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Obbligo Vaccinale: Il complice e il sovrano In evidenza

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E alla fine, poteva l’oste dire che il suo vino non è buono?

Di Andrea Caldart Cagliari, 2 dicembre 2022 (Quotidianoweb.it) - Ancora non conosciamo le motivazioni che hanno spinto la Corte a rigettare e ritenere inammissibili, per ragioni processuali, le questioni poste da cinque uffici giudiziari.

Le questioni riguardavano gli esercenti delle professioni sanitarie che non si erano sottoposti all’inoculazione del sacro siero.

Nel comunicato molto fumoso rilasciato a sera inoltrata nella giornata di ieri, leggiamo un “situazione” molto prevedibile, anzi possiamo dire “annunciata”, una Caporetto che però, non può lasciarci indifferenti.

Come avrebbe mai potuto il “Giudice delle leggi” mettere in discussione l’impianto legislativo istituzionale favorendone la incostituzionalità dal momento che aveva messo a fare buona guardia alla Corte, il prof Marco D’Alberti, proprio colui che è stato la figura apicale, quale consigliere giuridico di Draghi.

A questi giudici non basta che la stessa Pfizer abbia ammesso pubblicamente che non ha fatto i test sulla non trasmissibilità del virus, e quindi manca il presupposto per l’obbligatorietà coatta.

A loro non basta neanche il fatto che, ogni giorno continuino a morire giovani e adulti, come nel caso della Sardegna che registra un incremento di morti per mese, di oltre 200 unità in più rispetto all’anno precedente.

A loro non interessa informarsi che, i loro colleghi newyorkesi chiamati a decidere sugli stessi argomenti abbiamo riscontrato che: “Essere vaccinati non previene gli individui dal contrarre o dal diffondere il Covid19”. “Ordina di riassumere tutti i medici non vaccinati e di pagargli gli arretrati”.

E non gli basta ancora che il Tar della Lombardia, il Consiglio di giustizia amministrativa della Regione Siciliana abbiamo messo pesantemente in discussione, l’incostituzionalità dell’obbligatorietà vaccinale.

Non basta nemmeno anche che, altri Tribunali italiani come quello di Brescia, con 6 ordinanze, Catania e Padova, abbiano messo in discussione i principi di legittimità di queste norme.

No, a loro non basta.

E allora, nel mentre attendiamo di conoscere le motivazioni di tale abominio, a noi cittadini non deve bastare saper aspettare.

Dobbiamo unirci e alzare la voce non solo per noi stessi ma, prima di tutto, in difesa di chi, obbligato, ha perso la vita e di chi una vita normale non avrà più.

Dobbiamo stringerci attorno a questi avvocati che coraggiosamente hanno sfidato il potere politico, sull’esperimento di massa imposto, che nelle loro argomentazioni, spesso interrotte come abbiamo visto ad esempio al Prof. Augusto Sinagra, difendevano le categorie che avevano affidato loro la propria tutela.

Ma in quelle arringhe difendevano anche tutto il Popolo italiano, comprese quelle categorie che impedivano ai loro colleghi all’esterno della Corte di rimanere lì ad attendere.

In quelle difese c’era l’Italia c’era il futuro dell’Italia. C’era la difesa della democrazia, c’era la difesa della Costituzione.

E se anche a tutt’oggi questi obblighi sappiamo scadere entro il 31 dicembre, non possiamo rimanere fermi ed inermi ad aspettare un/una salvatore/trice, ma dobbiamo ripartire da quei Tribunali, da quei Giudici onesti e con coscienza e conoscenza dei diritti e delle leggi in difesa di noi cittadini.

Teniamo ben in mente che in questo modo, per questi giudici della Corte, la libertà di cura personale, non vale nulla, oggi in nome della “solidarietà” e domani, a cosa la voteranno???

Quello che è successo non può non essere letto come il più grande abuso di potere nei confronti di tutti noi cittadini.

La Corte aveva davanti a sé giuristi e prove che denunciavano come i diritti dei cittadini erano stati manipolati nella questione di diritto costituzionale, ma nel comunicato, sembra aver obbedito al proprio “re”.

Link utili:

https://www.foxnews.com/us/new-york-supreme-court-reinstates-all-employees-fired-being-unvaccinated-orders-backpay?fbclid=IwAR16-5G-8a53IWA9XthCCSutMnMBAGv-yb5g5cGRAWoH6IfV53AVcEtkWQk

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