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Ad "Arte & Gusto" l'enogastronomia di qualità diventa un'abitudine quotidiana. Inaugurazione domani in via Emilia Est 87 dalle ore 18 alle ore 21,30 -

Parma, 20 aprile 2014 -

L'arte culinaria si fa gustosa e ricercata ad "Arte & Gusto". Il nuovo "tempio" dell' enogastronomia italiana per chi ama la buona cucina e il buon vino, apre a Parma giovedì 22 in via Emilia Est 87. Un modello di ospitalità tutto italiano, in cui l' enogastronomia di qualità diventa un'abitudine quotidiana.
Un luogo innovativo, dove la ricetta perfetta si crea aggiungendo alla tradizione, la giusta dose di creatività e innovazione. Armonie di sapori, forme e colori, si uniscono alla maestria di chi è capace di dar vita a piatti unici, belli e gustosi. Ingrediente fondamentale, la ricerca di materie prime di qualità, fondata sul rapporto coi produttori e con la tradizione, per far riscoprire in una nuova luce, il rapporto conviviale di cibo e vino.
La qualità in tavola, diventa così abitudine quotidiana, qualcosa che si può assaporare e apprendere ogni giorno, grazie ai preziosi consigli, che si troveranno anche sul sito www.artegusto.net.

Arte & Gusto
Via Emilia Est, 87 - Parma
Tel. 0521 481 784
Orari di apertura: 08.30 - 01.00
Da Lunedì a Domenica

Sito web: www.artegusto.net
Twitter: @ArtegustoPR
Facebook Fan Page: Arte & Gusto

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Oscar Farinetti al Simposio MASTERS OF WINE: obiettivo per l'Italia nei prossimi 5 anni è raddoppiare il prezzo medio senza aumentare la qualità.

Firenze, 16 maggio 2014. "L'obiettivo del vino italiano nei prossimi cinque anni è raddoppiare il prezzo medio senza aumentare la quantità". Lo ha detto Oscar Farinetti, intervenendo all'8° Simposio mondiale dei Masters of Wine in corso a Firenze fino al 18 maggio, grazie alla collaborazione dell'Istituto del Vino Grandi Marchi presieduto da Piero Antinori. Tre le linee guida per l'Italia enologica tracciate dal fondatore di Eataly per raggiungere l'obiettivo: puntare sulla biodiversità e sugli autoctoni, un patrimonio da 1200 vitigni di cui, ad oggi, se ne utilizzano solo 400; migliorare la capacità di narrazione sui mercati internazionali; fare pulizia. Per Farinetti, infatti: "Il futuro del vino italiano sarà 'Vino Libero', l'associazione che intende liberare il vino da troppi concimi e diserbanti, dai troppi solfiti in cantina, dalle analisi sensoriali esagerate, dai prezzi troppo bassi o troppo alti, da un sistema di distribuzione medievale e da troppa burocrazia". A chiusura del suo intervento Oscar Farinetti ha ricordato ai delegati europei presenti al Simposio l'impegno per l'Europa, invitandoli ad andare a votare il prossimo 25 maggio: "In questo momento ci sono istanze separatiste e 'no euro' che possono minacciare la crescita dell'umanità. Per questo vi invito ad andare a votare per l'Europa a prescindere dal vostro orientamento politico". Farinetti, infine, ha apprezzato l'iniziativa del Simposio dei Masters of Wine per la prima volta in Italia definendola "potente e di alto tenore tecnico-scientifico".

Sponsor italiani 8° Simposio IMW, Firenze 15-18 maggio 2014: Agriventure; Consorzio Brunello; Consorzio Chianti Classico; IEM, International Exhibition Management; Toscana Promozione; Trentodoc; Sanpellegrino.

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Domenica, 18 Maggio 2014 09:33

Vinitaly al SIAL Wine World

 

A Shanghai dal 13 al 15 maggio 2014 - con Vinitaly International Academy e importatori nel nome del vino italiano.

