Di Stefano Bellotto 14 ottobre 2022 - La nostra Costituzione, a differenza di altre, ha dato al Presidente della Repubblica un ruolo di garante della Costituzione, ruolo che viene esercitato attraverso l’esercizio del discernimento politico volto al bilanciamento tra i poteri.
I poteri del Presidente di inviare messaggi alle Camere, il suo ruolo nel CSM e nelle Forze Armate il potere di conferimento del mandato al Presidente del Consiglio nonché, come è successo di recente (caso Savona) la possibilità di obiettare sulla nomina di alcuni ministri certificano un ruolo di garante e non di mero notaio come in passato da altri sostenuto.
Il Presidente attualmente è eletto dalle Camere in sessione riunita con la partecipazione dei rappresentanti delle Regioni, non cioè direttamente dal popolo come invece avviene in altre realtà, Francia e Stati Uniti tra le maggiori e al pubblico note.
Una riflessione sulle opportunità del presidenzialismo in Italia non può prescindere dalla dimensione giuridico costituzionale, non può prescindere dalla Costituzione materiale e dalla Costituzione di fatto ma non può prescindere a mio parere nemmeno da un approccio di tipo sociologico e politologico.
Il rischio che un’elezione diretta di un Presidente con poteri forti o rafforzati possa generare o esacerbare tensioni già presenti nella società italiana è, a mio parere, da non sottovalutare.
Vediamo come questo succeda in particolare negli Stati Uniti, ed immaginare la riproposizione dello stesso modello anche in Italia non mi pare opportuna.
Fino ad oggi i Presidenti della Repubblica italiana, proprio per la mediazione data dal collegio che ne cura l'elezione e i circoscritti pur se importanti poteri, sono sempre stati in Italia persone che pur provenendo da esperienze politiche differenti hanno saputo usare saggezza nel comporre i conflitti sempre presenti all'interno del popolo italiano.
Un Presidente che fosse eletto dal popolo ed avesse poteri rafforzati, vista la frammentarietà e la litigiosità delle fazioni politiche in Italia potrebbe correre il rischio non solo di esacerbare le tensioni, ma soprattutto potrebbe mettere a rischio la funzione stessa del Presidente qualora non fosse riconosciuto come “Presidente di tutti” da una buona parte del Paese.
Autore:
Stefano Bellotto, cultore del Diritto