Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 26 28 giugno 2015
SOMMARIO
Anno 14 - n° 26 28 giugno 2015
(in allegato il pdf scaricabile)
1.1 editoriale La "resistenza" Greca. Poi tocca all'Italia
3.1 Lattiero caseario Prime incrinature per il "Parmigiano Reggiano". Stabili i derivati del latte.
4.1 cereali Impennata dei prezzi delle materie prime.
5.1 agro mercati Ismea, l'Overview sui mercati agroalimentari
6.1 e.commerce Vino, la prima APP dedicata all'e.commerce del vino italiano
6.2 sicurezza alimentare EFSA - Clorato negli alimenti: i rischi per la salute pubblica
7.1 mais & soia Dati previsionali 2015-2016 - Giugno
8.1 vino e innovazione Vino, uno sguardo sul futuro della ricerca per una nuova viticoltura
9.1 Expo2015 Sulla giostra dei wine bar salgono l'enoteca itinerante e quella provinciale
10.1 eventi Farm Run, Corsa a ostacoli nel fango: una prova per veri duri!
11.1 greenpeace Greenpeace cerca fondi sola da privati.
12.1 promozioni "vino" e partners
Un'esposizione a lungo termine al clorato contenuto negli alimenti e nell'acqua potabile, in particolar modo, può essere motivo di preoccupazione per la salute dei bambini, in particolare di quelli con carenza lieve o moderata di iodio. Ma è improbabile che l'assunzione totale in una sola giornata, anche ai più elevati livelli stimati, possa superare il livello di sicurezza raccomandato per i consumatori di tutte le età.
Parma, giugno 2015 -
Sono queste le principali conclusioni del parere scientifico dell'EFSA sui rischi cronici e acuti per la salute pubblica derivanti dall'esposizione alimentare al clorato (compresa l'acqua potabile).
Il clorato presente negli alimenti può provenire dall'impiego di acqua clorata durante la trasformazione degli alimenti e la disinfezione dei macchinari a ciò destinati. I gruppi di alimenti maggiormente interessati sono la frutta e la verdura.
In ciascun gruppo di alimenti sono le varietà surgelate quelle che spesso presentano i tenori massimi di clorato. Ciò dipende probabilmente dalla quantità di clorato contenuto nell'acqua clorata utilizzata per la trasformazione degli alimenti. La fonte principale di clorato nella dieta è però l'acqua potabile, che probabilmente contribuisce fino al 60% dell'esposizione cronica al clorato per i neonati.
Esposizione cronica - nel lungo periodo l'esposizione al clorato può inibire l'assorbimento dello iodio. L'EFSA ha stabilito una dose giornaliera tollerabile (DGT) di 3 microgrammi per kg (mg / kg) di peso corporeo al giorno per l'esposizione a lungo termine al clorato contenuto negli alimenti. Le stime più elevate dell'EFSA in merito all'esposizione cronica dei neonati, dei bambini piccoli e degli altri bambini (fino a 10 anni di età) superano la DGT, determinando un allarme per tutti i bambini che presentino una carenza di iodio lieve o moderata.
Esposizione acuta - un elevato apporto di clorato durante un solo giorno potrebbe essere tossico per l'uomo, poiché può limitare la capacità del sangue di assorbire l'ossigeno, portando a insufficienza renale. L'EFSA ha pertanto stabilito anche un livello di sicurezza raccomandato di assunzione giornaliera (chiamato 'dose acuta di riferimento') di clorato pari a 36 µg/kg di peso corporeo al giorno. Le stime più elevate di esposizione alimentare acuta per tutte le età si sono rivelate al di sotto di questo livello di assunzione di sicurezza.
La Commissione europea ha inoltre chiesto all'EFSA di esaminare le conseguenze sull'esposizione alimentare derivanti dall'applicazione del livello guida fissato dall'OMS per il clorato nell'acqua, pari a 0,7 milligrammi per chilogrammo (mg/kg), a tutti gli alimenti trattati dalla legislazione UE. Se il tenore di 0,7 mg/kg fosse utilizzato come tenore massimo negli alimenti per valutare l'esposizione alimentare al clorato (escludendo cioè i prodotti alimentari e l'acqua potabile contenenti clorato al di sopra di tale tenore), le esposizioni scenderebbero solo leggermente e, di conseguenza, ciò non avrebbe influsso sul potenziale rischio. Tuttavia, nell'improbabile ipotesi che i tenori di clorato in tutti gli alimenti e nell'acqua potabile fossero pari a 0,7 mg/kg, l'esposizione alimentare sarebbe sostanzialmente superiore ai livelli attuali.
