Di redazione Parma, 20 febbraio 2021 - Per compattare le truppe, ormai demotivate dalla incorporazione grillina, i generali sinistri si inventano il nemico capace di riaccendere gli animi dei soldati ormai assuefatti dalla pandemia e dalla incapacità di riconoscersi nei programmi confusi dei propri condottieri.
E allora perché non riprovare con lo spauracchio fascista?
Così, dopo i tentativi dello scorso dicembre, ecco che la amministrazione di Collecchio torma all'attacco e, nella speranza che per l'affissione non siano stati impiegati dipendenti comunali che invece saranno scomodati nella raccolta inutile di firme, il Paese è stato tappezzato di locandine che invitano a firmare contro il fascismo e il nazismo, già sepolti da decenni ma fatti rivivere solo per risvegliare le proprie truppe.
Infatti, giusto per capire, ci domandiamo: "dove e quando recentemente si è assistito a episodi riconducibili, anche lontanamente, a apologia di fascismo?"
Ricordiamo che "l’apologia di fascismo deve consistere in una esaltazione tale da poter avere come conseguenza la riorganizzazione del partito fascista e non già una semplice difesa elogiativa dello stesso o il ricordo di esponenti legati al regime o all’esperienza della Repubblica Sociale italiana (1943-1945)".
Perché invece i moderni "DEM" non avviano una sana pulizia dei residui comunisti anti-democratici che ancora inquinano le loro sezioni locali?
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