Il primo modello di apprendimento automatico che genera versi poetici con il Machine Learning. Il progetto nasce dal laboratorio congiunto tra QuestIT e il Siena Artificial Intelligence Lab - SAILab
Siena 7 agosto 2019 - Come può una macchina comporre versi che rispettano lo stile di perso-naggi del calibro di Dante Alighieri e Francesco Petrarca? È questa la sfida del progetto “Dante vs Petrarca", un modello di apprendimento automatico in grado di replicare lo stile poetico delle terzine e dei versi tratti da La Divina Commedia e da Il Canzoniere, simulando il comportamento creativo di un essere umano attraverso due algoritmi che generano un contenuto originale e corretto nella forma stilistica, sfruttando la tecnica del Deep Learning.
Il lavoro di ricerca nasce nell’ambito del laboratorio congiunto tra QuestIT, azienda del gruppo The Digital Box e guidata dal presidente Marco Landi - ex COO di Apple Computer - e SAILab - Siena Artificial Intelligence Lab, il laboratorio di ricerca e sperimentazione di applicativi di intelligenza artificiale del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Scienze Matematiche dell’Università di Siena.
Per vedere il funzionamento della piattaforma è possibile visualizzare il progetto al link https://www.dantepetrarca.it/ .
Il progetto “Dante vs Petrarca”. Lo studio nasce dall'idea di replicare, attraverso le macchine, la peculiarità tipicamente umana di comporre poesie, in modo da trasmettere significati emotivi profondi proprio come fanno i poeti nel loro pro-cesso creativo. “Dante vs Petrarca” è un vero duello a colpi di poesia, dove il con-fronto procede generando un verso o una terzina, utilizzando come incipit una parola ripresa dal verso precedente con la tecnica del Machine Learning.
«Il progetto Dante vs Petrarca - commenta Marco Maggini, docente del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Scienze Matematiche dell’Università di Siena - nasce da una collaborazione congiunta nell’ambito del laboratorio su tecnologie di analisi semantica del linguaggio artificiale, con il quale è possibile, per la prima volta, dare vita a nuovi versi poetici replicando la creatività di un poeta».
«Oltre alla sfida in sé, puramente di carattere scientifico e tecnologico - spiega Leonardo Rigutini, responsabile di ricerca e sviluppo di QuestIT- disporre di mac-chine addestrate, in grado di generare versi e terzine nello stile di autori scom-parsi, può anche costituire un valido strumento per studiare e comprendere le ca-ratteristiche chiave di un poeta».
Il profilo di QuestIT. QuestIt si occupa di realizzare soluzioni di intelligenza arti-ficiale basate su tecnologie cognitive e di apprendimento automatico, supportan-do le aziende a dare valore ai propri dati e migliorandone i processi e l’organizzazione. Nasce nel 2007 come spin-off del gruppo di ricerca in Intelligenza Artificiale dell’Università di Siena, sotto la guida di Marco Gori, docente del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Scienze Matematiche.
Nel 2010 QuestIT consolida il team: un organico di 25 figure professionali, giovani e competenti, che vantano oggi numerose pubblicazioni di alto livello scientifico. Nel 2016 viene acquisita da The Digital Box, azienda leader nel settore del Mobile Marketing & Advertising nata nel 2013 nella “Murgia Valley“ tra Gravina in Puglia e Gioia del Colle, con sedi anche a Barcellona e Palo Alto, e grandi investitori come Mobyt, Atlantis Ventures e Macnil Gruppo Zucchetti. Con l’entrata in TheDB, Que-stIT si inserisce come uno dei primi laboratori di innovazione di Intelligenza Artificiale italiani per lo sviluppo e ricerca software in ambito digitale. Nel 2019 l’azienda inaugura il Siena Artificial Intelligence Lab, il primo laboratorio congiunto di Intelligenza artificiale nel Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Siena.
In Emilia, e precisamente in zona Parma, opera l’agenzia Bu.On. Impresa (buonimpresa.com) “Enterprise Partner” e agenzia con Certificazione avanzata Customer Experience ALGHO.
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Internet gioca un ruolo molto importante per le numerose aziende che vogliono promuovere o pubblicizzare i propri prodotti o servizi e raggiungere un numero maggiore di potenziali clienti che, con i mezzi tradizionali, è più difficile intercettare. Uno degli strumenti fondamentali per la pubblicità su internet è costituito dai social network che, ogni giorno, sono frequentati da migliaia di persone: proprio in questi mezzi si nascondono ricche opportunità da sfruttare per le aziende. Fra i social network più diffusi ci sono sicuramente Facebook, Instagram, Linkedin, Google+ e YouTube.