Diversi sono stati i limiti dei dati disponibili per questo lavoro scientifico, almeno in parte, a causa del limitato periodo di tempo concesso per la valutazione. Pertanto gli esperti dell'EFSA hanno concluso che le conseguenze di tali incertezze scientifiche sulla valutazione del rischio sono rilevanti.
La consulenza scientifica dell'EFSA è stata richiesta per assistere i decisori presso la Commissione e gli Stati membri che stanno riesaminando le misure in atto per limitare l'esposizione dei consumatori al clorato negli alimenti. Quando si prendono in considerazione misure per ridurre i residui di clorato nei cibi, oltre agli aspetti tossicologici dei residui, dovrebbe essere preso in considerazione anche il loro impatto sulla sicurezza microbiologica degli alimenti. In questa valutazione dei rischi l'EFSA non ha però valutato tali aspetti.
(Fonte EFSA 24 giugno 2015)
Angiolina, un secolo sulle spalle e non sentirlo.
Sembra che il tempo si sia fermato vent'anni fa per l' "highlander" Angiolina. 100 anni compiuti lo scorso 21 aprile e non dimostrarli nè di "testa", come si suol dire, e tantomeno di fisico. Sempre pronta e in prima fila a fare gli esercizi ginnici organizzati dal fisioterapista della struttura, IRIS & DALIA, diventata da pochi mesi, la sua nuova casa.
Ogni giorno è una conquista, almeno a sentire l'Angiolina, e il domani "chissà se ci sarò ancora" e così, con questa semplice formula, saluta le nipotine e i nipoti, la figlia piuttosto che gli altri amici con il calore di chi non tornerà dal sonno.
Invece, il giorno dopo, è come al solito pronta a pettinarsi, vestirsi e iniziare la sua attività quotidiana. Se avesse la patente sarebbe pronta a partire per chissà dove e invece, dice l'arzilla nonnina, "Devo sempre dipendere da qualcuno".
E già, perché dipendere non le è mai piaciuto. Donna energica forte temprata da due guerre e dalla vita che l'ha obbligata a lavorare sin da bambina perché orfana del padre in giovanissima età.
Nata un mese prima che i Fanti attraversassero il Piave, di cose ne ha vissute, delle incursioni di "Pippo" ai navigatori satellitari, dalla televisione al telefono cellulare che, peraltro, attualmente utilizza.
Una vita vissuta e ancora da vivere pienamente per l'Angiolina, ricca di vita e di sarcasmo condito di quel pizzico di cinismo che le persone forti e sicure possiedono.
E se qualcuno le chiede quale è il suo segreto di giovinezza, lei risponde "il dado, tutte le sere mi faccio il brodino con il dado".
Attorno a Angiolina, al suo traguardo a tre cifre, si sono raccolti tutti insieme i suoi familiari più prossimi e soprattutto, oltre alla figlia Adua, le nipotine e i nipoti che, manco a dirlo, sono la luce dei suoi occhi.
Buon Compleanno, nonna Angiolina, tutti i tuoi cari ti sono vicini come tu sei sempre stata, e sarai per molto tempo ancora, vicina a loro.
(in allegato galleria immagini)
Che il cioccolato fosse un'amico dell'umore era noto a tutti, più recentemente abbiamo scoperto che fa bene alla memoria e ora addirittura contribuisce alle performance delle diete.
di LGC Parma, 16 aprile 2015 –
Golosi di tutto il mondo potete tirare un sospiro di sollievo soprattutto se, come capita a quasi il 50% della popolazione, siete sovrappeso e lottate con le diete.
Recenti studi avevano dimostrato che il cioccolato, oltre a stimolare le endorfine che agiscono sull'organismo come analgesici e regolatori dell'umore, è in grado di ringiovanire la mente di oltre trent'anni. "I flavonoidi gli antiossidanti contenuti nei chicchi di cacao, possono far tornare la memoria di una persona di 60 anni a quella di un trentenne o di un quarantenne", spiegano gli studiosi della Columbia University.
Ma non è tutto, come spiega Paola Magni dalle colonne di Lifegate, se abbinato ogni giorno a un regime dietetico povero di carboidrati, il cioccolato fondente aumenta del 10 per cento gli effetti dimagranti della dieta. E li mantiene nel tempo.
