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Domenica, 15 Novembre 2015 09:17

Firmato decreto Fondo Latte

Martina: 55 milioni di euro per sostegno alla liquidità, alla ristrutturazione del debito e agli investimenti degli allevatori. Un intervento che si aggiunge alla cancellazione dell'Imu sui terreni e dell'Irap.



Roma 09 novembre 2015 -

 Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato firmato dal Ministro Maurizio Martina il decreto attuativo del Fondo Latte.
"Il Fondo latte - ha dichiarato il Ministro Martina - sarà uno strumento utile per sostenere la liquidità, la ristrutturazione dei debiti e gli investimenti degli allevatori italiani. Si tratta di un intervento da 55 milioni di euro che rientra nel nostro Piano straordinario per il settore lattiero e si aggiunge alla cancellazione dell'Imu sui terreni, dell'Irap e all'aumento della compensazione Iva al 10% approvati con la legge di Stabilità. Siamo in campo con tutti gli strumenti a disposizione per sostenere il reddito degli allevatori che affrontano in questo momento una situazione di mercato preoccupante".

Il fondo latte, in particolare, prevede interventi per la ristrutturazione del debito, come l'abbattimento dei costi di garanzia e interessi nel limite del de minimis, e per favorire gli investimenti attraverso la possibilità di accedere al Fondo credito Ismea.
Ufficio Stampa MIPAAF

Tranne la notizia di un secondo segnale di vitalità del Parmigiano Reggiano, tutto il resto del settore lattiero caseario sembra congelato. Confermati i listini del latte spot, del burro e delle panne. Niente di nuovo nemmeno per il Grana Padano a conferma che, nonostante l'Annus Horribilis dei duri, la sofferenza è stata maggiormente sentita da parte del formaggio emiliano.

di Virgilio 11 novembre 2015

LATTE SPOT Conferma dei listini per tutte e tre le categorie di Latte Spot presi in considerazione alla borsa di Verona. Entrando nel dettaglio, il latte crudo spot nazionale è stato quotato tra 36,09 e 37,63€/100 litri di latte. Fermo anche latte intero spot estero dopo il rimbalzo registrato l scorso lunedì 2 novembre (34,02 e 35,5 €/100 litri di latte). Infine è tra 19,15 e 20,18 €/100 litri di latte la quotazione relativamente al latte scremato pastorizzato di provenienza estera.

BURRO E PANNA Anche per il burro sembra sia giunto un momento di stabilità dei listini. Confermate le quotazioni di tutte e quattro referenze milanesi. Identici segnali di stabilità si sono riscontrati relativamente allo zangolato oggetto di contrattazione a Parma e a Reggio Emilia, così come pure per le creme e la panna a uso alimentare milanese e veronese.

Borsa di Milano 09 novembre:
BURRO CEE: 2,85€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,54€/Kg.

Borsa Verona 09 novembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.

Borsa di Parma 06 novembre:
BURRO ZANGOLATO: 1,40€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 10 novembre
BURRO ZANGOLATO: 1,40 - 1,40€/kg.

GRANA PADANO Listini ancora inchiodati ai valori che ricorrono ormai da molti mesi per il Grana Padano. Il 9 mesi di stagionatura è ancorato al prezzo di 6,30 - 6,40€/Kg mentre il 15 mesi e oltre segna, per l'ennesima volta, un un prezzo all'ingrosso compreso tra 7,05 e 7,70€/kg. Come facilmente si evince dal grafico il prezzo attuale è tornato a intersecare la linea del minimo raggiunta lo scorso anno proprio sul finire del mese di ottobre.

GP 46 2015

PARMIGIANO REGGIANO Inaspettata vitalità è stata invece registrata relativamente al Parmigiano Reggiano in questo ultime due settimane. +033% e +0,29% l'incremento registrato a Parma per il 12 mesi e per il 24 mesi di stagionatura rispettivamente. La quotazione perciò si attesta tra 7,50 e 7,80 per il 12 mesi e tra 8,55 e 8,85 per il 24 mesi.

