Visi sereni, in tantissimi (sembra circa 10.000) erano felici di essere sardine a rappresentare il loro diffuso e profondo disappunto. Una manifestazione folkloristica ma che potrebbe rappresentare il 15% nel caso dovesse presentarsi alle elezioni. E il PD allora quanto vale?
Di Lamberto Colla 26 novembre 2019 - Quello delle "Sardine" è un movimento che rischia di lasciare il segno e di entrare nei libri di storia o perlomeno diventare un case history di social media marketing.
Si racconta di 10.000 sardine che hanno sguazzato tra piazza Duomo e le vie circostanti. Molti, i più ritardatari, non sono nemmeno riusciti a raggiungere il cuore della manifestazione e hanno dovuto accontentarsi di partecipare alla festa dalle retrovie.
Però tutti potranno raccontare che "io c'ero".
C'ero a far cosa è una domanda legittima alla quale è difficile dare una risposta diversa dalla più diffusa e raccontata dagli stessi ideatori: "per contrastare Matteo Salvini," per impedire che un avversario politico possa svolgere la legittima campagna elettorale, aggiungiamo noi.
Comunque sia, la chiamata alle "armi" per fare argine all'avanzata del nemico sta funzionando, almeno dal fronte numerico di piazza.
A questo punto è però anche utile pensare a quale possa essere il peso del movimento. Diversi istituti di statistica probabilmente sono già al lavoro per misurare il fenomeno e nei giorni scorsi è stato infatti dichiarato che il potenziale elettorale potrebbe aggirarsi attorno al 15 per cento, almeno quanto affermato da Antonio Noto attraverso le colonne di Libero.it.
Un numero assolutamente consistente che però dovrebbe spaventare più il PD che Salvini in quanto sarebbero quasi esclusivamente consensi drenati dalla sinistra o al massimo dal M5S.
Staremo a vedere in cabina elettorale cosa accadrà il 26 gennaio 2020 e se entro quella data un "Manifesto" politico del movimento verrà stilato e divulgato.
Per il momento occorre registrare che il fermento è effervescente.
(Immagini raccolte da Francesca Bocchia)