Perché è importante il Social Media Marketing
Utilizzando Facebook e Instagram, per esempio, le aziende possono pubblicare dei post (cioè degli annunci pubblicitari) che appariranno sulle bacheche degli utenti che utilizzano quel social network, in base al target prescelto da quella data azienda. Come parametri per selezionare un certo target si possono usare, fra gli altri, l’età, il sesso, l’area geografica, gli interessi.
La branca del marketing che si occupa dei social network si chiama “Social Media Marketing” e si avvale di diverse strategie e strumenti molto utili per le aziende per avere successo. Sarebbe importante rivolgersi ad un’agenzia di social media marketing.
Come visto, i social network sono un mezzo di comunicazione molto utile per le aziende che vogliano comunicare un certo messaggio ai potenziali clienti, oltre che promuovere o pubblicizzare la propria offerta di prodotti o servizi.
Per un’azienda, scegliere di puntare sul Social Media Marketing, consentirà di raggiungere diversi vantaggi:
* maggiore visibilità del proprio brand e quindi maggiore possibilità di guadagni e di incrementare il business;
* maggiore velocità nel diffondere informazioni ai propri potenziali clienti o clienti;
* favorire il miglioramento del posizionamento, sui motori di ricerca, del proprio sito internet (dato che i social network favoriscono il traffico verso i siti web collegati a quel profilo social).
Per non parlare della possibilità di selezionare con molta più facilità il target di clienti ideale al quale indirizzare i propri annunci oppure della possibilità di stringere relazioni più durature con i propri clienti, in modo da farli sentire parte di un gruppo.
Come fare la propria strategia di Social Media Marketing
Una volta capita l’importanza del Social Media Marketing per il successo di un’azienda, occorre impostare un’adeguata strategia, perché non tutti i social network sono uguali.
Occorre, quindi, conoscerne profondamente il funzionamento per capire quale di questi utilizzare per la comunicazione della propria azienda. Infatti, il punto in comune di tutti i social network è che tutti consentono di comunicare il proprio messaggio e i valori dell’azienda.
Tuttavia si differenziano fra loro in base al particolare scopo che perseguono: accrescere la “brand awareness”, cioè la consapevolezza del marchio, essere funzionali per le vendite, alimentare il concetto di community e di gruppo, reindirizzare il traffico sul proprio blog o sito internet.
In ogni caso, per poter impostare una strategia di Social Media Marketing efficace, ci sono due strade principali:
* farlo da soli: quindi, dopo aver studiato attentamente il funzionamento dei Social network e degli strumenti connessi (ad esempio, quelli per pubblicare o gestire i post o per misurare i risultati), effettuare le proprie campagne pubblicitarie;
* affidarsi ad un professionista, cioè a quella figura che viene definita Social Media Manager. Questa persona riuscirà ad implementare la giusta strategia per il successo dell’azienda sulla base dello studio del social network più adeguato alle esigenze comunicative dell’azienda stessa.
Gioco e imparo anche con il digitale: Primi passi per apprendimenti consapevoli e inclusivi
Il progetto è realizzato dalla Fondazione ASPHI Onlus di Bologna con UniCredit attraverso il Fondo Carta Etica. Coinvolti due scuole dell'infanzia di Calcara e Crespellano (Bologna)
La scuola dell'infanzia rappresenta un tassello importante per i futuri apprendimenti delle bambine e dei bambini che oggi vengono al mondo in un ambiente in cui il digitale è intorno a loro, sin dalla nascita. Alle famiglie e alla scuola spetta il compito di educare tutti i bambini, compresi quelli con disabilità, ad un uso corretto degli strumenti e dei loro prodotti. Per poter affrontare questa tematica, in modo costruttivo, è opportuno che gli ambienti di apprendimento contengano anche materiali e strumenti/giochi tecnologici/digitali (a cui i bimbi sono spesso esposti, anche in modi inappropriati, nelle loro case), che incuriosiscano i bambini e li portino, per scoperta, ad un apprendimento consapevole e partecipato che li coinvolga in modo attivo e costruttivo.
Questo l'obiettivo del progetto "Gioco e imparo anche con il digitale: primi passi per apprendimenti consapevoli e inclusivi" che è partito lo scorso gennaio e ha coinvolto le due scuole dell'infanzia di Calcara e Crespellano che fanno capo all'Istituto Comprensivo di Crespellano (Valsamoggia) in provincia di Bologna nella realizzazione di due laboratori per attività esplorative anche con uso del digitale. In entrambi i plessi sono presenti anche bambini con difficoltà.
