Distribuzioni rivoluzionarie, alcune assunzioni e una nuova divisione per la telemedicina: così la Artech di Cavezzo, dopo la devastazione del 2012, torna a scommettere nel futuro. ll presidente Contini:“Risultato di sacrifici enormi e di duro lavoro, ancora neanche un euro dalle pratiche risarcitorie”

Modena, 30 Maggio 2016 -

Era il 29 maggio 2012 e, con la scossa di terremoto delle 9 di mattina che distrusse edifici e capannoni, della Artech di Cavezzo, piccola impresa distributrice di dispositivi biomedicali all’avanguardia come i cuori artificiali Jarvik 2000 e le protesi valvolari On-x, non rimase che un cumulo di macerie. “Dell’azienda – spiega Emilio Contini, presidente della Artech - restavamo io, mia moglie e i nostri collaboratori. Le persone per fortuna c’erano tutte, anche se piuttosto shoccate. E non c’era altro: computer, archivio, scorte erano persi per sempre. Allora abbiamo sentito banche e fornitori e abbiamo deciso: ripartire, da zero, senza delocalizzare, per rispetto dei nostri dipendenti e di questo territorio da cui eravamo partiti 20 anni prima”.

artech-cavezzo-via cavour-30.5.2012

Dopo quasi tre anni passati in due container nel giardino dei Contini e il trasferimento, l’anno scorso, in una struttura all’avanguardia, realizzata in bioedilizia, negli ultimi mesi Artech ha ottenuto due nuove importanti distribuzioni: le rivoluzionarie sonde htee Imacor, per monitorare il paziente in continuo in terapie intensiva, e i sistemi di monitoraggio da remoto Techmedic NL, per domiciliarizzare i pazienti con la sicurezza di un flusso costante di dati sui parametri vitali, in tempo reale, verso le app dei medici in ospedale e nei data center delle strutture cliniche abilitate. Tutto ciò attraverso connessioni crittografate sia wifi sia su rete cellulare, per trasmettere in totale sicurezza informazioni sensibili sulla condizione del paziente e sulla sua localizzazione. E oltre alle nuove tecnologie, sono arrivate anche nuove persone: tre assunzioni per rinforzare il team.

Oggi viene ufficializzata la Artech Virtual Clinic (AVC), una divisione, sotto forma di nuova società controllata al 100% da Artech, che gestirà i servizi collegati alla telemedicina secondo i modelli proposti nelle linee guida ministeriali sull’argomento. “Ci rivolgiamo in primis al sistema sanitario – dice Contini – ma le applicazioni sono molto indicate anche per le assicurazioni e in generale per tutte le organizzazioni che hanno interesse a far stare bene i propri dipendenti e i propri clienti. Annunceremo presto una nuova distribuzione, un dispositivo che cambierà la vita ai medici italiani e ai loro pazienti perché si potrà avere in pochi minuti un insieme di parametri senza ricorrere a prelievi e procedure invasive, si sfrutta infatti una combinazione di ottica, laser e algoritmi di matematica quantistica”. La AVC si svilupperà con l’inserimento di giovani professionisti “nativi digitali” che  dovranno immaginare e concretizzare sistemi di servizi basati sulle tecnologie distribuite dalla Artech.

La nostra missione – conclude Contini – è di scovare tecnologie promettenti, validate scientificamente, per fare stare meglio i pazienti. Crediamo inoltre nel valore di dare lavoro ai talenti presenti nel nostro territorio. Noi vogliamo proiettarci verso il futuro, sia anticipando le dinamiche di mercato che creando del valore e delle opportunità per Cavezzo. Per questo non tolleriamo più gli appesantimenti burocratici legati alle procedure di risarcimento del terremoto. Non abbiamo a oggi ricevuto un solo euro di rimborso. Se ci fossero stati liquidati i fondi che ci spettano, pari a una piccola frazione del valore del danno che abbiamo subito nel 2012, non avremmo fatto altro che investirli in nuove opportunità di lavoro. Invece le pratiche, dopo mille passaggi, dopo essere state approvate ufficialmente, sono chiuse in qualche ufficio in attesa che qualcuno si ricordi di metterle in pagamento. E la beffa è che nel frattempo le imprese in odore di criminalità organizzata, come leggiamo sui giornali, continuano ad aggirare vincoli e controlli e trovano sempre il modo di addentare il denaro pubblico”.