Verona/Shanghai, 12 maggio 2014. Dopo il grande successo di Vinitaly al Fuorisalone di Chengdu (lo scorso marzo), la più grande fiera al mondo dedicata al vino e ai distillati con sede a Verona torna a Shanghai dal 13 al 15 maggio, per la prima volta in collaborazione con Sial Wine World, con due punti fermi che contraddistinguono la propria attività all'estero: sinergia con gli importatori e grande rilievo all'aspetto educational con Vinitaly International Academy.
Gli importatori provenienti da Pechino, Shanghai, Guangzhou e Shenzhen per tre giorni sono impegnati, infatti, in masterclass promosse in collaborazione con i quattro media partner locali che hanno aderito e sostenuto l'iniziativa: Vinehoo, Tastespirit, WineLuxe e Winepress.
Ogni giorno si apre con un Executive Wine Seminar: il 13 e 14 maggio, il tema è "A panorama of Italy's many great and diverse wines", diviso in due parti; mentre il 15 il focus verte su "Brunello di Montalcino: Italy's most classic: ageworthy Sangiovese wines", guidate da Ian D'Agata, direttore scientifico di Vinitaly International Academy e uno dei più grandi esperti di vino italiano nel mondo.
Le masterclass – riservate a media e a operatori del settore – proseguono con un calendario intenso nel corso del quale sono protagoniste alcune delle migliori cantine italiane provenienti da Piemonte, Sicilia, Toscana, Veneto e Puglia. Vini quali Amarone, Barolo, Chianti, Brunello di Montalcino, Primitivo, Nero d'Avola e Prosecco sono tra i protagonisti della rassegna di Shanghai.
Sono molte le aspettative per lo spazio che Vinitaly dedica all'educational insieme agli importatori. «Sono proprio loro insieme a Vinitaly International Academy i nuovi promoter del vino italiano», afferma Stevie Kim, managing director di Vinitaly International, che prosegue: «Abbiamo mantenuto la parola che avevamo dato alla tavola rotonda con l'ambasciatore Bradanini durante il Fuorisalone di Chengdu. Con questa seconda tappa in meno di due mesi puntiamo a portare il vino italiano davvero protagonista nel mercato cinese. Sono gli stessi operatori cinesi a chiedere sempre di più il nostro vino».
«Sial Wine World a Shanghai è un'altra importante opportunità di promozione a firma Vinitaly. È un 2014 di grande sviluppo con il ritorno in Cina dopo quattro anni, a Chengdu lo scorso marzo, un'edizione da record a Verona di Vinitaly, dove i cinesi sono stabilmente nella top ten dei visitatori esteri e l'annuncio dell'assegnazione a Veronafiere-Vinitaly del Padiglione del Vino per l'Expo 2015 di Milano» sottolinea il Direttore Generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani.
Al progetto Vinitaly a Sial Wine World partecipano anche due realtà di primo piano del Made in Italy nel settore Food & Beverage: Fabbri 1905, azienda bolognese che in Cina dal 2010 ad oggi ha raddoppiato ogni anno il fatturato e MioEspresso, leader indiscusso delle capsule di caffè nel Paese del Dragone. Saranno loro i protagonisti del Vinitaly Lounge e dell'aperitivo all'italiana il 13 e il 14 maggio.

CALENDARIO MASTERCLASS

Martedì 13 maggio 2014

10.30 – 11: Inaugurazione

11.00 – 12.30: VIA – "A panorama of Italy's many great and diverse wines, part. I" (Introductory Level)
by Ian D'Agata and Lingzi He

13.30 – 14.15: 100ITA MASTERCLASS "White night: how to surprise ina dinner with Italian white wines" by Alberto Paoletti

15.00 - 15.45: KELIT MASTERCLASS "Italian wines: discovering hidden treasures"
by Matteo Acmé

Mercoledì 14 maggio 2014

9.30 – 11.00 : VIA – "A panorama of Italy's many great and diverse wines, part. II" (Introductory Level)
by Ian D'Agata and Lingzi He

11.45 – 12.30: VM FINE WINES MASTERCLASS "King of Tuscany: Sangiovese"
by Simone Semprini

13.30 – 14.15: EMW MASTERCLASS "2 Islands, 2 Finest Producers from Italy"
by Vanness Tang

15.00 – 15.45: SINODRINK MASTERCLASS "The opportunity and challenge of Italian wine in China" by Edward Liu

Giovedì 15 maggio 2014

9.30 – 11.00: VIA – "Brunello di Montalcino: Italy's most classic: ageworthy Sangiovese wines" (advanced level) by Ian D'Agata and Lingzi He

11.45 – 12.30 VENAS VINUS MASTERCLASS "The new red obsession. This time from Italy" by Griselda Legnaioli

13.30 – 14.15 INSIDER MASTERCLASS "ASTI DOCG 2.0: 100 million bottles sold every year of the most prestigious Italian sweet bubbles" by Angelo Morano

Vinitaly International - International Media Dept.

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E' la quinta generazione di vitivinicoltori che si tramanda, dal 1860, la passione per innovare. Da due anni, la Società Agricola Terzoni Claudio srl, è vincitrice dei più ambiti riconoscimenti nazionali e internazionali.

Di Lamberto Colla - Bacedasco Alto 18 maggio 2014 -

Accoccolata tra i morbidi colli di Bacedasco, splendido villaggio piacentino che sino a circa 40 anni fa era meta di turismo termale, l'azienda a indirizzo vitivinicolo della famiglia Terzoni, fa strage di premi e riconoscimenti internazionali. L'ultimo, o almeno così pensavo che fosse, è stato quello ricevuto il mese scorso al Vinitaly; il premio "Banca Popolare di Verona" assegnato al vino Colli Piacentini Doc Malvasia Passito "Sensazioni D'inverno - le Virtù del Poggio" 2011 per aver conseguito il miglior punteggio fra tutti i vini veneti, o emiliano romagnoli, o trentini o friulani di tutte le categorie previste dal regolamento del 21° Concorso Enologico Internazionale.

Un riconoscimento di elevato prestigio nazionale che si va a affiancare ai tanti altri già collezionati dall'azienda. Già perché è di pochi giorni fa la novità che, per il secondo anno consecutivo, il Malvasia passito 2011 "Sensazioni D'inverno" ha ricevuto la medaglia d'oro al Concours Mondial de Bruxelles emergendo tra 8.200 vini selezionati tra 50 Paesi.

