Di Andrea Caldart Cagliari, 1 ottobre 2022 (Quotidianoweb.it) - Non sappiamo se abbiano influito le parole pronunciate due giorni fa da Angela Merkel, che pubblicamente, durante l’inaugurazione della Fondazione Helmut Kohl, ha dichiarato di: “Prendere sul serio le parole del presidente russo Vladimir Putin”.
Un duro colpo per i Cristiani Democratici tedeschi CDU/CSU che si sono visti con 476 volti contrari, 179 a favore e 1 astenuto, votare contro la mozione chiedeva “un aumento immediato e notevole del sostegno tedesco in termini di quantità e qualità”.
Probabilmente in Germania si sta realizzando che il conflitto Nato-Russia sta distruggendo l’economia tedesca, ma forse questa guerra “dell’attore comico Zelensky” è più un conflitto per indebolire l’Europa da parte degli Usa, compromettendo la sopravvivenza delle aziende europee.
L’attacco al gasdotto Nordsteam2 è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, anche perché da più fonti si sono alzati sospetti di un probabile coinvolgimento degli Usa e della Gran Bretagna.
Vi è da dire anche che la stessa amministrazione Biden ha rifiutato a Zelensky l’invio di altre nuove armi, specialmente quelle a lungo raggio e artiglieria.
L’atto terroristico contro l’oleodotto Nordstream2 ha iniziato a far cambiare il pensiero unico, che vediamo ogni giorno a reti unificate, perché ha messo in serio pericolo tutta l’economia europea e la sicurezza energetica della medesima.
Forse è venuto il momento che la politica europea e gli stati membri, si rendano conto che la strada della diplomazia è l’unica “sanzione” percorribile di una guerra fatta per interposta persona.
Questo “accanimento terapeutico europeo” di sanzioni contro la Russia, determina solo la sconfitta dei tecnoburocrati dai quali tutti noi, dovremmo iniziare a capire come difenderci.
Osservando la politica tedesca, ci sembra che, una parte dei loro politici si stiano ricordando delle sanzioni contro la loro industria volute da Trump, ma tutti noi dobbiamo capire che le sanzioni contro la Russia, sono sanzioni, solo contro di noi.
Servirebbe adesso un vero segnale italiano di responsabilità e cooperazione per la pace, ma dalle prime dichiarazioni pubbliche dei vincitori di domenica scorsa, sembrano ricalcare la strada imboccata da Draghi.
Contro questa irresponsabilità dei governati è necessario quindi che, il popolo italiano si svegli e faccia sentire la sua voce, anche perché ad esso nessuno a chiesto se voleva o no partecipare a questo conflitto. Una disfida a uso e consumo delle sole mire espansionistiche della NATO.