Nella culla dei sistemi educativi per l'infanzia è emersa una storia "horror" che ha dell'incredibile e del mostruoso. Il precedente fiorentino del "Forteto" non ha insegnato nulla?
di Lamberto Colla Parma 30 giugno 2019 - L'incredibile storia "Horror" si è sviluppata proprio nel luogo d'eccellenza mondiale per l'assistenza e l'educazione dei bambini.
Il sistema degli "asili" di Reggio Emilia è rinomato in tutto il mondo e da ogni continente vengono in pellegrinaggio alla città del tricolore per apprendere il sistema educativo timbrato Reggio Emilia. (RAI News).
Certamente quello che è emerso a Bibbiano e dintorni (Reggio Emilia) sembra uscito dalla mente di un "giallista noir" con i fiocchi. Dalla location, Reggio Emilia, la culla di un approccio educativo che pone al centro il bambino come portatore di diritti ben precisi, ai metodi utilizzati per sottrarre i figli alle famiglie d'origine per destinarli a altri, "amici" compresi.
Dall'alterazione dei disegni dei bambini con l'introduzione di immagini pornografiche sino al lavaggio del cervello durante le sedute di psicoterapia anche con l'uso di impulsi elettrici, spacciati ai piccoli come "macchinetta dei ricordi". Un sistema che avrebbe "alterato lo stato della memoria in prossimità dei colloqui giudiziari".
Ma non è tutto, pare addirittura, che in alcuni (almeno due) casi i bimbi venissero sottoposti a sevizie proprio nelle nuove destinazioni affidatarie.
Produzione di false relazioni, terapeuti travestiti da personaggi "cattivi" delle fiabe in rappresentazione dei genitori, induzione di falsi ricordi di abusi sessuali generati attraverso impulsi elettrici per alterare lo stato della memoria dei piccoli in prossimità dei colloqui giudiziari.
E' questo il quadro delineato dai Carabinieri di Reggio Emilia scaturito dalla indagine "Angeli e Demoni" sulla rete dei servizi sociali della Val D'Enza, nel Reggiano.
Per ora sono 18 le persone indagate tra i quali anche il primo cittadino di Bibbiano (PD), finito agli arresti domiciliari insieme alla responsabile del servizio sociale integrato dell'Unione di Comuni della Val d'Enza, una coordinatrice del medesimo servizio, un'assistente sociale e due psicoterapeuti di una Onlus di Torino.
Nemmeno la fantasia popolare più radicale, come quella appunto che è riuscita a trasmettere in tutto il mondo la leggenda che i "Comunisti mangiano i bambini" avrebbe potuto pensarla meglio, o peggio a secondo del punto di vista.
Una situazione impossibile da credere per le atrocità indotte a dei piccoli marmocchietti innocenti e a degli altrettanti innocenti genitori ai quali sono stati sottratti i loro affetti con accuse false e infamanti di stupro e o di tossicodipendenza.
Un quadro da brividi soprattutto se la sceneggiatura si pensa contestualizzata nella civilissima "emilia", culla della cultura, dell'educazione civica, del tricolore e della solidarietà.
Nel caso i fatti venissero accertati, e passati in giudicato, già perché la speranza che tuto quanto descritto sia solo un incubo e come tale svanisca, allora la pena dovrà essere certa e senza sconti.
Gli "orchi" col colletto bianco devono essere emarginati per sempre da questa società.
A proposito, dello scandalo fiorentino del "Forteto" non si sente più nulla...?
(Immagine copertina: La Democrazia cristiana a difesa dei bambini contro il comunismo. Manifesto (1948). Immagine tratta dal libro di Stefano Pivato (Il Mulino "Madre salva i tuoi figli! dal Bolscevismo, Vota Democrazia Cristiana)
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