Osservatorio Smart AgriFood. Il digitale migliora la competitività dell'agroalimentare italiano. L'agricoltura 4.0 in Italia vale già 100 milioni di euro.
Oltre 300 soluzioni Smart AgriFood in Italia: le tecnologie digitali garantiscono più qualità dei prodotti e più efficienza nella filiera. Meno dell'1% della superficie coltivata è gestito con l'Agricoltura 4.0. Cruciale per lo sviluppo la raccolta dei dati: nei campi utilizzate soprattutto soluzioni di Internet of Things, analytics e software di elaborazione. La spinta innovativa delle startup: 481 nuove imprese internazionali dal 2011 nell'AgriFood, l'12% è italiano.
Milano, 23 gennaio 2018 - Dai sensori nei campi a quelli sui trattori, dai droni in campo alla logistica controllata, dallo smart packaging alle etichette intelligenti: sono oltre 300 le applicazioni di Smart AgriFood già diffuse in Italia tra produzione, trasformazione, distribuzione e consumo. Soluzioni che migliorano la competitività del settore agroalimentare italiano, garantendo più qualità ai prodotti e ottimizzazione delle filiere. E che, grazie al digitale, possono contribuire a far partecipare il nostro Paese alla sfida della crescita alimentare globale.
L'Agricoltura 4.0 - l'utilizzo di diverse tecnologie per migliorare resa e sostenibilità delle coltivazioni, qualità produttiva e di trasformazione, nonché condizioni di lavoro – ha un mercato in Italia di circa 100 milioni di euro, il 2,5% di quello globale: nonostante i benefici in termini di riduzione dei costi, di qualità e resa del raccolto, la diffusione di queste soluzioni è ancora limitata e oggi meno dell'1% della superficie coltivata complessiva è gestito con questi sistemi. Molte PMI italiane si stanno attivando nella trasformazione digitale dell'agroalimentare, ma una forte spinta innovativa proviene dalle nuove imprese, con 481 startup internazionali Smart AgriFood nate dal 2011 ad oggi, di cui 60, ben il 12%, italiane.
Sono alcuni dei risultati della ricerca dell'Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net)* e del Laboratorio RISE dell'Università degli Studi di Brescia presentati oggi al convegno "Coltiva dati. Raccogli valore. La trasformazione digitale dell'agroalimentare".
"L'innovazione digitale nell'agroalimentare si manifesta dalla produzione in campo alla distribuzione alimentare, passando per la trasformazione e può garantire competitività ad uno dei settori chiave per l'economia italiana, che contribuisce per oltre l'11% del PIL e per il 9% sull'export – afferma Filippo Renga, Condirettore dell'Osservatorio Smart AgriFood -. Lo Smart AgriFood da un lato può ridurre i costi di realizzazione di prodotti di alta qualità, dall'altro far crescere i ricavi grazie ad una maggiore riconoscibilità o garanzia, ad esempio con sistemi di anticontraffazione o di riduzione dei prodotti non conformi esportati. Ma l'innovazione digitale consente anche di intervenire a supporto dell'intera filiera, garantendo sostenibilità a tutti gli attori del settore, inclusa la produzione in campo".
"Perché le tecnologie digitali dispieghino completamente il proprio potenziale però occorre che si realizzino alcune condizioni – avverte Andrea Bacchetti, Condirettore dell'Osservatorio Smart AgriFood -. Innanzitutto, è necessaria l'estensione della banda larga ed extra-larga anche alle zone rurali per garantire l'interconnessione della filiera. Poi, servono sensibilità, competenza e propensione all'investimento da parte delle imprese, un fatto non scontato, considerando le esigue dimensioni medie. Infine, è imprescindibile la competenza degli operatori sia dell'offerta sia della domanda".
Agricoltura 4.0 – Le tecnologie dell'agricoltura di precisione (che sfrutta Internet of Things e Big Data Analytics) e quelle dell'agricoltura interconnessa (il cosiddetto Internet of Farming) costituiscono l'Agricoltura 4.0 che, attraverso l'analisi incrociata di fattori ambientali, climatici e colturali, consente di stabilire il fabbisogno irriguo e nutritivo delle coltivazioni, prevenire patologie, identificare infestanti prima che proliferino, compiere interventi mirati, risparmiare di tempo e risorse, incidere sulla qualità dei prodotti, oltre a migliorare la resa delle coltivazioni e le condizioni di lavoro. L'Osservatorio Smart AgriFood ha censito 220 soluzioni offerte in Italia da più di 70 aziende, di cui soltanto l'11% abilita l'Internet of Farming, mentre l'89% supporta verticalmente l'agricoltura di precisione. Circa l'80% delle soluzioni offerte è applicabile in fase di coltivazione e solo il 12% in quella di pianificazione. La grande maggioranza delle soluzioni, il 73%, sfrutta dati e analytics, il 41% l'Internet of Things e il 57% sistemi software di elaborazione e interfaccia utente.
La maggior parte delle soluzioni (50%) è utilizzabile a prescindere dal settore agricolo, mentre il 27% è specificamente rivolto all'ortofrutticolo, il 25% al cerealicolo, il 16% al vitivinicolo. In termini di attività, il 48% delle soluzioni abilita mappatura e monitoraggio di terreni e coltivazioni, il 42% monitoraggio e controllo del movimento e delle attività di macchine e attrezzature in campo e il 35% irrigazione e fertilizzazione mirata.
"I soli trattori in Italia generano oltre 1 milione di Gigabyte in un anno, a cui si aggiungono i dati ambientali, di magazzino, degli allevamenti e quelli più generali di carattere aziendale, ma oggi queste informazioni sono scarsamente valorizzate – afferma Filippo Renga -: sono fondamentali la raccolta dei dati, la loro integrazione e valorizzazione all'interno delle aziende agricole e delle filiere. È necessario cioè che le aziende adottino una logica di piattaforma integrata, per far confluire al proprio interno i dati, elaborarli e armonizzarli per supportare decisioni e azioni tempestive".
L'adozione dell'agricoltura 4.0 in Italia incontra diversi ostacoli. Innanzitutto una barriera culturale nei confronti dell'innovazione e una limitata consapevolezza dei benefici, ma anche una certa immaturità da parte degli attori dell'offerta, che solo oggi si stanno strutturando per offrire soluzioni effettivamente in linea con i fabbisogni delle aziende, abituate a intrattenere relazioni con pochissime e consolidate aziende (es. concessionario di fiducia, agronomo amico di famiglia). C'è poi la ridotta dimensione media delle aziende agricole, con la difficoltà a investire e apprezzare i benefici delle tecnologie di precisione. "Per questa ragione emerge con forza la necessità di lavorare sulla formazione ma prima ancora sulla sensibilizzazione delle aziende agricole - dice Andrea Bacchetti - che devono poter apprezzare appieno i benefici potenziali della rivoluzione 4.0, toccando con mano i benefici concreti ottenuti da chi ce l'ha già fatta".