Concorso Mondiale Bruxelles 2014 Nino gde

"Nella botte piccola sta il buon vino." -
In parte per la giovane età, in parte per l'elevata professionalità, fatto sta che Marco Terzoni sta imprimendo all'azienda di famiglia un impulso innovativo pur mantenendo saldo il legame con la tradizione e il territorio.  Terzoni Botte legno1 cibus

 

Obiettivo: qualità, innovazione e salute.
Esempio principe di questa filosofia è rappresentato dal Gutturnio Riserva Superiore. Un vino barricato 6 mesi in botte di rovere francese, "un legno in grado di rilasciare delle note molto molto particolari e che va sull'idea dell'Amarone - commenta Marco Terzoni - chiamato "Poggio del Vento" ma che non produciamo tutti gli anni. Questa tipologia di vino, quest'anno non è in produzione ad esempio, l'ultima annata è quella del 2007. Infatti, se durante l'affinamento il prodotto non lo reputo idoneo il vino non esce in commercio". La passione della cantina ha portato il 27enne della famiglia Terzoni a indagare nuove frontiere tecnologiche e a sperimentarle in prima persona. Così mostra orgoglioso la pressa pneumatica che lavora in assenza di ossigeno e "inietta all'interno azoto e CO2, illustra Terzoni, che a fine lavorazione viene eliminato." Il processo risulta, come è ovvio, più costoso ma a tutto vantaggio della produttività, della salubrità e della qualità del prodotto finale ben percepita dal consumatore disposto quindi a riconoscerne un prezzo leggermente superiore. "Sia sul ciclo produttivo, sia sul valore di prezzo della bottiglia abbiamo un riconoscimento di valore. Infatti - prosegue il wine maker - con questo tipologia di pressa riesco a ottenere un 5-10% di prodotto in più, di maggiore qualità (minori sedimenti, minore feccia) e, altra cosa, i vini sono più salutari perché abbiamo meno solfiti".
Questo particolare processo di pressatura è dall'azienda applicato a tutti i prodotti bianchi, rossi e passiti. Per il passito, che ricordiamo ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti anche internazionali, dallo scorso anno è stato introdotto un particolare procedimento di pressatura, della durata di circa 8 ore, in grado di estrarre tutti i fattori positivi che fanno grande il "Sensazioni d'Inverno". Terzoni Marco campioni1 cibus

La pulsione innovativa è sfociata addirittura nella registrazione di un brevetto a garanzia e protezione di una particolare tecnica di arricchimento aromatico. Il processo brevettato, denominato Crioestrazione aromatica, si distingue per il susseguirsi di fasi di choc termici, in cella frigo. In breve sintesi, l'uva, raccolta in cassette di legno, viene sottoposta, per 10-15 giorni, a quotidiani sbalzi termici compresi tra -2, -4 gradi e +8, +10 gradi. Una tecnica che ha consentito all'Ortrugo fermo "Per Elisa" di distinguersi dalla concorrenza arrivando a conquistare il premio "Douja D'Or" di Asti.
L'ultima, in ordine di tempo, innovazione introdotta in azienda da Marco Terzoni riguarda il controllo da remoto dei processi fermentativi di cantina. "Sono spesso fuori azienda, per effetto della attività di consulenza enologica, e perciò ho necessità di tenere sotto controllo i processi cinetici di fermentazione e di intervenire, se necessario, sui parametri come se fossi in azienda. Per mezzo di questo dispositivo collegato a una centralina di controllo posso, in ogni momento, controllare come sta procedendo la fermentazione e mi consente anche di intervenire, aumentando o abbassando la temperatura o aumentando la quota di ossigeno. La cosa bella è che la fermentazione è continua e sempre perfetta. Paradossalmente ho un più preciso controllo, mentre sono in giro per il mondo, piuttosto che avere una persona fissa in azienda e dedicata agli assaggi". Il sistema, ancora sotto forma di prototipo, sembra stia perfettamente rispondendo alle esigenze per il quale è stato progettato.
Tecnologia quindi e innovazione hanno contribuito a realizzare prodotti di qualità che hanno incontrato il gusto della critica anche internazionale e i premi ottenuti hanno dato il loro supporto a fare avvicinare i buyer stranieri. "Quest'anno, illustra Terzoni, abbiamo partecipato a Cibus per la prima volta e questo ci ha consentito di venire in contatto con importatori giapponesi." Un traguardo importante per una impresa vitivinicola che da relativamente poco tempo ha avviato un radicale processo di trasformazione con uno spiccato orientamento al mercato e alle nuove mode. "Quasi tutte le nuove tendenze hanno una origine statunitense e anche il vino segue questa regola. Ad esempio, già cinque anni fa, negli USA andava di moda il vino Rosé e puntualmente tre anni dopo è tornato prepotentemente di moda anche in Italia. Un vino particolarmente apprezzato dal mondo femminile al quale anche noi abbiamo deciso di dare soddisfazione con "Stille di Vanità". Un vino rosato per il quale abbiamo studiato anche una colorazione più prossima ai gusti femminili con tendenze cromatiche tendenti al violetto invece del solito color salmone. Da quest'anno abbiamo introdotto l'utilizzo della "Giara in terracotta con rivestimento in cera d'api"; un concetto derivato dal Portogallo, adatto a esaltare quelle note speziate, di cannella e pepe rosa, così apprezzate dall'universo femminile". Terzoni Anfora1 cibus