Una tesi sostenuta dalla ricerca condotta dall'Istituto di dietetica e salute di Mainz, pubblicato sulla rivista International Archives of Medicine che mette in luce come, aggiungendo alla dieta quotidiana 42 grammi di cioccolato nero all'81 per cento di cacao, si registra una perdita di peso superiore del 10 per cento rispetto alla classica dieta che bandisce il cioccolato. I ricercatori tedeschi hanno esaminato tre gruppi di soggetti compresi tra i 19 e i 67 anni ai quali è stata somministrata una dieta a base di carboidrati (primo gruppo), il secondo gruppo invece è stato sottoposto alla medesima dieta del primo ma integrata con 42 grammi di cioccolato all'81% di cacao al giorno. Il terzo gruppo, come ovvio, era il gruppo di controllo e non ha seguito alcuna dieta.
Alla fine del percorso di monitoraggio, i soggetti del primo e secondo gruppo avevano tutti perduto peso, cosa che non è avvenuto nel gruppo di controllo. La sorpresa è stata che quelli del gruppo dei "golosi" avevano perduto mediamente il 10% di peso in più rispetto ai componenti dei "forzati della dieta." Non solo si è riscontrato una maggiore perdita ponderale nel gruppo degli assuntori di cioccolato ma in questi soggetti, una volta interrotta la dieta, hanno mantenuto il peso cosa che invece non è accaduto nel primo gruppo.
Una questione di non poco conto poiché credo sia accaduto a molti di avere avuto la necessità o la volontà di ridurre il peso sottoponendosi a rigorose e, diciamolo pure, noiose diete per poi osservare come, in brevissimo tempo, il peso iniziale si riproponga inesorabilmente sull'ago della bilancia.
Di Chiara Marando - Sabato 28 Febbraio 2015
Il suo aspetto ricorda quello del comune grano, ma con chicchi più grandi, e la sua storia risale all’antico Egitto, quando già 6000 anni fa veniva ampiamente coltivato ed utilizzato. Stiamo parlando del Kamut, un cereale millenario che da qualche anno è stato rivalutato e compare sempre più frequentemente in cucina sotto forma di farina, pagnotte e pasta.
Un prodotto alternativo e gustoso che deve il suo successo anche alle particolari proprietà che lo contraddistinguono rendendolo un alimento altamente digeribile. Secondo alcuni studi, condotti soprattutto negli Stati Uniti, il 70% delle persone che soffrono di intolleranze alimentari nei confronti del grano comune può tranquillamente consumare Kamut, fatta eccezione per i celiaci vista la presenza di glutine.
Ma i suoi benefici sono tanti e tutti da provare. Non a caso, è considerato uno dei cereali più completi dal punto di vista nutrizionale in quanto composto principalmente da carboidrati, ma anche da una buona dose di proteine, circa il 40% in più rispetto al frumento, e da selenio, ottima fonte di antiossidanti, amminoacidi e vitamina E.
Insomma, un concentrato di benessere, coltivato solo secondo metodi di agricoltura biologica, che racchiude in sé bontà, salute e quella sensazione, ormai rara, di mangiare qualcosa di genuino che ancora segue i dettami della natura. E non si tratta solo di suggestione. Infatti, non essendo mai stato coinvolto nei programmi di produzione utilizzati per grano ed altri cerali, il Kamut non ne ha acquisito le caratteristiche in fatto di alte rese e resistenza alle malattie. Ciò gli ha permesso di mantenere alcune proprietà nutrizionali che favoriscono importanti effetti benefici sul nostro organismo. Giusto per fare un esempio, mangiare alimenti a base di Kamut aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue e di glicemia.
Ed ora parliamo del suo straordinario potenziale in cucina. Trovare la farina di Kamut è ormai un gioco da ragazzi, ogni supermercato ne è provvisto, quindi sarà possibile cimentarsi nella panificazione casalinga e preparare infornate di pane e pizza fragranti. Anche cucinare semplicemente i chicchi e condirli con verdure saltate può essere una soluzione perfetta per un primo alternativo, oppure una pietanza fresca ed estiva nei periodi più caldi. Che dire poi di una calda e profumata zuppa nelle stagioni più fredde? Ricordatevi, però, di non avere fretta perché i chicchi vanno lasciati in ammollo per circa 10 ore e successivamente cotti in acqua bollente per 60 minuti.
Tante sono le ricette sfiziose da preparare con questo alimento estremamente versatile, piccoli trucchi da veri chef capaci di rendere più variegati i vostri menù dandovi la possibilità di assaggiare nuove stuzzicanti prelibatezze. Biscotti, primi piatti, panini, focacce e torte diventeranno le vostre armi segrete ai fornelli.