Più qualità – L'innovazione digitale consente oggi alle aziende agroalimentari italiane di migliorare la qualità su tutte le dimensioni dell'Eptagono della Qualità Alimentare, ed in particolare nella valorizzazione dell'origine dei prodotti, sul processo produttivo garantito e nella sicurezza alimentare. L'analisi condotta dall'Osservatorio su 57 case study evidenzia infatti che le tecnologie oggi consentono alle aziende agroalimentari di migliorare e innovare la qualità in diversi modi.
Il 51% delle aziende ha utilizzato le tecnologie digitali per valorizzare la qualità di origine, in particolare nel caso dei prodotti ad alto valore aggiunto (ad es. vino, cacao, caffè); il 46% si è servito del digitale per migliorare la sicurezza alimentare; il 25% si è concentrata sui metodi di produzione, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti legati all'impatto ambientale, al benessere degli animali e alle tradizioni agroalimentari dei diversi territori; nel 12% dei casi, infine, le aziende hanno impiegato la tecnologia per migliorare la qualità del servizio, adottando soluzioni innovative per comunicare ai consumatori informazioni di prodotto (consigli nutrizionali) e di processo (origine, tracciabilità e impatto ambientale).
Migliore tracciabilità - Il digitale interviene in maniera sostanziale nella tracciabilità alimentare, riducendo i costi, aumentando i ricavi e rendendo più efficienti i processi: il 36% delle aziende agroalimentari analizzate dall'Osservatorio grazie a soluzioni digitali ha riscontrato una riduzione dei tempi e dei costi legati ai processi di raccolta, gestione e trasmissione dei dati. Benefici a cui si aggiungono i vantaggi della disponibilità di dati e informazioni e la possibilità di trasferire valore lungo la filiera.
Gli strumenti più utilizzati per migliorare la tracciabilità sono i barcode (39%), gli RFId (Radio-Frequency Identification, 32%) sistemi gestionali (32%), i Big Data (30%), la tecnologie mobile (21%), mentre tecnologie innovative come l'IoT e la blockchain sono ancora poco esplorate. I settori più interessati dall'innovazione tecnologica per la tracciabilità sono quello ortofrutticolo (30%), la filiera delle carni (23%), i prodotti lattiero-caseari (14%) e caffè - cacao (12%), ma sta interessando in maniera trasversale tutte le filiere.
Le startup – Sono 481 le startup internazionali Smart AgriFood individuate dall'Osservatorio nate dal 2011 ad oggi, di cui il 12% italiane. Escludendo quelle che si occupano di eCommerce, sono 182 le startup internazionali che operano nella filiera e hanno raccolto finanziamenti per 637 milioni di dollari. Fra queste, ben l'11% è italiano, a dimostrazione che il nostro Paese - a differenza di altri settori - non ha affatto un ruolo marginale, anche se il finanziamento medio ricevuto (0,7 milioni di dollari, 14 milioni complessivi) è circa sei volte inferiore alla media mondiale. Invece, sono 218 le startup internazionali dedicate all'eCommerce, finanziate con 2,7 miliardi di dollari complessivi.
L'area con la maggior presenza di startup è costituita dagli Stati Uniti (52% delle 182 startup internazionali), che dimostrano di essere anche quella con la maggior propensione all'investimento nelle nuove imprese (82% dei finanziamenti totali). Una buona parte delle startup offre soluzioni tecnologiche trasversali a più settori sia nella produzione in campo (42%) sia nella trasformazione dei prodotti alimentari (16%). Tra i settori verticali, il più rilevante è l'ortofrutticolo, con il 17% delle startup internazionali e il 28% dei finanziamenti complessivi. La stessa tendenza di riscontra nel panorama italiano, dove i settori specifici riscuotono minore interesse nonostante la loro importanza per l'economia del Paese: anche in Italia il settore più importante è l'ortofrutticolo (14% delle startup italiane), seguito dal vitivinicolo (9%) e dal cerealicolo (7%).
L'agricoltura di precisione e la qualità alimentare sono gli ambiti applicativi più esplorati dalle startup AgriFood (rispettivamente dal 45% e dal 25% delle nuove imprese internazionali) e più interessanti per gli investitori (37% e 34% dei finanziamenti complessivi). In Italia, invece, la qualità e sostenibilità ambientale è l'ambito in cui le startup sono più attive, con il 50% dei finanziamenti raccolti, seguito da agricoltura di precisione (35%) e qualità alimentare (29%).
*L'edizione 2017 dell'Osservatorio Smart AgriFood è stata realizzata in collaborazione con Almaviva, Ama, CRIT – Polo per l'innovazione digitale, Linea Com, Microdata, Oleificio Zucchi, SDF, Unitec, GS1, Penelope, SIA, TeamSystem, Unicredit, Vecomp Software, Systematica-Tec, Auricchio, BCube, Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona, Latteria Soresina, Latteria PLAC – Cremona, SovacoPlast.
( www.osservatori.net 23 gennaio 2018)
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La School of Management del Politecnico di Milano, costituita nel 2003, accoglie le molteplici attività di ricerca, formazione e alta consulenza, nel campo dell'economia, del management e dell'industrial engineering, che il Politecnico porta avanti attraverso le sue diverse strutture interne e consortili. La Scuola ha ricevuto nel 2007 il prestigioso accreditamento EQUIS. Nel 2009 è entrata per la prima volta nel ranking del Financial Times delle migliori Business School europee. Nel Marzo 2013 ha ottenuto il prestigioso accreditamento internazionale da AMBA per i programmi MBA e Executive MBA. La Scuola può contare su un corpo docente di più di duecento tra professori, ricercatori, tutor e staff e ogni anno vede oltre seicento matricole entrare nel programma undergraduate. La Scuola è membro PRME, Cladea e QTEM. Fanno parte della Scuola: il Dipartimento di Ingegneria Gestionale e MIP Graduate School of Business che, in particolare, si focalizza sulla formazione executive e sui programmi Master.
Gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net) nascono nel 1999 con l'obiettivo di fare cultura in tutti i principali ambiti di Innovazione Digitale. La Vision che guida gli Osservatori è che l'Innovazione Digitale sia un fattore essenziale per lo sviluppo del Paese. La Mission degli Osservatori è produrre e diffondere conoscenza sulle opportunità e gli impatti che le tecnologie digitali hanno su imprese, pubbliche amministrazioni e cittadini, tramite modelli interpretativi basati su solide evidenze empiriche e spazi di confronto indipendenti, pre-competitivi e duraturi nel tempo, che aggregano la domanda e l'offerta di innovazione digitale in Italia. Gli Osservatori sono ormai molteplici e affrontano in particolare tutte le tematiche più innovative: Agenda Digitale, Artificial Intelligence, Big Data Analytics & Business Intelligence, Cloud Transformation, Cloud nella PA, Contract Logistics, Digital Thinking for Business, Digital Transformation Academy, Digital Insurance, eCommerce B2c, eGovernment, Enterprise Application Governance, Export, Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b, Fintech & Digital Finance, Food Sustainability, Gestione Progettazione e PLM (GeCo), Gioco Online, HR Innovation Practice, Industria 4.0, Information Security & Privacy, Innovazione Digitale in Sanità, Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, Innovazione Digitale nel Retail, Innovazione Digitale nel Turismo, Innovazione Digitale nell'Industria dello Sport, Internet Media, Internet of Things, Mobile B2c Strategy, Mobile Banking, Mobile Payment & Commerce, Multicanalità, Omnichannel Customer Experience, Professionisti e Innovazione Digitale, Smart Agrifood, Smart Working, Startup Hi-tech, Startup Intelligence, Supply Chain Finance.
Apple punta sulla salute digitale: gli utenti potranno scaricare automaticamente sull'iPhone la propria cartella clinica con dati sanitari come i risultati delle analisi del sangue o i vaccini, per conservarli e per mostrarli facilmente a un dottore o ai familiari.
L'ultima funzione, lanciata per ora in fase di test negli Stati Uniti, fa parte delle novità di iOS 11.3, l'aggiornamento del sistema operativo di iPhone e iPad che tra l'altro introdurrà anche le funzioni legate al controllo della batteria e delle prestazioni del proprio smartphone promesse da Apple dopo essere stata investita dalla bufera per gli iPhone "rallentati" in caso di batterie non più al top. In arrivo pure nuove Animoji, le icone animate sugli iPhone X, e funzioni più avanzate per la realtà aumentata.
La versione 11.3 di iOS, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è disponibile da ieri per gli sviluppatori, mentre per tutti gli utenti arriverà in primavera. La nuova funzione "sanitaria" lanciata da Apple sarà integrata nell'applicazione Salute e permetterà agli utenti di trasferire sul proprio iPhone i dati clinici direttamente da ospedali e dottori.
Apple sottolinea che i dati medici dei suoi utenti saranno criptati e archiviati localmente sugli smartphone, quindi nessun dato sarà accessibile alla compagnia californiana a meno che non sia l'utente a decidere di condividerli. All'iniziativa, ha già aderito una dozzina di istituti sanitari americani.
(Fonte: Lo Sportello dei Diritti)
di Guido Zaccarelli - L'orizzonte è una stretta linea di confine che unisce e separa due mondi tenendoli in contatto da un punto: un mondo reale e un mondo ideale al quale l'uomo tende alla ricerca di nuovi orizzonti di conoscenza.
Il mondo celeste e il mondo delle idee come Platone li descrive nel Fedro pensando all'iperuranio, ciò che sta sotto e ciò che sta sopra al nostro mondo sensibile che l'uomo vive a stretto contatto con la realtà proiettato a modificarne le sembianze per renderlo aderente alle proprie aspettative.
Le idee sono il punto di arrivo e di partenza a cui l'uomo tende per dare forma al mondo reale. Difficile stabilire in quale punto si trova quando l'orizzonte si sposta sempre più in avanti e il mondo reale deve correre sempre più veloce per seguire il mondo delle idee, altrui, per non perdere il passo e farsi trovare impreparato innanzi agli accadimenti.
In questo mondo le idee avanzano e l'uomo al seguito per dare un senso al suo cammino alla ricerca di un perché ignoto che muta ogni giorno le proprie sembianze.
La tecnologia è il punto di questo nuovo orizzonte che prende forma nel mondo delle idee pronto a disegnare confini sempre più lontani ma pronti a condizionare la vita dell'uomo proiettandole in un quotidiano sospeso tra idee e realtà. Un mondo virtuale lontano dal ritmo delle stagioni che vive di luce riflessa emessa dai segnali luminosi dei bit che affiancano l'uomo in una corsa contro il tempo e dove il tempo ha perso il senso del fluire delle cose.
Un punto, il mondo virtuale, che separa l'uomo dal passato, sospeso tra idee e realtà, dove la parola era il frutto dell'incontro diretto e non mutuato tra persone. La parola aveva un senso e viveva di luce propria illuminata dall'emozione del momento pronta a seguire la strada delle idee in un continuo andirivieni con la realtà.
Mondi che ora convivono in uno stesso punto pronti a sfidarsi in una alternanza di ruoli per primeggiare alla ricerca di una identità universale, per dare origine ad un mondo possibile, più umano e meno tecnologico, per donare all'uomo il profumo del vivere insieme, incontrarsi in una piazza reale per vivere il senso di appartenenza che lo sguardo e la parola sono in grado di offrire: oppure il suo esatto contrario dove tutto sarà dominato dal bit?
La scoperta di Little Foot avvenuta di recente in Sud Africa è il più completo fossile australopiteco mai scoperto fino ad ora e potrebbe essere in grado di fornire utili elementi alla nascita e allo sviluppo dell'uomo sulla terra. Un mondo reale che ogni giorno sorprende per i ritrovamenti del passato come sorprende per le scoperte verso il mondo futuro, entrambi in continuo contatto con il mondo delle idee, per donare all'uomo la possibilità di vivere la vita ideale e renderla prossima alla propria primordiale identità.
Handimatica torna a Bologna dal 30 novembre al 2 dicembre. La mostra-convegno dedicata alle tecnologie digitali al servizio della disabilità giunge all'XI edizione
4,1 milioni di persone, pari al 6,7% della popolazione, con una spesa pubblica pro-capite annua di circa 437 euro, nettamente inferiore alla media europea (535 euro): sono i numeri della disabilità in Italia, secondo il Censis*. Numeri destinati a crescere (secondo le stime del centro di ricerca infatti i disabili saranno 4,8 milioni nel 2020) di cui però l'opinione pubblica stenta a percepire la portata: un italiano su 4 afferma che non gli è mai capitato di avere a che fare con persone disabili, e la disabilità è percepita da 2 italiani su 3 essenzialmente come limitazione dei movimenti, mentre in realtà la disabilità intellettiva è più diffusa in età evolutiva e rappresenta l'aspetto più misconosciuto, al limite della rimozione.
Ecco perché HANDImatica, la mostra-convegno di Fondazione ASPHI dedicata alle tecnologie digitali al servizio della disabilità, in programma a Bologna dal 30 novembre al 2 dicembre prossimi, si configura come un importante riflettore acceso su un mondo che, se nell'infanzia e in età scolastica riesce ad ottenere attenzione e "cura", in età adulta pare dissolversi, con percentuali bassissime di impiego e scarsa capacità di inserimento sociale.