Arriva anche a Parma e provincia l'innovativa T-Frutta, la prima app in Italia a introdurre il cash-back, meccanismo che permettere ai consumatori di risparmiare denaro quando acquistano prodotti in promozione presso la grande distribuzione.

Parma, 23 Maggio 2016 

Arriva anche a Parma e provincia l'innovativa T-Frutta ( www.t-frutta.it ), la prima app in Italia a introdurre il cash-back, meccanismo che permettere ai consumatori di risparmiare denaro quando acquistano prodotti in promozione presso la grande distribuzione.

Come? Il sistema è semplicissimo: si fotografa lo scontrino e lo si invia a T-Frutta.

A spiegarlo meglio sono i promotori di questo servizio, ovvero Ubiq la start-up nata da uno spin-off dell'Università di Parma e acquisita poi da Sia all'inizio del 2016: "l'accredito del denaro - spiegano - avviene in modo facile e veloce, su conto corrente bancario, PayPal o tramite assegno, ed è spendibile liberamente, senza alcun vincolo o obbligo di nuova spesa o conversione in buoni. L'app è scaricabile gratuitamente dall'App Store o da Google Play". 

La tecnologia utilizzata da T-Frutta è quella di un sistema, proprietario e brevettato, che si basa sul riconoscimento dei dati contenuti negli scontrini di cassa cosiddetti "parlanti", ossia quelli che riportano le indicazioni dei prodotti acquistati).

Il servizio è già disponibile a Bologna, Ferrara, Milano, Modena, Reggio Emilia, Roma, Torino e nell'area Monza-Brianza. Oggi arriva anche Parma ed il passo successivo è quello di estenderlo su tutto il territorio nazionale entro l'estate. I numeri parlano di un vero successo: oltre 47mila utenti attivi, più di 385mila scontrini gestiti, per un cash-back erogato ai consumatori di oltre 486mila euro. E tutto questo a soli 12 mesi dal lancio della App.



"Con questa iniziativa – ha commentato Davide Pellegrini, Co-founder di T-frutta – intendiamo rivolgerci da un lato ai consumatori più orientati all'uso di strumenti digitali come app, wallet, mobile payment e interessati alle promozioni personalizzate, dall'altro alle industrie di marca che cercano nuove modalità di contatto e di fidelizzazione della clientela".

 Ad oggi sono circa 25 le aziende del largo consumo che hanno già utilizzato T-Frutta, tra queste Unilever, Barilla, Ferrero, San Pellegrino, Bolton Food, Lavazza, Grandi Salumifici Italiani, Heineken, Nivea Beiersdorf, Conserve Italia, ParmaReggio, Monini, Ponti, Branca, Campari, Fater, Rana, Alpro, Procter & Gamble, Auricchio, Yakult, A&D e Industrie Cartarie Tronchetti.

Come funziona l'App?

Si scarica gratuitamente dall'App Store o da Google Play, la si installa sullo smartphone e si possono vedere le promozioni sui prodotti che fanno risparmiare. Gli acquisti possono essere effettuati in tutti i negozi che utilizzano scontrini riportanti i dettagli dei prodotti comperati. Una volta scelto, si fotografa lo scontrino e lo si invia attraverso l'App a T-Frutta che, dopo aver letto le informazioni contenute nella ricevuta, accredita il denaro che potrà essere ricevuto con la modalità prescelta e speso liberamente.

Grazie alla segnalazione del sito monopattinoelettrico.eu diffondiamo la notizia dal mercato USA di molti hoverboard ritirati dagli scaffali dei principali centri commerciali. 