Un'"euforia" che potrebbe essere determinata dalle notizie fuori mercato come ad esempio di un prossimo ritiro AIMA o piuttosto per "fare bilancio".

 

PRRE 46 2015

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 08 Novembre 2015 09:26

Nuova Zelanda: aumentano le vacche macellate

Dopo due anni di flessione del prezzo del latte (-50%) si assiste a un notevole incremento di bovini mandati al macello. Più 27% l'incremento dei capi da latte macellati rispetto il 2014.

di Clal Team Modena.
Per la prima volta da 24 anni, in Nuova Zelanda il numero di vacche da latte macellate è cresciuto rispetto all'anno precedente. In confronto al 2014 è stato inviato al macello il 27% di vacche in più, un aumento in valori assoluti di 253 mila animali.

Questo è l'effetto del consistente calo nel prezzo del latte, che nel paese oceanico si è ridotto del 50%.

È chiaro che due annate produttive con prezzi del latte bassi a causa della consistente offerta mondiale ed a fronte di una ridotta domanda da parte dei Paesi importatori, hanno spinto gli allevatori ad eliminare le vacche meno produttive ed anche quelle manze che normalmente sarebbero rimaste in stalla per la rimonta.
Si stima che circa 100 mila siano stati i giovani animali inviati al macello nel terzo trimestre dell'anno, pari al 39% del totale macellato nel periodo.
La crescita nella macellazione coincide poi con l'aumento nel prezzo della carne.

Nuova Zelanda produzioneLatte variazione
(Clal 26 ottobre 2015 - fonte AgriLand)

di Clal Team Modena - Le importazioni della Cina nel mese di Settembre 2015 confrontate con Settembre 2014 sono aumentate in volume relativamente a Latte per l'infanzia (+66.0%), Burro (+48.3%), WMP (+41.8%), Latte sfuso e conf. (+25.8%), SMP (+16.3%), Formaggi (+12.1%), Polvere di Siero (+5.9%).

I principali Paesi esportatori di Latte sfuso e conf. nei primi 9 mesi del 2015 (anno in corso) sono:
Germania, le cui esportazioni – pari al 48% della quota di mercato – sono aumentate del 34.8%
Australia, le cui esportazioni – pari al 15% della quota di mercato – sono aumentate del 52.3%
Nuova Zelanda, le cui esportazioni – pari al 13% della quota di mercato – sono aumentate del 45.4%
Francia, le cui esportazioni – pari al 4% della quota di mercato – sono diminuite del 49.6%
Italia, le cui esportazioni – pari al 4% della quota di mercato – sono aumentate del 180.1%

I principali Paesi esportatori di Formaggi nei primi 9 mesi del 2015 (anno in corso) sono:
Nuova Zelanda, le cui esportazioni – pari al 49% della quota di mercato – sono aumentate del 23.7%
Australia, le cui esportazioni – pari al 19% della quota di mercato – sono diminuite del 23.1%
USA, le cui esportazioni – pari al 16% della quota di mercato – sono diminuite del 6.6%
Danimarca, le cui esportazioni – pari al 4% della quota di mercato – sono aumentate del 151.5%
Italia, le cui esportazioni – pari al 3% della quota di mercato – sono aumentate del 51.6%

Cina import1 Formaggi

Cina import2 latte Confezionato

(Clal News 22 ottobre 2015)

Mercoledì, 04 Novembre 2015 08:38

Segnali di ripresa per il Parmigiano?

Si arresta, almeno nella 45esima settimana, l'ascesa dei derivati del latte. Burro, panna e crema confermano i listini precedenti. Il latte spot invece guadagna circa 50 centesimi seppure limitatamente all'intero pastorizzato spot di provenienza estera.