L'evento, realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, la supervisione scientifica dell'Università di Bologna, il partner tecnologico IBM, il patrocinio – tra gli altri - di FISH Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap, e FAND Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità, ed il sostegno di UniCredit, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Centergross, IMA P.M.I Digidoc e Sanofi Genzyme, si svolgerà negli spazi dell'Istituto di Istruzione Superiore Aldini Valeriani (via Bassanelli,9). Una scelta non casuale, quella di organizzare la manifestazione in un istituto scolastico, che risponde al desiderio di avvicinarsi concretamente ad un pubblico giovane: all'interno dell'istituto saranno ospitate le numerose aziende, i produttori e distributori specializzati che presenteranno le ultime novità tecnologiche, così come il ricco programma di eventi, tra convegni, seminari e laboratori.
Con circa 80 espositori, 20 tra convegni e seminari e 35 laboratori, HANDImatica rappresenta un punto di riferimento fondamentale sia per le persone con disabilità e loro famiglie, sia per il personale scolastico (dirigenti ed intero corpo docente), gli operatori sociali e sanitari, i responsabili di strutture per anziani, per il mondo del lavoro e della ricerca universitaria, istituzioni, ma anche per tutti quanti siano interessati a conoscere come le tecnologie possano incidere positivamente sulla qualità di vita, indipendenza e inclusione.
Fondazione ASPHI, nata nel 1980 allo scopo di promuovere l'integrazione delle persone disabili nella scuola, nel lavoro e nella società attraverso l'utilizzo delle tecnologie digitali, persegue da sempre l'obiettivo di costruire una società inclusiva, attraverso la capacità delle tecnologie di diventare facilitatori e di porsi al servizio di una società in cui ciascuno possa muoversi secondo le proprie personali abilità e specificità.
Tre le macro-aree tematiche in cui si raggruppano gli appuntamenti di HANDImatica, dai convegni ai seminari ai laboratori pratici: "Inclusione Scolastica", con l'ampio focus sulla didattica e l'insegnamento; "Inclusione Lavorativa" che include gli appuntamenti dedicati al disability management, e "Inclusione Sociale", per tutto ciò che concerne il mondo degli anziani e delle persone non autosufficienti.
Il convegno di apertura (giovedì 30 novembre, ore 10) affronta, in maniera trasversale ai tre ambiti di riferimento della manifestazione, il tema dell'Inclusione nell'era della robotica: un appuntamento che vedrà, tra gli altri, l'intervento di Roberto Cingolani, Direttore dell'Istituto Italiano di Tecnologia, che parlerà dell'utilizzo dell'ormai famoso robot R1 nella assistenza agli anziani e alle persone con disabilità.
Quello della robotica è un argomento di centrale interesse per Fondazione Asphi, che all'inizio dell'anno scolastico 2017-18 ha iniziato una collaborazione con le Aldini Valeriani-Sirani e con la IBM introducendo il TjBot, ideato dagli ingegneri IBM, il primo robot progettato per interagire in classe con insegnanti e studenti, per affiancarli e stimolarli nell'apprendimento: un esperimento didattico unico nel suo genere, anche perché saranno gli stessi studenti della scuola bolognese a costruire e programmare nei prossimi mesi i "fratelli" del robot-compagno di classe, con l'aiuto degli insegnanti e delle stampanti 3D in dotazione nei laboratori dell'istituto.
Il tema della robotica è al centro di diversi incontri: tra essi si segnala giovedì 30 novembre (ore 11) il laboratorio "Robotica ed autismo", durante il quale la Scuola di Robotica di Genova presenterà la propria quinquennale esperienza sull'utilizzo della robotica per migliorare le capacità di relazione e di linguaggio degli studenti con disabilità cognitive, con particolare attenzione all'autismo. E ancora sabato 2 dicembre alle 10 il convegno "Robotica, lavoro e disabilità: lo stato dell'arte per guardare al futuro", che rifletterà sul rapporto tra lavoro e robotica dal punto di vista del lavoratore con disabilità e del suo empowerment.
Proprio per porre l'accento sulla crescente importanza dei robots, la cui rapida e pervasiva diffusione sul mercato ha reso l'uso delle loro applicazioni una parte non trascurabile delle nostre azioni quotidiane, HANDImatica ha lanciato una Call for Robots, allo scopo di raccogliere soluzioni progettate per la disabilità: un'apposita commissione selezionerà le proposte ricevute, che saranno presentate durante la manifestazione in un'area dedicata. Hanno aderito tra gli altri l'Università di Pisa, il Politecnico di Milano e il Politecnico di Torino.
Il 1 dicembre HANDImatica ospiterà il convegno "Una scuola digitale inclusiva si può fare?", che vedrà alternarsi sul palco dei relatori sia i rappresentanti delle istituzioni (Loredana Leoni, Damien Lanfrey), sia gli esperti (Stefan VonPronzinski), sia le proposte e il punto di vista di chi quotidianamente vive la scuola, dirigenti, docenti e ragazzi. Si parlerà di Nuovi riferimenti normativi, del nuovo Piano Nazionale Scuola Digitale, di didattiche laboratoriali che mirano all'apprendimento per competenze, e di un modello di scuola inclusiva, capace di avvalersi del digitale per diventare più accogliente e attenta alle esigenze formative di tutti gli alunni, anche di quelli con disabilità o con Bisogni Educativi Speciali, come gli stranieri. Sette i tavoli di lavoro che elaboreranno proposte su diversi temi, per portarle poi all'attenzione di esperti (Dario Ianes) e dei referenti del MIUR nella persona del capo dipartimento Rosa De Pasquale e del Presidente di INDIRE, Giovanni Biondi. Un'occasione per fare il punto sulla situazione attuale e per ipotizzare linee di sviluppo su strategie, azioni concrete e percorsi per una scuola sempre
E ancora si segnalano i momenti laboratoriali e formativi per docenti, che guardano ad una scuola in grado di cogliere differenze e bisogni speciali e valorizzare le specifiche competenze, e che guardano ad esperienze come quella della flipped classroom in cui l'interazione tra studenti e insegnanti attraverso l'uso della tecnologia vuole superare la consueta interazione passiva per stimolare un apprendimento attivo e coinvolgente.