- Conclusione -
40.000 bottiglie di vino prodotte ogni anno, un'equilibrata gamma di prodotti composta da bianchi, rossi, rosati e passiti. E' questo il frutto della passione a vinificare le uve raccolte nei 7 ettari di vigneto che adornano il centro aziendale a sua volta immerso nei Colli Piacentini. Un distretto suggestivo dove la tradizione si è preservata quasi intatta e l'innovazione tecnologica ha sempre le porte aperte, soprattutto nella casa vinicola della famiglia Terzoni Claudio.

Terzoni vigneti1 cibus

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Domenica, 27 Aprile 2014 10:31

Master of Wine. Firenze batte Bordeaux

 

8° Simposio Mondiale dell’INSTITUTE OF MASTERS OF WINE. A Firenze dal 15 AL 18 maggio l’evento realizzato grazie all’Istituto del Vino Grandi Marchi con 413 iscritti di cui 118 Masters. 

(Firenze, 24 aprile 2014). Con 413 partecipanti, di cui 118 Masters of Wine, Firenze batte Bordeaux mettendo a segno un’edizione record dell’8° Simposio mondiale del vino dell’Institute of Masters of Wine (Firenze, 15-18 maggio). Nel 2010 la capitale francese del vino aveva raccolto 311 iscritti, per il debutto italiano dei ‘guru’ mondiali del vino Firenze è sold out con 413 partecipanti da 32 Paesi, di cui 118 Masters. “L’edizione da record dell’ottavo Simposio mondiale che per la prima volta viene organizzato in Italia grazie alla collaborazione con l’Istituto Grandi Marchi - ha detto Piero Antinori, Presidente dell’Istituto del Vino italiano di qualità Grandi Marchi - dimostra l’interesse a conoscere meglio e approfondire le nostre produzioni da parte dei Masters of Wine, che sono i maggiori esperti internazionali del settore, in grado di influenzare i canali di sbocco di tutta la filiera: dall’horeca ai media, dalle aste ai distributori e importatori di tutto il mondo, dai mercati emergenti a quelli più consolidati.  C’è molta attesa per questa edizione italiana – ha concluso Antinori -  e sono certo che tutti trarremo benefici da questo importante evento”.

Per Jean-Michel Valette MW, presidente dell'Institute of Masters of Wine: “Il Symposium di Firenze rappresenta una pietra miliare per la nostra missione di promozione dell’eccellenza, dell’interazione e dell’apprendimento nel mondo globale del vino. Il fatto di riunire un gruppo eterogeneo di opinion leader provenienti da tutti i settori della realtà vinicola, permetterà ai partecipanti di godere di una privilegiata via d’accesso alle ultime novità in termini di pensiero ed innovazione, per non parlare dell’opportunità unica di fare network ai più alti livelli di influenza e conoscenza nel mondo del vino e nei settori ad esso correlati”.

“Identità, innovazione e immaginazione” sono le parole chiave del Simposio quadriennale che dopo Bordeaux, Napa Valley, Vienna, Perth e Oxford arriva a Firenze grazie alla collaborazione con l’Istituto Grandi Marchi che comprende le 19 aziende icona dell’enologia made in Italy (Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Ca’ del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi) che insieme raggiungono i 500milioni di euro di cui il 60% realizzato all’estero, con un’incidenza del 6,5% sul valore complessivo dell’export nazionale.

Institute of Masters of Wine

Il titolo di Master of Wine è internazionalmente riconosciuto come il più importante nel mondo del vino. Istituito nel 1953, è assegnato a professionisti di tutta la comunità internazionale vinicola, che dimostrino sia conoscenze teoriche che capacità pratiche nell’arte, nella scienza e nel business del vino e che si impegnino per l'eccellenza professionale.

Istituto del Vino - Grandi Marchi

Domenica, 27 Aprile 2014 09:48

Vini. Il Metodo Ancestrale di TerraQuilia

 

 

Successo per il Metodo Ancestrale di TerraQuilia al Vinitaly 2014

 

Modena, 24 aprile 2014 - 

Successo per il Metodo Ancestrale di TerraQuilia al Vinitaly 2014

Per il primo anno all’appuntamento di Veronafiere, la cantina di Guiglia ha attirato l’attenzione di importatori italiani e esteri presentando alcune tra le sue etichette più significative

Interesse e curiosità al Vinitaly 2014 per l’interpretazione di Lambrusco e Pignoletto firmata TerraQuilia. L’azienda vitivinicola di Guiglia, nel corso della 48esima edizione dell’appuntamento di Veronafiere, ha illustrato il processo produttivo che caratterizza la sua produzione, il Metodo Ancestrale.