Il progetto è realizzato dalla Fondazione ASPHI Onlus di Bologna che si sta occupando della formazione e del supporto dei docenti dei due plessi scolastici.
UniCredit ha voluto sostenere l'iniziativa attraverso i fondi raccolti con UniCredit Card Flexia Classic Etica, la carta di credito che, senza costi aggiuntivi per il cliente, permette ad ogni utilizzo di contribuire a iniziative solidali. Grazie al suo particolare meccanismo, infatti, con il contributo della banca pari al 2 per mille di ogni spesa effettuata, si alimenta il Fondo Carta Etica che negli ultimi dieci anni ha permesso ad UniCredit di supportare più di 650 iniziative benefiche in tutta Italia.
I nuovi strumenti di "Gioco e imparo" – ad esempio il microscopio, microfono bluetooth e un grande schermo interattivo - sono stati così acquistati con il contributo del Fondo Carta Etica di UniCredit e affiancano i tradizionali materiali didattici. Il digitale viene utilizzato non solo per favorire una maggiore partecipazione/inclusione dei bambini con difficoltà ma anche per educare tutti i bambini a creare qualcosa di nuovo a partire dalla loro fantasia, dalle loro esperienze dirette della vita quotidiana.
Un'azienda interessata a emergere nel mercato e a distinguersi rispetto alla concorrenza non può fare a meno di una presenza su Internet costante e accurata: è per questo motivo che è consigliabile richiedere la consulenza e i servizi di una web agency a Monza, grazie a cui è possibile realizzare un sito web sempre aggiornato e al tempo stesso consolidare la propria immagine con l'aiuto dei social network. In un'agenzia web lavorano o collaborano molteplici professionalità, dai grafici agli sviluppatori, dai copywriter ai programmatori, ma un ruolo di primo piano è senza dubbio quello ricoperto dagli esperti di marketing: è dalla loro attività che dipende la possibilità di riuscire a fare la differenza. Si pensi, per esempio, alle mansioni di un esperto di digital advertising, che si occupa degli annunci pubblicitari che vengono proposti tramite i vari canali di comunicazione: egli è impegnato nel creare e nel monitorare le diverse campagne sponsorizzate su Internet, gestendo gli annunci su Facebook, su Youtube e su Linkedin, oltre - ovviamente - alle inserzioni di Google Ads.
Un'altra figura di comprovata importanza all'interno di un'agenzia web è quella dell'esperto SEO: questo acronimo corrisponde all'espressione in lingua inglese Search Engine Optimization, che riguarda l'ottimizzazione per i motori di ricerca. In pratica, un SEO specialist ha il compito di lavorare per migliorare il posizionamento del sito web e delle varie pagine che lo compongono sui motori di ricerca, Google in primis, a favore di una maggiore visibilità che si traduca in un numero più elevato di visitatori e quindi in più conversioni. Naturalmente, è essenziale badare non solo alla quantità del traffico, ma anche alla qualità: il che significa che ci si deve preoccupare di attirare in modo particolare gli utenti che fanno parte del target di riferimento.
Al giorno d'oggi nessun brand può fare a meno di essere presente sui social network, anche per stabilire una comunicazione diretta con i propri clienti. Ecco perché in un'agenzia web c'è bisogno delle competenze di un social media manager, sempre aggiornato sulle evoluzioni e sui cambiamenti dei social. Da Facebook a Twitter, da Instagram a Linkedin: sono numerosi i canali che possono essere utilizzati, da scegliere e valutare in base alle proprie aspettative e, ovviamente, a seconda del contesto di riferimento.
Per emergere nella giungla di Internet, un'organizzazione deve poter contare su una brand identity ben consolidata, associata a una reputazione altrettanto curata. Ogni fase del progetto web, a partire dalla realizzazione del sito, deve essere studiata in anticipo e pianificata in ogni dettaglio, sulla base degli obiettivi che ci si propone di raggiungere. Il target a cui si mira deve essere identificato nel modo più preciso possibile, poiché è da esso che dipendono lo stile del linguaggio, la grafica del sito, le caratteristiche delle interazioni sui social e numerosi altri aspetti. Bisogna, per esempio, trovare le parole chiave mediante le quali gli utenti provano a cercare i servizi o i prodotti proposti.
La keyword research è solo una delle tante attività che presuppongono una conoscenza approfondita della Rete e che, di conseguenza, richiedono l'intervento di una web agency a Parma o in qualsiasi altra città si operi. Si tratta di stabilire quale struttura dovrà avere il sito, come dovrà essere configurato l'e-commerce che sarà eventualmente abbinato, quali parole chiave dovranno essere attribuite alle schede prodotto, e così via. Dopodiché arriverà il momento di ottimizzare le varie pagine per i motori di ricerca operando sulla SEO on page con l'intento di rendere più semplice e più redditizia l'indicizzazione, senza dimenticare la SEO off page che si basa sulla costruzione di collegamenti, il cosiddetto processo di link building.