di Virgilio 4 novembre 2015

LATTE SPOT Lieve segnale di ripresa del latte spot limitatamente al latte intero pastorizzato spot di provenienza estera (Germania e Austria). Invariati invece i listini del crudo spot nazionale il quale, peraltro, il segnale lo aveva rilasciato la scorsa settimana (19,15-20,18 €/100 litri latte). Invariato anche il latte scremato pastorizzato spot estero. Nello specifico il latte crudo spot nazionale è stato quotato tra 35,09 e 37,63€/100 litri di latte. In ragione del recupero di 1,52% registrato lo scorso lunedì il latte intero spot estero colloca i listini tra 34,02 e 35,5 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Una settimana di sospensione per il burro milanese che mantiene invariati i listini registrati alla 44esima settimana .Come era stato previsto invece lo angolato parmense ha recuperato, lo scorso 30 ottobre, 5 centesimi affiancando così lo zangolato reggiano a 1,40€/kg. Al palo anche la panna e le creme a uso alimentare che confermano le quotazioni precedenti

Borsa di Milano 02 novembre:
BURRO CEE: 2,85€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,54€/Kg.

Borsa Verona 02 novembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.

Borsa di Parma 30 ottobre:
BURRO ZANGOLATO: 1,40€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 03 novembre
BURRO ZANGOLATO: 1,40 - 1,40€/kg.

GRANA PADANO Ancora nessun segnale proveniente dal Grana Padano. Listini ancora inchiodati ai valori che ricorrono ormai da molti mesi. Per la cronaca il 9 mesi di stagionatura rimane ancorato al prezzo di 6,30 - 6,40€/Kg mentre il 15 mesi e oltre segna nuovamente il listino compreso tra 7,05 e 7,70€/kg,

PARMIGIANO REGGIANO Lieve segnale di ripresa del Parmigiano Reggiano che guadagna 5 centesimi sia per il 12 che per il 24 mesi di stagionatura. Alla piazza di Parma il 12 mesi è stato quotato tra 7,45 e 7,80 €/Kg mentre il 24 mesi tra 8,50 e 8,85€/Kg.

PRRE 45 2015

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Cereali, scambi limitati e mais in crescita. Lattiero-caseario sempre in crisi tranne il burro. Basta con la carne ora mangiamo insetti. Il primo Parmigiano Reggiano per gli ebrei. Expo2015 chiude con oltre 21 milioni di pubblico. Che fine ha fatto la Grecia? Sarà la Polonia il prossimo obiettivo?
(in allegato il formato pdf scaricabile)

SOMMARIO Anno 14 - n° 44 01 novembre 2015
1.1 editoriale Che ne è della Grecia? Sarà la Polonia il prossimo obiettivo della ferocia europea?
3.1 cereali Cereali, scambi limitati tranne per il mais dove il prezzo tende a salire.
4.1 Lattiero caseario Diagramma piatto per i duri e l'irresistibile ascesa del burro.
5.1 alimentazione e salute No alla carne rossa, Sì a OGM e insetti.
5.2 latte parmigiano reggiano Prezzo a riferimento del latte industriale per la campagna casearia 2014 II quadrimestre
6.1 Latte e organizzazioni Latte, Caselli: bene la nascita della prima Associazione di organizzazioni di produttori.
6.2 parmigiano reggiano Novità, la prima forma di "Parmigiano Reggiano" per gli Ebrei osservanti
7.1 nomine Maurizio Danese nuovo Presidente di Veronafiere
7.2 Expo2015 Expo, superati i 21 milioni di visitatori
8.1 Mais e soia Mais e Soia dati previsionali 2015 - 2016
9.1 promozioni "vino" e partners

Cuvus 44 2015COPrid

Domenica, 01 Novembre 2015 10:12

Stabilito il prezzo a riferimento del latte

Prezzo a riferimento del latte industriale per la campagna casearia 2014 II quadrimestre. Presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia, in conformità a quanto previsto dal regolamento e dagli accordi interprofessionali tra le Associazioni dei produttori assistiti dalle Organizzazioni professionali agricole da una parte, gli industriali ed artigiani trasformatori dall'altra, si è pervenuti alla determinazione - a valere per tutta la provincia di Reggio Emilia - del prezzo "a riferimento" del latte ad uso industriale conferito ai caseifici nel periodo 1/5-31/08/2014 nella misura di:

€ 42,90 il q.le, IVA compresa e franco stalla

Il pagamento del latte sarà corrisposto: 60 giorni dalla pubblicazione (30/10/ 2015)