 

La cantina, presente nell’area espositiva della F.I.V.I. - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, ha presentato alcune etichette del proprio catalogo vini, che sono state degustate e apprezzate da un pubblico di visitatori e importatori, sia italiani che esteri. Si tratta del Falconero Zero Lambrusco dell’Emilia IGT e de L’Ancestrale Nativo Bianco dell’Emilia IGT, frizzanti secchi a Metodo Ancestrale, e il Falconero Lambrusco Selezione 24 mesi, vino a rifermentazione naturale in bottiglia con sedimento realizzato con il medesimo processo produttivo.

 

Il Metodo Ancestrale è un sistema che grazie all’utilizzo di tini a temperatura controllata permette di rallentare e infine bloccare la fermentazione, conservando un contenuto di zuccheri sufficiente a garantire la ripresa della stessa dopo l’imbottigliamento, senza ulteriori aggiunte di zuccheri e lieviti. Tutti i vini frizzanti di TerraQuilia sono rifermentati in bottiglia secondo questo metodo; ad essi si affiancano inoltre vini frizzanti e spumanti denominati “Zero” nei quali, dopo una maturazione di diversi mesi sui lieviti indigeni, il sedimento viene eliminato mediante sboccatura “à la volée”.

 

“La nostra prima volta al Vinitaly è stata sicuramente una esperienza positiva – spiega Romano Mattioli, titolare di TerraQuilia – in linea con le nostre aspettative, soprattutto considerando il fatto che per questo anno abbiamo deciso di appoggiarci allo spazio espositivo della F.I.V.I. anziché partecipare con uno stand proprio. Domenica pomeriggio, momento in cui abbiamo avuto l’opportunità di presentare i nostri vini e il nostro metodo produttivo, siamo riusciti ad attirare l’interesse di alcuni importatori italiani e inglesi”.

 

Situata sulle colline di Guiglia, in provincia di Modena, TerraQuilia nasce dieci anni fa per volere dell’imprenditore Romano Mattioli. I vigneti TerraQuilia si estendono su un terreno misto di argilla e sasso arenario a 450 metri sul livello del mare, nelle vicinanze del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, massima espressione di un micro territorio incontaminato perfettamente in sintonia con la filosofia produttiva della cantina, che concluderà quest’anno il processo di conversione in azienda biologica avviato nel 2012.

 

Per maggiori informazioni: www.terraquilia.it 

 

 

 

 


  

 

 

Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari  forestali, Maurizio Martina, è stato istituto il Comitato scientifico del Padiglione del Vino dell'Expo 2015. Tra i rappresentanti del mondo vivitinicolo, anche Veronafiere la quale con Vinitaly supporta da quasi mezzo secolo l'imprenditorialità e l'export del settore.

Verona, 15 aprile 2014. Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, è stato nominato con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari forestali, Maurizio Martina, componente del Comitato scientifico del Padiglione del Vino dell'Expo 2015. Il decreto di costituzione del Comitato affida ai membri designati l'elaborazione delle linee strategiche e il compito di valutare le idee progettuali da promuovere nell'ambito del Padiglione del Vino.

Oltre al direttore generale di Veronafiere, fanno parte del Comitato: Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, con funzione di presidente, Raffaele Borriello, vice capo di Gabinetto del Ministero delegato all'Expo 2015, con funzioni di coordinatore, Piero Antinori, presidente Istituto Vino Italiano di Qualità – Grandi Marchi, Diana Bracco, commissario generale di sezione per il Padiglione Italia, Carlo Guerrieri Gonzaga, presidente Comitato Grandi Cru, Ruenza Santandrea, presidente Gruppo Cevico, Lamberto Vallarino Gancia, presidente Federvini, Domenico Zonin, presidente Unione Italiana Vini.

La nomina di Giovanni Mantovani arriva a pochi giorni dall'annuncio, fatto dal Ministro Maurizio Martina, dell’incarico a Vinitaly di realizzare e gestire il Padiglione del Vino, sulla base della convenzione siglata tra Padiglione Italia e Veronafiere. «La scelta di Vinitaly – aveva sottolineato a Vinitaly il Ministro Martina – è una scelta di competenza, esperienza e professionalità, fatta nella consapevolezza che possa assicurare al vino Italiano una importante e adeguata rappresentazione nell’ambito di Expo Milano 2015. Vinitaly è la manifestazione che più di ogni altra ha scandito e accompagnato l’evoluzione del sistema vitivinicolo nazionale e internazionale, contribuendo negli anni a rendere il vino una delle più coinvolgenti e dinamiche realtà del settore primario».

«L'istituzione del Comitato scientifico – afferma all'indomani della sua nomina Giovanni Mantovani – è un passo molto importante verso la realizzazione del Padiglione del Vino. L'ampia rappresentatività delle migliori componenti del mondo vitivinicolo italiano, unita alla nostra esperienza maturata con Vinitaly e attraverso la piattaforma di servizi all'estero per la promozione del vino italiano sapranno dare a questo simbolo del made in Italy la migliore visibilità all'interno di Expo 2015, al fine di favorire un ulteriore sviluppo dell'export delle nostre aziende».