Ce l'abbiamo messa tutta, ma non siamo riusciti a convincere Nicola Comparato, in arte "CumbaRat il rapper della Val Baganza", a riprendere il suo percorso artistico con la musica rap.
Di LGC 9 aprile 2019 - L'ex rapper, o il "rapper in sospeso" poiché pensiamo che possa, presto o tardi riprendere vigore, la sua vena musicale. Da più di un anno "CumbaRat" non scrive e non registra più nessun pezzo musicale, attratto da altre iniziative anche mediatiche, e in particolare affascinato da un nuovo progetto: Radio Val Baganza by N.C.
Sentiamo come giustifica questa nuova intrapresa l'eclettico Nicola:
"Da molto tempo mi viene chiesto di scrivere un nuovo brano. A dire il vero ho già scritto dei testi, e non escludo di registrare almeno una canzone prima o poi. Ma il mio discorso a livello di rap è chiuso da un po'. Troppo stress, troppa fatica, troppe spese. La radio può essere una valida alternativa. Ho fatto lo speaker radiofonico tanti anni fa per Radio Senza Nome, una web radio creata da me e un mio amico. Mi sono anche cimentato come vocalist sul palco con Faustino DJ, noto disk jockey della scena disco/funk emiliana. Ho ascoltato di tutto nella mia vita e dopo averci pensato un po' su, mi è venuta l'idea di "Radio Val Baganza". Per il momento si tratta solo di una pagina Facebook dove condividere canzoni, notizie e curiosità di ogni tipo. Io sono un tipo vecchia scuola, sono cresciuto con musica e film anni '80 e molto sarà incentrato su quel periodo. Appena sarà possibile andrò in studio a registrare delle puntate dove ogni volta presenterò una top 5. Poi, appena il progetto partirà in via ufficiale, molto probabilmente organizzerò delle serate dal vivo. Per ora non posso fare altro che ringraziarvi per avermi concesso questo spazio e invitarvi ad iscrivervi alla pagina di Radio Val Baganza. Ciao!"
Il link della pagina Radio Val Baganza by N.C https://www.facebook.com/Radio-Val-Baganza-by-NC-2305294456415016/?ti=as
La biografia di CumbaRat - https://www.gazzettadellemilia.it/cronaca/costume-e-societa/item/22023-tra-alti-e-bassi-la-vita-e-la-musica-di-nicola-cumbarat-comparato.html
A Parma la presentazione con Aster, Officine On/Off e Area S3. Iscrizioni aperte a startup e PMI innovative per presentare il proprio progetto
imprenditoriale entro il 16 aprile 2019. I business plan selezionati accederanno al programma di accelerazione di UniCredit
Sono aperte le iscrizioni alla sesta edizione di UniCredit Start Lab, il programma di accelerazione lanciato da UniCredit nel 2014 e rivolto a startup e PMI innovative costituite da non più di 5 anni.
A Parma l'evento di presentazione del programma è stato organizzato in collaborazione con Aster, Area S3 e Officine On/Off che ha ospitato l'iniziativa.
L'incontro è stato aperto dai saluti di Veronica Pinetti, Office Manager Officine ON/OFF; e di Alain Marenghi, Aster Startup Unit Manager; seguiti dall'intervento di Cristina Rossi, Vice Area Manager Corporate Parma e Piacenza UniCredit. Leonardo Gregianin, Territorial relations Centro Nord UniCredit, ha quindi illustrato nel dettaglio le caratteristiche della call 2019 del programma realizzato dal Gruppo bancario per sostenere le nuove idee imprenditoriali.
Anche quest'anno UniCredit Start Lab punta a far crescere nuove realtà imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico e innovativo attraverso l'assegnazione di premi in denaro, attività di mentoring, training manageriale, servizi bancari ad hoc e la ricerca di controparti commerciali e strategiche grazie a business meeting con società del network UniCredit e soggetti istituzionali.
Per partecipare alla selezione per UniCredit Start Lab 2019, le startup e PMI candidate sono invitate a sviluppare e presentare un progetto imprenditoriale che riguardi iniziative originali e ad alto contenuto innovativo entro il 16 aprile 2019.
Ulteriori dettagli sulle modalità di invio e sulla documentazione richiesta sono disponibili sul sito https://www.unicreditstartlab.eu , dove è anche possibile consultare il regolamento completo per la partecipazione.