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 8 22 febbraio 2015
SOMMARIO Anno 14 - n° 8 22 febbraio 2015 (in Allegato il formato pdf scaricabile)
1.1 editoriale Libia: l'ultima barzelletta, "serve un'azione diplomatica"
3.1 nutrizione Frittura, meglio l'extra vergine d'oliva dell'olio di girasole
3.2 Eventi Expo 2015: Parmigiano Reggiano nel "supermercato del Futuro" con oltre 70 caseifici.
3.3 Quote Latte Il processo di concentrazione degli allevamenti da latte in Francia
4.1 cereali Cereali, continua la fase altalenante
5.1 Lattiero caseario L'ascesa dei derivati del latte.
6.1 OGM No OGM. Anche il Consiglio di Stato boccia il ricorso di Fidenato.
6.2 EFSA Batteri resistenti. Prima analisi congiunta tra "Agenzie" per la lotta ai batteri resistenti
6.3 pomodoro OI Pomodoro, Campagna 2015: consegna dei contratti entro il 4 marzo
7.1 cereali Cereali, in leggero rialzo per fattori congiunturali..
8.1 eventi Mortadella di Bologna e Birra si sposano a Rimini
8.2 Mele e OGM No OGM, e intanto dagli USA arriva la mela che non invecchia.
9.1 lattiero caseario Latte, la concentrazione dell'offerta per rafforzare il settore
Chi pensa che il fritto con olio di semi di girasole sia più leggero e salutare di quello con olio extra vergine di oliva deve ricredersi. Non è una questione di gusto, ma dei composti insalubri, potenzialmente tossici, che si vengono a creare durante la frittura.
Verona - Ricercatori dell'Università dei Paesi Baschi in Spagna hanno messo a confronto extra vergine e olio di girasole durante una frittura durata 40 ore a 190 gradi in un friggitrice di tipo industriale. I cambiamenti chimici degli oli sono stati monitorati con la sofisticata tecnica analitici della risonanza magnetica nucleare.
Gli studiosi hanno potuto evidenziare come il livello di sicurezza dell'extra vergine, in termini di contenuto di aldeidi, sia molto più elevato. Infatti non sono stati riscontrati composti potenzialmente citotossici e genotossici, come il 4-idrossi-(E)-2-alchenali, nell'extra vergine, al contrario dell'olio di semi di girasole.
Significative differenze sono anche state notate in rapporto alla percentuale di composti polari a favore dell'olio extra vergine d'oliva, il che comporta grandi differenze nel livello di sicurezza dell'uso in frittura tra i due oli.
(Verona Fiere - 17/02/2015 SOL&AGRIFOOD)
Di Chiara Marando - Sabato 14 Febbraio 2015
Ebbene si, il cibo è uno dei piaceri della vita ed osservare quali alimenti vengono scelti ed assaporati fa capire molto della persona che si ha davanti. La tavola è come una rivelazione, una sorta di pagina bianca su cui ognuno di noi espone il proprio modo di essere. Ed effettivamente, il legame tra cibo e personalità è molto stretto, tanto da influenzare umore ed energia.
Ritrovare allegria, vitalità e prontezza di riflessi grazie agli effetti della cucina non è solo un modo di dire, oppure l’ultimo trend gastronomico del momento, si tratta di una vera e propria scienza: il Mood Food. Stando agli studi internazionali, coordinati dal Food and Mood project, gli alimenti hanno la capacità di determinare cambiamenti negli stati d’animo e nelle emozioni, un filo diretto con la mente costantemente attivo.
Solo per fare un esempio, quante volte ci siamo sentiti dire che carenza di zinco oppure dei tanto nominati Omega 3 può portare depressione o mancanza di tono vitale? E non è un caso, perché effettivamente è stato dimostrato che una dieta poco equilibrata rende poco equilibrato anche il nostro organismo e, di conseguenza, le nostre sensazioni.
Sostanze quali vitamine, grassi e proteine esercitano un’azione determinante sulla chimica del cervello, quindi scegliere i cibi giusti si rivela la mossa vincente per attivare quei neurotrasmettitori ed ormoni che aiutano l’insorgere del buonumore e della tranquillità. In altre parole, dobbiamo imparare a coccolarci nel modo giusto.
Il cibo ha il potere di stimolare emozioni positive, benessere e serenità, attivare quel filo conduttore che riaccende i ricordi legati all’infanzia, a quei sapori di una volta che si gustavano da bambini, quelli che aspettavi con impazienza e che riescono a trasmettere un senso di sicurezza.
Pensiamoci, quando fuori c’è freddo e si rientra a casa dopo una giornata di lavoro, non c’è niente di meglio che scaldarsi con una zuppa fumante, un abbraccio confortevole di bontà. E che dire della meravigliosa cioccolata? In questi casi, quando la visione della vita è davvero grigia, anche i legumi ed il peperoncino rosso posso rivelarsi degli alleati importanti da tenere in grande considerazione.