Al tema del lavoro e della disabilità è dedicata una giornata di aggiornamento e formazione sul disability management: venerdì 1 dicembre dalle 10.30 nel convegno "Persone con disabilità e lavoro: una parte del futuro" verranno presentate le più significative esperienze di politiche imprenditoriali rivolte non solo a lavoratori con disabilità riconosciute, ma anche verso coloro che per età o attività usurante, si trovano non più in grado di svolgere compiutamente il ruolo a loro richiesto. Un tema di fondamentale importanza in un momento in cui le condizioni culturali paiono favorevoli: la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, una più attenta sensibilità all'ambiente ed in generale al contesto, lo straordinario sviluppo delle tecnologie lasciano intravedere modalità più efficaci che in passato nella gestione delle persone con disabilità in Azienda.
Infine, non per importanza, ad HANDImatica si affronterà il tema della disabilità in età adulta e nella terza età. Da segnalare giovedì 30 novembre alle 10.30 il seminario "Adulti con disabilità in una società sempre più digitale", che intende esplorare le possibilità del digitale per sviluppare nei disabili adulti nuove competenze ed autonomie, oltre che maggiori possibilità di comunicazione e auto-determinazione. Non mancheranno gli strumenti sviluppati da alcuni Centri Riabilitativi della Regione Emilia Romagna per incentivare l'autonomia, dai computer touch ai sensori di movimento alle tastiere facilitate.
Venerdì 1 dicembre alle 10.30 "Anziani fragilità e tecnologie: "parliamo di esperienze, servizi e ricerche", in cui si confronteranno esperienze concrete di sistemi di cura e mantenimento della qualità della vita attraverso l'uso del digitale all'interno di centri diurni e residenze per anziani, al fine di garantire una longevità attiva, la gestione della fragilità e della non autosufficienza.
Il mondo dell'Università e della Ricerca è rappresentato dal CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica (CINI) che nel Convegno "Tecnologie Assistive per l'accessibilità alla Formazione: dalla scuola all'Università" presenterà le ricerche in atto per accedere al materiale didattico (libri di testo, articoli scientifici, grafici, etc.), con particolare riferimento agli studenti con disabilità sensoriali. Venerdì 1 dicembre ore 11.30.
Tra gli eventi va segnalato il seminario "Accessibilità dei servizi bancari e finanziari", giovedì 30 novembre ore 14.30, in cui daranno testimonianza di buone pratiche la Banca d'Italia, l'ABI, e gli Istituti bancari , Intesa San Paolo e Banco BPM.
*3° numero del «Diario della transizione» del Censis, 2014
Alla conferenza stampa erano presenti Giuseppe De Biasi, Capo di Gabinetto Città metropolitana di Bologna, Franco Bernardi, Presidente Fondazione ASPHI Onlus, Andrea Magalotti, Segretario Generale Fondazione ASPHI Onlus, Leonardo Gregianin, Territorial Development & Relations Manager Centro Nord UniCredit e Filippo Cipriani, Responsabile progetto Make to Care di Sanofi Genzyme.
HANDImatica 2017
Tecnologie digitali per una società inclusiva
30 novembre – 2 dicembre 2017
ITI Aldini Valeriani Sirani, via Sario Bassanelli, 9, Bologna
Un evento ideato e promosso da Fondazione ASPHI
Supervisione scientifica: Università degli Studi di Bologna
Con il contributo di: Regione Emilia-Romagna
Main partner: UniCredit, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Centergross, IMA P.M.I Digidoc, Sanofi Genzyme
Sostenitori: Aica, Almaviva, Cisco, IBM, Inail, Intesa San Paolo, Gruppo Unipol, Coopfond, Fondazione Giovanni Agnelli
Aderenti: Barilla, Brunello Cucinelli, Buzzi Unicem SPA, Chiesi Farmaceutici, Coop Alleanza 3.0, Dallara Automobili SpA, Gruppo HERA, Lavoropiù, Poste Italiane
Con il patrocinio non oneroso di: FISH Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap, FAND Federazione tra le Associazioni delle Persone con Disabilità, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Uici Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Lavoropiù, Associazione GLIC, Istituto per la Ricerca Sociale, AIDP Associazione Italiana per la Direzione del Personale, Eramiat, FLI Federazione Logopedisti Italiani, Gender Community Network, Legacoopsociali Emilia Romagna, AIF Associazione Italiana Formatori, ASTER. Rai Responsabilità Sociale, AITO Associazione Terapisti Occupzionali, CINI Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica, SIDiMa Società Italiana Disability Management, Cisl, FAV Scuola di Industrial Management Confindustria Emilia Area Centro, Jointly, Rotary – Distretto 2072: Emilia-Romagna e Repubblica di San Marino, CGIL, AICA Associazione Italiana per l'Informatica ed il Calcolo Automatico
"Ovh", il più grande server datacenter d'Europa, è down sin dalle prime ore di stamattina. Email e siti in tilt, disservizi in tutta Europa, Italia compresa. Stanno tornando alla "luce", da pochi minuti, i siti oscurati.
di LGC Parma 9 novembre 2017 - #ovhdown è l'hashtag più trendy della giornata. Alcuni guasti, non in correlazione tra essi, hanno abbattuto il più grade "server" europeo, il francese OVH. Un incidente che ha spento milioni di siti, anche molto importanti, e caselle mail in tutto il mondo.
Un inconveniente talmente grave da scomodare lo stesso di OVH. Octave Klaba, ceo dell'azienda di web hosting francese, spiega su Twitter che il problema elettrico nel data center di Strasburgo ha isolato tutta l'infrastruttura nella quale sono ospitati migliaia di siti italiani. In aggiunta a questo l'azienda con sede a Roubaix ha problemi su tutti i collegamenti in fibra ottica tra le varie sedi in tutta Europa, da Milano ad Amesterdam, da Parigi a Londra.
"Stiamo lavorando al loro ripristino – scrivono dalla società – Octave Klaba sta inviando aggiornamenti in tempo reale via Twitter e continuerà a farlo finché la situazione non sarò tornata alla normalità. I suoi aggiornamenti verranno man mano ripresi sulle pagine Twitter locali. Per avere un quadro in tempo reale della situazione potete seguirci su @ovh_it".
Solo in questo momento, stanno giungendo le prime informazioni sui ripristini dei vari siti incolpevolmente oscurati.
I siti web ospitati sull'infrastruttura OVH stanno quindi tornando visibili proprio in questi minuti.
Se il vostro sito non si dovesse visualizzare potrebbe essere necessario svuotare la cache del browser.
Sentenza Tribunale di Mantova: foto dei figli su Facebook solo con il consenso dell'altro genitore. "L'inserimento di foto di minori sui social network costituisce comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi"
Attenti a pubblicare su facebook le foto dei vostri figli.
Un genitore non può pubblicare sulle reti sociali foto dei figli minorenni senza il consenso dell'altro genitore, e le foto che sono già in rete vanno immediatamente rimosse.