(La quotazione del precedente quadrimestre era superiore di 1,85 euro al quintale)

Latte, Caselli: bene la nascita della prima Associazione di organizzazioni di produttori. Cinque le Op fondatrici dell'organismo che ha sede in Lombardia, ma è operativo anche in Piemonte ed Emilia-Romagna. Caselli: Ora altre adesioni per dare più competitività al settore

Bologna- "Il riconoscimento della prima Associazione di Organizzazioni di produttori del latte è un fatto importante, l'indicazione di una via maestra che va percorsa per dare competitività a un settore che sta attraversando una congiuntura non facile, in Italia e in Europa". Così l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli commenta la nascita dalla AOP Latte Italia, riconosciuta ieri da parte di Regione Lombardia, ma operativa anche in Emilia-Romagna e in Piemonte.

"Si tratta di un'associazione di cui fanno parte anche produttori emiliano-romagnoli – ricorda Caselli - e il mio auspicio è che ora alle cinque Op fondatrici se ne possano aggiungere altre, per dare ancora più forza all'organismo. Non dimentichiamo infatti che l'agricoltura contrattualizzata è il primo strumento per sostenere la competitività dei produttori di latte, migliorando la programmazione e la contrattazione del prodotto. Questo riconoscimento dimostra che gli strumenti messi in campo dalla nuova OCM possono funzionare e premia lo sforzo da molti anni messo in campo anche da Regioni come l'Emilia-Romagna per l'aggregazione economica del mondo agricolo, portando a risultati significativi per contrastare la volatilità dei prezzi. Tutto ciò è tanto più vero in un settore quale quello lattiero-caseario che in tutta Europa sta facendo i conti con la non facile transizione dal regime delle quote latte".

(Fonte Regione Emilia Romagna 29 ottobre 2015)

Cielo sempre coperto sui grana che sembra non intendano schiodarsi dalle quotazioni minimali. I derivati del latte invece mostrano un sempre più marcato indirizzo positivo con il Burro in solida ripresa seguito dalle creme a uso alimentare che, nonostante la maggiore volatilità dei prezzi, mantengono una tendenza positiva.

di Virgilio 28 ottobre 2015

LATTE SPOT Pressoché invariati rispetto la precedente settimana i listini del latte spot. Unica variazione registrata ha interessato il latte crudo spot nazionale che ha guadagnato 51 centesimi sul valore massimo (+0,70%) collocandosi nel range di prezzo tra 36,09 e 37,61€/100 litri di latte. Invariati invece i prezzi relativi al latte intero pastorizzato di provenienza estera (33,51-34,54€/100 litri di latte) e il latte pastorizzato scremato estero anch'esso inchiodato a 19,15 - 20,18€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA prosegue l'inarrestabile ascesa dei listini di burro. Altri 5 centesimi conquistati nel corso dell'ultima ottava per tutte le referenze trattate a Milano. Identico incremento anche per lo zangolato di creme fresche di Parma che, con ogni probabilità, replicherà anche nella prossima seduta per replicare il prezzo di Reggio Emilia che nella giornata di ieri ha aggiornato i listini a 1,40€/Kg segnando un recupero di ulteriori 5 centesimi.
Nessuna variazione invece è stata segnalata per le panne a uso alimentare dalle sedi di trattativa di Milano e di Verona.
Borsa di Milano 26 ottobre:
BURRO CEE: 2,85€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,54€/Kg.
Borsa Verona 26 ottobre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.
Borsa di Parma 23 ottobre:
BURRO ZANGOLATO: 1,35€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 27 ottobre
BURRO ZANGOLATO: 1,40 - 1,40€/kg.

GRANA PADANO Diagramma sempre piatto per il Grana Padano nelle due conformazioni di 9 e 15 mesi e oltre di stagionatura. Nello specifico perciò il 9 mesi di stagionatura rimane fissato al prezzo di 6,30 - 6,40€/Kg e il 15 mesi e oltre nell'intervallo compreso tra 7,05 e 7,70€/kg, confermando il momento di crisi che sta investendo il settore e in particolare i formaggi duri.