Le categorie all'interno delle quali le idee imprenditoriali potranno concorrere per aggiudicarsi
l'accesso al programma sono quattro:
- Innovative Made in Italy: per aziende ad alto potenziale in settori chiave dell'imprenditoria italiana come l'agrifood, la moda, il design, le nanotecnologie, la robotica, la meccanica e il turismo;
- Digital: per aziende e idee imprenditoriali relative a sistemi cloud, hardware, app mobile, internet of things, servizi e piattaforme B2B e fintech;
- Clean Tech: dedicato a soluzioni per l'efficienza energetica, le energie rinnovabili, la mobilità sostenibile e il trattamento dei rifiuti;
- Life Science: per progetti in tema di biotecnologie e farmaceutica, medical device, digital health care e tecnologie assistive.
La sesta edizione di UniCredit Start Lab segue il successo dell'ultimo anno durante il quale sono stati 632 i progetti candidati, di cui 461 già costituiti in imprese e 171 nuove idee imprenditoriali. Tra tutti sono stati selezionati i migliori 40. Il 49% dei business plan presentati ha riguardato la categoria Digital, il 29% l'Innovative Made in Italy, il 12% il Life Science e il 10% il Clean Tech. Il 43% dei partecipanti all'edizione2018 aveva un'età compresa tra 24 e 35 anni.
Parma 17 Marzo 2019 - Il Cap, ovverosia Committees of Advertising Practice, il garante di annunci e spot pubblicitari nel Regno Unito, ha lanciato un annuncio importantissimo per le sorti del settore: è in fase di attuazione la nuova normativa che contiene le buone pratiche obbligatorie per tutti gli inserzionisti che desiderano promuovere prodotti da gioco e relative attività. Tra i nuovi provvedimenti anche il divieto tassativo alle celebrità o agli atleti di intervenire o comparire in spot pubblicitari. Oltretutto la pubblicità online sarà segmentata per preferenze di navigazione.
I punti del provvedimento, per la precisione sono otto, qui di seguito elencati: i nuovi standard sulla pubblicità del gioco online proibiranno, tra le altre cose, gli annunci online destinati ad un pubblico minore di diciotto anni tramite banner. Tradotto significa restrizione pubblicitaria su siti, piattaforme come Youtube e finanche Social Network di facile accesso per i minori. Gli annunci, inoltre, non potranno contenere nessun tipo di messaggio che possa minimamente attirare l’attenzione di utenti minori d’età. I provvedimenti vanno oltre e riguardano nello specifico la proibizione totale per prodotti di gioco online che hanno un pubblico minore di diciotto anni. Gli operatori di gioco dovranno utilizzare strumenti disponibili su siti internet e social per impedire la divulgazione di annunci ai minori di diciotto anni.
Sono stati poi elencati alcuni tipi di contenuti considerati inaccettabili, in particolar modo quelli inerenti a relazioni con personaggi di cartoni animati, film, Serie Tv, atleti e celebrità che potrebbero attrarre un pubblico di minori. Verrà vietata inoltre la comparsa di personalità legate al mondo del calcio, o celebri comunque al di sotto di venti cinque anni. Occorrerà, inoltre, per gli operatori, adattarsi alle linee guida esistenti sull’orientamento responsabile degli annunci che riguardano tutti i media, compresi social network ed altre piattaforme online. Ovviamente anche la localizzazione degli annunci ha un suo peso che gli operatori dovrebbero gestire, collocando appunto i banner in parti meno “scoperte” per i minori di 18 anni.
Giochi simili all’azzardo, anche giochi di simulazione, particolarmente popolari tra i giovani, non potranno essere utilizzati per la promozione di gioco d’azzardo. Subiscono restrizioni anche gli influencer, che saranno di volta in volta verificati onde evitare che i rispettivi annunci possano finire alla vista di minorenni. Per quel che riguarda la responsabilità essa spetta agli operatori di gioco che, nel garantire che questi o terze parti agiscano per loro conto, pubblicano e diffondono pubblicità conforme alle regole pubblicitarie.
Tutti questi provvedimenti sono stati intrapresi nel Regno Unito ma potrebbero presto costituire un modello in un paese come l’Italia, dove gli operatori AAMS, in questo momento storico, sono completamente bloccati dal Decreto Dignità. In Inghilterra le linee guida adottate dal governo hanno rappresentato finora uno strumento efficace per la regolamentazione della pubblicità sui media digitali e sui canali tradizionali, oltre a garantire protezione ad una delle fasce più deboli e storicamente maggiormente vittima al gioco patologico.