Lo ha stabilito il Tribunale di Mantova con una sentenza del giudice Mauro Bernardi, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", riguardante il caso di due coniugi separati in cui il padre aveva richiesto la revisione dell'accordo sull'affido dei bambini e la loro residenza con la madre.
Nel ricorso l'uomo ha sottolineato il fatto che la madre, a cui erano affidati i due figli (uno di tre anni e mezzo e un altro di un anno e mezzo) aveva deciso di pubblicare le loro foto sul web. Il padre si era opposto e, quando le ha viste ancora sui social network, è ricorso al giudice.
Il Tribunale, infatti, ha ritenuto che l'inserimento delle foto dei figli minori sui social network nonostante l'opposizione di uno dei genitori integri violazione dell'art. 10 c.c., che vieta la pubblicazione di foto e immagini senza il consenso dell'avente diritto, nonché degli artt. 4, 7, 8 e 145 del Dlgs. 196/2003, riguardante la tutela della riservatezza dei dati personali, nonché degli artt. 1 e 16, 1° comma, della Convenzione di New York sui Diritti del Fanciullo (Conv. NY 20.11.1989, ratificata dall'Italia con l. 27.5.1991 n. 176) che entrerà in vigore l'anno prossimo.
«L'inserimento di foto di minori sui social network costituisce comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi - scrive il giudice - in quanto ciò determina la diffusione delle immagini fra un numero indeterminato di persone, conosciute e non, le quali possono essere malintenzionate e avvicinarsi ai bambini» non potendo, inoltre, trascurare il pericolo che qualcuno «con procedimenti di fotomontaggio», ne tragga «materiale pedopornografico da far circolare tra gli interessati».
Nonostante questo il giudice non ha ritenuto di modificare l'accordo sui figli.
Il nuovo device Apple vale effettivamente il prezzo? La recensione dell'iPhone X dopo pochi giorni di utilizzo.
6 novembre 2017
Dopo circa due mesi dal lancio, finalmente Apple rivela al mondo le piene potenzialità del suo iPhone X, in commercio dal 3 novembre, in 55 Paesi. Tante le persone in fila per acquistarlo, fra questi Raffaele, appassionato da anni del marchio della Mela e non nuovo ai "day one".
Pubblichiamo la sua recensione per i nostri lettori.
Dimensioni e display Super Retina
Sicuramente vincente è il form factor: iPhone X integra nelle dimensioni dei vecchi telefoni - non Plus - un display OLED full retina HDR ancora più grande di quello dei Plus a cui eravamo abituati, complice l'assenza delle cornici e del tasto home. Il display è nitido, i contrasti ottimi ed eccellente la resa, anche al sole.
design interamente in vetro e splendido display Super Retina da 5,8 pollici
Face ID
Straordinaria la presenza del sensore face ID che consente lo sblocco del dispositivo tramite tracciamento biometrico di 80.000 punti del volto, garantendo un riconoscimento nonostante barba baffi, capelli lunghi e accessori quali occhiali e capelli. Vi assicuro che funziona splendidamente.
Questo è sicuramente uno degli aspetti che colpisce di più e lascia spazio ad applicazioni della tecnologia biometrica anche in altri ambiti, quali quello della realtà aumentata.
Animoji
Stupende le Animoji: il vostro volto e la vostra voce saranno utilizzate per animare le classiche emoji in tempo reale e personalizzeranno i vostri video divertenti da inviare agli amici.
Fotocamere anteriore e posteriore con funzione "illuminazione ritratto"
Sensibili miglioramenti nella fotocamera posteriore da 12 megapixel con design innovativo e doppia stabilizzazione ottica dell'immagine. La fotocamera anteriore guadagna in termini di nitidezza e acquisisce la possibilità di avvalersi della profondità di campo per selfie davvero artistici.
fotocamera anteriore TrueDepth da 7MP e fotocamera posteriore da 12MP riprogettata con doppia OIS
Design all-screen
Impareggiabile la cura dei materiali e del design. Splendido il display all screen che segue esattamente le curve del dispositivo fin negli eleganti angoli smussati.
Batteria
Non ho ancora sperimentato a sufficienza sul campo la durata della batteria ma la sensazione è che si possa attestare ai livelli standard per gli smartphone odierni, arrivando tranquillamente a fine giornata con residuo di carica. Bisogna ricordare che molto spesso è il tipo di utilizzo che si fa del telefono ad essere problematico, non tanto la performance della batteria.
Difetti
Il prezzo - parte da 1.189 euro - non è un vero e proprio difetto se consideriamo che già agli albori della telefonia cellulare i telefoni più quotati si aggiravano intorno al milione di lire.
In definitiva iPhone X, più costoso di qualche centinaio di euro dei rivali più quotati, fa pagare senza dubbio il blasone che l'azienda di Cupertino porta con sé.
ALBUM. Questo tipo di messaggio truffaldino nasconde un'insidia. Fate attenzione. #essercisempre
Sms truffaldini per carpire i dati dei nostri dispositivi. Dietro falsi messaggi per la condivisione di album fotografici con Google Foto si nasconde l'insidia. L'allarme lanciato da Commissariato di PS On Line della Polizia Postale.
Lo "Sportello dei Diritti": cancellate i messaggi in questione e non cliccate sul link
Un'altra allerta in materia di tentativi di truffa attraverso messaggi apparentemente innocui sui nostri dispositivi è stata segnalata con un post sulla pagina Facebook della Polizia Postale "Commissariato di PS On Line – Italia" che ha evidenziato come attraverso questi sms che possono pervenire dai nostri contatti, del tutto ignari, possa nascondersi l'insidia di un hacker che tenta di accedere sul nostro dispositivo, con tutte le conseguenze del caso in termini di rischio di sottrazione di dati sensibili e credenziali bancarie.
In particolare, con l'allerta in questione vengono posti all'attenzione del pubblico i falsi messaggi per la condivisione di album fotografici con Google Foto. Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è sufficiente prestare attenzione quando ci giungono sms di questo tipo o messaggi tramite messaggerie istantanee, cestinarli immediatamente, non rispondere e non cliccare mai sui link. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.
Dall'Agente Lisa una allerta con consiglio - La Polizia postale ha messo a segno un bel colpo nella lotta al recentissimo malware che viene letteralmente inoculato nei Pc delle vittime grazie alle false mail che sono inviate a nome dell'Agenzia delle Entrate.
All'interno della mail c'è un file F24 opportunamente infettato dall'ideatore di questo phishing (e chi è abituato a pagare le tasse in banca con questi moduli è facilmente ingannabile) che serve appunto per carpire credenziali bancarie e indirizzi e-mail tra i quali quelli dei domini più noti e degli indirizzi pec usati da professionisti e uffici pubblici. La finalità infatti è anche quella di controllare un pc per utilizzarlo come testa di ponte per infettarne progressivamente altri.