Come segnalato dal sito monopattinoelettrico.eu, tutto questo sta accadendo in quanto l'Agenzia di sicurezza federale degli Stati Uniti, pare avesse richiesto una certificazione apposta per evitare che si verificassero fenomeni di auto combustione. Questo problema è legato soprattutto alle batterie che si potevano incendiare a causa del surriscaldamento e alla vicinanza del motore elettrico.
Per questo motivo le grosse catene di negozi hanno ritirato questi hoverboard dalla circolazione e anche ad Amazon è toccato bloccare le vendite dei prodotti privi di questa certificazione.
In Europa invece tutto tace ma altre certificazioni sono state richieste dai produttori di queste tecnologie si innovative, ma che possono diventare pericolose. Inoltre molti di questi prodotti sono utilizzati da bambini e per tale motivo è obbligatorio un occhio di riguardo in più.
Vedremo come andrà a finire questa storia, per ora Amazon USA ha ritirato numerosi hoverboard e la Comunità Europea ha richiesto normative e certificazioni più rigide per la diffusione nei mercati.

Giovedì, 22 Ottobre 2015 17:21

Netflix: finalmente da oggi anche in Italia

E' un grande giorno per gli amanti delle serie tv e del cinema: da oggi Netflix, la piattaforma tv via internet che ha cambiato le abitudini del pubblico nel mondo, è arrivata anche in Italia. Ai 63 milioni di abbonati in 50 paesi diversi, oggi si aggiungono anche quelli italiani. -

Parma, 22 Ottobre 2015 -

Lo possiamo definire un D-Day perché finalmente, dopo tanta attesa e parlare, Netflix è arrivato anche in Italia. Una piattaforma tv via internet che in pochi anni si è fatta largo nel mondo portando il pubblico a cambiare le proprie abitudini casalinghe perché, diciamolo senza mezzi termini, induce dipendenza. Chi conosce il mezzo saprà certamente di cosa si parla: maratone di serie tv, con tutti gli episodi da guardare uno dopo l'altro, ma anche un catalogo film fornitissimo e semplice da consultare. Il tutto ad un prezzo molto più che competitivo, ovvero il primo mese gratuito e poi con cifre che non superano i 12 euro per avere l'offerta completa.
Quindi, ai 63 milioni di abbonati in 50 paesi diversi, oggi si aggiungono anche quelli italiani.

Netflix è la piattaforma che offre film, serie tv originali e spesso esclusive, ma anche tanti programmi provenienti dal mondo, spesso con la possibilità di scegliere la lingua straniera desiderata, con o senza sottotitoli.
L'arrivo in Italia rappresenta un'ulteriore opportunità per Netflix, come sostiene il creatore Ted Sarandos "siamo qui non per distruggere il sistema italiano, ma per partecipare facendolo crescere e contribuendo alla produzione, il che significa lavoro per gli italiani. Aprire in Italia è un atto di fiducia''.
La grande comodità consiste nel fatto che si potrà accedere da Smart TV, tablet e smartphone, computer e da una serie di console per videogiochi e set-top box connessi a Internet, oltre che da Apple TV e Google Chromecast. All'attivo due le partnership già siglate: Telecom Italia e Vodafone.

Venerdì, 11 Settembre 2015 09:01

"Iban to Iban", la rivoluzione parte da Parma

La piattaforma tecnologica debutterà nel gennaio 2016. Dopo l'accredito sul portale sarà possibile, per chiunque, eseguire ogni tipo di transazione anche via telefonino, micropagamenti compresi. Borghi: siamo di fronte alla possibilità di semplificare i pagamenti con la pubblica amministrazione riducendo sensibilmente il costo dell'operazione.

di Lamberto Colla Parma 11 settembre 2015 -
Nella splendida cornice dell'Abbazia Valserena, è stato presentato l'innovativo progetto per le transazioni finanziarie che rivoluzionerà, agevolandoli e abbattendone sensibilmente i costi, qualsiasi tipo di pagamento, verso pubbliche amministrazioni comprese.

Semplicemente utilizzando il proprio "telefonino" che, in questa nuova veste, assumerà la funzione di vero e proprio "borsellino o meglio portafoglio elettronico". Dall'acquisto del pane al pagamento della retta dell'asilo per passare alle multe o qualsiasi altra necessità.

