) Belluno 23 aprile 2023 - L’attuale Ordinamento Generale del Messale Romano e l’"Istruzione Redemptionis Sacramentum" del 25 marzo 2004 confermano in maniera chiara e inequivocabile che il fedele ha sempre e comunque il diritto di ricevere la Comunione in bocca, anche dove è consentita la Comunione sulla mano.

Non solo, la stessa Istruzione, al n. 91, ricorda che non è lecito negare la Santa Comunione a seconda del modo che uno sceglie per comunicarsi, citando il canone 843, paragrafo 1, del Codex iuris canonici del 1983 che stabilisce come «i ministri sacri non possano negare i sacramenti a coloro che li chiedono opportunamente».

Ora, come si può negare la Comunione semplicemente perché un fedele chiede di riceverla in un modo stabilito dalla Chiesa?

Di Comunione sulla mano non si parla né al Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965), né nella riforma liturgica.

Si radica nel post-Concilio, che ha fatto più danni del Concilio medesimo, ad opera di Diocesi ribelli del Nord Europa influenzate dalla riforma protestante.

Paolo VI, pontefice dal 1963 al 1978, cercò di arginarla con l’istruzione "Memoriale Domini", che nasce per proibirla e concedere un indulto solamente alle diocesi ribelli nel caso in cui non fossero riuscite ad arginare l'abuso.

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(Daniele Trabucco)

 

(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.
 
Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.
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