Ovviamente il fatto che come mittente figuri falsamente l'Agenzia delle Entrate e che il veicolo del virus sia un modulo F24 serve apposta per ingannare anche quelli un pochino più attenti, sebbene ricordo sempre che l'Agenzia delle Entrate NON utilizza le e-mail per le comunicazioni se non quella certificata.
La Polizia postale, che sta ancora analizzando a fondo il virus, ha scoperto che si tratta di una evoluzione del precedente e mettendo in campo i suoi specialisti tecnici si è frapposta fra il pc infetto che doveva comunicare ai malfattori il buon fine dell'installazione del virus e appunto il centro di comando informatico della frode.
In questo modo i miei colleghi riescono a rintracciare le macchine infette, perché appunto sono loro a manifestarsi, e man mano avvisano i gestori di rete delle grandi aziende, o uffici pubblici, che ripuliscono dal virus l'installazione e in caso si tratti di privati attraverso l'IP contattano i provider. Immaginate la mole di lavoro.
Queste informazioni sono sicuramente interessanti per quelli di voi più pratici ma per tutti gli altri, dato che gli antivirus più usuali ancora potrebbero non essere aggiornati per questo recentissimo malware, a scanso di equivoci mi raccomando NON aprite mail che hanno come mittente quello segnalato dalla Polizia postale Chiaro?
Gli Emirati Arabi Uniti si dimostrano ancora una volta una nazione che, pur beneficiando di immense ricchezze derivanti dai suoi numerosi giacimenti petroliferi, non dorme sugli allori ma si proietta convinta verso il futuro, un domani che non potrà essere legato indefinitamente e in maniera esclusiva al benessere e all'economia basate sull'oro nero.
Come riportato da business.it, la piccola nazione araba punta con decisione sull'innovazione e sulla tecnologia e, per meglio seguire le trasformazioni del mondo che cambia e gli orizzonti di opportunità che presto potrebbero aprirsi, ha da poco nominato un ministro dell'Intelligenza Artificiale.
Si tratta del giovane ventisettenne Omar Bin Sultan Al Olama, il quale, a capo di questo nuovo e particolare ministero, primo al mondo nel suo genere, dovrà occuparsi di tutti gli aspetti che hanno a che fare con il mondo dell'Intelligenza Artificiale, delle sue potenzialità ai molteplici utilizzi, dai possibili sviluppi alle implicazioni etiche, morali e legali, nonché alle opportunità economiche che può generare.
L'obiettivo è quello di avere la possibilità di muoversi in anticipo rispetto al già rapido sviluppo tecnologico in questo campo, in modo tale da creare le giuste capacità di controllo e supervisione di un processo che porterà, nei prossimi anni, ad un sempre maggiore interesse verso questa tecnologia.
Si tratterà anche di sviluppare una giurisprudenza dedicata che faciliti l'utilizzo, sostenga i mercati e le attività economiche legate alle IA e preveda, limitandoli o addirittura prevenendoli, eventuali svantaggi ed aspetti deleteri per la popolazione, il mondo del lavoro ed il mercato futuri.
Si tratta di un annuncio, pur avvolto da un alone di eccezionalità e concezioni futuristiche straordinarie, del tutto in linea con le aspirazioni e i progetti di un paese che, appena qualche mese fa, aveva espresso la volontà di introdurre i primi poliziotti robot, da affiancare alle tradizionali forze dell'ordine umane, entro il 2030.
Appare sensato, quindi, che tali progetti debbano vedere la luce in una società già preparata culturalmente e con mezzi legislativi adeguati a tutto quello che il futuro delle IA riserverà nei prossimi anni.
Durante l'annuncio, il vice presidente e primo ministro Shaikh Mohammad Bin Rashid Al Maktoum ha sottolineato come la nomina del ministro dell'Intelligenza Artficiale segua la volontà dell'Emirato di confermarsi nazione all'avanguardia.
"Vogliamo che gli Emirati Arabi Uniti diventino il paese più preparato al mondo per quanto riguarda il settore dell'intelligenza artificiale," - ha detto Shaikh Mohammad Bin Rashid Al Maktoum – Questa non è che una nuova fase nella continua ricerca da parte degli Emirati di capacità, conoscenze scientifiche e tecnologie rivolte al futuro, così da preparare, mentre ci avviciniamo al centenario del nostro Stato, un futuro migliore per le nostre nuove generazioni."
Il lavoro che aspetta il giovane ministro Omar Bin Sultan Al Olama non sarà certo facile e, nonostante gli innovativi orizzonti da esplorare ed il fascino di una sfida che guarda al futuro, dovrà confrontarsi giornalmente con una tecnologia che fa passi da gigante in tempi brevissimi e che potrebbe radicalmente mutare nell'arco di pochi anni, con il pericolo di vanificare sforzi che al momento, sembrano necessari per cercare di comprendere e rendere positiva, per tutto il genere umano, una nuova tecnologia che però nasconde ancora tanti dubbi e possibili insidie.
Promossa da Cisl Emilia Centrale, Fnp, Anteas, e in collaborazione con il Siulp, si terrà martedì 24 ottobre, alle ore 20.30, presso l'auditorium del Centro congressi Simonazzi, in via Turri 55 a Reggio Emilia
REGGIO EMILIA, (19 ottobre 2017) – La rete e il mondo di internet nascondono pericoli e insidie nei quali spesso cadiamo senza accorgercene. Per imparare a prevenire truffe e reati informatici e conoscere il significato di termini come social network, web, email, Cisl Emilia Centrale, Anteas, Fnp Cisl Emilia Centrale, in collaborazione con il Siulp, il sindacato della Polizia di Stato, organizzano un ciclo di due conferenze dal titolo "Districarsi dalla rete" che si terranno presso l'auditorium del Centro congressi Simonazzi, in via Turri 55 a Reggio Emilia, martedì 24 ottobre e martedì 21 novembre alle ore 20.30.
Il primo incontro sarà tenuto da due esperti della polizia postale: Cosimo Matarrese, parlerà dei reati in generale e Mario Scarapellini approfondirà i reati informatici e le insidie della rete.
Le conferenze sono gratuite e aperte a famiglie, lavoratori, pensionati e a tutti coloro che vogliono imparare a navigare in rete in modo consapevole.
Grazie al programma della Regione, dal 16 al 20 ottobre 8 imprese super innovative potranno accedere ai servizi di business match in California.
L'assessore regionale Costi: "Dopo le startup, una nuova opportunità per le imprese emiliano-romagnole nel luogo in cui si concentrano risorse per investimenti, ricerca, partner strategici e contatti commerciali globali"
Bologna – C'è chi realizza droni a uso professionale e chi produce ozono per l'agricoltura e la medicina. Ma anche produttori di sistemi per il controllo a distanza di impianti o per la marcatura e codifica nel packaging, nonché soluzioni tecnologiche per il trasferimento automatico delle informazioni tra macchine senza l'intervento umano o super stampanti.