Un progetto nato in seno all'Università di Parma che si avvale delle competenze di partner tecnici che, c'è da scommetterci, porterà l'ateneo parmense a svettare nelle classifiche nazionali.

Innovazione e alto contributo di servizio sembra essere il principio ispiratore del progetto.

Loris Borghi - Magnifico Rettore Università di Parma

A fare gli onori di casa al qualificato pubblico intervenuto all'Auditorium del CSAC (Centro Studi e Archiviazione dell'Università di Parma) ospitato all'interno dell'Abbazia Valserena recentemente restaurata, è stato lo stesso Rettore dell'Università di Parma professor Loris Borghi sottolineando che "siamo di fronte alla possibilità di semplificare i pagamenti della pubblica amministrazione e anche forse di fare risparmiare qualcosa all'utente a alla pubblica amministrazione. Questo è uno strumento che, mi sembra di avere inteso, sia piuttosto innovativo nel panorama nazionale. Non voglio entrare nello specifico del progetto ma ringraziare tutti coloro che hanno lavorato attorno a questa realizzazione tra i quali, visto che non è al tavolo dei relatori, il professor Franceschini".

I relatori

Al Professore Luca Fornaciari, Delegato del Rettore al Bilancio, il compito di illustrare nel dettaglio il progetto, le motivazioni, gli scopi e i tempi di realizzazione. "E' uno strumento che consentirà di effettuare pagamenti veloci, sicuri e a costi molto minori rispetto agli strumenti attualmente in uso come ad esempio la carta di credito. Sostanzialmente questo strumento consente di realizzare direttamente i pagamenti verso la pubblica amministrazione semplicemente con il trasferimento diretto dal conto del cittadino al conto corrente dell'ente con un semplice click utilizzando lo smartphone. E' uno strumento informatico di pagamento che agevola il trasferimento di contante, riduce il numero di intermediari tra cittadino e ente e abbatte i costi Stimiamo che dovrebbe costare un terzo rispetto a quello che attualmente costa l'utilizzo delle carte di credito."
Sarà una società "Spin-Off" - illustra l'accademico - a dare concretezza al progetto alla quale parteciperanno anche i qualificati partner tecnici e la nuova società assumerà il ruolo di AISP (Account Information Service Provider) in quanto gestore delle coordinate IBAN che il Cittadino conferirà al momento della registrazione. Attraverso l'APP messa a disposizione dalla piattaforma digitale, il Contribuente autorizzerà il pagamento verso un Ente pubblico che si realizzerà attraverso la partecipazione dello "Spin-off" in qualità di depositario delle coordinate bancarie e di un partner dell'Ateneo che, fornendo infrastrutture tecnologiche e bancarie, verrà ad assumere il ruolo di PISP (Payment Initiation Service Provider), garantendo il collegamento con il sistema bancario.

Il programma, conclude il professor Fornaciari, prevede l'inaugurazione nel gennaio 2016 con la piattaforma completata e, seppure i tempi siano molto stretti, completate le convenzioni con gli enti almeno dell'Emilia Romagna.
Sono quindi intervenuti i rappresentanti dei due partner tecnici del progetto universitario a illustrare le motivazioni del loro coinvolgimento nel progetto "Iban to Iban".

Per Federico Ruggiero, intervenuto in rappresentanza di CREDEMTEL (Gruppo CREDEM) la partecipazione al progetto è coerente con le motivazioni che stanno alla base della creazione stessa di società fondata nel 1989. "Credemtel è sorta per costituire una sorta di osservatorio tecnologico libera da vincoli e osservando il mercato per cercare di individuare quelle che avrebbero potute diventare le soluzioni tecnologiche più innovative. Noi crediamo che il progetto IBAN TO IBAN rappresenti proprio una innovazione tecnologica nell'ambito dei servizi di incasso pagamento con un forte potenziale in termini di sviluppo."