Grazie ai numeri realizzati nell'edizione appena conclusa, Vinitaly si è confermato anche quest'anno la piazza di incontro più importante a livello internazionale per i professionisti del vino: 4.100 espositori su 100.000 metri quadrati netti di superficie espositiva; 155.000 visitatori in crescita del 6% rispetto all'anno precedente; 55.000 buyer e operatori esteri, saliti al 36% del totale.

Servizio Stampa Veronafiere

Sabato, 12 Aprile 2014 11:13

Il Lambrusco secondo Stralvè

 

Di Chiara Marando – Parma 12 Aprile 2014

Lavorare non deve per forza essere noioso, a volte le passioni possono diventare un vero e proprio mestiere che ci rende soddisfatti e ci porta ad investire tanta energia positiva in quello che facciamo. Non sempre è possibile, anche questo è vero, ma quando accade il risultato fa la differenza.

Per i ragazzi del Bar Stralvè  Food and Coffee, a pochi passi dal centro storico di Parma, la passione è come l’aria, ogni giorno rappresenta una continua novità, un mettersi alla prova per inventare, sperimentare e coinvolgere la clientela. E non è un caso che la schiera di affezionati avventori sia ormai numerosa, una piccola famiglia allargata…molto allargata. Loro sono Giacomo, Massimo e Matteo, una triade dalla vitalità contagiosa, perfetti intrattenitori meticolosamente attenti ad ogni minimo dettaglio. Il filo conduttore di ogni proposta è quello di ricordare i sapori del passato, quelli legati al territorio, e fonderli con i nuovi, nella consapevolezza che solo conoscendo le origini si può andare avanti e creare qualcosa di originale, anche in cucina. Insomma, non un semplice bar, ma una piccola torrefazione artigianale dove poter assaporare un caffè da veri intenditori, fermarsi per mangiare qualcosa, gustare gli ottimi salumi della zona  e sorseggiare profumati vini e sfiziosi aperitivi. Il tutto con il sorriso.

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Su queste basi, e grazie ad una notevole intraprendenza, è nato un cocktail firmato Stralvè che, per la sua forza innovativa e piacevolezza, ha vinto al Salone di Torino 2010 il Premio Speciale della Critica come Miglior Aperitivo d’Italia della FIEPET (Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici): il Lambarone o per meglio dire la Spuma di Lambrusco, un mix tra dolce ed amaro fresco ed estremamente gradevole al palato.

Per coloro che amano cimentarsi in esperimenti da veri barman a casa, Giacomo ci ha svelato la sua ricetta e mostrato come prepararlo.

Ingredienti per la Spuma di Lambrusco:

350cl di Lambrusco

200 ml di panna vegetale oppure soia

Ingredienti per il cocktail:

¼ di Campari

¼ di Martini Rosso

¼ di succo d’arancia

¼ di Spuma di Lambrusco

Per chi desidera un drink più alcolico le proporzioni sono 1/3 per tutti gli ingredienti e solo una spruzzata di succo di arancia alla fine.

Preparazione:

Si inizia con la Spuma versando all’interno di un sifone d’acciaio il lambrusco e la panna vegetale. Si chiude, si agita energicamente per amalgamare gli ingredienti e si manda a pressione. Il tutto deve essere a freddo.

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In uno shaker si uniscono poi il Campari, il Martini, il succo d’arancia ed il ghiaccio. Anche in questo caso servirà energia per shakerare  e creare un composto omogeneo.

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Eliminate il ghiaccio e distribuite il liquido nei bicchieri. Infine completate con la spuma ed una scorza di arancia per guarnire.

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Stralvè Food and Coffee

Via Emilia Est, 35, 43100 Parma

Tel. 0521 469037

www.stralve.com

 

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Raccolti i pareri di espositori e buyer sia nazionali che esteri.

Verona, 9 aprile 2014. Vinitaly 2014 proficuo per espositori e buyer esteri, soddisfatti della qualità della manifestazione e degli incontri business. A Vinitaly Buyer’s Lounge, la nuova area dedicata ai contatti di affari di Vinitaly, è stato organizzato un fitto calendario di matching commerciale tra selezionati operatori esteri e cantine all’interno dell’area Taste&Buy e continuo è stato l’afflusso all’Enoteca realizzata con i vini appositamente pensati per i mercati internazionali e messi in degustazione dalle cantine che hanno aderito agli appuntamenti b2b. Organizzati da Vinitaly anche gli appuntamenti business per conto di alcune collettive, tra cui Regione Veneto e Sicilia.

 Vinitaly Buerys’ Lounge è un’iniziativa nata dal potenziamento dell'incoming realizzato da Veronafiere in collaborazione Vinitaly International, con i suoi delegati in oltre 60 Paesi e con l'Ice e con il Ministero dello sviluppo economico; quest’ultimo ha permesso la partecipazione di buyer da Australia ed Hong Kong.