PARMIGIANO REGGIANO Se il Grana Padano piange non ride certamente il Parmigiano Reggiano che, con i suoi elevati costi di produzione, soffre ancor più del padano questo momento di profonda crisi. 7,40-7,75 il listino del 12 mesi di invecchiamento e 8,45-8,80€/kg l'intervallo di prezzo che qualifica il 24 mesi di stagionatura del re dei formaggi.

(in galleria immagini i grafici CLAL)

Latt spot 44 2015

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 25 Ottobre 2015 09:45

Il latte Bio viaggia in controtendenza

Il comparto lattiero-caseario "bio" si colloca al terzo posto, dopo ortofrutta e derivati dei cereali, per apprezzamento del consumatore. Dalla ricerca Ismea che verrà presentata a Cremona (28-31 ottobre 2015) emergono prospettive di crescita sensibili in ragione di una positiva dinamica dei consumi.

Roma, ottobre 2015
Un settore in espansione, quello del lattiero caseario bio, che nonostante la delicata situazione degli allevamenti in tutta Europa può contare su prospettive di crescita anche grazie a una dinamica dei consumi positiva.

Questa la sintesi dell'analisi condotta da Ismea e che verrà presentata alla prossima edizione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte (CremonaFiere, 28-31 ottobre 2015) durante il convegno organizzato in collaborazione con l'ente fieristico cremonese e in programma per il 28 ottobre alle ore 14.30 presso la Sala Guarneri.
Per la prima volta l'Ismea focalizza i numeri e le dimensioni dell'allevamento biologico italiano, proponendo anche una stima del valore alla produzione e analizzando il gap dei prezzi alla stalla tra latte bio e convenzionale.

In base ai dati Sinab (Sistema nazionale di informazione sull'agricoltura biologica del Ministero per le Politiche agricole) il patrimonio nazionale dei bovini da latte bio, raggiunge oggi circa le 45mila unità, pari al 20% di tutto il bestiame bovino presente negli allevamenti biologici. Riguardo alla produzione di latte, la stima elaborata da Ismea parla, per il 2014, di un quantitativo totale superiore ai 300 milioni di litri per un valore alla produzione di 158milioni di euro, con un premium price riconosciuto alla stalla del 28% superiore a quello destinato al latte convenzionale.

"Un segnale incoraggiante - sottolinea Ezio Castiglione Presidente di Ismea - che marca una netta controtendenza rispetto alla situazione di grave difficoltà in cui versa il settore lattiero caseario convenzionale. L'effetto sinergico della fine delle quote latte, embargo russo e la frenata delle domanda cinese ha compromesso pesantemente le remunerazione alla stalla, richiedendo misure di urgenza a sostegno del settore, come il Piano latte promosso dal ministro Martina. Anche sul fronte dei consumi - ha precisato Castiglione - il latte e derivati bio hanno chiuso il primo semestre del 2015 con una crescita della spesa di oltre il 4% a fronte dell'andamento negativo delle vendite del lattiero caseario nel suo complesso."

Complessivamente, si evince dall'analisi, gli italiani hanno speso per latte e derivati bio 100 milioni di euro nel 2014. Una cifra destinata a crescere visto il trend positivo degli acquisti anche nei primi sei mesi del 2015. Più nel dettaglio avanza a ritmo particolarmente sostenuto lo yogurt (+10,4%) accanto a variazioni positive ma meno importanti per formaggi e latticini (+2,1%) e latte fresco (+0,7% ). L'unico dato negativo riguarda il latte Uht, che risulta il flessione del 4,4%.
Dall'indagine Ismea è infine emerso non solo che il consumatore italiano riconosce in media un premium price a yogurt e latte fresco bio, rispetto al convenzionale, rispettivamente del +30% e del +20%, ma che il comparto lattiero-caseario rappresenta la terza categoria bio dietro quella dell'ortofrutta e dei derivati dei cereali, coprendo una quota pari al 10-11% del totale delle referenze biologiche.

(Fonte Ismea 16 ottobre 2015)

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