Conclude la serie di interventi Zoran Radumilo in rappresentanza di SAP Italia Spa, sottolineando come la digitalizzazione abbia realizzato una connessione del solo 2% di quanto connettibile e perciò molta strada e molto lavoro c'è da fare in questo senso. Molto importante per una attività del genere sono la "tecnologia e una costellazione di partner. Parlando di SAP in Italia abbiamo 200 partner e abbiamo iniziato a collaborare molto intensamente con le università. Ne abbiamo 14 adesso che aderiscono al SAP University Alliance Program." In sintesi per essere di successo in questo contesto le aziende non possono lavorare isolate ma creare un ecosistema di partner per sviluppare le soluzioni effettivamente richieste dal mercato. "Siamo orgogliosi, conclude Radumilo, di essere stati coinvolti in un progetto così importante che darà vantaggi ai cittadini".

Molte le domande che sono seguite e incentrate a comprendere i livelli di sicurezza che il sistema potrà garantire al cittadino.

Iban To Iban - Pubblico

Fuori programma ma ben accolto da tutti l'invito del Rettore a seguirlo nella visita all'interno dell'Abbazia Valserena che oggi, dopo soli 10 mesi lavoro, ospita il CSAC con il museo dove sono esposte 700 opere dei 12 milioni di pezzi raccolti dal professor Quintavalle in 50 anni di lavoro.

Un risultato di recupero eccellente che val la pena di andare a visitare. 

(Scorrendo la pagina si accede alla galleria Immagini)

Abbazia Valserena - sede CSAC Università di Parma

"IBAN to IBAN" è il nuovo strumento di pagamento presentato dall'Università di Parma che, in ambito SEPA (Single Euro Payments Area), consentirà di effettuare i pagamenti agli Enti pubblici che aderiranno al Nodo dei Pagamenti – SPC (pagoPA).

Parma 10 settembre 2015 - UniPR scende in campo per raccogliere un'altra sfida che ha come obiettivo l'intento di migliorare la vita al Cittadino quando è chiamato ad effettuare pagamenti verso la Pubblica Amministrazione.

"IBAN to IBAN" infatti consentirà ai Cittadini di regolare le proprie pendenze verso gli Enti pubblici in modo del tutto sicuro, immediato ed a costi significativamente inferiori a quelli dei sistemi di pagamento oggi utilizzabili.

La nuova frontiera che l'Ateneo di Parma conquista con la collaborazione di alcune importanti aziende tecnologiche nazionali ed internazionali, è quella di consentire il trasferimento diretto di denaro dal conto corrente del Cittadino a quello dell'Ente pubblico, anche nel caso in cui le banche del creditore e del debitore siano differenti, utilizzando gli strumenti tecnologici oggi disponibili.

La collaborazione si realizzerà attraverso la costituzione di uno "Spin-off" universitario che, partecipato dall'Ateneo di Parma e da partner nazionali ed internazionali, si occuperà dello sviluppo e della gestione della piattaforma informatica a cui il Cittadino fornirà le proprie coordinate IBAN e che consentirà, con un semplice "click", l'operazione di pagamento a favore della Pubblica Amministrazione.

Ad esempio, i biglietti dell'autobus, le tasse universitarie, le rette degli asili, le visite mediche, potranno essere direttamente regolate attraverso il telefonino in tempo reale e in modo sicuro, poiché non sarà necessario fornire alcuna informazione al momento del pagamento. Inoltre, i Cittadini disporranno di uno scadenziario informatico che consentirà loro di gestire ed organizzare il flusso dei pagamenti verso gli Enti pubblici.

Le competenze tecnologiche e funzionali sviluppate nel tempo dall'Ateneo di Parma in collaborazione con le infrastrutture tecnologiche e bancarie messe a disposizione dai partner dello "Spin-off", consentiranno di realizzare la piattaforma di pagamento su tecnologia Cloud Coumputing, facilmente accessibile con una semplice "APP", in ambiente assolutamente sicuro e protetto con "strong customer authentication" (PSD2 – Payment Services Directive). L'assenza di ulteriori intermediari permetterà ai Cittadini di realizzare risparmi importanti sia in termini di tempo che di denaro.