Complessivamente l’attività di incoming ha potenziato la presenza di operatori del trade da Svizzera, Germania, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Paesi Balcanici, Romania, Bulgaria, Polonia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Ucraina, Russia, Paesi Baltici, Kurdistan, Paesi Scandinavi, Ungheria, Portogallo, Repubblica Ceca, India, USA, Canada, Paesi ASEAN, Corea, Giappone, Cina, Sud Africa, Israele, Camerun, Paesi area Mediterranea, Centro e Sud America e  Australia.

Successo anche per Vinitalybio, l’altra novità di questa edizione di Vinitaly. «Un successo straordinario – ha affermato Paolo Carnemolla, presidente di FederBio  – che testimonia anzitutto la validità di una scelta che ha puntato sulla certificazione come elemento distintivo e di trasparenza. Presenti durante tutta la durata della manifestazione numerosi operatori e buyer, sia italiani che esteri. Le numerose richieste di adesione per la prossima edizione danno anche la misura del valore della collaborazione fra FederBio e Veronafiere nello sviluppo di un progetto che certamente ha grandi potenzialità».

Grande affluenza nel nuovo padiglione Vininternational, dedicato agli espositori esteri. L’interesse per i vini degli altri Paesi produttori si è evidenziato anche con il “tutto esaurito” delle degustazioni organizzate dalle aziende presenti.

La soddisfazione per i risultati della 48a edizione di Vinitaly si può leggere nelle dichiarazioni rilasciate da alcune importanti cantine espositrici e buyer esteri.

Dichiarazioni espositori

Jacopo Biondi Santi, vincitore del Premio Internazionale Vinitaly 2014 per la sezione Italia e titolare dell’omonima azienda: «Per noi è andata benissimo. Abbiamo visto tutti gli importatori, con una buona presenza dalla Cina al Brasile, dal Canada agli Stati Uniti. Anche sul piano dell’affluenza è stato un Vinitaly da record. Abbiamo avuto afflusso continuo allo stand, nonostante avessimo quadruplicato gli spazi. Si è trattato di visitatori qualificatissimi, anche sul piano italiano e speriamo che sia l’inizio della ripresa del mercato interno».

«Tanta Italia di ottima qualità e molto estero, anche tedeschi» per Chiara Lungarotti, ma anche per Luisa Marinoni, responsabile ufficio marketing Italia di Cavit, questa edizione di Vinitaly si è caratterizzata con «un numero di buyer esteri maggiore rispetto agli altri anni».

Per Marta Gaspari, responsabile marketing di Donnafugata, «le presenze estere sono buone e la manifestazione è andata bene. Vinitaly si conferma una rassegna molto importante, anche rispetto ad altre».

Per Enrico Viglierchio, direttore generale di Castello Banfi: «È stata un’ottima fiera, sia per il mercato nazionale, con una presenza di operatori sempre più qualificati, sia per l’estero, con buyer dagli Stati Uniti e da tutti quei mercati che guardano con interesse al vino italiano. Estremamente positivo l’entusiasmo che si è respirato a questo Vinitaly».

«Crediamo molto in Vinitaly, per noi momento topico dell’anno, esattamente come la vendemmia e l’assemblea dei soci – ha detto Fabio Maccari, direttore generale Gruppo Mezzacorona –. Quest’anno abbiamo deciso di rinnovare totalmente lo stand ed è stato un successo di visitatori italiani ed esteri. Abbiamo presentato due nuovo prodotti e le proposte sono state recepite in maniera entusiastica. Un bilancio più che positivo, anche per effetto di un mercato che ho visto vivace».

Per Michele Bernetti, titolare di Umani Ronchi, «Vinitaly si conferma una manifestazione di livello, con un numero interessante di contatti stranieri, dall’Australia alla Svizzera: fondamentale per noi, che esportiamo il 75% della produzione».

Ivo Basile, direttore della comunicazione di Tasca d’Almerita, esprime un «ringraziamento a Veronafiere per il supporto sul piano logistico, che conferma la grande attenzione verso gli operatori per il buon esito della manifestazione».

«Rispetto allo scorso anno c’è stata una affluenza molto superiore e anche la qualità dei contatti è stata interessante, con operatori inglesi, olandesi, americani, giapponesi – dice Doriano Marchetti, presidente Terre dei Cortesi Moncaro – e si notano una maggiore positività e un interesse crescente da parte dei consumatori».

Per Anselmo Guerrieri Gonzaga, Tenuta San Leonardo: «La manifestazione è andata molto bene e grazie a Vinitaly in quattro giorni si riesce a fare il giro del mondo, un valore aggiunto per chi esporta il 50% della produzione come noi. Sono aumentati gli operatori professionali».

Soddisfazione anche a Vivit, con Federico Pignati, presidente del consorzio Terroir Marche e fra i soci di Aurora: «È stata la nostra prima volta a Vinitaly ed è stata una grande sorpresa per noi. È stato un vero boom per interesse, affluenza, contatti, visitatori italiani ed esteri, con una grande affluenza di buyer da Nordamerica, Germania, Danimarca, Olanda e Nord Europa».