Insomma, il “Mood Food” è una realtà e conferma che mangiare con gusto aiuta a stimolare le endorfine, ovvero quelle sostanze prodotte dal cervello responsabili del senso di gratificazione ed appagamento. Ma non è solo una questione di palato, il coinvolgimento è molto più ampio perché non bisogna dimenticare il piacere che può regalare il tempo impiegato a preparare i pasti, insieme alla creatività e fantasia messe in campo nel presentare i piatti ed alla piacevolezza di gustarli in compagnia.
Studi scientifici hanno provato con in maniera chiara che il russamento e l'apnea notturna fanno male alla salute.
di Lgc Parma 10 febbraio 2015 --
Non è infrequente sorridere per il russamento di un nostro amico o del compagno che a volte "non fa dormire".
Ma il russare non è solo un disturbo altrui bensì una vera e propria malattia che può determinare l'insorgere di patologie molto più gravi.
Studi scientifici hanno provato con in maniera chiara che il russamento e l'apnea notturna fanno male alla salute e nonostante tutto esiste ancora una certa resistenza a considerarlo tale da chi ne è affetto. Forse per vergogna o forse per il comune pensiero che sia solo un disturbo per chi ci è accanto nel letto.
Invece, al contrario, gli studi scientifici hanno dimostrato come il 40% di coloro che ne soffrono di hanno una riduzione del tempo di vita sensibile.
La sindrome delle apnee nel sonno é da sorvegliare poiché presenta delle ripercussioni negative sugli organi che maggiormente necessitano di ossigeno: cuore e sistema nervoso.
Se il fenomeno delle pause respiratorie si ripete copiosamente nell'arco della notte può portare – oltre alle normali conseguenze della semplice roncopatia (russamento cronico) – a gravi disturbi cardiaci, circolatori e neurologici (aumento della pressione arteriosa e polmonare, crisi ipertensive, aritmie cardiache, infarti, emorragie cerebrali).
Anche il sovrappeso è un elemento predisponente l'insorgere della apnea notturna. Metà dei soggetti in sovrappeso soffre di OSA. Ciò è anche dovuto al fatto che il collo è sottoposto ad una maggiore pressione dovuta agli accumuli adipose in quella zona. Il grasso depositato nel collo riduce la pervietà delle prime vie aeree.
I rimedi però ci sono.
Innanzitutto è indispensabile prendere coscienza della patologia e rivolgersi al proprio medico di fiducia per la diagnosi e la conseguente terapia che può sfociare nell'intervento chirurgico o nella adozione della CPAP ovvero la mascherina ossigenante per la notte.
E in quest'ultimo caso meglio dotarsi di mascherine per CPAP di ultima generazione realizzate in tessuto che eliminano i fastidiosi arrossamenti cutanei e non sono soggette a creare allergie o altri disturbi da decubito.
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Bibliografia sulla roncopatia
Elenco di autorevoli pubblicazioni scientifiche internazionali sul russamento e sulla terapia chirurgica laser.
PubMed: Effect of isolated uvulopalatopharyngoplasty on subjective obstructive sleep apnea symptoms
PubMed: Mortality of Patients with Obstructive Sleep Apnea in Korea.
PubMed: Adult obstructive sleep apnoea.
PubMed: Observational study of hypertension and snoring
PubMed: Excessive Daytime Sleepiness Increases the Risk of Motor Vehicle Crash in Obstructive Sleep Apnea.
PubMed: Selected surgical managements in snoring and obstructive sleep apnea patients.
Webmd: Sleep apnea: 7 Hidden danger - WebMD
health.harvard.edu: The danger of untreated sleep apnea – Harvard Health Publications
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Per info: REBEL Healthcare Online
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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 6 - 8 febbraio 2015
Anno 14 - n° 6 08 febbraio 2015 (allegato Formato PDF)
1.1 editoriale Il "califfato" sfida il mondo.
2.1 export Prendere esempio dal vino... Uno Studio Sapienza analizza il successo di Grandi Marchi
2.2 riconoscimenti Festeggiata a Reggio la Nazionale del Parmigiano Reggiano
3.1 cereali Cereali, logiche ancora poco interpretabili. Continuano a scendere i noli.
4.1 Lattiero caseario Nuova frenata per il latte spot e per il burro
5.1 Quote Latte Latte e Quote - La proposta dell'assessore Caselli a sostegno degli allevatori italiani.
5.2 benessere animale EFSA e benessere animale. Prorogati i termini.
5.3 Alimentazione e salute Il cibo per prevenire e curare, anche l'influenza.
6.1 Mercati cereali Noli sempre più giù
8.1 suini Suini: la deflazione entra nelle stalle.