Nella realizzazione del progetto e nello specifico al fine di garantire la perfetta funzionalità della piattaforma digitale, lo "Spin-off" cercherà la collaborazione delle banche che operano sul territorio attraverso la stipula di una convenzione.

Lo "Spin-off" assumerà il ruolo di AISP (Account Information Service Provider) in quanto gestore delle coordinate IBAN che il Cittadino conferirà al momento della registrazione. Attraverso l'APP messa a disposizione dalla piattaforma digitale, il Contribuente autorizzerà il pagamento verso un Ente pubblico che si realizzerà attraverso la partecipazione dello "Spin-off" in qualità di depositario delle coordinate bancarie e di un partner dell'Ateneo che, fornendo infrastrutture tecnologiche e bancarie, verrà ad assumere il ruolo di PISP (Payment Initiation Service Provider), garantendo il collegamento con il sistema bancario.

Con lo strumento "IBAN to IBAN", l'Ateneo di Parma si propone come realizzatore del progetto pilota per gli incassi della pubblica amministrazione attraverso l'utilizzo del Nodo dei Pagamenti – SPC (pagoPA). Per il tramite dello "Spin-off", il ruolo dell'Università è rafforzato dalla necessità che un soggetto terzo alla Pubblica Amministrazione, al sistema bancario e al Cittadino si faccia gestore e garante della sicurezza nella gestione delle coordinate IBAN.

 

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(Fonte Università di Parma)

Dopo 8 mesi anche i possessori di Iphone potranno utilizzare l'applicativo di messaggistica istantanea WahatsApp anche da web. Una peculiarità riservata ai sistemi Android, Windows Phone, e Blackberry e Nokia S60, sin dal lancio del servizio, così rinnovato nella versione desktop lo scorso gennaio, che finalmente approda al mondo Apple.

di LGC Parma 22 agosto 2015 - 
Si sentivano orfani di un servizio i Fan dell'Apple e finalmente la possibilità di messaggiare anche da PC per i possessori del device "cult" per eccellenza, l'Iphone per l'appunto, è diventata realtà.

Come fare
E' doverosa una premessa. Non ancora tutti potranno accedere in quanto è indispensabile possedere l'ultima versione dell'applicazione e perciò, prima di tentare di avviare le procedure è bene verificare se nella lista delle applicazioni di "impostazioni" avete disponibile la WhatsApp Web.
A questo punto occorre cliccare sull'icona WhatsApp web sul cellulare, dopo avere anche collegato il computer al sito ufficiale. Sulla schermata del PC iniziale vedrete un grande Qr code. Inquadratelo con la fotocamera dell'iPhone e fotografatelo.

WhatsUp QR Code

Il gioco è fatto, la vostra App riconoscerà il QR Code e il PC diventerà lo specchio del vostro melafonino secondo il principio del "mirroring", come i dotti informatici intendono questo specifico sistema di replicazione o ridondanza tra smartphone e computer.
A questo punto, buon divertimento!

Con il postino telematico è possibile pagare i bollettini e spedire le raccomandate direttamente da casa. Il servizio è garantito dai portalettere dei Centri di Recapito di Collecchio, Fornovo di Taro e Monticelli Terme

Cambia la classica figura del portalettere: non più semplice addetto alla consegna della corrispondenza, ma un vero e proprio ufficio postale a domicilio. Con l'avvento della tecnologia in un mondo sempre più informatizzato, i portalettere dei Centri di Distribuzione di Collecchio, Fornovo di Taro e Monticelli Terme (che servono anche i territori comunali di Noceto, Sala Baganza e Montechiarugolo), grazie al palmare in loro dotazione, possono effettuare tutta una serie di operazioni (finanziarie e postali) finora fruibili solo all'interno degli uffici postali.