Sono alcuni dei settori produttivi in cui operano otto piccole e medie imprese, tecnologiche e innovative, dell'Emilia-Romagna che partiranno, lunedì 16 ottobre, alla volta della Silicon Valley. Il modello è quello già rodato dalla Regione, col supporto di Aster, con le due edizioni nel 2015 e 2016, in cui le startup emiliano-romagnole erano state inviate oltre oceano.
Negli Stati Uniti andranno Pmi della provincia di Ravenna (3 imprese), di Modena (2 imprese), di Bologna, Ferrara e di Piacenza. Le otto aziende, selezionate grazie al bando "Business match program in Silicon Valley", staranno in California fino al 20 ottobre, per partecipare a un programma intensivo che include formazione, incontri con investitori, incontri b2b e presentazioni a venture capitalist e investitori corporate, ma anche con l'opportunità di incontrare possibili partners o buyers.
Nel dettaglio le imprese selezionate sono:
- Met di San Lazzaro di Savena (Bo) che si occupa di apparecchiature generatrici di ozono per applicazione nel settore agroalimentare e medicale;
- Italdron di Ravenna che produce droni professionali;
- Xeo4 di Piacenza che opera nel campo della comunication M2M (machine to machine) e realizza soluzioni per il telecontrollo e monitoraggio di impianti remoti;
- Innetec di Ravenna impegnata nella gestione stampa, scansione e monitoraggio dei flussi documentali;
- Glassup di Modena impegnata nella realtà aumentata e smart glass;
- Complanet di Ravenna che opera nel campo della comunication M2M (Machine to machine) tra smart object e sensori;
- Topjet di Fiorano Modenese (Mo) attiva nelle soluzioni industriali di marcatura e codifica;
- weAR di Ferrara che si occupa di realtà aumentata e di soluzioni di location intelligence.
"A oggi sono 43 le startup emiliano-romagnole che hanno potuto confrontarsi e formarsi in California. Forti di questa esperienza positiva abbiamo deciso di ampliare le opportunità in Silicon Valley anche alle piccole e medie imprese del nostro territorio. Questo- ha detto l'assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi- per offrire la possibilità di diventare più competitivi e attrarre forme di collaborazione commerciale, produttive e di ricerca a livello internazionale. La Silicon Valley è il centro nevralgico dell'ecosistema mondiale di startup e innovazione dove si concentrano risorse per investimenti, ricerca, partner strategici e contatti commerciali globali".
La Regione, a partire dal 2015, ha avviato attività di internazionalizzazione del sistema produttivo, formativo e innovativo attraverso un'attività diretta in assenza di presidi nazionali, affidando ad Aster la gestione di tutti i progetti concentrati prevalentemente sulle startup hi-tech e sugli incubatori.
Quest'anno ha previsto di ampliare le attività per coinvolgere via via tutto il sistema innovativo regionale, a partire dalle imprese maggiormente innovative col programma "Business match per Pmi in Silicon Valley", con l'obiettivo di creare per le Pmi opportunità di affari preparandole alla globalizzazione ma anche contribuire a diffondere il modello del Silicon Valley mindset in Emilia-Romagna.
L'azienda ha conquistato il primo posto nella graduatoria dell'Emilia Romagna. Otterrà cospicui finanziamenti per il lancio del suo software di business intelligence.
Piacenza 2 ottobre 2017 - Una start-up piacentina, I-Charts srl, è risultata prima nella graduatoria per l'ottenimento di contributi per l'avvio e lo sviluppo di idee innovative da parte della Regione Emilia Romagna. Nove in totale le aziende ammesse al finanziamento, mentre sono trentanove le imprese la cui domanda di contributo non è stata accolta.
La commissione regionale ha voluto premiare I-Charts srl, riconoscendone il valore tecnologico e l'innovatività ed agevolando pertanto, con il contributo, lo sviluppo sul mercato mondiale.
La Regione ha giudicato di particolare interesse Wizchart, il prodotto informatico sviluppato dall'azienda piacentina; si tratta di un software di Business Intelligence e di visualizzazione grafica dei dati direttamente in Microsoft Excel.
Soprattutto è stata valutata positivamente la potenzialità di mercato di questo sistema "user friendly" che trova, in tutto il mondo, pochi competitor. Similari iniziative imprenditoriali si sono distinte, a livello internazionale, ed hanno già registrato risultati economici di grande valore.
«Con la digitalizzazione dei processi aziendali - dichiara l'amministratore, il piacentino dott. Roberto Savi - la quantità di dati a disposizione continua ad aumentare in modo esponenziale e le aziende hanno sempre più l'esigenza di trasformare questa enorme ed eterogenea massa di dati in informazioni per supportare il management nel delicato processo decisionale. La "mission" di I-Charts è quella di migliorare e promuovere la visualizzazione grafica dei dati direttamente in Office attraverso lo sviluppo e commercializzazione di un software di Data Visualization e Business Intelligence interamente integrato in Microsoft Office».
A proposito dell'esito delle graduatorie regionali Roberto Savi ha espresso la propria soddisfazione «per aver ottenuto questo importante riconoscimento dalla nostra Regione. Il contributo consentirà alla società di accelerare il lancio sul mercato mondiale del nostro innovativo software».
Wizchart oltre ad offrire le classiche funzionalità di Business Intelligence (quali la creazione di dashboard e rappresentazioni grafiche interattive dei dati) si contraddistingue rispetto alle piattaforme software concorrenti per la semplicità d'uso e la totale integrazione in Office. Vastissima la libreria di grafici (oltre 500) organizzata sia per funzione anziendale (strategia, controling, vendite, etc..) sia per tipo (barre, project management, organigrammi, treemap, funnel, etc.).
Grazie ai grafici di Wizchart è possibile rappresentare visivamente concetti complessi come ad esempio il conto economico o lo stato patrimoniale. Il software è dotato di una sofisticata ed innovativa interfaccia con PowerPoint per automatizzare la creazione e l'invio di presentazioni.
«Il mercato mondiale della Business Intelligence e della Data Visualization – sottolinea Carlo Alberto Uvezzi, Key Account Manager di I-Charts - è in continua espansione ed evoluzione e noi ci candidiamo a diventare nel giro di qualche anno un importante player internazionale. Siamo orgogliosi di poter dire che, con il nostro piazzamento al primo posto, Piacenza torna ad essere culla dell'innovazione».
(nella foto Carlo ALberto Uvezzi - in galleria immagini alcuni grafici prodotti con Wizchart)