Ad una donna che ha già fatto tanta esperienza sia nelle istituzioni che nel partito d'appartenenza e che oltre ad essere assessora alla montagna ha anche la delega alle attività territoriali, alle pari opportunità e ai parchi e alle aree abbiamo rivolto alcune domande:
1) Ci sono differenze tra le necessità avvertite dalle popolazioni della montagna della zona emiliana rispetto a quelle che vivono le genti dell'appennino romagnolo?
Ci sono differenze perché la nostra regione è, come dice il Presidente Bonaccini, una regione orizzontale, chiunque andando da nord a sud dell'Italia deve attraversarla ed è molto variegata perché abbiamo monti che arrivano a quota molto elevata e poi abbiamo, d'altra parte, tanti chilometri di spiaggia sull'Adriatico. Le diversità rappresentano una ricchezza e la differenza tra gli appennini è notevole ed è dovuta non solo alla morfologia ma anche alla cultura e alle abitudini delle popolazioni che vi abitano; anche le necessità e i bisogni sono notevolmente differenti.
2) Proprio partendo da queste differenze, che sono anche delle ricchezze, non possiamo non constatare che ci sono spesso delle leggi i cui benefici sono commisurati al numero degli abitanti e pertanto i comuni dei crinali, che perdono sempre più fette di popolazione, sono penalizzati. Si sta cercando di invertire i criteri e le scelte politiche fatti in tal senso?
In effetti un cambio di passo c'è già stato con una maggiore attenzione alla montagna e ciò è dimostrato dal fatto che si è voluto un assessorato ad hoc proprio per queste zone. In questo primo anno abbiamo fatto diverse iniziative rivolte a questa parte del territorio che come alcune zone del ferrarese sono interessate dallo spopolamento, da una popolazione sempre più anziana e con redditi più bassi rispetto alla media regionale. Abbiamo stanziato circa 20 milioni di euro per incentivare il ripopolamento dell'appennino dando un beneficio di 30 mila euro alle giovani coppie che hanno deciso di andare a vivere nelle zone montuose. Sono state stanziate risorse anche per quelle persone singole che già vivono in quella zona e che hanno deciso di creare lì una famiglia per viverci stabilmente. Tale iniziativa ha riscosso molto successo perché abbiamo avuto tante domande e ci accingiamo il prossimo anno a proporre un nuovo bando per rifinanziare tale progetto. Il successo di tutto ciò sarà dovuto anche al fatto che, a causa di questa pandemia, sempre più persone apprezzano la vita all'aria aperta, i luoghi ameni e lussureggianti. In quei territori l'aria è più pulita e anche i rapporti tra la gente sono più puri.
3) C'è anche una politica che miri alla semplificazione della burocrazia per chi vive in montagna o in collina?
Si abbiamo approvato proprio alla fine dello scorso anno una legge, la numero 14/20 che ha tra gli obbiettivi proprio quello di semplificare le pratiche edilizie, tra cui anche le modalità necessarie per godere del super bonus del 110%. Sosteniamo anche le imprese che scelgono di lavorare in quei territori, infatti c'è bisogno di portare lavoro in quelle zone e pertanto vanno aiutate tutte le attività artigianali e le aziende e tra queste anche quelle agricole che da sempre caratterizzano quelle aree.
4) La sua risposta ci porta a pensare che la pandemia ha avuto anche alcuni riflessi positivi tipo un maggior apprezzamento della vita di montagna non solo per l'aria salubre ma anche perché grazie alla maggior famigliarità con i sistemi informatici e i collegamenti on line le distanze tra piccoli e grandi centri si sono notevolmente accorciate. Cosa sta facendo la regione in tal senso?
Molto è stato fatto e tanto altro è in programma per favorire e migliorare il livello ed il grado di connessione delle aree montane, visto che ora molti possono, riescono e preferisco lavorare da casa in smart working. Il potenziamento della rete è chiesto e desiderato anche da chi sull'appennino ha una seconda casa. Sull'altro versante ci stiamo impegnando anche per rendere migliori le infrastrutture e i collegamenti. Abbiamo anche stanziato risorse per la realizzazione di progetti che abbiano le stesse finalità e che durino nel tempo come l'esperienza dei micro-nido oppure la creazione di spazi dove sia possibile fare lo smart working o la didattica a distanza. Ci interessiamo anche si ampli sempre più la copertura della telefonia mobile perché ci sono ancora molte zone scoperte e la regione sta prendendo accordi con aziende in tal senso e realizzerà per loro i tralicci sui quali potranno installare le antenne. La telefonia mobile è molto importante e lo abbiamo potuto verificare soprattutto in questo periodo; sono certa che queste ed altre prossime iniziative faranno molto piacere a chi già vive in montagna o sta progettando di vivere in quelle zone.