«Questo servizio a domicilio - dichiara Pieralberto Bizzocchi, responsabile del recapito per la provincia di Parma - rientra nel programma che Poste Italiane ha adottato per ribadire la sua vicinanza alla clientela e alle esigenze del territorio, facendo leva sull'adozione di strumenti telematici per rendere più rapido ed efficiente il lavoro degli addetti al recapito e venire incontro alle esigenze dei cittadini». E prosegue: «I portalettere, grazie ai terminali portatili in dotazione, possono effettuare presso abitazioni, uffici, negozi e sedi aziendali pagamento di bollettini, accettazione di raccomandate, ricaricare le schede telefoniche e le carte prepagate Postepay».

L'operazione è semplice: una volta acquisiti i dati per la validazione tramite scansione del codice a barre, il portalettere procede al pagamento tramite Pos (oltre alle carte Postamat, Postepay sono accettate tutte quelle appartenenti ai maggiori circuiti internazionali) e a rilasciare al cliente regolare ricevuta di pagamento. E' inoltre possibile prenotare il ritiro a domicilio, su appuntamento, delle Raccomandate da spedire.

PT Wifi uffici postali

Innovazioni: Dal WIFI negli uffici postali al postino telematico

 

(Fonte Poste Italiane spa)

La società del Gruppo Credem specializzata nei servizi telematici entra così nell'elenco pubblico delle società accreditate per la fornitura di servizi di conservazione dei documenti informatici. Il riconoscimento è stato ottenuta nei giorni scorsi dall'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID).

Credemtel, società del Gruppo Credem guidata dall'amministratore delegato Luciano Bartoli nata nel 1989 e specializzata nella fornitura di servizi telematici per banche, imprese e pubbliche amministrazioni, ha ottenuto nei giorni scorsi dall'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID) l'accreditamento riservato ai soggetti che assicurano particolari standard nella fornitura di servizi di conservazione dei documenti informatici. Tale accreditamento inserisce Credemtel nello specifico elenco pubblico istituito da AgID che identifica i fornitori che garantiscono elevati requisiti di qualità e sicurezza nell'erogazione di tale servizio, delicato e sempre più indispensabile per le aziende, in base a specifici parametri pubblicati definiti nella Circolare n. 65/2014 (e pubblicati sulla G.U. n. 89 del 16/04/2014).

Credemtel è tra i maggiori operatori nazionali nella conservazione dei documenti informatici con attualmente circa 1.300 clienti attivi ed oltre 150 milioni di documenti conservati in formato digitale. La società, che ha chiuso il 2014 con un fatturato di oltre 14 milioni di euro in crescita del 34% negli ultimi cinque anni, opera anche nel settore del corporate banking interbancario con un servizio dedicato che vanta oltre 80 mila aziende clienti.

Nello specifico l'AgID ha esaminato GEDCONS, il servizio di conservazione digitale dei documenti di Credemtel che consente alle imprese ma anche a professionisti, commercianti, artigiani e Pubblica Amministrazione di non dover mantenere in cartaceo diverse tipologie di documenti quali fatture, libri giornale, mastrini, registri IVA, libro unico del lavoro e tanti altri. Tali documenti sono infatti conservati e gestiti in outsourcing da Credemtel, che ne garantisce nel tempo la sicurezza ed il rispetto delle normative.

L'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID), sottoposta ai poteri di indirizzo e vigilanza del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro da lui delegato, ha il compito di garantire la realizzazione degli obiettivi dell'Agenda digitale italiana in coerenza con l'Agenda digitale europea e contribuisce alla diffusione dell'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, allo scopo di favorire l'innovazione e la crescita economica.

"Siamo molto soddisfatti del riconoscimento che abbiamo ottenuto che testimonia i costanti sforzi ed investimenti nello sviluppo e nell'aggiornamento tecnologico che la nostra società da sempre mette in campo, in linea con le strategie di crescita di tutto il Gruppo Credem", ha dichiarato Luciano Bartoli, amministratore delegato di Credemtel. "Negli ultimi 12 mesi", ha proseguito Bartoli, "anche grazie alle nostre soluzioni per facilitare le aziende a rispettare l'obbligo di fatturazione elettronica alla Pubblica Amministrazione, i nostri clienti dei servizi di gestione elettronica documentale sono raddoppiati ed i servizi da questi utilizzati triplicati".