Dichiarazioni buyer esteri

Brad Jensen, fondatore dell’americana Bon Vivant con un giro di affari di 2 milioni di dollari e vendite in molti Stati degli Usa, intervistato durante una delle degustazioni di Taste & Buy, l’iniziativa di Vinitaly all’interno del nuovo International Buyers’ Lounge, ha chiuso accordi con due nuovi contatti: «A New York ma anche in altre città i consumatori stanno scoprendo e iniziano a guardare oltre al Pinot Grigio e al Chianti. Io cerco cantine familiari, biologiche, sostenibili e di tutti i prezzi, fino al top».

Per la canadese Barbara Philip, unica Master of Wine donna del Paese e portfolio manager per la distribuzione e responsabile per le selezioni di vino europei del British Columbia Liquor Branch - Bcldb (con un volume di affari di un milione di dollari), già a Vinitaly nel 2012, il Salone veronese «è un momento importante per conoscere piccoli produttori e per partecipare ai seminari organizzati da Vinitaly, perché è importante imparare e capire i prodotti». Tornerà nei prossimi anni.

Yvonne Cheung, sommelier di Upper House di Hong Kong ha messo l’accento sulla varietà dei vini italiani: «C’è così tanto vino qui a Vinitaly che mi piacerebbe poter rimanere un mese intero. Ho trovato molti vini di tutti i tipi e di tante regioni; esplorare è stato fantastico». Di Hong Kong anche James Elliot Faber, sommelier al Yardbin/Ronin, che «cercherà di essere a Vinitaly ad ogni opportunità, perché ci sono ancora molti vini da conoscere e a cui dare visibilità».

Il grande interesse del mercato di Hong Kong per i vini italiani è testimoniata anche da Christian Pillsbury, managing director di Applied Wines: «Conosco abbastanza bene i vini più noti a livello internazionale, non vedevo invece l’ora di scoprire nuove regioni come Sardegna, Umbria , Calabria, Emilia-Romagna e di conoscere meglio questi vini. Non mi aspettavo però di scoprire cose nuove  delle regioni più famose che già amo. I tasting che ho seguito hanno davvero aperto la mia mente al concetto di qualità. Venire a Vinitaly è stata per me una grande opportunità».

La grande varietà di territori e vini italiani è stata una scoperta anche per Esther Lee, executive director di Amber Wines, aziende distributrice con base ad Hong Kong: «Ho trovato molta più diversità di quanto mi immaginavo. Una volta eravamo orientati sulle regioni vinicole più importanti  d’Italia, ma ora sappiamo molto di più delle regioni meridionali della penisola».

Tra i nuovi mercati di consumo potrebbe essere anche annoverata la Spagna, dove la cultura del vino è radicata ma dove i vini italiani non sono ancora molto conosciuti nella loro grande varietà. Due importatori presenti durante i giorni di manifestazione, Pyrénées (holding da un miliardo di euro con circa 15-20 milioni di vino, attivo nella grande distribuzione di alta gamma) e Good&Quality (specializzata in consumi gourmet con circa 1 milione di euro di fatturato in prodotti vinicoli), hanno definito Vinitaly «impressionante» per tutto quello che offre. Per Rafael Buerba Moreno di Food&Quality, a Vinitaly anche nel 2013, «quest’anno c’è ancora maggiore qualità e quantità dei contatti. La preferenza va verso i piccoli produttori che fanno qualità e per il rapporto più amicale che si può instaurare». Piccoli produttori, ma anche grandi, invece, per Albert Sabì di Pyréenés, che auspica attività di promozione del vino italiano in Spagna, rivolte al consumatore finale, per migliorarne la conoscenza e creare una domanda. (Verona Fiere)

Servizio Stampa Veronafiere

 

 

 

La rassegna conferma la sua leadership di principale piazza di affari internazionale del vino -


Verona 9 aprile 2014 - 

La rassegna conferma la sua leadership di principale piazza di affari internazionale del vino, con un aumento degli operatori del 6% per un totale di 155.000 presenze in 4 giorni di manifestazione. Importante la crescita in termini numerici e qualitativi dei buyer esteri, saliti a 56.000 rispetto ai circa 53.000 del 2013, raggiungendo un’incidenza del 36% sul totale.

«Alla vigilia di un EXPO che siamo pronti ad affrontare insieme a tutti gli attori coinvolti nel progetto – ha affermato Ettore Riello, presidente di Veronafiere durante l’incontro con Renzi – , non possiamo che esprimere la nostra profonda e sincera gratitudine  per il supporto che abbiamo trovato nelle più alte cariche istituzionali. Altro evidente segno di questa attenzione è stata la sempre importante partecipazione  a questa 48ª edizione del Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro, del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, del Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, del Ministro dell’Interno Angelino Alfano e del Sottosegretario di Stato Giuseppe Castiglione.  Il Ministro Martina, in particolare, non solo ha presidiato tutti i giorni di attività ma, con tutto il suo staff ha contribuito a portare al Vinitaly temi e appuntamenti di grande rilevanza per il settore, a ulteriore conferma della concreta e reale vicinanza del suo Ministero ai reali bisogni del comparto».

L’appuntamento con la 49ª edizione di Vinitaly è in programma a Veronafiere dal 22 al 25 marzo 2015.

 

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