Tra i principali servizi in termini di innovazione e di interesse del mercato che caratterizzeranno l'offerta di Credemtel, vi è Delivering (servizio che garantisce la dematerializzazione completa dei documenti legati al processo di consegna delle merci già attivo su alcuni player della Grande Distribuzione Organizzata) e la prossima realizzazione di una soluzione che faciliterà le aziende ad attivare la fatturazione elettronica tra soggetti privati, e relativa trasmissione dei flussi all'Agenzia delle Entrate, in modo da poter beneficiare delle semplificazioni fiscali previste dalla legge 23/2014 (cd. Delega fiscale). Le aziende clienti potranno così, grazie alla sempre maggiore digitalizzazione dei propri processi interni, contenere i rischi, abbassare i costi ed efficientare le attività amministrative.

Il Gruppo Credem è uno dei principali gruppi bancari privati italiani quotati, con una capitalizzazione di borsa di oltre 2,5 miliardi di euro. Ha sede a Reggio Emilia ed opera sul territorio nazionale in 19 regioni, attraverso 636 tra filiali, centri imprese e negozi finanziari, 5.852 dipendenti, 804 promotori finanziari con mandato, 264 agenti finanziari e 117 agenti specializzati nella cessione del quinto dello stipendio. Il gruppo è attivo in tutte le aree del banking commerciale ed inoltre opera, attraverso le sue controllate, nella gestione di fondi comuni, leasing, factoring, assicurazioni e wealth management.

 

(Fonte CREDEMTEL)

Il servizio è già attivo nei due principali uffici postali di Parma. I cittadini possono accedere alla rete internet con pc, smartphone o tablet

Parma 14 agosto 2015 -

Una realtà postale, quella parmigiana, più digitale ma anche più moderna e facile per i cittadini, le imprese e la Pubblica Amministrazione: è l'obiettivo principale di Poste Italiane con il lancio del nuovo servizio WiFi gratuito, facile e sicuro negli uffici postali.

«Nel nostro capoluogo di provincia - afferma il direttore della Filiale di Parma Biagio Ximenes - è già attivo il collegamento alla rete internet all'interno degli uffici postali di Parma Centro in Via Pisacane e Parma Sud Montebello in Via Pastrengo, nei quali è a disposizione della clientela un hot spot gratuito che ha il vantaggio di migliorare la Customer Experience e dà la possibilità di svolgere alcune attività propedeutiche ai servizi richiesti. E' stato inoltre già pianificato il progressivo ampliamento del numero degli uffici abilitati nel territorio parmense».

In Emilia Romagna gli uffici postali con il servizio WiFi sono attualmente 26 e saliranno a circa 60 entro la fine dell'anno.
Accedere alla rete all'interno degli uffici postali è semplice e a portata di click: basta infatti registrarsi comunicando il proprio numero di telefono mobile al quale verrà inviato un messaggio con le credenziali per l'accesso al WiFi. A quel punto, attraverso smartphone, tablet o pc sarà possibile navigare su internet, dialogare sui social network o lavorare in attesa del proprio turno allo sportello.

«Il progetto WiFi - sottolinea l'Ad di Poste Italiane Francesco Caio - rientra nella missione che ci siamo dati per i prossimi anni con il Piano Strategico Poste 2020: vogliamo essere gli architetti di un'Italia digitale e stiamo lavorando per rendere migliore la vita delle persone, includendo tutti, e con particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione. Entro la fine dell'anno saranno 900 gli uffici postali coperti dal servizio, con la previsione di estenderlo a tutti entro i prossimi tre anni, realizzando la rete gratuita di hot spot WiFi più estesa in Italia. E' un altro passo nello sviluppo di prodotti e servizi semplici e sicuri che, con investimenti per oltre 3 miliardi di euro, punta a fare di Poste Italiane l'azienda leader del processo di cambiamento e di avanzamento economico e sociale del Paese, permettendo a tutti di cogliere le opportunità di sviluppo offerte dal digitale».

 

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